
Da uno dei massimi neotomisti del secolo scorso una breve esposizione dei pilastri della sintesi filosofico-teologica di San Tommaso d'Aquino. Spesso regna parecchia confusione nel mondo filosofico e teologico riguardo quali siano i principi reggitori dell'impianto tomista. Questa riedizione, completamente revisionata e ripristinata, si impone come una guida sicura, elaborata dal genio di un indiscusso maestro quale padre Reginald Garrigou-Lagrange, alla scoperta dei pilastri della sintesi filosofico-teologica di san Tommaso d'Aquino, qui condensati nella diade atto-potenza e nel concetto ontologico di essenza.
Milano, febbraio 313. Gli imperatori Costantino e Licinio emanano un "Editto di tolleranza" che - dopo secoli di persecuzioni - equipara il Cristianesimo alle altre religioni professate nell'impero romano: l'Editto diventerà il simbolo di una svolta decisiva per la storia dell'Europa. In realtà l'atteggiamento di Costantino verso il Cristianesimo fu complesso e ambiguo. Da qui le tante leggende sorte nei secoli (come quella della "donazione" dell'Europa occidentale al Papa) e i problemi ancora attuali sulle relazioni tra potere politico e fede religiosa. Dalla visione prima della decisiva battaglia del ponte Milvio alla fondazione di Costantinopoli, dal rinvenimento della vera croce da parte della madre Elena al battesimo avvenuto solo sul letto di morte: la vicenda dell'ultimo grande imperatore romano viene narrata con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, ma sempre con assoluto rigore storico.
«Quello di Tommaso è un vero umanesimo "simbolico e integrale che permette di concludere che "il modo di esistere che comporta la persona umana è più degno di tutti»
Gianfranco Ravasi
Prefazione di Massimo Cacciari e postfazione di Inos Biffi.
Riccardo di San Vittore, discepolo di Ugo di San Vittore, si presenta come l’autore che incarna con particolare chiarezza e ricchezza di pensiero l’originalità di quella riflessione che si sviluppò nel corso del XII secolo all’interno dell’abbazia vittorina. Essa si configura come una vivace visione teologica, secondo la quale lo studio e la speculazione costituiscono una parte essenziale del cammino di conoscenza e di amore che l’uomo intraprende per ritornare a Dio.
Il Beniamino minore, opera molto nota e diffusa nei secoli, si sviluppa intorno all’esegesi dei capitoli 29-35 del libro della Genesi, riguardanti la vicenda di Lia e Rachele e la nascita dei dodici figli di Giacobbe. Attraverso l’interpretazione spirituale della Scrittura, l’autore si propone di elaborare una rappresentazione della vita interiore in grado di aiutare tutti, ma soprattutto chi muove i primi passi, a orientare il proprio cammino verso Dio, indicandone condizioni, possibilità e difficoltà. L’esegesi proposta da Riccardo tratteggia così un percorso in cui l’affettività e la razionalità, non alternative ma cooperanti nell’animo umano, fondano una vita virtuosa che prepari l’anima alla contemplazione di Dio.
L’introduzione, strutturata secondo i criteri della collana, presenta l’opera all’interno della produzione dell’autore e del particolare percorso teologico e speculativo sviluppatosi a San Vittore nel XII secolo, e ne ripercorre i tratti ascetici, articolando il cammino dell’uomo che va dalla dissomiglianza alla somiglianza con Dio, procedendo dall’amore e dalla conoscenza verso la contemplazione.
Punti Forti
• Offre una lettura attenta e approfondita di quello che fu un periodo di straordinaria ricchezza spirituale nel periodo medievale.
• L’opera, molto nota e letta nei corso dei secoli, viene restituita anche al lettore odierno ricca di freschezza spirituale.
• L’esegesi si presenta anche al lettore odierno come stimolante prospettiva di accostamento alla Sacra Scrittura, specialmente a una riflessione spirituale sull’Antico Testamento.
Autore
Riccardo di san Vittore (ca. 1110-1173). Di origini inglesi, entrò a far parte dell’abbazia di San Vittore (la prima data sicura della sua presenza è il 1159). Erede e continuatore della speculazione mistica di Ugo di San Vittore, si distinse come magister più conosciuto della scuola teologica vittorina. La sua vasta produzione abbraccia opere che spaziano dall’esegesi alla riflessione ascetica e mistica, fino a scritti teologici veri e propri, tra i quali un importante trattato sullaTrinità.
Il Curatore
Mary Melone è religiosa nella Congregazione delle Suore Francescane Angeline. Oltre alla laurea in psicologia, ha conseguito il dottorato di teologia dogmatica all’Antonianum, con una tesi su Lo Spirito Santo nel “De Trinitate” di Riccardo di San Vittore, pubblicata nel 2001. Docente di teologia trinitaria e pneumatologia, preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (2002-2008) e membro del comitato scientifico della Società Italiana per la Ricerca Teologica (2004-2010), ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui, per la nostra collana, una raccolta di sermoni di Antonio da Padova, intitolata Camminare nella luce. Sermoni scelti per l’anno liturgico (2009).
Il Commento al Credo di san Tommaso d’Aquino è stato un vero best-seller del Medioevo, visto che a noi sono arrivati quasi 150 testimoni di manoscritti, cifra notevole. Eccelle per semplicità e sobrietà: non si perde in questioni oziose, non usa termini strani, ma illustra le verità fondamentali della fede in modo sintetico e con esempi e vocaboli efficaci, avendo a cuore l’intelligenza di chi vuole credere.
«La prima cosa necessaria a ogni cristiano è la fede, senza di essa nessuno può dirsi fedele cristiano. La fede, inoltre, produce quattro beni. Il primo è unire l’uomo a Dio, perché mediante la fede l’anima contrae con Dio una specie di matrimonio, come è scritto in Osea: Ti farò mia sposa per sempre... ti fidanzerò con me nella fedeltà (Os 2,21-22). Il secondo è introdurci alla vita eterna. La vita eterna, infatti, non è altro che conoscere Dio, come disse lo stesso Signore: Questa è la vita eterna: che conoscano Te, l’unico vero Dio (Gv 17,3). Questa conoscenza di Dio inizia ora per mezzo della fede, ma diventerà perfetta nella vita futura ... Il terzo bene è che la fede ci è guida nella vita presente. Infatti, perché l’uomo possa vivere rettamente è necessario che conosca le regole fondamentali della rettitudine. Ma se dovesse apprenderle tutte con lo studio, o non ci riuscirebbe mai o solo dopo molto tempo. La fede, invece, insegna tutto quello che è necessario sapere per vivere in modo buono ... E ciò trova conferma nel fatto che prima della venuta di Cristo nessun sapiente, nonostante tutti i suoi sforzi, riuscì mai a conoscere di Dio e delle cose necessarie per conseguire la vita eterna tanto quanto dopo la venuta di Cristo una semplice vecchierella sa mediante la fede. Perciò si dice in Isaia che la saggezza del Signore riempirà il paese (Is 11,9). Il quarto bene è che la fede è il mezzo per vincere le tentazioni ... Dice infatti san Pietro: Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede (1 Pt 5,8-9). ... Appare così evidente quanto sia utile la fede». Si tratta di un ottimo libro per introdurci all’Anno della fede.
Il presente volume contiene l’opera di Tommaso d’Aquino, il cui titolo latino tradizionale è: Collationes (expositio) in Symbolum Apostolorum. La traduzione è stata condotta sul testo critico messo a punto da Nicholas Ayo nel 1988.
Introduzione di Giorgio Maria Carbone O. P.
Traduzione di Pietro Lippini O. P.
Il 7 ottobre il Papa Benedetto XVI proclamerà "Dottore della Chiesa universale", San Giovanni D'Avila il prete "maestro di grandi Santi", già proclamato Santo il 31 maggio 1970 dal Papa Paolo VI. Il suo insegnamento eccelle per la qualità degli scritti, per l'altezza e la profondità della dottrina, per la matura sintesi sapienziale raggiunta. Una serie di manoscritti inediti impreziosiscono il testo.
Una rilettura attualizzante alla luce dei più recenti studi dell'opera agostiniana.
Il dialogo De magistro può considerarsi ed è la testimonianza più preziosa sul tema centrale del linguaggio di tutto il progresso della filosofia antica, dal Cratilo platonico fino al IV-V secolo d.C. Nel presente stato di avvilimento della parola, la quaestio fondamentale del 'De magistro' appare in tutta la sua cruciale attualità. Il dialogo agostiniano non mira esclusivamente a restituire al linguaggio tutta la sua più autentica dignità umana, ma è anche il richiamo all'interiorità, all'ascolto e al silenzio; se la parola non vuole mostrare" solo se stessa, allora è il momento del pensiero, della meditazione su che cosa vale la pena dire... "
Un testo sul sacerdozio - Sacrificio nella Bibbia. Piano generale dell'opera: - Gesù, Sommo Sacerdote, ha offerto la vita in sacrificio per noi (S.A. Panimolle); - Sacrificio e sacerdozio nell'Antico Testamento e negli scritti giudaici (G. Deiana); - Sacerdozio e sacrificio nel Nuovo Testamento (C. Marcheselli-Casale).
Le lettere, le conferenze e i documenti relativi alle sue opere costituiscono la testimonianza del generarsi del carisma vincenziano della carità. Il piano dell'opera prevede la pubblicazione nella traduzione italiana dei 12 volumi dell'opera omnia pubblicata negli anni 1920-1921 da Pierre Coste.
"Una dolcezza gentile, una radiosa affettuosità e una vasta capacità di simpatia non sono le qualità che vengono abitualmente associate ai primi cisterciensi, e però sono esattamente queste le caratteristiche più spiccate di Aelredo di Rievaulx" (D. Knowles). Testimone e attore privilegiato di un periodo di profondi mutamenti sia per la Chiesa del XII secolo sia per la società civile del tempo, Aelredo nacque nel 1110 a Hexham, nel nord dell'Inghilterra; trasferitosi alla corte del re Davide di Scozia, ne guadagnò la stima tanto da ricevere la prestigiosa carica di intendente generale del regno. Ma, rinunciando a una sicura carriera politica o ecclesiastica, si fece monaco presso l'abbazia cisterciense di Rievaulx (Yorkshire), divenendo successivamente abate della nuova fondazione di Revesby (Lincolnshire) nel 1142, poi di Rievaulx nel 1146, dove morì il 12 gennaio 1166, attorniato da "centoquaranta monaci e cinquecento fratelli laici". Contemporaneo di san Bernardo, Aelredo, insieme con l'abate di Clairvaux, Guglielmo di Saint-Thierry e Guerrico di Igny, è considerato uno dei "quattro evangelisti" di Citeaux. La sua influenza sulla Chiesa d'Inghilterra e sull'ordine monastico in questo paese può essere paragonata a quella di san Bernardo su tutta la Chiesa. "La Vita Ailredi", racconto agiografico composto, poco dopo la morte di Aelredo, da Walter Daniel che fu suo segretario e infermiere. Editoriale di Azzolino Chiappini. Presentazione di Inos Biffi.
Il libro raccoglie sessanta testimonianze sulla fede, divise per epoche storiche, tracciando quattro percorsi, ciascuno dei quali corredato da una breve rassegna di brani scelti. In ciascuna testimonianza viene offerta una breve presentazione dell’autore e una riflessione sulla fede.
La conclusione, che costituisce una “guida” alla lettura interna, e la scansione in “percorsi” rendono il volume una proposta estremamente divulgativa.
Tra gli autori inclusi spiccano alcuni nomi inconsueti come: Erasmo da Rotterdam, Cusano, Chateaubriand. Il libro si chiude con la figura del Ratzinger teologo.
Autore
Marco Doldi è nato a Genova nel 1965. Ha frequentato il Seminario Arcivescovile “Benedetto XV”. Ordinato sacerdote nel 1990, ottiene la Licenza in sacra teologia presso la Pontificia Università Lateranense (1993), il Dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana (1996) e il Master in bioetica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (1998). È giornalista pubblicista e collabora con il Servizio Informazione Religiosa (SIR) della CEI. È docente di teologia morale all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Genova (dal 1993), docente di teologia dogmatica e morale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione di Genova (dal 1996), e Preside della medesima Sezione (dal 2001). Autore di numerosi articoli e testi a carattere teologico, è membro della Commissione Teologica Internazionale (2009), presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.