
"Una dolcezza gentile, una radiosa affettuosità e una vasta capacità di simpatia non sono le qualità che vengono abitualmente associate ai primi cisterciensi, e però sono esattamente queste le caratteristiche più spiccate di Aelredo di Rievaulx" (D. Knowles). Testimone e attore privilegiato di un periodo di profondi mutamenti sia per la Chiesa del XII secolo sia per la società civile del tempo, Aelredo nacque nel 1110 a Hexham, nel nord dell'Inghilterra; trasferitosi alla corte del re Davide di Scozia, ne guadagnò la stima tanto da ricevere la prestigiosa carica di intendente generale del regno. Ma, rinunciando a una sicura carriera politica o ecclesiastica, si fece monaco presso l'abbazia cisterciense di Rievaulx (Yorkshire), divenendo successivamente abate della nuova fondazione di Revesby (Lincolnshire) nel 1142, poi di Rievaulx nel 1146, dove morì il 12 gennaio 1166, attorniato da "centoquaranta monaci e cinquecento fratelli laici". Contemporaneo di san Bernardo, Aelredo, insieme con l'abate di Clairvaux, Guglielmo di Saint-Thierry e Guerrico di Igny, è considerato uno dei "quattro evangelisti" di Citeaux. La sua influenza sulla Chiesa d'Inghilterra e sull'ordine monastico in questo paese può essere paragonata a quella di san Bernardo su tutta la Chiesa. "La Vita Ailredi", racconto agiografico composto, poco dopo la morte di Aelredo, da Walter Daniel che fu suo segretario e infermiere. Editoriale di Azzolino Chiappini. Presentazione di Inos Biffi.
Il libro raccoglie sessanta testimonianze sulla fede, divise per epoche storiche, tracciando quattro percorsi, ciascuno dei quali corredato da una breve rassegna di brani scelti. In ciascuna testimonianza viene offerta una breve presentazione dell’autore e una riflessione sulla fede.
La conclusione, che costituisce una “guida” alla lettura interna, e la scansione in “percorsi” rendono il volume una proposta estremamente divulgativa.
Tra gli autori inclusi spiccano alcuni nomi inconsueti come: Erasmo da Rotterdam, Cusano, Chateaubriand. Il libro si chiude con la figura del Ratzinger teologo.
Autore
Marco Doldi è nato a Genova nel 1965. Ha frequentato il Seminario Arcivescovile “Benedetto XV”. Ordinato sacerdote nel 1990, ottiene la Licenza in sacra teologia presso la Pontificia Università Lateranense (1993), il Dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana (1996) e il Master in bioetica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e presso l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (1998). È giornalista pubblicista e collabora con il Servizio Informazione Religiosa (SIR) della CEI. È docente di teologia morale all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Genova (dal 1993), docente di teologia dogmatica e morale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione di Genova (dal 1996), e Preside della medesima Sezione (dal 2001). Autore di numerosi articoli e testi a carattere teologico, è membro della Commissione Teologica Internazionale (2009), presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.
Nono volume dell'Opera Omnia del primo Patriarca di Venezia. Conclusi i grandi temi della spiritualità monastica, San Lorenzo Giustiniani scrive una serie di piccoli opuscolli nei quali affronta problemi specifici: il conflitto interiore, la solitudine, il disprezzo e abbandono del mondo, la situazione di crisi della Chiesa, il peccato e la grazia.
Raccolta di sermoni pronunciati da san Lorenzo Giustiniani nel corso della sua intensa attività di vescovo e patriarca. La forma breve degli scritti consente di cogliere, nel rapido movimento della scrittura, organizzata in base alle esigenze della pubblica lettura e dunque rispondente alle regole di un «parlato scritto», la tensione espressiva del Santo e la forte componente esortativa del suo dettato che, anche nei momenti di più profonda elevazione ascetica, mai rinuncia al saldo ancoraggio di un sorvegliato procedere argomentativo. Completa il volume l'esiguo ma significativo corpus di lettere di Lorenzo Giustiniani.
Un classico dell'apologetica, della storia della cultura e della filologia; uno dei più straordinari florilegi di autori dell'antichità classica mai pervenuti.
Veronica, se ben interpretata e compresa, rappresenta anche oggi, nell'ottica dell'ecclesiologia promossa dal Concilio Vaticano II, un aiuto certo per incontrare Gesù e vivere il cristianesimo. Il suo pensiero, riflesso di un'esperienza quanto mai ricca e assorbente, certamente, non è immediatamente fruibile. La distanza, cioè, va segnalata, ma non rappresenta un ostacolo insormontabile. Le conoscenze specifiche, relative all'epoca, alle dimensioni culturali, religiose e teologiche sono necessarie. Non meno importante è l'addentrarsi nel suo universo psicologico e umano, ma le dinamiche vitali e permanenti dell'esperienza cristiana ce la consegnano come nostra contemporanea. Ascolto biblico, liturgia, vita della grazia, testimonianza della carità convergono nel produrre una sensibilità che, se coltivata, sfocia, proprio a partire dall'esperienza, nella comprensione cristiana dell'esistenza. Questa, rimanendo del tutto umana, si propone nella specificità del compimento evangelico prima ancora che nel discernimento teorico nelle scelte consapevoli e nel rifiuto di ciò che evangelico non è.
Confessarsi è un dialogo, anche quando è parlare di se con se stessi. Questo saggio intende esaminare gli slittamenti di significato di uno stesso genere letterario - le Confessioni - confrontando le celebri pagine di Agostino e di Rosseau: in gioco è il dialogo interiore nel passaggio dalla confessio agostiniana alla moderna "storia dell'anima", e con esso la costituzione dell'identità e della trascendenza, alla dura prova dell'aterità interiore, del male e della colpa. Temi che, sorpresi qui nella loro dimensione dialogica, fanno affiorare la specificità della "confessione" in pensatori fra loro così distanti. Un approccio capace, al contempo, di far luce sul reciproco implicarsi, nell'opera di Rosseau, di scritti autobiografici e morali, politici e padagogici.
Un approccio ai libri biblici in chiave esistenziale.
Per superare la crisi di valori che attanaglia la società moderna, il Prof. Francesco Asti (di cui si riporta una breve scheda) propone in questo volume un affascinante cammino spirituale che, sulla scia delle catechesi di Benedetto XVI, ripercorre gli insegnamenti dei Padri della Chiesa. In particolare, la centuria mistica rappresenta un itinerario di crescita umano-spirituale, articolato in cento passi, in cui viene presa in esame l'interiorità del credente e il suo rapporto con Dio, attualizzando le proposte dei Padri della Chiesa per realizzare un effettivo cammino di santità. L'opera è rivolta dunque a tutti i fedeli, giovani, adulti, coppie di sposi, persone consacrate, al fine di sollevarli dalle cadute e guidarli verso i valori imperituri del cristianesimo.
Pietro: l'uomo, il santo, la dottrina. Il suo ruolo in relazione agli altri apostoli, alla Chiesa e alla Chiesa di Roma.
Il libro analizza il problema del rapporto tra io e mondo, tra essere personale e Essere eterno, mostrando come la questione permetta a Edith Stein di conciliare tradizione e filosofia moderna, teoria gnoseologica e visione metafisica.