
Il Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Famiglia offre in queste pagine una lettura dell'esortazione apostolica di papa Francesco ricca di spunti di riflessione e di vita pratica. Un compendio denso di consigli per aiutare gli sposi a vivere nella stessa fedeltà d'amore di Dio; e per aiutare i sacerdoti e gli operatori della pastorale famigliare ad accompagnare gli sposi, anche divorziati, con uno sguardo di misericordia attento alle Verità di vita che Gesù ha esposto nel suo Vangelo.
«Oggi» - ha detto Papa Francesco, rivolgendosi alla Chiesa italiana - «non viviamo un'epoca di cambiamento quanto un cambiamento d'epoca», insistendo sulla radicalità dei processi che stanno rivoluzionando il mondo, le società, la famiglia. La Chiesa, risponde il cardinale Antonelli con questo libro, è chiamata a una rinnovata evangelizzazione, che non può ridursi a una riformulazione verbale del messaggio, ma deve riplasmare sia la vita personale dei fedeli sia la vita comunitaria della Chiesa, che si pone anche nel tempo presente come ponte tra Cielo e terra in ascolto di tutti e con sguardo aperto. Come sottolinea in Prefazione il Presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, «l'evangelizzazione avviene secondo una dinamica di incarnazione, in cui la testimonianza precede e accompagna l'annuncio. Non basta che il Vangelo venga insegnato; esso deve farsi carne, diventare storia, cambiare le menti e i cuori, le relazioni e le attività, la cultura e le opere. La verità cristiana non è solo dottrina, ma anche evento di carità che accade qui e adesso».
Papa Francesco chiama «situazioni di fragilità» segnate dall'«a-mo-re ferito» le convivenze di coppia uomo-donna senza matrimonio religioso: divorziati civilmente risposati, sposati con solo matrimonio civile, conviventi registrati, conviventi di fatto. Nei confronti di queste situazioni invita ad assumere «un'attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante», in modo da favorire in esse «una maggiore apertura al Vangelo del matrimonio nella sua pienezza» e una «crescita umana e spirituale». Il Papa riconosce che nel recente Sinodo sulla famiglia è emersa una molteplicità di punti di vista e di preoccupazioni pastorali, che egli paragona alle molte sfaccettature di «un prezioso poliedro». Questa immagine geometrica suggerisce che le diverse prospettive, nella misura in cui corrispondono alla realtà, si possono armonizzare tra loro. Lo abbiamo sperimentato noi stessi, confrontando le nostre interpretazioni dell'esortazione apostolica postsinodale sull'amore nella famiglia. Rilevando che la trattazione del tema dei conviventi senza matrimonio sacramentale è basata sulla distinzione tra l'ordine etico oggettivo e la responsabilità personale soggettiva, abbiamo potuto chiarire alcune affermazioni, che sono oggetto di discussione nel mondo ecclesiale, e trovare la convergenza su alcuni orientamenti per la prassi, che ci sembrano equilibrati e prudenti.
"Santi" è il nome "originario" dei cristiani: così si chiamavano tra loro. La santità è l'unica categoria che può spiegare l'opzione per Cristo, lungo i duemila anni di storia del cristianesimo e che può dare senso al futuro. Non a caso san Giovanni Paolo II, chiudendo il Grande Giubileo del Duemila ed indicando il nuovo cammino, disse che la santità è il primo impegno, la "misura alta" della vita cristiana, che può rendere entusiasmante e bello il Vangelo anche oggi. L'uomo aspira alla gioia e vive di entusiasmo. Per questo Papa Francesco ci ha offerto un percorso, ci ha indicato un cammino, che in questo libro si cerca di percorrere: "Gaudete et Exsultate".
L'esortazione post sinodale Amoris laetitia porta molte novità alla pastorale della famiglia. Il presente volume di Michele Aramini, fa emergere le ricchezze e le potenzialità del lungo testo che ha bisogno di essere letto in profondità. Nell'introduzione si fa un inquadramento dell'esortazione e si presenta il metodo di lavoro per le schede che compongono il testo. Seguono poi le schede di approfondimento per ogni capitolo del testo, in numero variabile a seconda della lunghezza dei capitoli dell'esortazione. Ogni scheda è composta di: 1. una breve introduzione all'argomento del capitolo 2. la citazione di alcuni passi rilevanti 3. Il commento teologico pastorale 4. Alcune domande per approfondire il testo e avviare una eventuale discussione nei gruppi familiari. Il testo può essere usato come strumento di lavoro per i gruppi familiari o i gruppi di catechesi parrocchiale ed anche letto singolarmente come efficace e sintetico strumento di approfondimento.
Questo libro vuole rendere un servizio alla comprensione dell'Esortazione post sinodale Amoris Laetitia a cinque anni dalla sua promulgazione. Il testo del documento, pur essendo di facile lettura, resta ugualmente complesso per la sua stessa lunghezza, per la molteplicità delle questioni trattate, per le questioni teologiche che stanno dietro a molti paragrafi. Perciò crediamo sia utile estrarne i passi essenziali e corredarli di un sintetico commento, che permetta così di avere un'idea sufficiente della ricchezza del testo. Il volume può essere letto in continuità, come un altro libro qualsiasi, ma il lettore vedrà che la materia è divisa in 18 schede, che possono diventare tappe di una cammino spirituale o di un itinerario per gruppi familiari.
Rivolto soprattutto a ricercatori e studenti di comunicazione, ma anche a operatori che vogliano approfondire il quadro scientifico di riferimento, il testo si apre con un capitolo che disegna una mappa della comunicazione religiosa online e della ricerca accademica in merito. I capitoli due, tre e quattro offrono altrettanti approfondimenti su aspetti specifici della comunicazione online della Chiesa cattolica, affrontando il tema dei siti web diocesani, della percezione che i giornalisti hanno rispetto a tale comunicazione e dell'uso che gli ordini religiosi fanno delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, e di internet in particolare. Il testo offre poi una ricca sezioni di casi - sedici in tutto - scritti nella quasi totalità dai responsabili delle diverse attività comunicative. Si possono dunque trovare informazioni e dati - mai finora pubblicati - sui visitatori e sull'organizzazione interna del sito del Vaticano, della Congregazione per il Clero e della Riial, così come di diocesi, dell'Opus Dei e di Comunione e Liberazione, di Zenit e così via. In breve, un testo di cui si sentiva il bisogno per avere un orientamento in un settore molto recente e insieme di estremo interesse; un ambito della comunicazione della Chiesa reso ancora più attuale e importante dal recente Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la XLIV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Questo volume raccoglie l'esperienza di circa quaranta esperti di comunicazione. Sono contributi che riflettono il carattere internazionale, interdisciplinare e multiculturale del seminario, così come la finalità pratica volta al miglioramento della professionalità nella comunicazione delle istituzioni della Chiesa. Nel lavoro degli uffici di comunicazione della Chiesa ci si confronta spesso con temi controversi: il finanziamento economico della Chiesa, la difesa della vita fin dal suo concepimento, la partecipazione dei cattolici alla vita pubblica, e tanti altri ancora. Queste controversie sono l'argomento della sesta edizione del Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa, organizzato dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce, nell'aprile 2008.
Sessant'anni anni dopo la promulgazione del Decreto del Concilio Vaticano II sugli strumenti di comunicazione sociale Inter Mirifica, tre università pontificie decidono di approfondirne la storicità, la pastoralità e l'attualità. Da questa riflessione condivisa nasce la presente miscellanea, con contributi di vari professori correlati alle tre istituzioni accademiche coinvolte: la Facoltà di Comunicazione Istituzionale dell'Università della Santa Croce, l'Istituto Pastorale Redemptor Hominis dell'Università Lateranense e la Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Salesiana. Il volume intende proporsi come un'opportunità per approfondire un documento che ha segnato una svolta decisiva nella riflessione della Chiesa universale sulla comunicazione. Nello stesso tempo, rappresenta un valido strumento scientifico e bibliografico destinato a docenti, studenti, operatori dei media, per approfondire l’articolato legame tra realtà ecclesiali e società. Il libro è suddiviso in tre parti, ad ognuna delle quali corrisponde un focus specifico: la dimensione storico-istituzionale, la prospettiva socio-pastorale e le pratiche e i formati della cultura digitale.
Mentre la Chiesa continua ad essere un oggetto essenziale all'attenzione dei mass media, essa è in posizione di divenire un soggetto di comunicazione più attivo per estendere il proprio messaggio attraverso Internet. Questo libro offre una analisi pratica di quanto i siti delle diocesi cattoliche dicono e come sono organizzati. Questo non vuole proporre un ideale sito diocesano, ma offrire strumenti utili per analizzare quanto è attualmente esistente e, da questa analisi, proporre delle linee guida per la pianificazione, creazione e gestione di altri siti cattolici.
"I luoghi fanno le cose. Non è solo uno slogan pubblicitario, ma il senso di una pubblicazione che celebra l'incontro di una comunità cristiana con il metropolita ambrosiano, l'arcivescovo di Milano Mario Enrico Delpini. L'occasione delle celebrazioni centenarie per la consacrazione della nuova chiesa di Calino, avvenuta a metà del XVIII secolo come recita la lapide nella bella parrocchiale di San Michele Arcangelo, ha permesso di ripercorrere la vicenda millenaria della fede in terra lombarda, senza tuttavia distogliere lo sguardo sull'attualità. E non poteva essere altrimenti perché la storia - grande o piccola che sia, locale o generale, comune o straordinaria - è sempre intrecciata con la vita delle persone che la interpretano: quando accade, quando la si interroga, quando la si ricostruisce. La visita di mons. Delpini si è trasformata così in un dialogo aperto, che ha varcato i confini delle colline della Franciacorta in cui si è tenuta per il messaggio di speranza che ha lasciato, per il tono familiare e spontaneo con cui è avvenuta, per la diretta social che ha registrato livelli di ascolto davvero rilevanti, nonostante le limitazioni sanitarie in atto." (F. Anelli, Prefazione)
DESCRIZIONE:
Prefazione
Prete o parroco? Arcivescovo o cardinale? Porporato o monsignore? Tante volte noi giornalisti, di fronte ad “affari di Chiesa”, ci siamo trovati nel dubbio sui termini da usare, tante volte abbiamo utilizzato a sproposito quelli che sembravano sinonimi e che tali non erano. Sì, perché un parroco è necessariamente un prete ma un prete non è necessariamente un parroco. E un arcivescovo non è necessariamente un cardinale, il quale però, da parte sua, è l’unico a poter essere definito porporato, come indica chiaramente il colore (rosso porpora) della berretta. E via di questo passo, ricordando – tanto per capirci – che c’è (la) mitra e (il) mitra e che una è ben diversa dall’altro. Questo libretto, senza pretese scientifiche, è nato proprio per cercare di aiutare a usare nel modo più corretto possibile la terminologia religiosa, in particolare quella della Chiesa ambrosiana. È nato da uno dei tanti confronti fra don Davide Milani, responsabile dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Milano, e il sottoscritto, fino a qualche mese fa alla guida della sede Ansa della Lombardia: confronti su quelli che, di primo acchito, potevano sembrare semplici esercitazioni linguistiche e che invece si rivelavano particolari importanti. Una delle ultime volte, su una vicenda fonte anche di polemiche, riguardante certe prese di posizione di quello che molti giornali avevano denelfinito parroco e che tale non era, trattandosi di un semplice prete, è venuta fuori una considerazione: ci vorrebbe un piccolo dizionario (anche se può sembrare una parola grossa) per dare modo ai giornalisti di raccapezzarsi fra i tanti termini religiosi, di uso più o meno comune. Ecco qui il frutto di un lavoro che è pesato soprattutto sulle spalle di Federica Vernò, si è avvalso della consulenza e della revisione di mons. Marco Navoni, dottore ordinario della Biblioteca Ambrosiana, del supporto di “Imagina” e ha un’unica pretesa: essere d’aiuto a fugare dubbi. Se poi consentirà di evitare anche un solo errore o una perdita di tempo, avrà raggiunto il suo scopo.
Gabriele Tacchini

