
Con il Dizionario religioso sinonimico semplificatore "Da che pulpito!" è un manuale che descrive le caratteristiche del linguaggio religioso italiano, anche con l'ausilio di una vastissima serie di esempi originali, relativi a molti dei personaggi di riferimento principali della Chiesa degli ultimi anni: sono infatti presenti brani di Giovan Battista Montini (Paolo VI), di Karol Woytila (Giovanni Paolo II), di Joseph Ratzinger (Benedetto XVI), di Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), e di vari prelati. Il volume è pertanto destinato a studiosi ed appassionati di linguistica, al personale religioso di ogni ordine e grado (di cui dovrebbe migliorare la comunicazione), ai semplici fedeli che vogliano meglio comprendere i messaggi religiosi loro destinati.
Un’esperienza spirituale monastica, eremitica, intensamente culturale e religiosamente profonda, è tradotta in quotidianità orante, semplice, creaturale di fronte al Dio che, con la sua presenza diffusa nel tempo e nelle cose, suscita, risveglia e approfondisce la coscienza dell’uomo, innalzandolo fino alla maturità della comunione con il divino.
Giovanni Vannucci
Fu monaco nell’ordine dei Servi di Maria. Inserito nella ricca fioritura culturale, religiosa e civile di Firenze fin dal 1952, ha rappresentato una delle voci profetiche di quel periodo. Nel 1967 diede corso a un’esperienza nuova nell’eremo di S. Pietro alle Stinche nel Chianti, tentando di esprimere nella temperie attuale le grandi intuizioni spirituali del monachesimo. Di vastissima cultura, unendo nel suo linguaggio le tradizioni spirituali d’oriente e d’occidente con saggezza e chiara lettura, Vannucci ha tracciato piste affascinanti per un’esperienza credente autenticamente universale, che dall’apertura fiduciosa alla verità porti alla libertà dello spirito. Libri di Vannucci nelle collane di Servitium: Libertà dello spirito, La parola creatrice, La ricerca della parola perduta, Pellegrino dell'Assoluto, Risveglio della coscienza, Verso la luce, La Vita senza fine, Mistero del tempo, il tempio dello Spirito, Preghiera alle Stinche.
La lavanda dei piedi à un sacramento? Partendo dall'episodio narratoci da Giovanni, l'autore ripercorre prassi e relative concezioni teologiche maturate all'interno della chiesa intorno a uno dei gesti più sconvolgenti di Gesù. Il gesto del giovedì santo, infatti, è "il rito della crisi del rito", l'atto rituale che manifesta la subordinazione di ogni rito alla relazione etica.
Davvero pochi sono ancora oggi i cattolici che vedono nell'eucaristia un sacramento del perdono. Eppure, per la tradizione vivente della chiesa l'eucaristia occupa un posto centrale nel mistero del perdono di Dio, è il sacramento della riconciliazione ecclesiale che edifica la chiesa pellegrinante nel tempo grazie anche alla sua azione sul peccato. Vi è una grande sintonia tra la teologia eucaristica di Jean-Marie Tillard e il magistero eucaristico di papa Francesco che non si stanca di ripetere che "l'eucaristia non è un premio per i buoni ma la forza per i peccatori".
In un mondo ormai "uniforme", in cui si fa sempre più ampio lo spazio dei non luoghi, diventa fondamentale riflettere sulla forma che la chiesa viene assumendo, come assemblea di credenti, ma anche come edificio, spazio per la celebrazione liturgica. L'autore rilegge gli elementi essenziali di una chiesa - altare, ambone, battistero, cattedra - alla luce della loro evoluzione storica e della riforma liturgica del Vaticano II. L'itinerario si conclude sulle "soglie", ossia i luoghi di ingresso che svolgono una funzione di cerniera tra spazio esterno del mondo e spazio interno della liturgia, frontiera che delimita i due spazi e che nel contempo li invita al dialogo perché, "come sempre succede nella storia, è il senso che l'uomo assegna ai suoi gesti a generare i segni e i luoghi nei quali essi vogliono prendere corpo".
L'inesauribile ricchezza del mistero eucaristico è come la luce del sole sui mosaici di S. Marco. Accende la bellezza delle innumerevoli tessere dell'umana vicenda, svelandone l'intero disegno che da' senso anche a quelle più oscure e consunte dall'usura del tempo.
Per l'autore di questo libro, don Divo Barsotti, fondatore della "Comunità dei figli di Dio", la Messa è vita e il Mistero Eucaristico è un atto sempre nuovo, vissuto, preparato, sentito come incontro vivo e drammatico con Gesù Cristo e il suo Sacrificio che ci riscatta, atto di amore che ci fa partecipi della vita divina, mistero nuziale e compimento della vita cristiana del battezzato. La vita di don Barsotti era tutta tesa verso la Messa, e da questa poi si dipana per lo sviluppo della sua azione, della sua giornata e della sua missione. E questo d'altronde è il carisma della famiglia religiosa di monaci da lui costituita nel 1946, formata da laici consacrati e religiosi il cui impegno è vivere la radicalità battesimale con i mezzi che sono propri della grande tradizione monastica."Nella Messa c'è tutto!" era solito dire don Divo ai suoi giovani monaci. E davvero da ogni pagina del volume appare evidente che l'autore è un uomo "rapito" dal Mistero del Padre e di Cristo nell'Eucaristia.
Qui sono presentati i contributi del convegno Umbra mortis vitae aurora" che l'Ufficio Liturgico Nazionale della CEI ha promosso in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense. "
In questo libro l'autore tratta del contesto religioso, e specificamente liturgico e cultuale, nel quale è sorta e si è sviluppata la letteratura biblica. Così come le letterature antiche si formavano intorno ai palazzi reali e nelle zone dei templi, così la formazione della Bibbia si colloca soprattutto nell'ambito dei santuari e del tempio di Gerusalemme. Lo stesso NT trasmette le gesta e gli insegnamenti di Gesù in ambito ecclesiale, nel quadro di celebrazione sacre e liturgiche, che erano i nuovi riti rappresentati soprattutto dal Battesimo e dall'Eucaristia, sorti nelle origini cristiane, in seguito e in continuità-rottura con i riti ebraici.
L'autore, docente di spiritualità, presenta dieci maestri di vita spirituale (Tommaso d'Aquino, Caterina da Siena, Carlo Borromeo, Jean-Joseph Surin, Charles de Foucauld, Antoine Chevrier, Pierre-Julien Eymard, Geltrude Comensoli, Francesco Spinelli, Giovanni XXIII) che hanno saputo attingere dall'Eucaristia la linfa vitale per la loro vita e la loro missione. Un contributo non solo per ripercorrere il loro cammino spirituale, ma per ritrovare nell'Eucaristia la sorgente e il nutrimento di ogni santità.

