
Per tutti i lettori, siano essi iniziatori, medi conoscitori o esperti di Teresa d'Avila, o parallelamente "principianti", "proficienti" o "perfetti" sulla via della fede, è in uscita una nuova edizione del Castello interiore, l'opera vertice della maturità umana, spirituale e letteraria della Santa. Padre Tomás Álvarez, che di questa edizione ha curato l'apparato critico, fornisce al lettore una chiave interpretativa autorevole a proposito di quella che egli stesso descrive come "la messe matura della semina di vari anni".
Descrizione dell'opera
Si sente spesso affermare che negli ultimi quarant'anni la Chiesa di Francia è divenuta insignificante nella società. E l'osservazione implica una critica. Di fronte a questo giudizio, l'autore risponde dicendo che la sua Chiesa ha individuato una forma di presenza adatta alla contemporaneità: mutata la società, deve cambiare anche il modo in cui la Chiesa si fa presente.
Un vescovo italiano, mons. Giudici, pastore della Chiesa di Pavia, interloquisce col testo di mons. Dagens: è possibile un confronto tra le due Chiese? La situazione francese può insegnare qualcosa alla Chiesa italiana? Quali le differenze e le specificità nei due percorsi ecclesiali?
«Viviamo in una società fragile. Anche la nostra Chiesa è diventata fragile. E in questa società fragile con questa Chiesa fragile siamo tutti sollecitati ad andare in profondità» (mons. C. Dagens).
«Noi partiamo da una condizione di cultura cattolica diffusa, nella quale la stragrande maggioranza dei cattolici si riconosce. Per noi il rischio potrebbe essere quello di pensare che per testimoniare oggi il Vangelo sia sufficiente assicurare questa condizione di cattolicità convenzionale» (mons. G. Giudici).
Sommario
Presentazione. Claude Dagens: la mistica dell'ordinario (F. Strazzari). Prefazione. 1. Dall'apostolo Paolo ai vescovi di oggi. 2. Soffrire per la Chiesa e da parte della Chiesa. 3. Dal "civismo cristiano" al sacramento dell'Eucaristia. 4. Difesa di una evangelizzazione ordinaria e profonda. 5. Conversioni necessarie. 6. Ciò che comincia e ciò che avanza. 7. La vita spirituale non è un terreno di riserva. 8. Ore di prove e di rinascita. Preghiera per essere più liberi alla maniera degli apostoli. Varese Milano Pavia: Profilo di mons. Giovanni Giudici (L. Prezzi). Postfazione e discussione. Un contributo interessante alla riflessione sulla pastorale (G. Giudici).
Note sull'autore
Mons. Claude Dagens (Bordeaux 1940), accademico di Francia, dal 1993 è vescovodi Angoulême. Allievo della Scuola normale superiore e membro della Scuola francese di Roma, ha conseguito il dottorato in lettere e in teologia. Ordinato prete nel 1970, ha esercitato il proprio ministero dapprima a Parigi (1970-1972) e poi a Bordeaux (1977-1987), in parrocchia e presso il seminario interdiocesano, ove insegnava storia delle origini cristiane. Vescovo ausiliare di Poitiers dal 1987 al 1993, attualmente è membro della Commissione dottrinale dei vescovi di Francia e presidente del gruppo di lavoro sull'indifferenza religiosa e la visibilità della Chiesa cattolica.
Il presente volume offre un supporto alla lettura dell'Enciclica di Papa Francesco sull'ambiente e sulla cura della casa comune. Al suo interno sono raccolti vari contributi scientifici realizzati da - Enrico dal Covolo, Grazia Francescato, Fortunato Frezza, Paolo Portoghesi, Mario Toso - nella speranza che essa non rimanga solo all'interno delle biblioteche ma venga tradotta in progettualità e in un impegno di testimonianza che coinvolga tutti (singoli e comunità). Attraverso la sua enciclica, Papa Francesco, intende offrire - come riflette Mario Toso nella Premessa - "un metodo di discernimento indispensabile, qualora si intenda veramente risolvere la crisi ecologica, divenendo protagonisti di una nuova evangelizzazione dell'ecologia e di un nuovo umanesimo integrale, sociale, anch'esso ecologico, capace di integrare storia, cultura, economia, architettura, vita quotidiana nella città e nelle aree rurali".
Questo fascicolo di "Lanterne" ha un andamento speciale. Raccoglie testi utili anzitutto a coloro che compongono la Pontificia Università Lateranense l'Università della Diocesi di Roma e del suo Vescovo, che presiedono a tutte le Chiese nella carità. D'altra parte, però, le riflessioni qui raccolte possono essere di qualche utilità anche per tutti coloro che lavorano nelle università, siano esse ecclesiastiche o "laiche".
Il volume raccoglie due testi: il discorso del Rettore Magnifico per l'inizio dell'anno accademico 2016-2017; e una memoria storica dell'Università Lateranense legata al Magistero di san Giovanni XXIII e del beato Paolo VI. Infatti l'approfondimento dell'identità lateranense e il coerente spirito di appartenenza all'istituzione devono passare attraverso una rivisitazione affettuosa della storia dell'Università e dei "Grandi" che l'hanno pensata.
Descrizione
Il volume propone qualche esempio di lectio divina sul Vangelo di Matteo. «Si alzò e lo seguì» (Matteo 9,9) è la risposta dell’evangelista all’iniziativa totalmente gratuita di Gesù. Miserando atque eligendo, il Maestro passò accanto a Levi/Matteo, ne ebbe misericordia, e lo chiamò a seguirlo. La medesima esperienza la fece parecchi anni dopo un giovane, di nome Jorge, il futuro Papa Francesco. Forse il testo di Francesco che rappresenta al meglio questa esperienza intensissima della misericordia di Dio è Amoris Laetitia, l’Esortazione apostolica postsinodale firmata il 19 marzo 2016. Per questo ne viene proposto in Appendice qualche commento sull’educazione alla gioia dell’amore.
Biografia
Enrico dal Covolo
Salesiano, è dottore in Lettere classiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in Teologia e Scienze Patristiche presso l’Institutum Patristicum Augustinianum. Professore emerito di Letteratura cristiana antica greca, il 9 ottobre 2010 è stato consacrato Vescovo titolare di Eraclea.
"Da queste pagine emerge la passione di Mons. dal Covolo per l'educazione delle nuove generazioni, vocazione che egli ha sempre vissuto e alla quale è sempre rimasto fedele nella molteplicità dei ministeri che ha esercitato." (dalla Presentazione)
La Chiesa può contribuire a fermare la guerra? E in che modo? A partire da queste domande, Piero Damosso si interroga sull'impegno della Chiesa cattolica a favore della pace, in Ucraina e ovunque vi sia in corso un conflitto. Ripercorrendo - a 60 anni dalla pubblicazione - i capitoli della Pacem in Terris, questo saggio esplora le complesse strategie che la Chiesa sta portando avanti in questo momento così complesso e difficile a livello internazionale. A emergere con forza dalle pagine del libro è l'urgenza di pace e fratellanza, indispensabile per dare un futuro al pianeta, così come indispensabili sono una nuova giustizia sociale e il mettere al centro l'idea di Francesco di "ecologia integrale". Un richiamo a una coscienza umana universale capace di abbattere i muri dell'odio e dell'inimicizia. Parafrasando Vegezio (Si vis pacem, para bellum), la Chiesa insegna che se vogliamo la pace dobbiamo preparare la pace.
Il presente volume contiene gli Accordi firmati dalla Santa Sede nei primi dieci anni del XXI secolo, ed è la continuazione della Raccolta di Concordati, 1950-1999, volume pubblicato nel 2000 sempre dalla LEV. In particolare l'Autore (docente nella facoltà di Diritto Canonico presso la Pontificia Università della Santa Croce) oltre a Paesi di antica tradizione concordataria, come Germania, Austria, Italia, Malta, Portogallo e Spagna, inserisce nel suo lavoro Paesi Est-europei che hanno superato l'esperienza del socialismo e hanno intrapreso la via concordataria, (quali la Slovacchia, la Lettonia, la Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Albania). Sono infine presenti le convenzioni con due soggetti non statali, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e l'Organizzazione dell'Unità Africana. Il libro è di particolare interesse per gli studiosi di Diritto Canonico, di Rapporti Internazionali e per le biblioteche.
Perché le storie di vampiri e supereroi hanno così presa sulle nuove generazioni e in tante nicchie di pubblico? Tali da rappresentare un successo in qualunque delle loro «transcodifiche»: al cinema, in dvd, nelle pagine di un libro, nel web, nei gadget o in brevi frasi su una T-shirt, esse sembrano riuscire sempre a penetrare con forza nell’immaginario condiviso.
L’Autrice, dopo una ricognizione teorico-concettuale sul concetto di fiction e serialità, affronta in maniera analitica i diversi casi di serialità giovanile e/o giovanilistica, passando in rassegna le esperienze più significative sia sul piano sociale, sia su quello commerciale, e conducendo il lettore a esaminare i successi più controversi della teen culture, dalle storie dei vampiri a quelle in cui i sentimenti mostrano una notevole problematicità.
Nell’ultimo capitolo l’attenzione si concentra sull’universo giovanile, sulla sua problematica definizione e sulle sue relazioni con l’immaginario mediale.
Aiuta educatori e animatori a conoscere gli scenari della partecipazione giovanile alla serialità: un vissuto che diventa importante strumento per la pratica educativa;
a cogliere il legame tra l’universo giovanile e l’immaginario mediale e a capire la forza penetrante della crossmedialità.
Destinatari
Animatori della cultura e della comunicazione nelle diocesi e nelle parrocchie.
A coloro (genitori ed educatori) alle prese con i teenagers, sempre più indecifrabili e irritabili.
Autori Emiliana de Blasio insegna Media Research alla LUISS «Guido Carli», dove coordina il Centre for Media and Communication Studies «Massimo Baldini». Insegna inoltre Sociologia dei mass media alla Pontificia Università Gregoriana e svolge attività di ricerca presso la Pontificia Università Lateranense.
"L'ultima immagine che conservo di Giuseppe De Carli è del marzo 2010. Vulcanico, entusiasta come sempre, una raffica di idee. Non riusciva a stare fermo un attimo su quella poltrona. Ci aveva convocato nel suo studio di Borgo Sant'Angelo, voleva coinvolgere i colleghi del Tg2 nel progetto di uno speciale su Papa Wojtyla che fu trasmesso poi il 18 maggio 2010. Fu l'ultima sua produzione, morì due mesi dopo. Era già malato, un segreto che per pudore conservava per sé. Anche noi ignoravamo la gravità del male, e nulla nei suoi modi e nel suo volto lo faceva presagire. Lo intricava come tutte le cose nuove e un po' audaci l'idea di ollaborare con giornalisti di una testata diversa e storicamente 'competitiva' rispetto al suo Tg1, in cui aveva profuso tante energie prima di impegnarsi come responsabile della struttura Rai Vaticano. Collaborazione inedita, già sperimentata giusto un anno prima, in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa (maggio 2009). Indimenticabile la telecronaca che facemmo insieme della preghiera del Papa sul Monte Nebo in Giordania. E la Messa a Nazareth, sul Monte del precipizio, sveglia alle tre e mezza della notte. Lui felice come un bambino, mai un lamento per i disagi (...). E poi il commento in diretta dell'evento, la solita professionalità, pagine e pagine di appunti preparati con pignoleria su ogni aspetto storico e liturgico della Messa in Galilea."