
"Vivo tra uomini che hanno ucciso Morès; lo vendico, contraccambiando bene per male". Charles de Foucauld (1858-1916)
Padre Daniele da Samarate è vissuto a cavallo fra il 1800 e il 1900. Entrato tra i padri Cappuccini della Provincia di Lombardia, ancor chierico fu mandato missionario in Brasile, dove rimase fino alla sua morte. Di spirito ardente, fu uomo prudente e di grandi capacità amministrative, che manifestò nel saper condurre avanti le opere missionarie in dialogo costante con le autorità religiose e civili. Nell'esercizio del suo ministero sacerdotale, contrasse la lebbra che lo costrinse a ritirarsi in un lebbrosario, dove la sua presenza fu una benedizione, perché diventò il cappellano dei lebbrosi, cercando in tutti i modi di venire loro incontro sia sul piano spirituale che materiale. Dopo la sua morte costante fu il suo ricordo presso i più piccoli e i più abbandonati, fino a che verso il 1990 fu introdotta la sua causa di beatificazione e canonizzazione prossima ormai al suo compimento positivo.
Maria, la Madre di Gesù, come buona pedagoga e buona mamma, educava e guidava don Stefano: "Lasciati condurre da Me" quante volte vorresti fare e non puoi. Oh, questa impotenza di fare, la tua esperienza di fragilità, la pazienza che devi esercitare, questa attesa talvolta come ti costa, come ti fa soffrire, come ti purifica...". Don Stefano Gobbi, nella sua vita sacerdotale, ha ascoltato le "locuzioni" interiori che la Vergine Maria gli rivolgeva, ed è diventato l'umile strumento con cui la Madre di Dio ha dato vita al Movimento Sacerdotale Mariano, perché il suo Figlio Gesù fosse meglio conosciuto, onorato e amato.
Oscar Arnulfo Romero, vescovo salvadoregno, personalità carismatica, sobria e rigorosa, uomo integro, trasparente e irreprensibile. È noto più per le sue denunce contro la violenza, la corruzione, le torture e le stragi dei poteri forti dello stato salvadoregno, che per la sua radicale vita di fede dalla quale sgorgava il suo ministero. Martirizzato "in odio alla fede" mentre celebrava il memoriale del sacrificio di Cristo, sin da subito è stato pianto dal suo popolo come si piange un padre ed è stato pregato come "san Romero d'America". Nel 2010, nel trentesimo anniversario del martirio, un gruppo di teologi e testimoni si è radunato per approfondire la sua vigorosa fede che lo rese umile pastore della chiesa dei poveri. Questo libro che non è una biografia, ma la narrazione dei tratti essenziali del "vangelo" di Romero raccoglie gli atti di quel convegno. Ora il suo nome è, anche ufficialmente, celebrato tra i santi del popolo di Dio.
Donato vede la luce a Roma sul finire del terzo secolo, quando il cristianesimo è fatto ancora oggetto di persecuzione. Accanto al prete Epimmenio Donato cresce in virtù e sapienza, si applica agli studi umani per metterli al servizio della fede. Nel 303 fugge da Roma e trova riparo ad Arezzo, dove comincia una vita povera e priva di tutto. In seguito divenne vescovo della città sin quando, sembra, subì il martirio per Cristo. Il Giubileo sia per noi un fatto dell'anima, un fatto del cuore, dell'amore, della salvezza; sia per tutti un risveglio spirituale.
"Voglio essere uno specchio, il più limpido possibile, riflettere la Tua luce nel cuore di ogni uomo." Il giovane Matteo Farina (1990-2009) ha trascorso la sua breve ma intensa giornata terrena a Brindisi effondendo, con la gioia di vivere, una profonda testimonianza di fede resa adulta dall'esperienza della malattia che lo portato alla morte. Questa biografia ripercorre i momenti più significativi della sua vita e del suo percorso di fede. Una antologia dei suoi scritti rende conto della profonda spiritualità di questo autentico testimone di Cristo. Il suo abituale sorriso era l'emblema più evidente e credibile del suo essere discepolo di Gesù in ogni circostanza.
Giovanni Paolo II affermò, durante la cerimonia di beatificazione, che Elisabetta della Trinità porta "un messaggio che si diffonde oggi con una forza profetica". È il messaggio della comunione che Dio offre all'uomo, capace di vincere ogni solitudine e separazione. Elisabetta Catez (1880-1906) ci ha lasciato numerosi scritti dai quali si sprigiona una forza mistica di incredibile potenza. Carmelitana scalza nel monastero di Digione, nei suoi soli ventisei anni di vita, sperimenta con estremo realismo la grazia dei sacramenti, cioè la presenza di Dio nel cuore del credente. La Santissima Trinità, da lei familiarmente chiamata "i miei tre", è l'orizzonte nel quale costantemente si sente immersa con la certezza contemplativa che la comunione con Dio le consente di essere in contatto profondo, seppur chiusa in un monastero di clausura, col cuore di ogni creatura. Il libro raccoglie le sue parole più belle e suggestive.
La trappa di San Giuseppe a Vitorchiano è oggi sul piano planetario una delle principali espressioni del monachesimo femminile di regola benedettina. Alle origini di questa vivacità vi è la figura di madre Maria Pia Gullini (1892-1959). Questo volume ricostruisce l'estensione internazionale della sua antesignana azione ecumenica, fondandosi su un copioso dossier di documenti inediti. Attraverso questi, l'autrice illumina l'opera della Gullini, che coinvolgendosi con i maggiori interessati al riavvicinamento fra cristiani di diverse confessioni - da Paul Couturier a Giovanni Battista Montini, da Charles Boyer a Christophe-Jean Dumont, ai fondatori di Taizé - pone pietre stabili sulla via del dialogo ecumenico, testimoniando il ruolo essenziale del monachesimo femminile nella vita della Chiesa.
Il libro traccia il profilo culturale, umano, spirituale di un intellettuale francese che, dopo una formazione laica da storico, ha abbracciato la tradizione ortodossa, dando vita a un'originale e feconda sintesi di pensiero nell'intreccio tra visione cristiana e cultura laica occidentale. È stata una delle voci spirituali cristiane più autorevoli degli ultimi decenni, capace di penetrare i drammi, le attese, le domande delle donne e degli uomini del mondo contemporaneo. I suoi numerosi scritti gli hanno assicurato una notevole popolarità in Italia. In questa collana Dio è simpatia, un grande successo anche editoriale. I contributi di Marko Rupnik, Frank Damour, Michel Evdokimov, Andrea Riccardi, Vladimir Zelinsky insieme a quelli di altri autori illuminano aspetti diversi di una personalità di grande fascino intellettuale e di sicura profondità spirituale. L'introduzione è di Andrea Riccardi.
Piemontese (1896-1948), religioso della Società San Paolo, formò molti discepoli per annunciare il Vangelo con un appropriato uso dei mezzi di comunicazione.
Per 33 anni parroco ad Alba, fu pastore di alta qualità e padre spirituale molto apprezzato. È considerato "padrino" della Società San Paolo, di cui vide la nascita e accompagnò i primi passi. Morì nel 1946.
Nato presso Reggio Emilia nel 1931, Rolando maturò presto la volontà di diventare sacerdote. Nell'aprile del 1945 fu rapito e imprigionato da un gruppo di partigiani comunisti. Torturato e trucidato in odio alla fede, rese la suprema testimonianza di amore a Cristo.

