
Madre Adalberta Hasmandová nacque nel 1914 in una famiglia di agricoltori, settima di otto figli. Fin da bambina sentì il desiderio di dedicare la sua vita al Signore ed entrò in convento all'età di appena tredici anni. Nel 1941 pronunciò le promesse perpetue. Erano gli anni della guerra, ai quali seguì uno dei periodi più bui per la Cecoslovacchia. I comunisti, al potere dal 1948, avevano ingaggiato un feroce braccio di ferro con la Chiesa nel tentativo di sottometterla. Anche suor Adalberta fu arrestata nel 1952 per aver dato asilo a un sacerdote sfuggito a una retata e dovette scontare otto anni di carcere duro. Eletta nel 1970 superiora generale del ramo cecoslovacco della Congregazione delle Suore di Misericordia di San Carlo Borromeo, vi portò uno spirito nuovo alla luce del Concilio. Sfidando i divieti del regime, accompagnò la vocazione religiosa di molte coraggiose giovani che dovettero percorrere clandestinamente l'intero itinerario di formazione religiosa. Morì nel 1988. Il 6 dicembre 2014 è stata dichiarata venerabile.
la biografia di questo emerito vescovo di aquisgrana, nel ripercorrere gli avvenimenti piu significativi della vita di hemmerle, intende far conoscere meglio anche in italia questa rilevante personalita, gia apprezzata attraverso alcune sue opere.
Uno studio monografico e biografico che per la prima volta in Italia presenta la vita, il pensiero filosofico, teologico ed estetico di Klaus Hemmerle.
Il romanzo si compone di tre racconti ambientati in epoche diverse e che hanno protagonista Kino, p. Eusebio Francesco Chini (1645-1711), missionario gesuita. Il primo ci fa conoscere il difficile ambientamento di Kino presso le tribù dei Pima (area tra l’Arizona e Stato messicano di Sonora). Nel secondo, ambientato nel 1945, p. Kino soccorre un nativo Pima che partecipò alla conquista di Iwo Jima. Il terzo ha per protagonisti due giovani messicani di Puebla, che nel 2011 diventano migrantes clandestini in balia dei trafficanti. A soccorrerli giungerà un cowboy di Tucson (Arizona) animato dallo spirito missionario che risulta assai simile a quello che contraddistinse Padre Kino.
“Sono cosciente che questo libro, per i neocatecumeni che lo vorranno aprire – intrigati dalla copertina e dalla testimonianza e riflessione di un ex itinerante –, potrà fare del male a chi nel cammino è, in modo idolatrico, attaccato alle figure di Kiko e Carmen. Sono altresì convinto che, per chi ha ricevuto dallo Spirito Santo la fede in Gesù, non gliela potrà togliere. Scrivere tutto questo è stato per me stesso un lungo travaglio. So che ferisco dei miei famigliari e tante altre persone. Mi sono a lungo chiesto se ciò che devo dire sia frutto di una ferita subita o addirittura di un rancore verso Kiko Argüello. Chiunque mi conosce è libero di pensarlo. Sono intimamente convinto che ciò che scrivo lo faccio per amore a Maria e Gesù, e alla Chiesa, non temendo – contro tutto quello che devo aspettarmi – di obbedire alla Parola di Gesù:
‘Chi non odia moglie e figli, fratelli e sorelle e persino la propria vita, non può essere mio discepolo’ (Lc 14, 26-27)”. Daniel Lifschitz
Daniel Lifschitz nasce a Berna nel 1937 da famiglia ebraica. Nel 1960 interrompe la carriera universitaria per stabilirsi in un kibbutz in Israele, che lascerà un anno dopo per l’India. Si stabilisce a Patmos, dove comincia a dipingere, esponendo in seguito le sue opere in tutto il mondo.
Entra nel Cammino Neocatecumenale nel 1973, si sposa e, con la moglie e i cinque figli, si dedica all’evangelizzazione in vari paesi del mondo. Nel 1994 esce dal cammino Neocatecumenale. Già autore di molti libri, da qualche anno scrive opere teatrali, tra cui il musical “Israel dove vai” (youtube) e sceneggiature per il cinema.
Il teologo gesuita Karl Rahner (1904-1984), perito del Concilio Ecumenico Vaticano II, nell'immediato postconcilio si procurò la fama di uno dei più grandi teologi cattolici e interpreti. Tuttavia la sua interpretazione del si pone in rottura e non in continuità rispetto alla Tradizione cattolica, e la sua visione si distacca dalla dottrina dogmaticamente definita: Rahner è infatti uno dei principali responsabili della riduzione della teologia ad antropologia, come conseguenza dell’assunzione della modernità come categoria filosofica di riferimento.
John R. Franke ci traghetta abilmente verso il pensiero di Karl Barth - ormai ritenuto da molti il più significativo e influente teologo del XX secolo nonché uno tra i più grandi della storia -, orientandoci tra il liberalismo teologico, la teologia della crisi, l'opposizione al regime nazista e le posizioni della sterminata opera maggiore, "la Dogmatica ecclesiale", senza dimenticare l'eredità barthiana per il nostro mondo. Nonostante una vita in università, Barth non fu mai, infatti, un teologo chiuso in una torre d'avorio, ma si rivolse alla chiesa come prima destinataria del suo lavoro e considerò con passione le sfide della vita e del pensiero contemporaneo, affermando che l'insegnamento cristiano richiede la Bibbia in una mano e il giornale nell'altra.
Nata in Messico nel 1648, Juana Inés de la Cruz, al secolo Juana Ramírez de Asbaje, riunisce in sé vari mondi che si intrecciano nelle sue opere poetiche, composte anche su incarico dei regnanti novoispanici. Affamata di sapere fin da piccolissima, diventa ben presto famosa per l’ampiezza e la profondità delle sue conoscenze in molti campi e affermata esponente del barocco ispano-americano. Non vuole sposarsi, e sceglie la consacrazione religiosa come quella più compatibile con il desiderio di studiare la teologia e le sacre Scritture. In convento sperimenta importanti e intime relazioni fra donne e compone le appassionate liriche per la contessa Maria Luisa de Paredes, ma deve anche scontrarsi con l’invadenza dei direttori spirituali che premono perché, in considerazione del suo sesso, rinunci al sapere, alla poesia, alle scienze sacre. A questo patriarcato camuffato da spiritualità Juana oppone la libertà che le viene da Dio, la genealogia delle donne bibliche e una domanda ancora attualissima: «Quale rivelazione divina, quale decisione della Chiesa, quale regola dell’intelletto avrebbe creato una legge così severa per noi?».
Nunca mas! Mai più sequestri, assassinii, violenze, massacri, torture, desaparecidos! Nel Guatemala della seconda metà del Novecento, oppresso da feroci dittature militari, la voce del vescovo Juan Gerardi si è levata alta e forte a chiedere verità e giustizia per le migliaia di vittime della repressione e della violazione dei diritti umani. Divenuta scomoda per il potere politico, militare ed economico che dominava nel paese, è stata messa a tacere per sempre. Ma la testimonianza di questo vescovo martire, ancora poco noto in Italia, continua oggi a interpellarci e a indicarci la strada per un altro mondo possibile, dove finalmente, come afferma il testo biblico, “sia osservato il diritto e praticata la giustizia. Anselmo Palini nei suoi libri ha approfondito in particolare i temi della pace, dell'obiezione di coscienza, dei diritti umani e, più recentemente, le problematiche connesse con i totalitarismi e le dittature del XX secolo, ricercando in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi dittatoriali. Con Ave ha pubblicato:Testimoni della coscienza (2005); Voci di pace e di libertà (2007); Primo Mazzolari. in cammino sulle strade degli uomini (2012): Più forti delle armi. Dietrich Bonhoeffer, Edith Stein, Jerzy Popieluszko (2018); Primo Mazzolari. Un uomo libero {rist.
2019}; Oscar Romero. “Ho udito il grido del mio popolo” (rist. 2020); Pierluigi Murgioni.
“Dalla mia cella posso vedere i! mare” (rist. 2020): Marianella Garcia Villas (rist. 2020): Teresio Olivelli. Ribelle per amore (rist. 2020): Don Pierino Ferrari. “Vestito di terra, fasciato di cielo" (2020): Hélder Camara. “Il clamore dei poveri è la voce di Dio"(2020).
Joy Snell era un’infermiera inglese che dedicò la sua vita alla cura dei malati terminali. Assistette perciò inevitabilmente a decine di morti e ogni volta vedeva l’anima lasciare il corpo del defunto. Grazie agli straordinari doni che possedeva, e che le si manifestarono fin da bambina, riusciva a vedere chiaramente anche gli spiriti celesti che venivano ad assistere l’anima nel momento del trapasso e ciò che le accadeva dopo la morte. Raccontò le sue esperienze e le sue visioni in un libro intitolato “Il ministero degli angeli”, qui riproposto e commentato dall’angelologo don Marcello Stanzione.
Note sull'autore
Marcello Stanzione, nato a Salerno il 20 marzo 1963, sacerdote, è parroco di Santa Maria La Nova nel comune di Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto oltre 200 libri di spiritualità per 30 diverse case editrici europee sia cattoliche che laiche tradotti in polacco, sloveno, portoghese, francese, spagnolo e inglese.