
Il racconto della vicenda di Chiara Luce Badano (29 ottobre 1971 7 ottobre 1990), la ragazza diciottenne proclamata beata nel settembre 2010, ha influenzato e influenza tanti giovani che, guardando a lei, prendono coraggio per affrontare i momento decisivi della loro vita.
Don Giacomo Cusmano (1834-1888) scriveva sempre "Poveri" con la lettera maiuscola, per il rispetto che portava loro, per la dignità evangelica di cui erano rivestiti: essi erano il motore e l'obiettivo della sua geniale carità. Nella Sicilia tormentata dalla povertà, da epidemie, dal malgoverno, don Giacomo inventa con grande intuizione e capacità organizzativa una maniera per sopperire alle necessità del popolo: il "Boccone del Povero". Coadiuvato da una rete di collaboratori volontari riesce a sensibilizzare le persone più ricche a donare, per poi distribuire capillarmente ai più bisognosi. Grazie al suo esempio e al suo impegno non solo si moltiplicheranno in Sicilia orfanotrofi, centri di accoglienza, laboratori per il lavoro, ma ci saranno uomini e donne che seguiranno le sue orme, dando vita a nuove Congregazioni religiose nella Chiesa.
Sacerdote di straordinaria umanità e libertà, Don Carlo Gnocchi è uomo di preghiera e di azione, di carità che diviene opera e che unita alla scienza e alla giustizia redime ogni sofferenza e restituisce dignità ai più fragili.
Don Gnocchi scopre il valore pedagogico del dolore, su cui scommette per costruire una nuova civiltà: non avrebbe senso raccontarlo, se non fosse per ascoltarne la voce e proseguirne il cammino.
La luminosa esperienza di Chiara Badano, una ragazza che nella sua vita ha seguito la spiritualità dell’Istituto secolare dei Focolarini, racconta i grandi valori che hanno orientato il suo cammino, insieme alle risorse da cui ha saputo attingere il coraggio e la tenacia per andare controcorrente e tessere con Cristo uno splendido rapporto di unione.
In queste pagine sono rapidamente tratteggiati i punti essenziali del suo percorso, che nelle vicende ordinarie della vita di oggi mostra come è attuabile e affascinante la scoperta del vero amore al seguito di Gesù.
Destinatari
Un volume per tutti, particolarmente indicato per i giovani.
L’autore Mariagrazia Magrini ha prestato servizio nella Curia arcivescovile di Torino e successivamente in quella di Acqui. Impegnata a realizzare varie iniziative diocesane, nel 1998 è stata nominata vicepostulatrice nel Processo per la canonizzazione di Chiara Badano; e poi collaboratrice esterna del relatore p. Cristoforo Bove e del postulatore, padre Florio Tessari, presso la Congregazione per le Cause dei Santi. Ha curato varie pubblicazioni sulla figura di Chiara, insieme alla redazione del periodico Credere all’Amore.
Dalla California a Gerusalemme passando attraverso il Marocco, l’Arabia Saudita, l’Italia, il Kenya, ancora gli Stati Uniti, e soprattutto l’incontro, personale e decisivo, con Cristo. Vincent Nagle, missionario in Medio Oriente per la Fraternità San Carlo, racconta la sua storia di vita e di fede: l’infanzia e la giovinezza nell’America liberale e progressista degli anni ’60 e ’70; il faccia a faccia, provvidenziale, con l’islam; la faticosa ricerca della fede; la piena adesione al cristianesimo e la scelta di diventare prete, segnata dall’incontro con Comunione e liberazione e il carisma di don Giussani. Infine, l’arrivo nella Città Santa per eccellenza, dove il carattere ormai minoritario della presenza cristiana nella terra in cui Gesù è vissuto diventa il paradigma della condizione del cattolicesimo nell’età contemporanea.
La conclusione è una sola e sfida tutti i credenti: la fede non può essere ridotta a una serie di nobili principi, ma deve essere vissuta come un’avventura che si insinua nelle pieghe della storia. Deve diventare esperienza e testimonianza. Deve essere praticata con la speranza di chi ha sperimentato l’abbraccio del Risorto.
L'AUTORE
Vincent Nagle è nato a San Francisco nel 1958. è entrato in seminario a Roma ed è stato ordinato prete nel 1992. Nel 2006 si è trasferito in Terra Santa e lavora nell’ufficio del Patriarca latino di Gerusalemme. è autore di Sulle frontiere dell’umano. Un prete tra i malati (Rubbettino Editore).
Lorenzo Fazzini, nato nel 1978, abita a Verona; sposato, ha un figlio. Giornalista, traduttore e consulente editoriale, scrive su «Avvenire» e collabora con diverse riviste tra cui «Mondo e Missione», «Messaggero di Sant’Antonio» e «Tempi». Ha pubblicato Nuovi cristiani d’Europa (Lindau) e Dialoghi nel cortile dei gentili (Edizioni Messaggero di Padova). Ha vinto il premio giornalistico UCSI «Giornalisti e società» under 30 e il «Giovanni Fallani». Il suo sito Internet è www.lorenzofazzini.it
Il protagonista di questa biografia è don Virgilio Angioni, fondatore dell'Opera del Buon Pastore e chi si appresta a leggerne le pagine potrà conoscere e apprezzare la vita di questo grande Servo di Dio dei nostri tempi, ammirare il suo operato, le sue realizzazioni, lo stile e il metodo con cui egli, da parroco che era, volontariamente si trasformò in un industrioso, geniale, misericordioso e generoso "padre" di tanti infelici. E' la storia vera di un sacerdote, vissuto all'insegna dell'impegno evangelico contro le miserie umane.
Da una terra dove scorreva il sangue, dove gli oppositori erano fatti scomparire, dove i diritti umani erano calpestati, la voce dell'arcivescovo di San Salvador, libera e autorevole, ha oltrepassato le frontiere ed è stata sentita in tutto il mondo. Quando si rese conto delle sofferenze del suo popolo, Oscar Romero ne ebbe compassione e da buon pastore se ne fece carico. Andò consapevolmente incontro alla morte e non vi si sottrasse: la logica evangelica gli chiedeva questo e lui vi aderì.
A trenta anni di distanza, Oscar Romero. «Ho udito il grido del mio popolo» rappresenta un contributo per far conoscere la straordinaria vicenda di questo vescovo, che pagò con la vita il proprio servizio al Vangelo.
La breve vita di una giovane (1971-1990) che, colpita da un male che non perdona, seppe dare una stupenda testimonianza e di accettazione e di gioia. La sua sconfinata speranza cristiana, la certezza del prossimo incontro con Gesù hanno trasformato in lei il desolante avvicinarsi della morte nell'attiva preparazione di una "festa di nozze". Beatificata il 25 settembre 2010.
Un importante testimone del nostro tempo si racconta, con ironia e franchezza: Giacomo Biffi sceglie '' al guazzabuglio dei giorni trascorsi'' i fatti, le parole, le persone ''meritevoli di essere salvati dalla dimenticanza''. Emerge cosi' dal passato il vivido ricordo della casa natale, della scuola, della sua formazione umana e cristiana; quindi la preparazione all'ordinazione presbiteriale, i trent'anni al servizio della Chiesa di Milano, per giungere infine al periodo trascorso alla guida della Chiesa di Bologna. Una gioiosa scorribanda nel passato, un esempio per chi, tra le nuove generazioni, vorra' intraprendere la ricerca della Verita'.
A Medjugorje la vita di Paolo Brosio ha avuto una svolta inaspettata e sconvolgente, che ha radicalmente cambiato il suo modo di essere. Sulla collina delle apparizioni di Medjugorje la Madonna ha abbracciato la sua esistenza, facendogli vivere l’esperienza della conversione, della misericordia e della tenerezza di Dio.
Ricco di gioia per questa rinascita interiore, il celebre giornalista e conduttore televisivo – dopo una crisi esistenziale dovuta a un periodo di dolore e sofferenza – ha sentito forte il desiderio di narrare l’incontro con Dio e con la Regina della Pace e di condividere la gioia di sentirsi amato dal Cielo. Ha cominciato così a tenere incontri pubblici, a fare presentazioni del suo libro A un passo dal baratro – che in poche settimane è diventato un bestseller e un caso editoriale da 200.000 copie –, a invitare amici, conoscenti, personaggi pubblici dello sport, dello spettacolo e del mondo imprenditoriale, ma anche lettori e semplici fedeli a seguirlo a Medjugorje in pellegrinaggio.
Da questa intensa attività è nata una ricca trama di nuovi amici, incontri, segni e miracoli che, ancora una volta, Paolo ha sentito il desiderio di raccontare ai suoi moltissimi lettori: il miracolo della Madonna capace di guarire le ferite di ogni cuore trafitto.
Giovanna Spanu nacque ad Alghero nel 1955. Trasferitasi con la famiglia a Parma, sentì nascere in sé una singolare vocazione che la portò a fondare la "Piccola Comunità Apostolica", formata da un sacerdote e da laici, che intendeva rirpodurre la prima conmunità cristiana. Imitando santa Teresa di Gesù Bambino, Giovanna si offrì vittima di olocausto all'amore misericordioso di Dio, affinché tanti sacerdoti possano sperimentare la gioia di avere accanto una famiglia spirituale, con la quale vivere nella Trinità. Morì nel 2003, lasciando un ricordo vivo e l'eredità della "PCA", che continua nel suo nome.
Il libretto illustrato racconta la vita di un frate francescano dotato di un'umanità ricchissima, contagiosa e affascinante. Missionario in Africa, era entusiasta del lavoro che stava facendo per aiutare i ragazzi di strada di Brazzaville (Congo). Il 12 settembre 2005, a soli quarant'anni, fu ucciso a colpi di macete dagli abitanti di un villaggio dopo essersi fermato a soccorrere la bambina che aveva involontariamente urtato con l'auto. Martire "suo malgrado", fra Angelo ha lasciato un ricordo indelebile nei suoi amici e nella missione da lui servita con amore.