
"Frutto di oltre dieci anni di intenso lavoro, queste lezioni vogliono essere una lettura sistematica della filosofia politica di Kant. Vogliono mettere in luce come lo 'stato di diritto' sia soltanto un aspetto (importante, e qui analizzato con sottile competenza giuridica) di una riflessione che tiene conto della duplice natura dell'uomo, fenomenica e noumenica. La 'repubblica federale mondiale' è la destinazione che Dio ha assegnato al genere umano e dovere degli uomini è operare per questo fine, non realizzabile senza il loro concorso." (Claudio Cesa)
Che cosa significa oggi fare filosofia? Quali sono le domande che il mondo contemporaneo le pone, quali gli interrogativi che la chiamano in causa? E quali i suoi ambiti dazione? Spaziando dalla metafisica all'etica, dalla filosofia del linguaggio alla filosofia della scienza e della matematica, dalla filosofia della politica alla filosofia dell'arte, dall'epistemologia alla filosofia della mente, il libro traccia la mappa di un cinquantennio di riflessione filosofica. Percorrendone lo svolgimento, non solo attraverseremo una intera disciplina nelle sue articolazioni più interessanti, ma verificheremo la capacità immaginativa degli esseri umani, che esplorano il mondò e si pongono domande riguardo ai suoi sensi per organizzare società, creare arte, darsi un'etica e una dimensione politica. Prefazione di Maurizio Ferraris.
Ciò che in quest'opera viene preso in esame, nonostante le difficoltà tematiche dei testi raccolti, costituisce un oggetto unico considerato da punti di vista diversi.
La filosofia va concepita non come dimostrazione di verità inoppugnabili ma come appassionata esplorazione di ciò che ancora non è stato nemmeno immaginato, come apertura di nuovi scenari di vita, di nuove forme di convivenza.
I contributi raccolti in questo volume sono altrettanti esperimenti di tale filosofia: dalla scienza alla politica, dalla poesia alla scuola, ogni ambito dell’esperienza umana è terreno fertile per la sua indagine accurata e irriverente.
L'autore
Ermanno Bencivenga insegna Filosofia all’Università della California. Tra i suoi molti libri, Parole che contano (Mondadori 2005), Filosofia, istruzioni per l’uso (Mondadori 2007)
e La dimostrazione di Dio (Mondadori 2009).
Cristo e Buddha, Socrate e Platone, Spinoza e Kant, Fichte e Schopenhauer. Poi i maestri in persona e in libro della Torino di fine Ottocento e della filosofia accademica tedesca. E ancora, la sofferenza viva e partecipata per il dolore del mondo e il desiderio di giustizia, di liberazione e di felicità. Queste le profonde radici dell’avventura spirituale e intellettuale del filosofo Piero Martinetti (1872-1943). Di Martinetti colpisce la sorprendente influenza esercitata, come professore e come maestro, con l’insegnamento e l’esempio di vita (fu tra i pochissimi docenti universitari che non giurarono fedeltà al fascismo), su molti illustri intellettuali che variamente hanno contribuito a ‘fare’ l’Italia di oggi: Bontadini, Gadda, Del Noce, Geymonat, Bobbio...
La sua proposta filosofica appare di sconcertante attualità: la filosofia come soteriologia, cioè come strumento di salvezza, che si identifica con il «relativismo religioso» facendo dello stesso Martinetti una sorta di «Socrate cristiano». Il cristianesimo, «dogmatico» e «intollerante» della Chiesa cattolica, viene svuotato e ridotto a una sorta di stoicismo (sono eliminati il Cristo-Dio e le dottrine della creazione, del peccato e della redenzione); quindi viene ‘sposato’ con l’indeterminismo teologico indiano e con l’immanentismo idealista. Ogni uomo si crea così una religione personale e, in modo autoerotico e gnostico, tenta di procurarsi la salvezza, ben sapendo però di rimanere un amante inappagato da quel Dio nascosto, conoscibile soltanto in modo simbolico, irraggiungibile e, soprattutto, inoperante, perché non conosce e non ama gli uomini.
Giuseppe Colombo (Milano 1950) è professore associato nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e, nella sede di Brescia, insegna Filosofia morale e Teoria della persona e della comunità. Da oltre quindici anni, inoltre, collabora stabilmente con un’importante casa editrice nel campo dell’editoria scolastica. I suoi studi e le sue pubblicazioni spaziano dalla metafisica e dall’antropologia (Conoscenza di Dio e antropologia, Milano 1988) alla teologia e filosofia cristiane (Invito al pensiero di sant’Anselmo, Milano 1990) e alle tematiche morali e bioetiche (Salute e salvezza dell’uomo: il male e la sofferenza una sfida per la ragione e per la fede, in AA.VV., Il dolore e la medicina: alla ricerca di senso e di cure, Firenze 2005).
Il presente volume viene ad aggiungersi agli studi sulla storia della filosofia italiana, e in particolare alle opere Della Volpe premarxista: l’attualismo e l’estetica (Roma 1979) e Scienza e morale nel marxismo di Galvano Della Volpe (Milano 1983).
Il manifesto programmatica della fenomenologia come unico percorso filosofico che rende possibile fondare le scienze della natura senza incorrere nello scetticismo relativista, e le scienze dello spirito senza incagliarsi nelle secche dello storicismo. Questa edizione è arricchita dalle note che Husserl apportò sulla sua copia originale.
"La resistenza alla legge del tempo, l'isolamento dalla relazione o l'inserimento in questa in modo da renderla ulteriormente impossibile sono le forme diverse di presentazione del male, la cui possibilità è interamente racchiusa nell'ambito della relazione esistenziale. In fondo, quello che si dice male è l'errore sotto il profilo etico e l'errore, sia etico che gnoseologico ed estetico, è sopraffazione della relazione da parte di un termine della relazione stessa, è la superaffermazione solitaria di un termine della relazione che annulla la relazione. Errare è deviare, uscire dall'ordine e dalla coerenza relazionale".
In un contesto in cui il valore dei prodotti viene decretato dall'enorme potere della televisione e dalle ragioni dell'economia consumistica, si corre il rischio che il bisogno di filosofia finisca per essere svuotato del suo potenziale senso di istanza critica per essere normalizzato e incluso nel sistema come uno dei suoi prodotti. La proposta di una filosofia come pratica o anche, "agoretica", come la chiama Cosentino, non è né un mitico richiamo alle origini né un troppo ottimistico progetto di rilancio della razionalità moderna. La metafora dell'agorà può aiutarci ad aprire un orizzonte di esperienza non mediata dai mezzi di comunicazione di massa. Nello scenario della società della tecnologia, del consumismo, della odierna"cultura terapeutica"e dei sempre nuovi conformismi, si tratterebbe di istituire oasi, terreni di gioco di pensiero riflessivo; micro-eventi di ricerca sviluppata con la propria testa e anche sulla propria testa con l'aiuto di una filosofia che, senza rinnegare se stessa, sappia mettersi al servizio della vita e proporsi some strumento di emancipazione.
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Pierre Hadot è solo un ragazzo quando il cielo stellato gli regala un'esperienza indimenticabile, in cui più tardi riconosce ciò che Romain Rolland chiama il "sentimento oceanico". "Credo di essere filosofo a partire da quel momento", dice una sessantina d'anni dopo. Che cos'è filosofare? Per Hadot la filosofia è un'esperienza vissuta. I discorsi filosofici degli antichi sono "esercizi spirituali" che non mirano a informare, ma a formare e a trasformare noi stessi. E se filosofare vuoi dire "esercitarsi a morire", esercitarsi a morire vuoi dire esercitarsi a vivere con piena lucidità, staccarsi dal proprio io per aprirsi a una prospettiva universale l'itinerario della saggezza.
Umberto Bresciani, nativo di Cremona, ha conseguito il dottorato in Lettere cinesi alla National Taiwan University di Taipei, Taiwan. Attualmente è docente presso l’Università Cattolica Fujen di Taipei. Esperto dei temi attinenti al dialogo religioso e culturale con il mondo cinese, ha pubblicato, in particolare, Reinventing Confucianism. The New Confucian Movement (Taipei 2001)
Descrizione
Il pensiero cinese contemporaneo appare fortemente contrassegnato dal cosiddetto movimento dei “Nuovi Confuciani” (New Confucian Movement). Opponendosi al radicale rifiuto del confucianesimo operato da molti intellettuali cinesi del XX secolo, questo movimento si propone di recuperarne i valori, facendo proprie al tempo stesso le istanze di modernizzazione provenienti dalla cultura occidentale. Esso ottiene oggi sempre più favore in Cina, contendendo il predominio culturale al marxismo e al liberalismo.
Il libro offre un’ampia e dettagliata introduzione alla filosofia cinese contemporanea e a questo importante ambito ancora poco noto al mondo occidentale. Vengono qui presentate la storia e le principali dottrine del movimento, approfondendo le figure degli esponenti di tre generazioni, dal 1921 ad oggi. Frutto di una ventennale e minuziosa ricerca delle fonti e e corredata da ricca documentazione, la ricerca, già pubblicata in lingua inglese, ha ricevuto ampi apprezzamenti dalla comunità accademica internazionale.