
II volume, pubblicato dall'ICAS nel 1946, con contributi, fra gli altri, dei Card. Dalla Costa, di Fanfani, Gonelta, Mons. Lanza, La Pira, Tosato, rappresentò un punto di riferimento importante per i cattolici eletti alla Costituente. Molti contenuti enunciati in queste pagine sono poi rifluiti nella Costituzione. Il testo viene riprodotto, nella sua struttura essenziale, nel Centenario delle Settimane Sociali.
DESCRIZIONE: Questa traduzione italiana di alcuni tra i più significativi saggi di Ernst-Wolfgang Böckenförde sul rapporto tra cristianesimo, libertà e democrazia si propone un duplice obiettivo: in primo luogo, favorire la conoscenza del pensiero teologico-politico di uno tra i più significativi intellettuali tedeschi contemporanei; in secondo luogo, introdurre nel dibattito civile, che si è aperto nel nostro Paese sul rapporto tra religione e politica, prospettive di pensiero e di azione di ampio respiro, fondate in modo serio e rigoroso su di una profonda cultura giuridica e teologica e nutrite costantemente da un’attenta analisi storica. Rispetto ai vari ideologismi che infestano la discussione pubblica su questi temi, i saggi di Böckenförde rappresentano una ventata di aria fresca che ci auguriamo possa contribuire a collocare il dialogo tra le diverse posizioni al livello alto che è richiesto dalla posta in gioco non banale – ossia la convivenza civile pacifica, ordinata ai princìpi di libertà e giustizia.
Chi ama l’intreccio singolare tra cristianesimo, libertà e democrazia che le tradizioni occidentali hanno saputo costruire e coltivare potrà trovare in queste pagine ragioni teoriche e concreti orientamenti per rendere fecondi questi temi nelle condizioni attuali del nostro vivere. (Michele Nicoletti)
COMMENTO: Un classico di "teologia politica" che tocca le categorie di libertà, coscienza e autorità, i temi della secolarizzazione (rapporto Chiesa-Stato nell'età moderna), l'etica e la sua intersezione con cristianesimo e democrazia e infine una disanima del concetto di teologia politica.
L'AUTORE (1930) ha insegnato presso le Università di Münster, Heidelberg, Bielefeld e Freiburg i.B. Dal 1983 al 1996 è stato giudice del Tribunale Costituzionale tedesco. Tra le sue opere ricordiamo: La storiografia costituzionale tedesca nel secolo decimonono: problematica e modelli dell’epoca (Giuffrè 1970); Stato, Costituzione, Democrazia (Giuffrè 2006). Presso la Morcelliana: La formazione dello Stato come processo di secolarizzazione (2006).
Di fronte all’intenso dibattito in atto in Europa sulla secolarizzazione, la laicità, il ruolo pubblico delle religioni, le “radici cristiane”, in Italia si è assistito in questi ultimi tempi troppo spesso ad un mediocre livello di contese, pesantemente influenzato dal clima politico. Per uscire un po’ da questi asfittici confini, l’autore ha scelto dieci interlocutori europei (nessun italiano), interpellati sulle loro specializzazioni, a cui porre le domande cruciali di questo dibattito. Ne è nato un appassionante e fruttuoso viaggio in Europa tra personaggi di spicco (credenti e non credenti) della riflessione e della pubblicistica, che ha portato alla raccolta di dieci, lunghe, intense interviste, pubblicate dapprima sul giornale “Avvenire” ed ora unite in questo libro.
Prefazione di Angelo Scola, patriarca di Venezia
Protagonisti delle interviste:
filosofi come l’anglo-canadese Charles Taylor, il tedesco Robert Spaemann, il polacco Leszek Kolakowski;
politologi come il bavarese Hans Maier;
sociologi come lo spagnolo José Casanova e il britannico Zygmunt Bauman;
storici come il francese Emmanuel Le Roy Ladurie, il polacco Bronislaw Geremek, il franco-polacco Krzysztof Pomian;
teologi come il francese Olivier Clément.
Il primo Forum dei giovani ricercatori (Roma, 28-29.10.2005) ha fornito l’occasione per ripensare con un taglio diverso i temi del Forum del progetto culturale della CEI e per sperimentare un metodo di lavoro parzialmente nuovo. L’appuntamento è infatti stato preparato da tre incontri, coinvolgendo circa 120 “giovani” ricercatori, ossia soggetti tra i trenta e i quarant’anni inseriti nel mondo della ricerca, che si trovano – dati gli standard del nostro paese – ancora nella prima fase della propria vicenda professionale.
La cura nel cammino di preparazione e lo sguardo rivolto a questa fascia di età rappresenta una novità significativa, così come l’elaborazione dei contenuti, che esprimono la capacità di questa generazione di dare un contributo serio alla discussione del Paese.
Il volume è diviso in due parti. Nella prima sono raccolti i materiali della fase preparatoria, mentre la seconda, inaugurata dalla prolusione di mons. G. Betori, raccoglie contributi disparati, com’è nella natura di un appuntamento che prova a far emergere le sensibilità e le capacità di un gruppo rappresentativo.
Sommario
Premessa. I. Materiali preparatori. Il progetto culturale e la Chiesa in Italia. Alcune riflessioni sui temi di ricerca (mons. G. Betori). Polisemia dialettica della libertà (S. D’Agostino). Sull’identità (F. Bonini). Verità tra scienze e altri saperi (R. Presilla). II. Contributi. Il mondo e noi: ripensare il Vaticano II a partire dalla Dei Verbum e dalla Gaudium et spes (mons. G. Betori). Parlare la lingua della cultura oggi (P. Acquavita). Autonomia della cultura e delle scienze in prospettiva cristiana. Spunti per una riflessione filosofica (A. Aguti). Il mondo (multiculturale) e noi: l’orizzonte transculturale (M.L. Bellati). Alcune riflessioni in tema di giustizia ed economia (C. Bellavite Pellegrini). Le risorse della storia (M. Bocci). La domanda sulla libertà e l’avviarsi al filosofare (V. Cesarone). A quarant’anni dal concilio: qualche riflessione su storiografia e istituzioni (N. D’Acunto). Crisi ambientale e salvaguardia del creato: dai valori etici alla «conversione ecologica» (P. De Toro). L’orizzonte comune di senso cercato dal concilio (G. Del Zanna). La ragionevole necessità di una sintesi (L. Fossati). «Ricondurre i valori alla loro divina sorgente»: l’invito della Gaudium et spes ieri e oggi (N. Genghini). Chiesa e società in Italia negli ultimi sessant’anni: alcuni spunti di riflessione (P. Gheda). Libertà e relazione a partire da Gaudium et spes (P. Gomarasca). È ancora tempo di sintesi? L’integrazione tra i saperi come orizzonte permanente del pensare cristiano (G Grandi). Una cultura critica per un’identità ritorvata: il cattolicesimo italiano e le sfide del XXI secolo. Il ruolo mancato della cultura economica (G. Gregorini). La chiamata del concilio (A. Lobello). Il carattere eccedente del concetto di «storia della salvezza» nel legame tra i saperi (G. Pasquale). La psicoterapia nell’epoca contemporanea (N. Terminio). Dalla frammentazione a una visione sapienziale della realtà: l’attualità della Gaudium et spes per l’epistemologia teologica (L. Zak). Speranza e legami. A margine della Gaudium et spes (S. Zanardo). Dalla «libertà da» alla «libertà con» nella teoria economica contemporanea: le potenzialità della prospettiva relazionale (L. Zarri). Il concilio e la cultura: un passaggio dimenticato? (G. Ziviani).
Note sull'autore
Il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI ha pubblicato presso le EDB i seguenti atti di Forum del Progetto culturale: L’Europa sfida e problema per i cattolici (II Forum, 2000), Libertà della fede e mutamenti culturali (III Forum, 2001), Il futuro dell’uomo. Fede cristiana e antropologia (IV Forum, 2002), Di generazione in generazione. La difficile costruzione del futuro (V Forum, 2004), A quarant’anni dal Concilio (VI Forum, 2005), Cattolicesimo italiano e futuro del Paese (VI Forum, 2006); inoltre i volumi: Il prete e la sua immagine (2005); Ripensare la parrocchia (22005) e, insieme all’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione, 2003.
Il volume pubblica alcune delle relazioni del 27° Convegno dell'Istituto "V. Bachelet" che, riconosciuto di rilevante interesse culturale, è stato realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Le riflessioni raccolte approfondiscono condizioni e percorsi per una effettiva educazione al bene comune nella realtà contemporanea, tenendo presente anche la testimonianza e l'esempio di uomini forti e coerenti, aperti costantemente al dialogo e alla fatica della mediazione, come Vittorio Bachelet. I brevi spunti suggeriti (politica, scuola, famiglia, multiculturalità) possono aiutare a ricostituire il senso di quella elementare "grammatica della partecipazione", grazie alla quale ogni comunità umana può vivere veramente all'altezza di se stessa, dando forma concreta ad un autentico dialogo intergenerazionale.
Voci autorevoli mettono insieme le loro riflessioni sulla costruzione del bene comune e i valori non negoziabili in una società post-secolare. Cosa sono i valori "non negoziabili"? Cos'è il bene comune? Non certo la somma di beni individuali. Sono i valori non negoziabili, infatti, che definiscono il bene comune come un "bene integrale", che riguarda tutto l'uomo e tutti gli uomini, senza possibilità di compromesso o scambio. Chiesa e Organismi Internazionali devono rimettere al centro della loro riflessione proprio il bene comune, cioè "l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente" (GS, 26).
Qual è il filo conduttore della storia europea? L'Europa risponde ancora al progetto dei padri fondatori? Perché, nonostante le bocciature della Costituzione, nessuno affronta con decisione i problemi cardine dell'identità del popolo europeo e delle sue aspirazioni? Quali sono gli spazi disponibili al protagonismo della società civile? Il Vecchio Continente, oggi, sembra non avere risposte, rincorrendo idoli e forgiando regole, alla prova dei fatti, incapaci di creare coesione.
L'Europa sarà cristiana o non sarà , diceva Robert Schuman, primo presidente del Parlamento europeo. E Mario Mauro, attuale vicepresidente, spiega la crisi del processo di integrazione e la mancanza di progetto politico, riconducendole al misconoscimento delle radici cristiane; Mauro cita Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e i non pochi intellettuali laici che temono l'apostasia dell'Europa, l'allontanamento, cioè, dalla propria storia e natura, dall'esperienza di dialogo e di convivenza tra gli uomini che ha dato cinquanta anni di pace, di sviluppo e di diritti.
L'Autore fa fronte a questo stallo assumendo una posizione politica che parte dalla realtà e in stretto confronto con la storia dimostra come la vita e l'identità dell'Europa siano plasmate dal cristianesimo e dal rapporto uomo-Dio. E, in coerenza con questo assunto, elabora proposte concrete da cui far ripartire l'Europa, e anche l'Italia, per un'unità duratura, fondata non sulla burocrazia e sul moltiplicarsi delle normative, ma sulle poche cose vere che ci tengono insieme (pp. 152).
Mario Mauro - laurea in Filosofia, docente in Storia delle Istituzioni europee - è vicepresidente del Parlamento europeo.
La Dottrina sociale della Chiesa non ha esaurito la propria funzione storica, ma è al contrario chiamata ad affrontare i nuovi scenari del XXI secolo.
Nella sequenza dei capitoli il volume espone l’apporto che viene alla Dottrina sociale dal «movimento cattolico», dalla discussione sui «modelli di società», dal pensiero politico cattolico, dal modo in cui si è progressivamente precisata la valutazione cattolica del capitalismo. Nell’ultimo capitolo vengono indicati i temi nuovi che la Dottrina sociale deve mettere oggi all’ordine del giorno.
L’intento dell’autore è soprattutto quello di porre in evidenza alcune essenziali questioni di metodo, legate al contesto storico della formazione graduale, nel tempo, del corpus del magistero sociale della Chiesa e, soprattutto, al rapporto fra Dottrina sociale e scienze umane, rapporto che rischia di essere lasciato in ombra da un approccio eccessivamente auto-referenziale.
Sommario
Premessa. Introduzione. Il magistero sociale della Chiesa nella realtà contemporanea. 1. Origine e sviluppo del magistero sociale della Chiesa. 2. Dottrina sociale e movimenti storici. 3. Dottrina sociale e modelli di società. 4. Dottrina sociale e pensiero politico cattolico. 5. Dottrina sociale e teorie economiche. Il problema del capitalismo. 6. Nuove frontiere della Dottrina sociale. Conclusione. Unità di fede, mediazioni antropologiche, opzioni politiche. Il ruolo della Dottrina sociale della Chiesa. Indici.
Note sull'autore
Giorgio Campanini già professore di storia delle dottrine politiche all’Università di Parma, ha successivamente svolto una serie di corsi presso la Pontificia università lateranense e la Facoltà teologica di Lugano. È considerato fra i più qualificati studiosi del pensiero politico cattolico dell’Ottocento e del Novecento. Ha approfondito in particolare le tematiche etiche e il rapporto fra pensiero cristiano e modernità. È socio, dalla fondazione, dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) e collabora a varie riviste, tra cui la Rivista di teologia morale del Centro editoriale dehoniano. Delle sue pubblicazioni ricordiamo A. Rosmini e il problema dello Stato (1983) e, fra le più recenti, Politica e società in A. Rosmini (1997), La convivialità familiare (1999), Il pensiero politico di L. Sturzo (2001) e La fatica del cammello. Il cristiano fra ricchezza e povertà (2002). Per le EDB ha pubblicato: Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come “luogo teologico” (1996, 22000), Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999, II ed. aggiornata e ampliata 2004), Le parole dell’etica. Il senso della vita quotidiana (2002), Dossetti politico (2004) e Antonio Rosmini fra politica ed ecclesiologia (2006).
Un avvenimento editoriale storico. Il primo dizionario completo delle diocesi italiane in tre volumi.
Il primo volume è un resoconto (16 regioni – CEI- Ordinariato Militare) storico geografico del nostro Paese a partire dalle regioni ecclesiastiche e dalle unità amministrative sovradiocesane. Le voci delle sedici regioni ecclesiastiche sono state scritte da altrettanti responsabili diocesani che hanno svolto un ruolo di coordinamento nell’individuare e tenere i rapporti con gli autori degli articoli relativi alle singole diocesi.
All’interno:
cartina iniziale con tutte le regioni,
cartina all’inizio di ogni regione ecclesiastica riportante tutte le diocesi di ogni singola regione,
quattro cartine finali a doppia pagina Nord-Centro-Sud-Isole con tutte le diocesi.
Sono inoltre previsti tre ottavi illustrati fuori testo con le foto di tutte le facciate delle cattedrali metropolitane.
Il secondo e il terzo volume procederanno invece in ordine alfabetico.
In un approccio rigorosamente laico, agile, senza pregiudizi, il libro si rivolge a laici e cattolici, creando le premesse per un nuovo dialogo, capace di produrre movimento politico. I "portici" sono un "luogo" dove fiutare il futuro e sospingono in campo aperto, dove è possibile misurarsi e appassionarsi. Indicano un gesto di speranza, una chiamata a fare, ma sono anche un segnale di allarme lanciato ad una comunità che non riesce a comunicare quanto sarebbe necessario. Oltre alle riflessioni personali dell'Autore sulla situazione attuale della politica, il testo rappresenta la sua lunga esperienza ai margini della politica militante, dove essa si mescola con l'attività sociale, con l'impegno nel volontariato, con lo sforzo di cambiare le cose attraverso un'azione diretta e concreta. Un libro che afferra e vuole essere letto tutto d'un fiato, ma, nel contempo, può essere ripreso e approfondito per i densi spunti di riflessione che contiene.