
Nel libro si riflette sulla preghiera del Credo e sull'indulgenza plenaria per l'Anno della fede concessa in varie occasioni; vengono illustrati il logo e l'inno dell'Anno, le statistiche riguardanti il sito web e i social network che ne hanno accompagnato lo svolgimento. Il volume ripercorre i grandi eventi che hanno caratterizzato questo speciale Anno, a partire dal suo inizio, l'11 ottobre 2012, cinquant'anni dopo l'apertura del Concilio Vaticano II. Il primo evento dell'Anno della fede presieduto dal nuovo Pontefice è l'amministrazione delle cresime il 28 aprile. Seguono le Giornate delle confraternite, dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e delle aggregazioni laicali, l'adorazione eucaristica in contemporanea mondiale, la giornata dell'Evangelium vitae, quella dei seminaristi, novizi, novizie e di quanti sono in cammino vocazionale, la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro, quella dei catechisti, la giornata mariana, la giornata della famiglia, quella per la vita contemplativa e infine l'incontro con i catecumeni a conclusione dell'Anno della fede. L'Anno si è chiuso con una solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro il 24 novembre. Le Giornate si sono generalmente svolte secondo un comune schema celebrativo, centrato su quattro momenti principali: il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, la catechesi sul tema specifico della Giornata, il tempo dedicato alla riconciliazione e all'Adorazione eucaristica.
Il volume pubblica gli interventi del seminario di studio svoltosi in Vaticano i giorni 11-12 novembre 2005. Il tema del Seminario, promosso dal Pontificio Consiglio per i laici, mette in luce il rapporto tra sport ed evangelizzazione. Il seminario ha segnato l'inizio ufficiale dell'attivita della sezione Chiesa e sport" istituita in seno al Dicastero nel 2004 per volonta di Giovanni Paolo II. "
Descrizione di "MESSAGGIO PER LA CELEBRAZIONE DELLA 50A GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2017"
La non violenza: lo stile della politica per la pace.
«Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio»: Francesco ha pronunciato questa frase nel suo noto discorso del 17 ottobre 2015, commemorando il cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei vescovi ad opera di Paolo VI. Si tratta di un'affermazione programmatica che si articola nella sua chiamata alla riforma della Chiesa attraverso una conversione pastorale e un'uscita missionaria. La presente opera offre saggi e riflessioni sulla riforma della Chiesa in chiave missionaria, così come è pensata da Francesco, una riforma della Chiesa e nella Chiesa che può realizzarsi solo attraverso l'avvio di processi sinodali.
Le relazioni internazionali continuano ad essere una lotta per la potenza tra attori indipendenti in uno stato di anarchia. Ciò frustra il raggiungimento degli scopi supremi dell'azione politica tra cui l'abolizione della guerra e la garanzia della pace. La conferma viene da un'analisi della geopolitica attuale: i rapporti internazionali si trovano in una situazione di pericolo prodotta da un disordine mondiale che ha rialzato la testa. Vi è una via di uscita da questa situazione? Kant, Maritain e l'enciclica "Pacem in terris" si sono posti questo interrogativo. Il volume esamina le loro soluzioni per comprendere quale strada sia da percorrere per giungere ad un'autorità politica mondiale garante della pace, ed il ruolo che il personalismo può svolgere.
Per quattro anni 2800 vescovi provenienti da tutto il pianeta si sono impegnati a rafforzare le basi dottrinali e pastorali dell'evangelizzazione. È importante per ogni uomo di buona volontà conoscere i frutti di questi scambi, riflessioni, decisioni e preghiere che animarono questo concilio determinante per la vita della chiesa. Il cardinale Poupard, testimone diretto e poi profondo analizzatore di questo evento straordinario ce ne dà una profonda e viva lettura d'insieme, fornendo una sicura chiave interpretativa dei documenti conciliari. In particolare fa vedere come, grazie al Vaticano II, la chiesa, in cammino e in dialogo con il mondo di oggi, sia in grado di affrontare le sfide del 2000, con i grandi mutamenti, spesso sconvolgenti, che caratterizzano i vari continenti.
Destinatari
Per chi voglia approfondire lo studio e la comprensione di quell'evento straordinario.
Autore
Il card. Paul Poupard presente alla solenne apertura dei lavori del Concilio Vaticano II, ha svolto il suo servizio al fianco di Giovanni XXIII e Paolo VI. Nel 1979 è stato eletto ausiliare dell'arcivescovo di Parigi. Il 27 giugno 1980, Giovanni Paolo II lo ha chiamato ad assumere la carica di Pro-Presidente del Segretariato per i non credenti. Creato cardinale, dal maggio 1985 è stato Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo con i non credenti e dal 1988 è Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Il Vangelo non è comunicazione di cose che si possono sapere, ma comunicazione che produce frutti e cambia la vita. (Benedetto XVI)
Il volume e' un percorso della memoria dell'autore alla scoperta dell'importanza e della grande attualita' dell'enciclica 'Popolorum progressio' di Papa Paolo VI.
La fine della stagione ideologica può costituire per la politica un'opportunità per ripensare le proprie ragioni e rigenerare il proprio Statuto regolativo. Già da qualche decennio si ripete, da più parti e da varie sedi, che viviamo in un'epoca di transizione. L'affermazione può essere intesa in vari modi ma prevalentemente sta a indicare che, mentre si è chiusa una lunga e definita stagione, non se ne è ancora aperta un'altra. Sicché, saremmo in una fase di passaggio, di transitus, consapevoli della provenienza e incerti della destinazione. La transizione può costituire un paradigma culturale al quale riferire tutta la vicenda umana, accogliendo la suggestione del transitivo. E la politica, che è la più fragile delle attività umane, può assumere la transizione come paradigma del suo agire, riconoscendo la natura necessaria e pur limitata delle sue azioni, assumendo il limite come razionalità del possibile e sofferenza per l'impossibile. La relatività è la concezione finita più che definita del pensare e dell'agire umano, l'esito, paradossalmente più significativo, della modernità. E la laicità non è che consapevolezza e responsabilità del relativo: perciò, misura etica della politica. Anche queste pagine, ispirate alla cultura del cattolicesimo democratico, sono poste sotto il segno del relativo, proprio del sapere problematico, e del limite, come soglia di responsabile ulteriorità del pensiero.

