
Il testo conduce attraverso un percorso a 360 gradi attorno alla figura di Giovanni Nervo, il "padre" di Caritas Italiana. "Saper fiorire dove Dio ci ha seminati" era una delle sue esortazioni più care e la sua vita ne è stata un'esemplare realizzazione, a cominciare dal suo impegno nella Resistenza e nella ricostruzione del dopoguerra dove profuse il suo spirito di educatore. Chiamato nel 1971 da Paolo VI a fondare Caritas Italiana e in tutte le diocesi d'Italia, si è rivelato uomo di altissima statura morale, tanto da far esclamare al vescovo di Padova, durante il suo funerale: "Ha amato non a parole e con la bocca, ma nei fatti e nella verità. Non ci ha lasciato un testamento spirituale scritto a parole. Il testamento, l'eredità preziosa che ci lascia, è la sua stessa vita, è il suo luminoso esempio". Prefazione di Giuseppe Pasini, Domenico Rosati. Postfazione di Francesco Montenegro.
La vita e l'opera di Giovanni Muzi, esemplare figura di sacerdote e di arcivescovo, hanno lasciato un'impronta significativa nella storia della Chiesa cattolica italiana a cavallo fra Sette e Ottocento.
Onorare la memoria di don Giovanni Moioli, un teologo, un maestro, un prete che nell’esercizio rigoroso e appassionato della «fede che pensa» ha aiutato a vivere meglio la fede, è sicuramente una cosa nobile e doverosa, soprattutto se si evita di farne una celebrazione enfatica e nostalgica. Alcuni docenti del Seminario di Milano, che hanno dato vita a questo volume, non hanno fatto una semplice commemorazione, ma hanno voluto esprimere il riconoscimento di un debito e l’impegno a dare continuità a un lavoro prematuramente interrotto e non terminato.
Giovanni Marcora (Inveruno, Milano, 1922-1983), formatosi nell'ambiente dell'oratorio e nell'Azione Cattolica del suo paese, capo partigiano, imprenditore, politico. Eletto senatore nel 1968, ha dato il suo nome alla prima legge italiana per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza (1972). Sindaco di Inveruno, dirigente locale e nazionale del partito - nel suo "olimpo" figurano statisti come Alcide De Gasperi, Ezio Vanoni, Enrico Mattei, Aldo Moro -, esperto di questioni economiche, ha guidato ininterrottamente il ministero dell'Agricoltura fra il 1974 e il 1980, per poi passare al dicastero dell'Industria nel biennio 1981-82.
Giovanni Huss eretico, riformista, fustigatore di costumi, schivo da ogni forma di tirannia sia morale che politica, trova in Mussolini, allora libero pensatore (1913), il suo cantore che lo innalza a mitico simbolo della difesa della libertà e contro ogni tirannia. "Consegnando questo libretto alle stampe, formulo l'augurio ch'esso susciti nell'animo dei lettori l'odio per qualunque forma di tirannia spirituale o profana: sia essa teocratica o giacobina". Queste parole chiudono la presentazione che lo stesso Benito Mussolini faceva alla prima edizione del libro nel 1913 ma, gli eventi successivi, da egli stesso provocati, lo porteranno a ricusare il testo e il contenuto ritirando l'edizione dal commercio per preparare i Patti Lateranensi.
Raccolta antologica di poesie, prose, preghiere e pensieri spirituali per accostarsi all’interiorità e alla mistica di Giovanni della Croce. San Giovanni della Croce (1542-1591), poeta, religioso e mistico di Castiglia, dotato di raffinata sensibilità, espresse appieno l’umanesimo del siglo de or di Spagna. Poesia e prosa intimamente connesse assieme alla profondità del contenuto spirituale fanno della sua opera una delle massime espressioni della letteratura mistica di tutti i tempi. I temi fondamentali del pensiero di Giovanni della Croce — l’unione con Dio, le virtù teologali, Dio centro dell’anima dell’uomo — sono raccolti nell’esperienza della bellezza, che è ciò che Dio desidera per ogni uomo.
Giovanni della Croce non ha altra pretesa che quella di raccontare la storia di un uomo (1542-1591), castigliano di umili natali, carmelitano scalzo, mistico e Dottore della Chiesa, all'interno della storia della salvezza. L'Autore individua nel Cantico dei Cantici il libro biblico più consono per rileggere questa personalità e la sua opera. Ci illustra in che modo, in un momento davvero unico della storia della Chiesa, egli abbia composto un rifacimento e prolungamento del libro biblico rivivendo quel poema nella sua vicenda umana, simile per imitazione e partecipazione a quella del Dio fatto uomo.
Questo libro inizia con uno sguardo generale sulla vita e sull'opera di Cassiano il quale visse in diversi paesi ricoprendo svariate mansioni, ma la costante nella sua vita straordinaria è stata una vocazione monastica vissuta a servizio della Chiesa.
Questo libro è stato scritto per due tipi di lettori che in parte si sovrappongono: da una parte, monaci e monache e coloro che sono attratti dalla spiritualità monastica; dall'altra gli studiosi della prima era cristiana. L'autore ha sempre avuto presente coloro che guardano a Cassiano come ad un maestro della vita monastica.
L'obiettivo di Cassiano è quello di raggiungere la purezza del cuore; questo significava porsi in una posizione contemplativa nei riguardi di tutta l'esperienza umana, inclusa l'esperienza di Dio. Il suo insegnamento sull'interazione fra contemplazione e azione ci conduce ad una sfida perenne insita nella vita monastica.
"Le due ultime opere biografiche di spessore su Giovanni Calvino scritte da autori italiani risalgono alla prima metà del secolo scorso. Nel 1934 Renato Freschi pubblicò un poderoso lavoro in due volumi, premiato dalla Regia Accademia d'Italia. Tredici anni più tardi usci postumo il corso universitario del professor Adolfo Omodeo a cura di Benedetto Croce," Le biografie, oltre a risentire comprensibilmente dell'idealismo del tempo, tendono entrambe a sfumare la distinzione tra persona e pensiero, immolando cosi la vicenda umana del Riformatore sull'altare della sua dottrina, compresa e descritta in modo sistematico. Da queste emerge dunque la personalità di un Calvino rigido e inflessibile cosi come viene interpretata la sua teologia da parte dei due autori. Entrambi riconoscono nella figura di Calvino una delle chiavi di volta della modernità occidentale, ma distogliendo il loro interesse da una serie di questioni religiose che egli aveva proclamato, creduto e vissuto come essenziali. A sua volta l'opera di Giorgio Tourn rappresenta una vivace e rapida sintesi della vita e del pensiero del Riformatore, purtroppo compressa nell'alveo benemerito, ma limitante, del testo di larga divulgazione.' Allo stesso Tourn si deve, oltre che vari studi di ottimo livello sul teologo francese, quella che è ancora l'opera imprescindibile per la conoscenza di Calvino nell'ambito culturale italiano: la curatela dell'edizione dell'Institutio calviniana in italiano." (Dall'Introduzione)
"Chi era Giovanni Calvino? Un guastafeste privo di senso dell'umorismo determinato a mettere fine a ogni forma di divertimento? Il rappresentante di un tipo di sadomasochismo cristiano per l'età moderna? Il dispotico tiranno di Ginevra che tentò di piegare al proprio volere l'intera società? Uno dei primi sostenitori di una filosofia di vita dei buoni sentimenti? Niente di tutto questo". Christopher Elwood scrive questa introduzione, stringata ma completa, chiara ma profonda, alla vita e al pensiero del Riformatore ginevrino. Il libro spiega - anche con l'aiuto delle illustrazioni che lo accompagnano - gli insegnamenti chiave della dottrina di Calvino e dei suoi successori.
Giovanni Calvino (1509-1564) è stato con Lutero il più importante riformatore del cristianesimo. Le sue dottrine hanno avuto grande influenza e diffusione soprattutto in Francia e in Inghilterra e poi nell'America settentrionale. Nella sua opera come nella sua azione, Calvino propugnò un'adesione di assoluta intransigenza ai principi della religione, e quando a Ginevra ne ebbe possibilità instaurò un regime in sostanza teocratico. Il severo teologo e giurista fu un dittatore spirituale oppure una della figure più importanti della civiltà occidentale? Oggi ancora, i giudizi sono divisi. Per farsi un'opinione in proprio, il profilo di Strohm offre al lettore una chiara ed equilibrata esposizione della vita e dell'opera di Calvino.