
Il volume rappresenta un percorso attraverso la vita e il pensiero di Ortega, una ricerca dei temi portanti della sua filosofia. Ortega conduce un profondo studio critico su Cartesio, padre della filosofia moderna, sul pensiero tedesco e sui temi principali del suo tempo, quali il relativismo, la nascita di un 'invertebrato', l'uomo massa, il ruolo della scienza, l'Europa. Chiarifica, inoltre, quale sia la missione della filosofia, il ruolo delle credenze e il problema della vocazione, ossia dell'autenticità di una vita. Nell'ultimo capitolo, l'autore ha voluto mostrare come il ritorno filosofico al reale di Ortega si accompagni ad una ascesa filosofica al divino da parte della sua allieva María Zambrano.
“Se, guardando retrospettivamente l’intero cammino, devo riassumere quello che mi ha mosso nella mia volontà di conoscenza […], allora posso dire che all’inizio fu tale il passato in quanto degno di essere reso presente nel sapere, poi il presente che è da sempre attuale, ossia la vita nella sua permanente costituzione e nel suo significato che può essere compreso solo se si parte da lei stessa; infine il futuro come oggetto di preoccupazione in quanto da un lato è una minaccia da stornare, dall’altro una realtà minacciata da preservare."
È possibile una filosofia cristiana dopo Heidegger? La fenomenologia di Jean-Luc Marion può essere una risposta a questa domanda. La fortuna di questo filosofo contemporaneo ha ampiamente valicato le Alpi. In Italia sono già apparse raccolte degne di nota sui suoi scritti e sulla sua visione filosofica. Dal filosofo parigino sono state recepite le indagini sull'indolo e l'icona, le categorie della fenomenologia della donazione, le analisi del fenomeno erotico, gli studi sui grandi nomi della fenomenologia. Sono rimasti però in sordina l'impianto generale e il punto cardinale della sua ricerca filosofica: la ricerca su Dio attraverso un radicale rinnovamento dell'apologetica. A tale compito si presta il presente volume. Esso si offre come uno strumento di equipaggiamento: non pretende di sostituire la lettura di Marion, ma vuole suscitarla, incoraggiarla e sostenerla. Presentando la sua ricerca bibliografica, la sua idea innovativa di filosofia (cristiana), il suo dialogo poliedrico con le fonti e offrendo un glossario dei termini principali, vuole aiutare ogni lettore ad attraversare la sapiente architettura della meditazione di Marion cogliendone la ricchezza e la profondità, alla scoperta di una filosofia che - meditando sulla soglia - costruisce un'apologetica volta non più a dimostrare l'esistenza di Dio ma a suscitare il grato riconoscimento della sua donazione discreta e generosa. Perché in lui tutti noi già viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.
Per tutta la vita Jean Baudrillard si è misurato con la tradizione del pensiero razionale occidentale, cercando di prenderne le distanze. L'ossessione millenaria della filosofia per la realtà e il tentativo di eliminare dal mondo l'apparenza e l'illusione si sono rivelati un vero fallimento: oggi tutto si presenta ai nostri occhi come il regno del simulacro e della simulazione. Con lo sviluppo delle tecnologie digitali, la realtà sociale che conta è quella inquadrata da un qualche obiettivo. Sullo schermo del cellulare la nostra rappresentazione mediatica diventa sempre più importante, mentre la confusione tra il reale e l'immaginario aumenta. La razionalità non sopporta questo paradosso, perché non tollera l'incoerenza. Il pensiero, scrive Baudrillard, "se non aspira più al discorso della verità, deve prendere la forma di un mondo da cui la verità si è ritirata". Vanni Codeluppi getta luce sul pensiero radicale del grande maestro, guidandoci nella rete dei suoi continui rimandi interni come in un ologramma, dove ciascuna parte rinvia sempre al tutto e ogni singolo elemento contiene l'informazione totale. In un dizionario che attraversa i meandri più attuali dell'opera di Baudrillard, la sua eredità si libera di ogni semplificazione e ci offre una chiave di lettura della nostra incapacità di uscire dagli inganni della ragione moderna.
IL libro è un'introduzione alla vita e al pensiero del filosofo tedesco (1575-1624), mistico e pensatore che influenzò nell'800 Fichte, Schelling e nel '900 Solov'ev e Berdiaev, oggi tornato al centro degli studi filosofici, teologici e letterari.
Libri informativi, aggiornati e chiari, per rispondere alle esigenze e alle curiosità culturali di chi studia e di chi ritiene che nella vita non si smetta mai di imparare. La fatica necessaria per comprendere gli scritti lacaniani è, come afferma Foucault, «un lavoro da compiere su sé stessi». La loro oscurità è infatti sconcertante, ma il lettore che sappia superarla trova un pensiero capace di riflettere le sue urgenze esistenziali, filosofiche e cliniche. La produzione di Lacan è segnata dal confronto con i più grandi intellettuali (Merleau-Ponty, Sartre, Kojève, Bataille, Heidegger, Jakobson, Lévi-Strauss, Derrida, Althusser) e artisti (Breton, Queneau, Dalí, Picasso) del XX secolo. Il volume valorizza la loro influenza, in un capitolo di contestualizzazione storica, e ricostruisce la ricerca di Lacan attraverso alcuni temi che percorrono l’intero sviluppo del suo insegnamento: lo stile, la psicosi, gli specchi, l’Edipo, la topologia, i matemi e i nodi. L’opera è completata da un’ampia bibliografia.
Intento del volume è quello di presentare in forma sintetica il pensiero di J. Derrida.
L’aggettivo «sintetico» deve essere inteso in un duplice significato. Innanzitutto nel senso di «parziale»: di fronte ad una produzione come quella del filosofo francese (più di cinquanta volumi, centinaia di articoli, decine di interviste ed interventi vari), questo saggio sceglie di soffermarsi solo su alcuni dei termini e delle questioni che hanno impegnato la complessa opera derridiana. Tuttavia queste pagine articolano una lettura che intende essere sintetica soprattutto nel senso di «essenziale»: attraversando la riflessione che Derrida ha sviluppato attorno a concetti come quelli di scrittura, traccia, disseminazione, decostruzione, dif-ferenza,
aporia, impossibilità, ecc., il testo di Petrosino fa emergere quell’«infaticabile ed appassionata interrogazione sull’eventualità dell’evento» che rappresenta la cifra stessa del pensatore francese. In tal senso: «Che cosa significa e come è possibile essere rigorosi con un termine/concetto come quello di "evento"? O ancora più radicalmente: come il modo d’essere dell’evento obbliga a ripensare la natura stessa del logos e la forma di razionalità ad essa adeguata?»
Silvano Petrosino (1955) insegna Semiotica e Filosofia morale presso l’Università Cattolica di Milano e Piacenza. Tra le sue opere ricordiamo: La verità nomade. Introduzione a E. Lévinas (Milano 1980, Paris 1984); Visione e desiderio. Sull’essenza dell’invidia (Milano 1992); Jacques Derrida e la legge del possibile. Un’introduzione (2a ed. Milano 1997, Paris 1994); Lo stupore (Novara 1997, Madrid 2001); Il sacrificio sospeso (Milano 2000, Paris 2008); Il dono (in collaborazione con P. Gilbert, Genova 2002, Bruxelles 2003); Babele. Architettura, filosofia e linguaggio di un delirio (Genova 2003); Piccola metafisica della luce (Milano 2004); Capovolgimenti. La casa non è una tana, l’economia non è il business (Milano 2008)
Docente di Filosofia teoretica all'Università di Salerno, Elettra Stimilli presenta con questo libro la biografia di Jacob Staubes, uno dei più importanti pensatori ebrei del Novecento. Nato nel 1923 e scomparso nel 1987, Staubes è autore di studi sull'escatologia e la teologia politica. Oltre a ricostruire l'attività di Staubes, Stimilli ne mette in luce i rapporti con Benjamin, Carl Schmitt e con la cultura europea del XX secolo.
Karl Löwith e Jacob Burckhardt, un grande filosofo del Novecento di fronte all'autore di opere capitali quali "La civiltà del Rinascimento in Italia" e "L'età di Costantino il Grande". Un confronto ricco e stimolante tra due figure esemplari del pensiero europeo. Karl Löwith (Monaco di Baviera, 1897-Heidelberg, 1973) è una delle figure più originali della filosofia tedesca contemporanea. Fu costretto ad abbandonare la Germania nel 1936 e vi rientrò solo nel 1952, dopo aver insegnato in Giappone e negli Stati Uniti.
Dai Megarici ad Aristotele, da Platone a Plotino, dagli gnostici ai Padri della Chiesa, nel primo volume; da Hegel a Husserl, a Heidegger e Bultmann, non senza incursioni sul mito tra antichità e modernità, nel secondo: sono gli autori - e i temi - di questi Itinerari della filosofia e delle religioni, dove i due termini, intrecciandosi fin dalle loro origini, mostrano le principali prospettive in cui è stata interpretata l'esperienza, nella sua insondabile profondità. Una profondità che nella filosofia e nelle religioni, spesso in tensione e conflittualità tra di loro, ha assunto una pluralità di nomi: il Bene, l'Uno, Dio, il Mistero, l'Assoluto, l'Essere, l'Evento. Nomi che sono il lascito di più tradizioni e ciò attorno a cui ruota, anche oggi, il compito del pensiero.