
Le persone che incontrerete tra queste pagine hanno fatto cose diversissime le une dalle altre, influendo ciascuna sulla propria realtà in modo personale. Troverete poche rivoluzioni sconvolgenti e molte cose che potevano essere fatte semplicemente volendole fare, perché è la trama del possibile a rendere più vivibile il quotidiano, non il gesto eclatante che sposta l'asse del pianeta. Nessuno di loro pensava di star facendo qualcosa di speciale con le sue scelte e forse è questo il marcatore che alla fine congiunge tutte le storie di questa raccolta: la manutenzione della felicità comune è fatta di piccoli gesti pensati e scelte forse non tutte facili, ma comunque sempre alla portata di chiunque. A nessuno in fondo è chiesto di morire per accendere una luce nelle vite che incontra. Vivere all'altezza della propria speranza sarebbe già un motore sufficiente per cambiare il pezzo di mondo che ci si è fortunosamente ritrovati tra le mani.
Le Perle di don Dolindo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi del sacerdote e mistico napoletano. Sono perle attraversate da un unico «filo»: essere il nulla in Dio e portare Dio tra gli uomini.
Il genere letterario di queste pagine è decisamente articolato: si tratta di narrazioni sotto forma di intervista, inserite in un contesto quasi da racconto deduttivo, con una trama che si svela alla fine e lascia il lettore interpellato nel profondo, come se avesse letto un saggio sulle questioni importanti della vita. Una parola descrive in modo efficace l'intento dell'autore: squadernare, cioè tirare fuori dal quaderno i sentimenti, i dolori e i tabù che altrimenti non avrebbero uno spazio dove poter respirare. Squadernare significa anche accettare il fatto di non risolvere alcuna questione, ma tentare di stimolare il pensiero con paradossi e situazioni surreali che evidenzino e amplifichino le tematiche messe sul tappeto, cioè le notti che improvvisamente assalgono la nostra vita: un lutto, un tradimento, una malattia o un amore che finisce... notti dolorose che però ci hanno forgiato e riuscire ad abbracciarle, ad amarle e a perdonarle è la condizione per riprendere possesso di un pezzo di noi stessi che ci hanno portato via. «Scrivere questo libro non è stato semplice. Ho dovuto vincere il mio perfezionismo e accettare di condividere un lavoro che, qualora lo rileggessi venti volte, lo modificherei altre trenta. Infatti, sono tante le cose che avrei voluto dire e tante le cose che non sono riuscito a scrivere come avrei desiderato. Raccontare la vita è arduo. Perché la vita non è mai neutra, ha sempre mille implicazioni che richiedono attenzione, delicatezza e rispetto. Questo è un viaggio oltre i confini del dolore». (l'autore)
Quello che state per sfogliare non è uno di quei tanti libri che hanno lo scopo di far conoscere al lettore la storia e la figura di un uomo ormai riconosciuto come un vero e proprio segno dei tempi. Queste pagine vorrebbero significare molto, molto di più, almeno per chi appartiene al Movimento dei Focolari, con il quale Carlo Casini ha avuto un intenso e vero rapporto di amicizia. Attraverso la vibrante testimonianza di Maria Voce - che per prima ha raccolto l'eredità di Chiara Lubich presidente - e di numerosi altri membri del Movimento, con questo volume si vuole esprimere tutta la riconoscenza dei Focolari all'amico, al fratello, al compagno di viaggio, al maestro che volentieri si è calato nel ruolo di discepolo, diventando ben presto ispiratore della stessa fondatrice. Anna e Alberto Friso dal 2008 al 2014 Responsabili internazionali di Famiglie Nuove. Con il discorso di Chiara Lubich al Convegno del Movimento per la Vita. Testimonianze di: Luigina Ambrosi Breda, card. Ennio Antonelli, Antonio Maria Baggio, Lavinia Balata, Giuseppe Barbaro, Silvia Battaglini Chellini, Liliana Cosi, Mourin Farag, Lucia Fronza Crepax, Elena Giacchi Mancini, Giovanna e Rocco Giudice, Valeria Masini, Giuseppe Moschella, Daniela Notarfonso Cefaloni, Luigi Stralla, Marina Zornada Veliach, Maria Voce, Giuliana Zoppis.
La storia di sette testimoni che con la loro vita e la loro esperienza hanno donato alla Chiesa una grande ricchezza. Chi sono queste persone? Tutti hanno tracciato una via, diversa per ciascuno, tesa alla santità, allo zelo missionario e all'impegno civile e sociale. Armida Barelli detta anche Sorella Maggiore della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Gianna Beretta Molla, canonizzata da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004 a Roma, medico, mamma e sposa fino al gesto eroico di morire per la salvezza della quartogenita Gianna Emanuela. Alberto Marvelli (1918-1946), assessore ai lavori pubblici, presidente del Consorzio idraulico, funzionario del Genio Civile, muore a ventotto anni investito da un camion. Nennolina (1930-1937), una bambina che attraversa la prova della malattia e della morte con straordinario affidamento al Signore Gesù; bambina della quale Papa Benedetto XVI ha dichiarato l'eroicità delle virtù. Pina Suriano (1915-1950) giovane donna che ha amato e sofferto molto per il Signore. pere Tarrés i Claret (1905-1950), medico, apostolo e sacerdote è punto di riferimento per i giovani, i laici, i consacrati. Giuseppe Toniolo (1845-1918) fu tutta la vita a servizio della Chiesa e della società.
Quella di padre Livio, la voce per eccellenza di "Radio Maria", è la storia di un sacerdote che ritrova le ragioni più profonde della fede seguendo i messaggi che la Regina della pace consegna al mondo ogni mese tramite la parrocchia di Medjugorje. Docile allievo della scuola di preghiera di Maria, padre Livio scopre a poco a poco di avere un compito ben preciso: diffondere in Italia e nel mondo la voce e i messaggi della Vergine. Confidando nella Divina Provvidenza, decide così di fondare "Radio Maria", rilevando nel 1987 una piccola emittente locale del comasco. Da allora è un crescendo di ascolti, merito anche di una copertura di rete sul territorio nazionale che supera persino quella della RAI. Dall'Italia al mondo il passo è breve, fino alla costituzione nel 1998 della "Famiglia Mondiale di Radio Maria", l'associazione internazionale delle emittenti che, diffuse in circa 80 Paesi nel mondo, raggiungono ormai decine di milioni di ascoltatori.
Daniel un tempo credeva di "essere gay". Nato e cresciuto nel Michigan, in una famiglia cristiana, è sempre stato consapevole, fin dall'età di sei anni, della sua attrazione per gli uomini. Per anni ha vissuto in una costante tensione tra la fede in Dio e le sue attrazioni sessuali. Ma il conflitto tra i suoi desideri e gli insegnamenti della Chiesa era troppo forte, così ne dedusse di "essere gay" e iniziò una relazione con un uomo. Eppure libertà e felicità continuavano a sfuggirgli. Quelli del liceo sono anni di dubbi, di pianti, di sofferenza. È giusto definire l'identità di una persona solo in base alle sue preferenze sessuali? Etichettarsi come fossimo soltanto un prodotto delle nostre attrazioni sessuali? È corretto "definirsi gay"? Per anni, questa etichetta è stata per Dan la sua prigione. Prenderne consapevolezza lo ha reso finalmente un uomo libero: libero di accettare la sua omosessualità e non per questo sentirsi in colpa; libero di rifiutare di definire se stesso in modo riduttivo. Perché oltre la nostra sessualità, oltre ogni ideologia, esiste una verità sull'identità di ciascuno di noi: siamo fatti a immagine di chi ci ha creati, di chi ci ha amato e ci ama da sempre così come siamo. Una biografia sincera, in cui Mattson ci racconta il suo viaggio di andata e ritorno dall'identità gay e di come oggi ha finalmente ritrovato la serenità. Ma più di ogni altra cosa, la sua libertà. Prefazione del cardinale Roberto Sarah.
Padre Lombardi era un uomo «appassionato al Vangelo e alla Chiesa, che ha lasciato un segno nel Novecento forse più profondo di quanto si sappia ancora» (dalla Prefazione di Andrea Riccardi). Concepito per il centenario della nascita, il volume arriva in libreria un anno dopo, nel trentennale della morte di Riccardo Lombardi, che cade il 14 dicembre 2009. Ne risulta così arricchito da alcune importanti testimonianze, emerse proprio in occasione della celebrazione del centenario o a margine di essa. Questa agile biografia ripercorre la vita e la missione del gesuita, le cui intuizioni si prolungano oggi nell’impegno del Gruppo apostolico da lui fondato. Egli lo creò dapprima intorno a sé, poi lo accompagnò fino alla sua completa autonomia, anche quando il declino delle forze
fisiche lo aveva ormai da tempo escluso dalla scena pubblica italiana e mondiale, che aveva occupato da protagonista per oltre vent’anni.
«Auguro ai Lettori, e a me, la testimonianza che ebbe a dire di don Primo Mazzolari un suo parrocchiano: "Lo vedevamo passare in mezzo a noi... per noi era come il pane!"» (dalla Prefazione).
In sette capitoli, l'opera propone un'interessante selezione di brani del parroco di Bozzolo, su altrettanti temi legati all'Eucaristia.
Un strumento in vista e oltre il Congresso eucaristico nazionale di Ancona (3-11 settembre 2010).
Prefazione (mons. A. Caprioli, presidente del Comitato congressi eucaristici nazionali). 1. Il pane, il vino. 2. La messa. 3. La Comunione. 4. Ripercorrendo il Vangelo. 5. Il mistero della presenza. 6. In sacrificio per voi. 7. Sacramento della carità.
Don LUIGI GUGLIELMONI è parroco e catecheta. Collabora a varie riviste di catechesi e pastorale e ha pubblicato una cinquantina di libri, alcuni dei quali tradotti in varie lingue.
FAUSTO NEGRI, coniugato e con un figlio, è stato docente di religione cattolica ed è impegnato nella pastorale giovanile e familiare.
INSIEME, sono autori di numerosi testi e sussidi educativi. Presso le EDB hanno pubblicato Il tredicesimo in campo. Atleti di Dio con Paolo di Tarso (22009) e di P. Mazzolari hanno curato L'amore più grande. Via Crucis (2009), La mia miseria, la tua misericordia. Preghiere (2009) e Seminatori della Parola. Don Primo Mazzolari ai catechisti e agli operatori pastorali (2009).
L'autore offre una testimonianza della seconda guerra mondiale, con la freschezza e la passione di chi ne e stato protagonista diretto. E' questo il caso del libro Per forza e per amore in Siberia, dove il Padre Casimiro Przydatek, rivivendo i ricordi della sua sofferta fanciullezza con i suoi cari che vi furono deportati, ci offre l'opportunita di conoscere un ulteriore tassello del tragico mosaico della seconda guerra mondiale, non attraverso polverosi documenti d'archivio, ma con la freschezza e la passione di chi e stato protagonista diretto delle vicissitudini rappresentate. Le sue sono pagine che nella loro immediatezza colpiscono il cuore, perche scritte con il cuore, che coinvolgono la mente nelle riflessioni sulla fede, perche scritte da una persona animata da una profonda e provata fede. Chi legge queste pagine potra apprezzare meglio i doni preziosi della liberta e del benessere, il quale ultimo non deve mai offuscare i valori dello spirito.
Dorothy Day e Simone Weil: due donne che responsabilmente, e senza sotterfugi, si sono assunte il compito di dare senso alla loro esistenza e hanno concepito la vita come un servizio della giustizia. In entrambe, l'esperienza cristiana è profonda, vibrante, originale. Teresa Forcades la racconta, seguendo con attenzione e curiosità i loro diversi itinerari esistenziali: dall'infanzia critica nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche alla lotta matura in favore dei diseredati e della classe operaia. Al cuore della loro spiritualità, il lavoro umano. Il libro ci restituisce così il ritratto di due donne d'eccezione, testimoni altissime di impegno civile e giustizia sociale.