
Il titolo “Ángel” sembra prospettarti una storia meravigliosa, celestiale e mistica. Ma le pagine del testo rivelano, al contrario, una storia drammatica, senza precedenti ma reale. Ángel, è un detenuto classificato come "criminale altamente pericoloso" che sta scontando la sua pena nel carcere di Challapalca, sulle Ande peruviane, a 5050 metri d’altitudine. Papa Francesco, durante la sua visita alla prigione di Palmasola in Bolivia, ricorda: "La detenzione non è la stessa cosa dell'esclusione". Lo sforzo dei protagonisti di costruire, quindi, relazioni umane e cristiane, basate sull'amicizia e la vicinanza, come Cristo ci ha insegnato duemila anni fa, traccia un percorso di conversione. Strade di poveri che diventano “volti di speranza”. E questo libro parla proprio di questo.
Autore
Luigi Ginami, è sacerdote della diocesi di Bergamo e presidente della Fondazione Santina Onlus. Ha pubblicato negli anni diversi libri dedicati alla straordinaria storia di coraggio e di speranza della mamma disabile: Roccia del mio cuore è Dio, 2005; La speranza non delude, 2008 (tradotto in arabo nel 2009); A Heart poured out for God, Philadelphia (U.S.A.), 2010; Quando sono debole è allora che sono forte, 2011; Dio asciugherà ogni lacrima, 2013. Opere di luce, 2016.Ciro Quispe Lopez è nato nel 1973 a Cusco (Perù). È laureato in pedagogia, licenziato in filosofia e dottore in scienze bibliche. Dal 2018 è vescovo della prelatura territoriale di Juli, sull'altopiano peruviano a quattromila metri di altezza. Ha pubblicato La nuova alleanza . Discussioni tra Gesù e le autorità giudaiche nel tempio di Gerusalemme (2012) e Meditazioni bibliche (2016). Si dedica a diffondere la lectio divina.
Champagne o Salterio? Henry Quinson è un traider di successo, di quelli abituati a muovere milioni di dollari in una giornata. Figlio d’arte, francese d’origine,ha a lungo vissuto in America dove suo padre lavorava a Wall street. Il 23 agosto del 1989 egli si trova su un aereo diretto a Londra dove il patronnew-yorkese di una grande banca d’affari americana vuole incontrarlo per convincerlo a spostarsi a Londra come responsabile della tesoreria internazionale. Nella classe business, subito dopo il decollo, una hostess gli offre dello champagne. Quinson non dice di no,però da alcuni mesi ha ripreso a pregare,a recitare i salmi. Letteralmente in una mano ha lo champagne nell’altra il salterio.Contro ogni attesa vince il salterio. Quinson rinuncia al lavoro in banca e decide di farsi monaco. Un racconto in prima persona impregnato di humour e sensibilità che è diventato un caso editoriale in Francia con sette edizioni e 40 mila copie vendute in un anno,un’intensa attenzione dei media.
UN BANCHIERE DI SUCCESSO A WALL STREET LASCIA LA CARRIERA PER FARSI MONACO.UNA SCELTA RADICALE E CORAGGIOSA CHE PORTA A INTERROGARSI SUI VERI VALORI DELLA VITA DESTINATARI
Un libro che incuriosisce il lettore laico e quello credente
AUTORE
Henry Quinson è membro fondatore della Fraternità San Paolo, una piccola comunità di lavoro e di preghiera negli alloggi popolari della periferia di Marsiglia. Economista, bilingue, traduttore, autore, Henry Quinson dedica ora la sua vita ai più poveri della città. Questo libro è la sua testimonianza, la prova di un cambiamento possibile, di una fraternità possibile tra persone di nazionalità, fedi, livelli sociali diversi.
L'autore, ispirandosi a Gesù, l'uomo "benevolente" per eccellenza, fa un elogio della Benevolenza e fa emergere la grande necessità di recuperare la valenza di questo sentimento nei quotidiani rapporti sociali, in un tempo, quale l'attuale, carico di tensioni e di divisioni, privo di certezze, afflitto da guerre disseminate. Dopo aver analizzato gli altri otto "gusti" del frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal 5,22), l'autore dimostra che il quinto "gusto", la Benevolenza, è un modo di "ascoltare", è una disposizione d'animo capace di "sentire il bene" che è insito nelle cose e nelle persone. Gesù lo ha dimostrato in vari suoi incontri: con i bambini, con il paralitico di Betzatà, con Giuda Iscariota, con le donne... lo ha dimostrato scegliendo di morire in croce per la nostra salvezza. Quali sono, oggi, i "luoghi" o le "situazioni" per poter vivere la Benevolenza secondo il modello evangelico? L'autore ne prende in esame alcuni: la coppia, i luoghi di lavoro, nel rapporto tra genitori e figli, nelle comunità religiose, tra amici ecc.
Il Venerabile don Giuseppe Quadrio cercò di educare i suoi giovani
studenti che si preparavano al sacerdozio ad ascoltare il grido di
tanti uomini e donne, soprattutto di giovani, che chiedono, come fece
un gruppo di greci all’apostolo Filippo: «Vogliamo vedere Gesù!» (Gv
12,21). Egli commentò spesso questa pericope evangelica: «Sembra
che tutti, sotto la crosta degli interessi, abbiano una grande sete di
Gesù, e stiano sempre aspettando qualcuno che glielo faccia vedere:
Volumus Iesum videre» (n. 22). «Gli uomini che vi avvicinano o che vi
fuggono, sono tutti indistintamente affamati di bontà, di comprensione,
di solidarietà, di amore: muoiono del bisogno di Cristo, senza saperlo.
A ciascuno di voi essi rivolgono una preghiera disperata: Volumus Iesum
videre!» (n. 26).
In occasione della proclamazione dell’anno sacerdotale di papa Benedetto
XVI, il volume compie un’ampia scelta tra le varie pubblicazioni di
don Quadrio (Lettere, Conversazioni, Risposte su “Meridiano 12” e su
altre riviste, Omelie, Testimonianze di colleghi e allievi) inseguendo la tematica
del sacerdozio. Si tratta di testi brevi ma preziosi, che riflettono
la straordinaria personalità di un pastore-sacerdote, teologo e santo,
testi teologicamente profondi e nello stesso tempo originali.
La storia di Margherita Bays, nel XIX secolo, una sarta molto apprezzata, nata e vissuta nelle campagne di Friburgo, in Svizzera, ci mostra un esempio di una mistica laica, terziaria francescana, che ha goduto di una grandissima popolarità fra i fedeli, perfettamente in grado di raggiungere una profonda unione con Dio rimanendo, allo stesso tempo, totalmente inserita nella vita sociale e comunitaria (cominciando dalla propria famiglia) e amando ogni singolo prossimo senza misura! Ha saputo amare la cognata che l’ha vessata per anni, fino ad accompagnarla alla morte in pace e perdono. Il suo percorso spirituale è segnato da alcuni momenti forti: ha ricevuto le stimmate, come San Francesco, ed è stata colpita da un grave tumore intestinale da cui è guarita, per intercessione della Santa Vergine Maria. Senza dimenticare i difficili rapporti proprio con le autorità ecclesiali per cui lei tanto pregava…. La migliore sintesi, però, la offre lei stessa, citando S. Teresa di Lisieux: per farsi santi, basta amare!
Notizie sull'auotre:
Martial Python è nato nel 1956 à Arconciel, del Canton Friburgo, in Svizzera. Dopo il compimento degli studi teologici presso la Faculté de théologie – Université de Fribourg, è stato ordinate sacerdote nel 1986. Attualmente è, fra l’altro, responsabile dell’unità pastorale Bienheureuse Marguerite Bays e cappellano dell’ordine delle Vergini Consacrate nella diocesi di Lausanne, Genève et Fribourg.
Nel 1937 un colpo alla nuca in uno scantinato concluse la vita di Pavel Florenskij, matematico, fisico, geologo, filosofo, teologo, da molti definito il Leonardo da Vinci russo. Il suo corpo fu gettato in una fossa comune e di lui nessuno seppe più niente. I famigliari credettero a lungo che, dopo essere stato ingoiato dal sistema dei campi di lavoro sovietici, fosse morto nel 1943. Alla fine degli anni '50 fu riabilitato: le accuse contro di lui si erano rivelate infondate. Del resto, Florenskij non era in senso stretto un dissidente e, anche quando era entrato nella realtà del gulag, aveva cercato di fare quanto le sue capacità speculative e una totale dedizione al lavoro gli consentivano per approfondire le conoscenze in un vasto numero di discipline (proprio durante il periodo della prigionia gli vennero riconosciuti 12 brevetti legati a 47 applicazioni delle sue innovazioni tecnologiche). Parecchi altri anni sono però dovuti passare perché la sua parabola di uomo, scienziato e sacerdote cominciasse a ottenere attenzione, e infatti Avril Pyman ci offre la sua prima biografia completa, sullo sfondo delle vicende storiche, politiche, religiose e culturali del mondo russo a lui contemporaneo. Ciò che ne emerge non è solo l'immagine di una intelligenza dotata per le scienze e per il pensiero filosofico, ma anche il profilo di un uomo libero, restio a ogni compromesso, unicamente interessato alla ricerca della verità.
Questo volume di Erna Putz è la più aggiornata biografia dedicata a Franz Jägerstätter (19071943), il contadino-sacrestano austriaco di Sankt Radegund che votò contro l'annessione dell'Austria alla Germania nazista e che rifiutò di fare il soldato nell'esercito di Hitler e quindi di partecipare alla guerra. La sua obiezione di coscienza fondata sul Vangelo e sul rifiuto di commettere il male lo condusse alla carcerazione, al processo e alla ghigliottina. Affrontò la persecuzione e il martirio con esemplare serenità e coerenza, sorretto dalla moglie Franziska che ne condivise, pur con sofferenza, le scelte. Franziska e le tre piccole figlie anche finita la guerra patirono per molti anni l'isolamento e la condanna da parte della comunità civile ed ecclesiale tanto era ancora scomoda per ogni potere la testimonianza di Franz. Soltanto nel 2007 la Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente il suo martirio proclamandolo beato. Raccontarne oggi la storia e fare memoria del suo "No!" a Hitler è un dovere per chi - in nome della nonviolenza e della retta coscienza - non cerca dinnanzi al male giustificazioni e compromessi.
Fratel Biagio Conte, missionario laico, fondatore di opere di carità, credente capace di smuovere le coscienze, ha pregato, digiunato e attraversato in pellegrinaggio l'Italia e l'Europa intera, per sensibilizzare i cuori dei cittadini e delle istituzioni all'impegno per la pace, all'attenzione verso i più fragili, alla convivenza fra i popoli. Ha lasciato la vita terrena il 12 gennaio 2023, dopo una malattia affrontata con la forza, la fede e la speranza con cui ha sempre vissuto. Le sue battaglie non violente hanno lasciato un segno, un'eredità per la Chiesa e per la società tutta che non va dispersa, ma custodita e valorizzata. Quando a Palermo si dice "Biagio Conte- non si indica solo quel "piccolo servo inutile- dagli occhi azzurri illuminati dalla fede, bensì un punto di riferimento per l'universo dei derelitti, un luogo di accoglienza per gli scartati della terra, un posto in cui la speranza non muore, perché per tutti c'è una seconda possibilità. «Sbracciati e datti da fare» è il motto di chi varca i cancelli della Missione di Speranza e Carità, tre comunità principali a Palermo con altri satelliti in tutta la Sicilia, fondate in luoghi condannati all'abbandono per decenni, edifici a cui è stata donata una nuova vita al servizio del territorio.

