
Ottant'anni, di cui 54 (dal 1932 alla morte) vissuti in gran parte in sofferenza ed immobilità, a letto, per una grave malattia. Un'esistenza, quella di Nina Lanza (1907-1987), segnata dalla scelta determinata da un radicale "sì" a Dio nel dolore: "Voglio vivere per far sorridere Gesù". La scelta della sofferenza come mezzo per la salvezza delle anime ritorna più volte nei suoi scritti: "Soffrire è la mia missione che mi è tanto cara. Questa missione voglio soffrirla per la salvezza delle anime. Soffrire è l'unico scopo della mia vita. Non voglio negare niente a Gesù...". Gli autori ne ripercorrono la vita attraverso i suoi scritti e la testimonianza di quanti l'hanno conosciuta. Aperta nel 2009 la causa di canonizzazione, è stata riconosciuta Serva di Dio.
"Tutti nascono originali. Molti muoiono fotocopie". Parole di Carlo Acutis (Londra 3 maggio 1991 - Monza 12 ottobre 2006), morto a quindici anni in concetto di santità, dichiarato venerabile il 5 luglio 2018. Un ragazzo pieno di vita e di interessi, appassionato di informatica. Con il cuore pieno di Dio. È sepolto nel Santuario della Spogliazione, che ad Assisi ricorda il giovane Francesco che si spogliò di tutti i beni, fino alla nudità, per seguire Gesù e vivere secondo il Vangelo. Due storie tanto originali. Lontane nel tempo. Ma un filo rosso le unisce. Incontro di luci per i giovani del nostro tempo.
Paolo VI è stato pontefice (1963-1978) in un'epoca di grandi sommovimenti, sia all'interno della Chiesa (a partire dal concilio Vaticano II) sia all'interno del nostro Paese (rapimento di Aldo Moro), dimostrandosi sempre fortis in fide, anche a prezzo della solitudine personale. Riconoscendolo santo, la Chiesa ne conferma il ruolo di "maestro" e di "testimone" - "maestro" proprio perché "testimone". In dieci brevi, ma densi capitoli, questo libretto ci offre un ritratto "familiare" del primo santo bresciano, divenuto papa.
La vita di padre Pino Puglisi è una storia semplice, ordinaria, povera di fatti e di avvenimenti, così come" povero" è anche il suo martirio. [...] La su generosa e paziente azione pastorale consisteva nell'annunciare la misericordia di Dio, seminando nelle straziate terre del Sud il bene contagioso della speranza. Nel quartiere Brancaccio di Palermo, negli ultimi tre anni, si dedica al recupero degli adolescenti afferrati dalla morsa della criminalità mafiosa, per educarli a una legalità illuminata dalla fede, testimoniando fino al sangue il suo amore a Cristo.
Suor M. Consolata Betrone (1903-1946), Monaca Clarissa Cappuccina nel Monastero Sacro Cuore a Moncalieri (To), seguì i passi di S. Teresa di Lisieux nella via dell'infanzia spirituale. Il Cuore di Gesù le manifestò la Piccolissima via d'amore, via spirituale fondata sulla confidenza incessante nella misericordia Divina per tutti i peccatori con l'invocazione "Gesù, Maria vi amo, salvate anime".
"In questa casa di Nazareth stava in pieno vigore il Regno della Divina Volontà. Ogni piccolo nostro atto, cioè il lavoro, l'accendere il fuoco, il preparare il cibo, erano tutti animati dal Volere Supremo e formati sulla sodezza della santità del puro Amore. Quindi dal più piccolo al più grande atto nostro scaturivano gioie, felicità, beatitudini immense; e noi restavamo talmente inondati, da sentirci come sotto d'una pioggia dirotta di nuove gioie e contenti indescrivibili."
Un prete che in una stagione di devota passività fu un segno di contraddizione, ma anche una testimonianza grondante sofferenza. Come ha scritto Bernanos: «Si riforma la Chiesa solo soffrendo per essa».
Compito delle sentinelle è di avvistare il pericolo. Negli anni dei totalitarismi il beato Monza intuì l’avanzare di un paganesimo che annegava le coscienze. Non si limitò a suonare l’allarme, ma lavorò per preparare un futuro nella carità.
Un prete non deve temere chi uccide il corpo, ma gli assassini di anime. A Don Puglisi, prete di frontiera, non per motivi politici, ma perché testimone di Cristo tolsero la vita. Ma lui l’aveva già offerta per la sua gente, che voleva formare alla verità che sola rende liberi.
La vicenda umana e spirituale del Beato Giuseppe Baldo (1865-1915).
La vicenda umana e spirituale di padre Damiano De Veuster.
"Per piccoli che siamo, siamo sufficientemente grandi perché il nostro buon Padre si occupi di noi con la stessa sollecitudine che se fossimo soli al mondo."