
I contributi raccolti nel volume affrontano sotto varie angolature il tema, assai caro alla teologia di Benedetto XVI, della "tentazione costante nel cammino della fede" di eludere il profondo mistero di Dio, "costruendo un dio comprensibile, corrispondente ai propri schemi e ai propri progetti". Questa deviazione si è verificata pure in campo liturgico: dopo il Vaticano II e sino ai nostri giorni vi sono stati non rari abusi, i quali risultano censurabili nella misura in cui si traducono in atti di culto che, secondo il pensiero del Santo Padre, non sono più teocentrici ma piuttosto antropocentrici, vale a dire protesi ad un'auto-esaltazione dell'uomo e delle sue esigenze. È per questo che il recupero, compiuto da Benedetto XVI, della cosiddetta "Messa di San Pio V" ovvero della Forma extraordinaria del rito della Messa potrà svolgere un utile compito, spingendo ad arginare quelle non isolate deviazioni, onde riportare sempre più al centro dell'attenzione il vero Protagonista anche nelle modalità di svolgimento della Messa secondo la Forma ordinaria o "di Paolo VI" e dei riti adottati a seguito delle riforme conciliari. Va ricordato che, secondo la dottrina tradizionale, tutti i riti sono offerti per adorare, propiziare, ringraziare Dio ed impetrare da Lui le grazie necessarie alla salvezza eterna dell'uomo.
Commento al Vangelo dell'Anno B.
"Come usare questo libro? Immagina di trovarti in un immenso giardino, dove hai a disposizione fiori di ogni genere. Non puoi raccogliere tutti i fiori: devi sceglierne uno e respirare lentamente il profumo che emana. Poi puoi coglierne un altro, fermandoti ad ammirare la bellezza dei colori e la fragranza che effonde. Cosa voglio dirti? Non puoi leggere questo libro come si legge un romanzo: dalla prima pagina all'ultima. No! Devi scegliere la preghiera che meglio si intona con il momento della tua giornata e con lo stato d'animo che stai provando. Prendi l'indice: scorri i titoli, ferma lo sguardo su un fiore... e poi vai a cercarlo per poterlo gustare lentamente in modo che la preghiera sia davvero un respiro dell'anima." (Dalla prefazione del Cardinale Angelo Comastri)
Questo volume, il quarto, è dedicato ai commenti del lezionario liturgico delle - Solennità e feste del Signore nel Tempo Ordinario, - alcune solennità e feste di santi - quello delle particolari ferie del Tempo di Avvento (17-24 dicembre), che precedono immediatamente la celebrazione del Natale del Signore.
Sia che si partecipi da molto tempo alla forma straordinaria della messa, sia che si manifesti semplice curiosità, questa guida è stata pensata per aprire a tutti le ricchezze della liturgia tradizionale. Contiene una traduzione italiana parola per parola del testo latino della Messa Vetus Ordo, con l'aggiunta foto, grafici, note e spiegazioni che fungono da sussidio per seguire e capire la storia e il significato delle cerimonie a cui si sta partecipando. Altre sezioni contengono approfondimenti su diversi temi: lo sviluppo dell'ufficio divino; un excursus sulle varie traduzioni della Bibbia; un glossario completo e una antologia di preghiere scelte per prepararsi a riceverei sacramenti della penitenza e della Santa Eucaristia.
Gli autori ripercorrono il rito della celebrazione eucaristica accostandolo alla narrazione evangelica degli avvenimenti della vita di Cristo e del suo Mistero Pasquale. Ne risulta un'interpretazione e una comprensione particolare, che mostra come il Mistero Pasquale di Cristo, specialmente nella celebrazione eucaristica, viene partecipato dalla Chiesa, la quale è riunita dal Suo Signore affinché faccia memoria della Sua Passione, Morte, Risurrezione e Ascensione al cielo. In tal modo il Mistero Pasquale di Cristo diventa anche Mistero Pasquale della Chiesa.
Guida Liturgico Pastorale dall'Avvento 2019 a Novembre 2020
Dalla presentazione:
Il Risorto, inviando i suoi discepoli ad annunciare il vangelo fino ai confini della terra, assicura di essere con loro ogni giorno fino alla fine del mondo (cfr. Mt 28, 20), ossia finché il mondo raggiunga il suo fine, che è l'abbraccio del Padre.
Questo è quanto attesta il vangelo di Matteo che ci accompagnerà in questo nuovo anno liturgico, comunicandoci anche il nome con cui il Signore vuole essere conosciuto dalla sua Chiesa: Emmanuele (cfr. Mt 1, 23), il Dio-con-noi.
Sperimenteremo questa presenza fedele e sempre nuova del Risorto attraverso la celebrazione dei Misteri di salvezza che l'anno liturgico dispiega davanti a noi, invitandoci a percorrere un autentico cammino di fede come Comunità radunata in unità dallo Spirito Santo.
La preghiera liturgica diventa così il luogo in cui conosciamo l'amore di Dio per noi e nella quale testimoniamo il nostro amore per Lui. Essa è la linfa vitale che alimenta la nostra testimonianza evangelica di Chiesa e il servizio da prestare all'umanità cui siamo inviati ad annunciare la bellezza dell'essere figli di Dio, nel Figlio amato.
Papa Francesco continuamente ci esorta a essere una Chiesa che evangelizza, una Chiesa in uscita, che mette al primo posto la preghiera e il discernimento dell'opera di Dio.
Non possiamo ascoltare il grido della città se prima non facciamo esperienza del roveto ardente nel nostro cuore; non possiamo andare dai nostri fratelli per portarli al di là del mare, se prima non ci facciamo carico dell'ansia di liberazione del Signore.
Vivere l'anno liturgico è affidarsi alla sapienza della Chiesa e mettersi in un atteggiamento di obbedienza fiduciosa che Dio si manifesterà ancora oggi nella nostra storia, per rivelarci la sua volontà di salvezza.
Attraverso la liturgia il cristiano tesse sempre l'elogio del tempo che è chiamato a vivere, perché contempla in mezzo alle contraddizioni della storia la presenza del Dio vivente, il dispiegarsi della sua offerta buona cui è chiamato a collaborare con la sua azione, affinché il mondo creda.
Siamo chiamati perciò a impegnarci sempre più in profondità, perchè 1o spirito di orazione possa sostenere le nostre comunità di fede e specialmente ci doni il gusto interiore di quanto Dio va costruendo, rendendo grazie di tutto e magnificando le sue grandi opere di amore.
Dunque, nelle parole e nelle azioni che nella Liturgia noi compiamo si esprime il Mistero della nostra salvezza che giorno dopo giorno siamo chiamati a comprendere e partecipare con maggiore consapevolezza e maturità, secondo la misura dello Spirito Santo infuso nei nostri cuori.
Come ci ha ricordato il Papa nell'Evangelii Gaudium, la liturgia della Chiesa è evangelizzazione perché è bellezza; è infatti il luogo della sinergia tra l'opera di Dio, che attraverso l'azione sacramentale ci divinizza, e l'opera nostra che è rendere al Signore quanto da Lui abbiamo ricevuto, portando frutto.
Nessuno però può dare ciò che non ha. Se non ascolteremo, sostando umili e silenziosi dinanzi alla Parola, se non ci lasceremo purificare le labbra, non potremo mai dire insieme al profeta Isaia: "Eccomi, manda me" (Is 6, 8).
Pregare, prima ancora di dire, è ascoltare. Pregare è togliersi i calzari per riconoscere di essere servi della parola che si fa piena nei nostri orecchi. Pregare è abitare una terra santa che è prima di tutto di Dio. Non è nella moltiplicazione delle parole che si raggiunge il traguardo, quanto nel compiere la volontà, cercata, ascoltata ed attuata. La preghiera è tutto questo: ricerca silenziosa della volontà di Dio che si specchia nelle piccole e grandi opere della creazione, a cominciare dal capolavoro che è l'uomo.
La Chiesa orans che vive profondamente le celebrazioni liturgiche cresce nell'amore e nella comunione ecclesiale, si nutre della Parola e dell'Eucaristia e diventa corpo vivente di Cristo, testimone della presenza del Risorto nel mondo.
La preghiera liturgica è la fonte della preghiera di ogni singolo cristiano, che in forza del battesimo è sempre espressione e voce della Chiesa intera. Educarci alla preghiera è crescere nella maturità di Cristo, nello splendore della sua grazia... è diventare autentici testimoni del suo amore per ogni uomo.
Abbiamo celebrato ormai da un anno il sinodo dei giovani: dobbiamo riconoscere che essi portano in sé una grande capacità contemplativa, sebbene soffocata dai tanti "rumori" che riempiono il mondo. Abbiamo come Chiesa il compito di aiutarli a scoprire il silenzio come uno spazio di vera comunicazione, dove è dato di incontrare Dio e di incontrare se stessi. Come padri e madri nella fede abbiamo il compito di accompagnarli nel fare l'esperienza di Elia che ha incontrato il Dio vivente nel sussurro di un silenzio leggero, nella delicatezza di un bacio di vita. Questo bacio, che è 1o stesso Spirito, lo riceviamo dal Crocifisso-Risorto sia come ultimo afflato sul legno della croce, sia come benedizione nell'apparire vivente alia sua Chiesa. Ritornare alla croce e alla tomba vuota, centro del mistero di salvezza, è sentirsi chiamare per nome per essere inviati a portare il Vangelo a ogni creatura senza temere alcun veleno, nella povertà di colui che confida unicamente nella promessa di chi lo invia.
Nella preghiera, specialmente quella comunitaria, sperimentiamo il Signore come compagno di cammino nelle strade impervie della storia, nei deserti dell'umanità, conoscendo perà a differenza di Abramo dove stiamo andando: incontro al Padre che da sempre ci attende e vuole che tutti entriamo nella comunione di amore con Lui.
Discepoli della Parola lasciamo allora che Dio parli a noi di noi stessi e andiamo al popolo a cui ci invia per portare la promessa di redenzione, riconoscendo di essere parte di esso e intraprendendo con fiducia una strada di conversione continua... la via di Cristo!
Angelo Card. DE DONATIS Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma
Presidente della Conferenza Episcopale Laziale
Roma, 8 settembre 2019
Guido liturgico pastorale 2020 - 2021 per le diocesi di Roma
Guido liturgico pastorale 2021 - 2022 per le diocesi di Roma
I sette sacramenti sono le porte attraverso cui la grazia entra nella nostra vita. Dalla nascita alla morte, nella gioia e nella sofferenza, essi ci accompagnano in ogni momento dell'esistenza, illuminandola con la luce del Risorto. Questi brani di Marco Frisina sono dedicati proprio ai sacramenti, da cui riceviamo forza nel cammino della fede e nella testimonianza dell'amore di Dio: «La Chiesa è chiamata a offrire queste ricchezze attingendo al mare di grazia di Cristo e ce le dona nei sacramenti, lì dove raggiunge ogni uomo con la potenza dei suoi segni, efficaci strumenti che ci mettono in comunicazione con Dio». Nel fascicolo con gli spartiti, accanto al testo dei canti sono riportate alcune referenze bibliche e liturgiche utilizzate come fonti teologiche e pensate a scopo catechetico, che possono servire per valorizzare questa proposta in modo originale e più completo.