
Un libro per ricordare la presenza a Livorno di Federico Ozanam nel Bicentenario della nascita ed il suo rapporto con la Società San Vincenzo di Livorno, prima di nascere in Toscana.
"Dall'autunno del 1933 a quello del 1938 un giovane giornalista cattolico, allora di ventotto anni, Federico Alessandrini, dedicò una serie di articoli lunga e ricca (più di 350) alla vita internazionale, toccando realtà diversissime (dall'Austria alla Bolivia, dalla Germania alla Cina, dalla Francia all'URSS, dalla Gran Bretagna al Paraguay, dagli Stati Uniti all'Ungheria, dal Messico alla Cecoslovacchia, dalla Jugoslavia alla Svizzera). Il paziente lavoro del figlio, don Giorgio, ci permette oggi di seguirli uno per uno attraverso una serie di schede riassuntive, redatte con una capacità davvero non comune di sintesi e, assieme, di rispetto dell'originale nell'argomentare e nel lessico. Si tratta di un'occasione per riscoprire una personalità importante e ancora troppo poco nota nella storia del cattolicesimo italiano (dal 1946 al 1950 Alessandrini sarebbe stato direttore dell'organo dell'Azione Cattolica Italiana, "Il Quotidiano", nel 1961 vice-direttore de "L'Osservatore Romano" e poi dal 1970 al 1976 direttore della Sala stampa vaticana, e dunque primo portavoce ufficiale laico della Santa Sede)..." (Dall'Introduzione di Renato Moro)
"Ritengo un vero dono dello stesso Rinaldi l'aver potuto approfondire il suo pensiero e le sue convinzioni su un punto nodale della sua stessa vita: la trasmissione fedele del carisma di Don Bosco nonostante il forte dinamismo dei cambiamenti richiesto dai tempi. Lo studio coinvolgente e sistematico della periodica corrispondenza tenuta dal Beato con i salesiani sparsi nel mondo (le famose "lettere circolari" scritte da lui come Rettore Maggiore dal 1922 al 1931) mi ha fornito tutto un vasto patrimonio di notizie, di dati, di spiritualità vissuta, che ho ritenuto utile comunicare con questo libro anche agli altri" (dalla Prefazione).
Radicalismo sociale non vuole dire ateismo, il cristianesimo comporta interesse profondo per le sorti del mondo. Questa sembra la lezione che ci ha lasciato la statunitense Dorothy Day (1897-1980), una delle grandi protagoniste del cattolicesimo sociale del Novecento. Fondatrice del giornale "The Catholic Worker" e dell'omonimo movimento che creò case di ospitalità soprattutto per gli emarginati in città e in campagna, conciliò un mestiere moderno come il giornalismo con una fede intensamente vissuta.
I brani antologici presentati, tratti dalle autobiografie e dal giornale, ripercorrono le tappe della sua vita, compresa tra lo "scrivere" e il "fare". Educò con la sua azione generazioni di giovani americani al senso della comunità, della giustizia, della democrazia e della solidarietà sociale e a un profondo pacifismo.
Il racconto della vita missionaria di Padre Benigno intrecciato con tante storie di gente vera dall'Amazzonia. L'Amazzonia, la foresta, il fiume: a pensarla così, sembra affascinante. E lo è. Ma fare il missionario «nell'inferno verde» non è cosa semplice. In tanti c'hanno provato, altrettanti sono dovuti tornare, fiaccati dal clima e dalla malaria. Benigno no; lui non ha mai mollato, è rimasto per oltre cinquant'anni. Questo breve racconto narra l'epopea di un frate molto speciale. Una vita che si intreccia con il mistero e il fascino dell'Amazzonia e dei suoi abitanti, seguendo il ritmo lento e inesorabile dello scorrere del Rio delle Amazzoni. Una storia che è quasi leggenda, di quelle che vale la pena tramandare.
Nel mondo di oggi non ci sono solo i martiri uccisi dalla violenza fondamentalista. A un missionario può capitare di morire anche in un Paese cattolicissimo e per un altro motivo: la difesa dei diritti degli ultimi. È la storia di padre Fausto Tentorio, missionario del Pime, ucciso nelle Filippine il 17 ottobre 2011 a causa del suo impegno a fianco dei manobo, la locale popolazione tribale. Martire per la giustizia, ma - nello stesso tempo martire di una periferia dimenticata del mondo di oggi, dove in nome della sete di materie prime dell'economia globale si continua a uccidere chi, schierandosi dalla parte dei poveri, "crea problemi". Questo libro racconta la storia di padre Fausto e le tante opere che ha lasciato dietro di sé nell'Arakan Valley. Il sogno di un missionario che ha dato la vita per nutrire la sua gente. "I vostri sogni sono i miei sogni, le vostre battaglie per la libertà sono le mie battaglie per la libertà, voi ed io siamo compagni nella costruzione del Regno di Dio."
Autore:
Piero Gheddo
È nato nel 1929 a Tronzano Vercellese. Sacerdote del Pime nel 1953, ha trascorso 41 anni a Milano come redattore e poi direttore di "Mondo e Missione" e di "Italia Missionaria", con molti viaggi nelle missioni di ogni continente. Giornalista e perito del Concilio Vaticano II (1962-1965), è stato tra i fondatori di "Mani Tese" (1964), della "Emi" (1973) e di "Asia News" (1986). Per 16 anni a Roma presso l'Ufficio storico del Pime, ha avviato cinque cause di beatificazione. Dal 2010 è tornato a Milano.
Contenuti:
«La vita è fatta per esplodere, per andare lontano; se essa è costretta entro i suoi angusti limiti non può fiorire; se la conserviamo solo per noi stessi la si soffoca. La vita è radiosa dal momento in cui si comincia a donarla».
Così il Beato Clemente quando compiva 80 anni nel 1977.
Fatto per andare lontano: si è donato tutto al suo popolo di tribali molto poveri, elevandoli con la scuola, la promozione umana e il Vangelo.
È invocato "protettore dei bambini", perché viveva con 200-250 orfani abbandonati, che manteneva ed educava dando loro un mestiere: da essi è nata la Chiesa.
Clemente non si accontentava mai dei risultati raggiunti, puntava sempre verso nuovi orizzonti. È il messaggio che lascia soprattutto ai giovani: la vita è un dono di Dio da spendere per fare del bene. Non chiudersi nel piccolo circolo dei propri interessi, ma nutrire grandi ideali, lavorare, sacrificarsi e con l'aiuto di Dio realizzarli.
A un anno dalla beatificazione questa è la biografia completa di padre Clemente, raccontata da lui stesso con le sue 2300 lettere e i suoi 700 articoli. Non pochi scritti di Clemente andrebbero inseriti nelle antologie letterrarie delle scuole, perché trasmettono la gioia di vivere, l'impegno per un ideale e i valori umanizzanti del Vangelo.
Anni '40, un paese della provincia bergamasca. Due giovani si incontrano, si innamorano, si sposano. Entrambi vengono da una solida tradizione cattolica. Dio darà loro dieci figli. Sono tutt'altro che ricchi, ma li accolgono tutti come un dono del cielo. Quando alcuni dei ragazzi incontrano il movimento di Comunione e Liberazione, decidono di seguirli: "Da quando lo frequentate dirà una volta Dario - vi vedo più lieti e più seri. Vuol dire che quello che avete incontrato è buono. E allora interessa anche a me". Così intorno al tavolo di casa Nembrini siederanno, nel tempo, centinaia di persone. Tutti si sentono figli, tutti portano via l'esperienza di un'accoglienza formidabile, uno sguardo per cui chiunque arrivi è importante, perché tutto quel che accade è buono. Fino all'ultimo giorno, anche ridotto all'immobilità dalla sclerosi che da trent'anni lo affligge, a chi gli chiede come sta Dario invariabilmente risponde: "Farès pecàt a lamentàm", "Farei peccato a lamentarmi". La storia semplice di come un sì detto in ogni circostanza genera una fede contagiosa, che arriva attraverso i figli fino alle steppe del Kazakhstan e alle foreste della Sierra Leone.
"Nella casa del missionario ci vive il regno animale e il regno vegetale, scarseggia il regno minerale, come il platino, l'oro, l'argento. C'è però una perla. Ci credete? La perla sono io". Così si presentava il Beato Clemente in un articolo pubblicato negli anni venti del Novecento, quando viveva a Monglin in un capannone di fango e paglia, abitato da legioni di insetti, lucertole, granchi, topi e l'erba cresceva nel pavimento di terra battuta, persino sotto la sua branda militare. Ecco, questo libro tenta di penetrare nella personalità di un tipo così originale; e nella sua "spiritualità", anche questa originale e quasi all'opposto di come altri santi vivevano il cammino verso l'unico modello, il Signore Gesù Cristo. La Chiesa ha proclamato Beato Clemente Vismara, ma com'era possibile quando sia nel seminario diocesano di Milano, che in quello teologico del Pime, i superiori volevano mandarlo via perché era "indisciplinato" e "non adatto ai sacrifici di un sacerdote"? Quando poi aveva 86 anni, padre Clemente diceva: "E pensare che nella mia vita missionario ho fatto tanti sacrifici che bastano per una decina di preti". Il messaggio di Clemente è questo: "La vita missionaria è bella, solo se la si dona". Questo libro è scritto specialmente per i giovani alla ricerca di un ideale per spendere bene la propria vita. Come Clemente Vismara, se il Signore vi chiama, non ditegli di no: avrete una vita faticosa ma piena di gioia, per aver fatto "felici gli infelici".
Madre Inés era un’anima che viveva radicata nel Cuore di Dio misericordioso e da lì guardava tutte le persone, le realtà e gli avvenimenti con rispetto, gratitudine, ammirazione e senza mai restare in superficie. Da qui la sua serenità, la sua semplicità nei modi, la sua pace e la sua gioia nella vita comunitaria; però esigeva che tutto e tutti si aprissero a una carità senza limiti. Da questa fonte veniva il suo entusiasmo per tutte le opere missionarie della Chiesa.
Destinatari
Chiunque sia interessato a conoscere una figura esemplare di vita cristiana.
Autore
Mons. Juan Esquerda Bifet nasce in Spagna (Lérida, Lleida) nel 1929. Viene ordinato sacerdote nel 1954 (diocesi di Lleida). Dal 1968 al 1974 insegna come professore ordinario nella Facoltà Teologica del Nord della Spagna. Inoltre è professore emerito della Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana. Ha pubblicato numerosi articoli e libri dedicati alla spiritualità missionaria, mariana e sacerdotale, fra i quali: Spiritualità sacerdotale per una Chiesa missionaria (Roma, Pontificia Università Urbaniana, 1998), Diccionario de San Juan de Avila (Burgos, Monte Carmelo, 1999), Diccionario doctrinal de M. María Inés-Teresa Arias (México, 2004), Dizionario dell’Evangelizzazione (Napoli, Editrice Domenicana Italiana, 2005).