
Questo volume, coraggioso e provocatorio allo stesso tempo, parte da un dato di fatto: oggi la liturgia è in stato di sofferenza. Dopo l'entusiasmo suscitato dal rinnovamento liturgico conciliare, in questi ultimi anni la liturgia sembra essere lentamente scivolata ai margini degli interessi principali della Chiesa. Il suo ruolo nell'educazione della fede è del tutto irrilevante. In una stagione ecclesiale fortemente caratterizzata dalla volontà di papa Francesco di rinnovare a fondo la Chiesa, si vive un assurdo paradosso: una Chiesa in uscita e una liturgia in ritirata. Ma, notano Enzo Bianchi e Goffredo Boselli, non è possibile pensare a un rinnovamento della Chiesa senza che vi sia al contempo un rinnovamento della vita liturgica. La liturgia è intrinseca alla vita di fede. La Chiesa evangelizza come celebra. Per questo, la vita di fede non può dirsi pienamente cristiana se non è plasmata dalla preghiera della Chiesa. Da qui la necessità di rimettere al centro delle nostre comunità e dell'evangelizzazione la liturgia, perché non c'è cristianesimo senza liturgia e non c'è Chiesa senza liturgia.
La necessità di ricalibrare la spiritualità cristiana sulla parola di Dio e sulla celebrazione liturgica è una delle acquisizioni più importanti del Vaticano II e del post-concilio, poiché ha determinato la fine di un’epoca spesso condizionata dal devozionismo e da tendenze emotivo-psicologiche non sempre consoni alla parola di Dio e rispettosi dell’importanza della liturgia.
Non manca tuttavia chi ancora continua a pensare alla liturgia prevalentemente in termini di ritualità, e proprio per questo l’autore sottolinea l’importanza di riaffermarne il valore in termini di ricchezza spirituale.
Il volume illustra lo stretto rapporto che intercorre tra la liturgia e la vita spirituale, intesa come esperienza personale ed ecclesiale di Dio che, attraverso lo Spirito Santo, agisce nella liturgia e nel silenzio dei cuori. Lo studio si prefigge di gettare un ponte tra teologia e pastorale: dopo alcuni capitoli di impostazione storica e argomentativa, delinea le coordinate teologiche di una spiritualità che si alimenta dalla liturgia, per chiudere sul rapporto che deve intercorrere tra la liturgia, le devozioni popolari e i pii esercizi di pietà.
Sommario
Presentazione. 1. Liturgia e vita spirituale. 2. La controversia sulla spiritualità liturgica. 3. Le fonti della spiritualità cristiana. 4. La liturgia culmine e fonte della vita spirituale. 5. Le coordinate teologiche della spiritualità liturgica. 6. La mistagogia: modello e sorgente di vita cristiana. 7. Liturgia, devozioni e pii esercizi. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Mauro Paternoster, della congregazione degli Stimmatini di Verona, ha compiuto gli studi di specializzazione in teologia liturgica presso l’Istituto di S. Giustina (Padova) e il Pontificio Istituto Liturgico di S. Anselmo (Roma). Dal 1976 insegna allo STIP di Bari e dal 2001 è ordinario di teologia liturgica presso l’ITP di Molfetta. Nel 2004 ha insegnato spiritualità liturgica presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Fra le sue pubblicazioni si segnalano: Erano assidui nella preghiera. Riflessioni sulla Liturgia delle Ore, Roma 1990; Lo spirito delle origini, Bellizzi (SA) 2001; Varietates Legitimae. Liturgia Romana e inculturazione, Città del Vaticano 2004.
Il libro raccoglie significativi testi di vari autori che guidano nel cammino di ri-scoperta antica e sempre nuova della Presenza dell'amore di un Dio che si fa nostro cibo e nostra bevanda. Fra gli autori dei ricchi pensieri raccolti segnaliamo Santa Teresa d'Avila, Madre Teresa di Calcutta, Santa Teresa di Lisieux, Henry J.M. Nouwen, Carlo M. Martini, Giovanni Paolo II, Anastasio Ballestrero, Tonino Bello, Andrea Gasparino, Raniero Cantalamessa, Gianfranco Ravasi...
Per la meditazione, per il confronto in gruppo, per valorizzare la parola in famiglia. E per riscoprire il volto umano di Dio. Questo libro di "itinerari dalla liturgia" offre una scheda di riflessione e di lavoro per ogni domenica dell'Anno C. La prima parte di ogni scheda favorisce la meditazione personale, mentre nella seconda parte si trovano indicazioni per il confronto di gruppo, per valorizzare la parola con i familiari e per vivere qualche attenzione particolare nel corso della settimana.
«Beati gli ultimi perché saranno i primi. A sorridere della spudoratezza di Dio». È la vecchia storia della maglia nera che c'è stata al Giro d'Italia dal 1946 al 1951: a indossarla, e dunque a vincerla, era colui che si classificava ultimo. Era, chiaramente, l'esatto opposto della maglia rosa, quella indossata dal primo arrivato. Valeva tanto quanto. Uno che se ne intendeva era Luigi Malabrocca, famoso proprio per aver indossato una maglia così epica e strana. Non è mai entusiasmante, nel mondo degli uomini, arrivare ultimi. Quando, però, incontri un ultimo diventato primo, è l'attimo nel quale ti si svela l'evidenza di quell'apparente assurdità architettata dal Cristo: «Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti» (Mc 10,44). Il Cristo che, quando voleva deteriorare alla base le verità dei presunti santi, insospettiva con creanza e savoir-faire: «Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi» (10,31). Detto e fatto. Detto e rifatto. Con lo stile dissacrante e profondo che ormai gli è proprio, il parroco del carcere di Padova, vicino da sempre a Papa Francesco, segue il Vangelo di Luca per andare in gita dentro le sue provocanti immagini, in un cammino mai prevedibile come quello di Gesù, per ritornarsene poi nella vita di tutti i giorni con un'evidenza più luminosa. Come se, specchiandosi nelle pagine dei Vangeli, la vita - quella che, sovente, fatichiamo a leggere nei minimi dettagli - si ripresentasse ai suoi occhi in alta definizione. È la magia di parole, quelle evangeliche, che non hanno mai finito di raccontare tutto ciò che sognano di raccontare ai loro innumerevoli lettori.
I sette sacramenti sono al centro della vita e dell'esperienza cristiana, percio il libro offre una sintesi globale dei temi principali del mistero sacramentale, nel quale umano e divino sono intimamente connessi.
Oltre il deserto.
«...parlerò al suo cuore» anno c commento liturgico-pastorale al Vangelo di Luca di Lorenzo Piva.
«Una chiesa che dimentica i suoi martiri non è degna di vivere» (Mgr. Pedro Casaldàliga, vescovo di São Félix, Brasile). La Chiesa ha un debito di gratitudine verso quei missionari che, lasciata la propria terra, sono stati testimoni miti, ma audaci del vangelo. Questo il fil-rouge che accompagnerà i commenti alla Parola dell’Anno C, dedicato all’evangelista Luca.
I tempi e i luoghi del loro estremo sacrificio sono diversi, come pure i nomi dei loro carnefici, ma le ragioni della loro condanna capitale sono simili: l’avversità al vangelo e il disprezzo della fede. Nessuno di loro nasce eroe: «Ho paura» – ha confessato in tutta onestà padre Egidio Ferracin, missionario in Uganda, dopo essere scampato a un’intimidazione –, «perché la parte dell’eroe non mi si addice». «Come granellini di sale lasciamoci gettare da Gesù dove egli vuole, per spargere il suo sapore e non i nostri profumi» (don Andrea Santoro, martire in Turchia).
destinatari
Fedeli laici e sacerdoti, comunità cristiane
autore
Lorenzo Piva, sacerdote della diocesi di Padova, è nato a Limena (PD) nel 1948. Licenziato in teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana, si è laureato in teologia, con specializzazione in ecclesiologia, presso la medesima università, con una tesi sulla carismatica figura di Giorgio La Pira. Dal 1987 al 1995 ha ricoperto l’ufficio di assistente del Laicato missionario e di consulente ecclesiastico del Volontariato internazionale (Focsiv) per la Conferenza Episcopale Italiana. Dal 1995 esercita il proprio ministero presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. È docente di ecclesiologia ed escatologia. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo: Giorgio La Pira. L’eterno nel tempo, l’utopia del Regno per trasformare la storia (1997); Il respiro di Dio. Guariti dalla Parola che salva. Commento liturgico-pastorale al Vangelo di Matteo Anno A (2007); L’acqua della sorgente. «Di te ha sete l’anima mia». Commento liturgico-pastorale al Vangelo di Marco Anno B (2008).
Il vangelo di Luca, privilegiato nelle letture festive dell’anno C, utilizza in modo del tutto particolare l’avverbio “oggi”: la realtà della vicinanza di Dio agli uomini in Gesù Cristo caratterizza il tempo presente come l’“oggi” della salvezza; non si tratta soltanto del tempo in cui si collocano gli eventi narrati, ma anche di quello di chi legge o ascolta il vangelo. Ogni liturgia domenicale ripropone questo “oggi”, facendoci incontrare il Cristo nella Parola e nell’ Eucaristia. Perché l’incontro non sia superficiale è necessario un ascolto attento a cui questi commenti vogliono introdurre. Non rinunciando alla precisione e correttezza esegetica, sono stati scritti in un linguaggio il più possibile chiaro e accessibile. Si vuole così offrire un aiuto all’approfondimento dei testi a chiunque è interessato a far risuonare la Parola nella propria vita e nella propria comunità.
Le spiegazioni delle letture domenicali scritte tenendo in considerazione soprattutto il brano evangelico.
Destinatari
Operatori Pastorali Gruppi parrocchiali
L’autore
Filippo serafini ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico. È professore di Sacra Scrittura all’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare (Università della Santa Croce) e insegna ebraico biblico all’Università Gregoriana. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Corso di greco del Nuovo Testamento; Corso di ebraico biblico; ABC per capire il mondo di Gesù (insieme alla moglie R. Taverna); ABC delle mappe bibliche (con G. Perego). Con altri editori: Atlante storico della Bibbia (con E. Galbiati), Jaca Book; L’alleanza levitica, Cittadella.
Riflessioni sul Vangelo domenicale e festivo: spunti per meditare su quegli aspetti che solo un occhio strabico sa cogliere e che spesso sfuggono a uno sguardo superficiale o frettoloso.
La messa, per la chiesa cattolica, è «fonte e culmine della vita cristiana». Essa costituisce un insieme grandioso di gesti, movimenti e parole nel quale ciascun elemento ha un suo significato preciso. Oggi, molti cattolici vorrebbero capire meglio ciò che celebrano, regolarmente oppure occasionalmente. Questo libro risponde alla loro attesa ed è il risultato di molti incontri e seminari proposti ai suoi parrocchiani, in risposta alle loro domande sulla messa.
Destinatari
Tutti e soprattutto genitori e catechisti.
Autore
PASCAL DESTHIEUX, (1970) nato vicino a Ginevra in una famiglia cattolica praticante, è prete diocesano e parroco di Romont (Svizzera). Ha una ricca esperienza pastorale. È un chitarrista che ama la fotografia e pratica vari sport: sci, nuoto, marcia, tennis, badminton.
Brevi meditazioni sul Vangelo dei giorni feriali con suggerimenti che offrono stimoli per una riflessione personale.