
DELLA VITA DI LUTERO SONO STATE PROPOSTE NUMEROSE INTERPRETAZIONI, E`L AVVENTURA INTERIORE DI LUTERO A FORNIRE UNA CHIAVE DI LETTURA E DI COMPRENSIONE DELLA SUA STUPEFACENTE ESISTENZA, DI UN OPERA TANTO RICCA E DELLA SUA SEMPRE PIU`AMPIA EREDITA.
Si tratta di dieci prediche, due in apertura di quaresima e una per ogni giorno della settimana santa, predicate a Firenze nel 1425. Il tema dell'amore del prossimo, il problema della giustizia e dell'usura, la conversione e l'eucarestia e, ovviamente, la passione di Gesù e la sua resurrezione sono presentati dal santo senese con passione e forza, proprio perché su di essi egli aveva costruito la sua esistenza, facendo emergere l'unità tra vita predicata e vita vissuta.
Profeta ribelle o martire rivoluzionario? Capovolgendo la consolidata immagine di un Savonarola eretico, profeta apocalittico, intransigente fustigatore della morale pubblica, questa raccolta di testi ci presenta, al contrario, un uomo dall'intensa esperienza religiosa: un mistico sensibile interprete della spiritualità del suo tempo; ed evidenzia come la riforma che egli tentò di attuare non traeva origine da intenti politici, ma da un appassionato amore per Cristo, da un intenso bisogno interiore.
Il volume è una guida alla vita spirituale e intellettuale di questo "africano dalla natura ardente e sensuale". Agostino ha accompagnato l'autore di questo libro durante tutta la sua vita di studioso, dal saggio giovanile su "La formazione teologica di S. Agostino" (Roma 1947) fino a questo lavoro, terminato poco prima della morte. Un libro che conserva intatto il vigore appassionato dell'opera giovanile, coniugandolo con la saggezza degli anni grazie a uno sguardo partecipato e commosso, ma insieme distaccato e critico. In questa presentazione dell'itinerario spirituale di Agostino, Pincherle prende per mano, pazientemente, il lettore, seguendo il suo autore passo passo." Giovanni Filoramo
L'esigenza di comporre mitezza e fermezza, presente nelle pagine dei Padri della Chiesa, tra cui Gregorio di Nazianzo e Agostino, viene qui osservata nell'opera di Ambrogio. Il primo capitolo studia i brani che il vescovo di Milano dedica al Petto di Cristo, sorgente che consente di attingere alla combinazione di mitezza e fermezza. Il secondo inquadra il tema all'interno del comportamento paterno di Dio lungo la storia e nell'agire di Gesù. Il terzo immette la ricerca in molteplici ambiti: il mondo della natura, che agli occhi di Ambrogio costituisce un serbatoio di preziosi insegnamenti per la vita, alcune grandi figure dell'Antico e del Nuovo Testamento e, infine, il tempo in cui il vescovo di Milano vive e opera. L'accento è posto sulla diretta fruizione dei testi, che sono puntualmente riportati, talora con alcune pregnanti espressioni latine dell'originale.
Teresa di Lisieux ed Elisabetta di Digione hanno considerato l'atto della dedizione totale a Dio uno e trino come il modo più sublime ed efficace per impegnare la propria vita nella salvezza del mondo. Esse sanno bene che una simile vocazione porta al nascondimento, così come le radici affondano nel terreno oscuro. Ma, come von Balthasar mostra magistralmente, è proprio da questo nascondimento che la Chiesa trae nutrimento e forza per le proprie azioni. Sarebbe assurdo strappare le radici dal terreno «affinché anch'esse possano stare all'aria e al sole»; l'albero infatti seccherebbe subito. Teresa ed Elisabetta, unite in un'intuizione fondamentale, si trovano, pur in questa concordanza di vedute, animate da un'opposizione estremamente feconda per il cammino della Chiesa verso la salvezza. Il loro donare la vita alla realtà della fede, infatti, prende corpo nel 'fiat' incondizionato che i loro cuori pronunciano al richiamo della volontà divina, il loro abbandonarsi e lasciarsi condurre è ciò che von Balthasar indica quale esempio di totale adesione alla parola di Dio.