
Maria di Magdala è la donna che, il mattino di Pasqua, trovato il sepolcro vuoto, si mette alla ricerca, del corpo del Cristo (che l'aveva liberata da sette demoni). Un uomo, che ella scambia per il giardiniere, pronuncia semplicemente il suo nome - "Maria" - e lei d'improvviso lo riconosce: è il Cristo risorto. Subito egli le affida l'incarico di annunciare la notizia ai discepoli. Ma costoro stentano a crederle. Un libro che unisce il racconto dell'esperienza di Maria di Magdala e il percorso spirituale che ciascuno può fare seguendo le vicende di questo personaggio del Vangelo. Così Maria di Magdala sarebbe divenuta, al contempo, testimone e messaggera del fenomeno, umanamente inconcepibile e nondimeno reale, della risurrezione. Georges Haldas è nato nel 1917 da padre greco e madre franco-svizzera. Origini che gli faranno una volta esclamare: "La mia patria non è interamente né qui né lì a sud [la Grecia]. La mia patria è la relazione". Indissociabile dal senso dell'alterità: ne è testimonianza l'intera sua opera (composizioni liriche, cronache, libelli sullo "Stato di Poesia")
Maria dell'Eremo francescano di Campello, conosciuta anche come sorella Maria, è stat una grande figura spirituale del Novecento italiano. Nata a Torino nel 1875, rigenera nel 1926 un antico e abbandonato romitaggio del Trecento nella Valle Umbra, presso Campello. In questo luogo morirà nel 1961, dopo una vita appartata con le compagne eremite e al tempo stesso paradossalmente densa di relazioni con personaggi come Gandhi, il dottor Schweitzer, Ernesto Buonaiuti, don Primo Mazzolari, Dorothy Day, Adelaide Coari, Paul Sabatier, David Maria Turoldo. Senza essere una intellettuale, e restando apparentemente fuori dalla storia, raccolta nel nascondimento, Maria entra in intima comunione con uomini e donne che segnano la cultura, la politica, la storia del secolo scorso; di questa trama di relazioni rendono conto gli scritti i questo volume.
Amicizie "senza confini", quelle di Maria, create con semplicità francescana, con sensibilità mistica, con finissima femminile percezione dell'altro, con anelito alla libertà in senso cristiano. Fin dall'adolescenza, un'espressione dell'Imitazione di Cristo l'aveva segnata: "Nessuno è più libero dell'uomo che nulla desidera sulla terra". E alle compagne diceva: "La libertà assoluta è riverenza del mistero e distacco assoluto". Era questa libertà a darle uno stigma d'universale che Francesco d'Assisi avrebbe forse riconosciuto come familiare e che oggi sussiste nella terra generazione delle sue eremite.
SAGGI DI: Andrea Riccardi- Marco Bartoli - Roberto Morozzo della Rocca - Mariangela Maraviglia - Massimo Orlandi - Marco Roncalli - Mauro Velati - Emile Poulat.
Un profilo spirituale di Itala Mela. Itala Mela (La Spezia 28.8.1904 -29.4.1957), nata in una famiglia lontana dalla fede, dopo un'esperienza di ateismo, e' stata condotta da Maria Santissima alla luce di Dio e, sotto la guida di esperti direttori di anime, mentre maturava la vocazione benedettina, e' stata introdotta nell'esperienza che ha poi segnato tutta la sua vita: l'inabitazione trinitaria. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, trovano, per il battesimo, la loro abitazione nell'intimo del credente che mai piu' abbandoneranno e che anzi eleveranno alla luce del monastero celeste" Il presente volume mostra come Itala ha espresso questo impegno con il quinto voto che caratteerizzera' tutta la sua vita. "
Suor Maria della Trinità (1903-1980) è una mistica. Paule de Mulatier (sr. Maria della Trinità) vive una esperienza spirituale di grande intensità dopo la quale è inviata dal suo confessore ad entrare nella Congregazione delle Domenicane Missionarie delle campagne, dove riveste incarichi delicati di formatrice e di consigliera e vive esperienze umane di forte intensità, compresa la depressione nervosa e il conseguente allontanamento dalla Congregazione. Quando vi ritorna adotta una vita semieremitica. La sua esperienza mistica ha segnato fortemente il pensiero del teologo Hans Urs von Balthasar, come egli stesso avrà modo di scrivere poco prima della sua morte, nel 1988.
Maria Cristina di Savoia (1812-1836), figlia di Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d'Asburgo, sposa di Ferdinando II di Borbone e regina delle Due Sicilie, durante la sua breve vita e più ancora dopo la prematura morte all'età di 23 anni, fu acclamata dal popolo "Reginella santa". Si era distinta per il singolare tenore di vita: semplice, pio, austero, lieto, misericordioso e straordinariamente caritatevole verso i bisognosi. La Chiesa, dopo un rigoroso Processo canonico, ha riconosciuto l'eroicità delle sue virtù cristiane proclamandola "Serva di Dio".
Una giovane mamma che parla ai cristiani di oggi con estrema lucidità. Se si resta colpiti dalla sua scelta di rifiutare le cure che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita del bambino che portava in grembo, bisogna dire chiaramente che Maria Cristina non è santa per la sua scelta finale, estrema, ma per la coerenza cristiana e gioiosa con cui ha vissuto tutte le tappe della sua vita. La sua è una santità che provoca a ripensare realtà fondamentali come l'amore, la sessualità, la famiglia, la maternità. Maria Cristina non impone nulla a nessuno, è una donna che ha scelto nella libertà, secondo coscienza. Cristina vuole contagiarci con la gioia del Vangelo della vita. Questa biografia cerca di evidenziare la "santità ecclesiale", cioè la vita vissuta in profonda sintonia con il sentire della Chiesa da Maria Cristina Cella Mocellin al punto che i suoi scritti, e soprattutto la sua vita, potrebbero essere letti come un "commento esistenziale" alle encicliche Humanae Vitae di san Paolo VI, Evangelium Vitae di san Giovanni Paolo II e soprattutto all'esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Francesco.
Il presente studio si propone di indagare teologicamente la complessità di esperienze di santità nel quotidiano rappresentate, appunto, dalle vicende umane e spirituali di Maria Corsini, polo di irradiazione di un amore cristiano universale attraverso la conversione della teoria in pratica, ossia la testimonianza di vita. Il pensiero teologico della Corsini ha un forte timbro pastorale un modo di fare teologia induttivo, che parte dai diversi contesti e dalle concrete situazioni in cui Ella è inserita.
Il tema del popolare e del sapienziale è centrale.
I suo modello pedagogico guardando-assimilando la Vergine Maria riunisce per così dire e riverbera: massimi dati della fede (Lumen gentium, 65), rivelando una originale rilettura della sua incredibile esperienza educativa. Un vero e proprio Minister magisteriale dal prioritario carattere pastorale, come efficacemente espresso da Papa Giovanni XXIII nel Concilio Vaticano II.
Di grande interesse sono testi esaminati della Corsini che rappresentano un autentico tesoro rimasto inesplorato per anni, nel quale l'Autrice delinea una teologia del matrimonio e della familia certamente indiretta. cioè non tematizzata in modo esplicito deliberato, ma nondimeno estremamente ricca promettente. Diventa così possibile istituire confronto tra gli scritti di Maria Corsini e l'insegnamento conciliare condensato soprattutto nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, che l'Autrice sembra anticipare e preparare.
Quanto proposto in queste pagine costituisce dunque un bell'esempio di rinascita del pensiero femminile italiano.
Biografia di Maria Borgato, donna semplice e mite, che a Padova, dopo l'8 settembre 1943, mette a repentaglio la propria vita per salvare quella di prigionieri di guerra. Muore nel campo di concentramento di Ravensbrück (Prefazione di Livia Turco).
Il libretto illustrato racconta la vita della serva di Dio Maria Bolognesi (1924-1980), una mistica veneta che rivisse sul suo corpo le sofferenze della passione di Cristo. Patì anche un periodo di possessione demoniaca e soffrì per varie malattie. La morte le impedì di portare a compimento la realizzazione di una casa per convalescenti bisognosi. È in corso la causa di beatificazione.
Quella di Margherita Salatino (1819-1876) è una storia nascosta, è la storia degli umili che nel silenzio compiono grandi opere. È una bravissima e competente maestra di scuola nell'educandato di S. Marcellino a Napoli, quando, nel 1862, le nuove disposizioni del governo italiano, in fatto di istruzione e religione, costringono lei e la maggior parte delle maestre a lasciare l'insegnamento. Margherita con alcune compagne sono sistemate in un'abitazione da p. Ludovico da Casoria (oggi santo) che segue e forma spiritualmente la piccola comunità per un anno intero. Nasce così la congregazione delle "Francescane Elisabettine Bigie", guidate proprio da Margherita. In poco tempo la loro opera si diffonde in Napoli e sulla costiera sorrentina. Madre Margherita, energica, infaticabile, operosa, intraprendente e mite, diviene il braccio destro di p. Ludovico nelle sue molteplici opere di carità.
La storia di Margherita Bays, nel XIX secolo, una sarta molto apprezzata, nata e vissuta nelle campagne di Friburgo, in Svizzera, ci mostra un esempio di una mistica laica, terziaria francescana, che ha goduto di una grandissima popolarità fra i fedeli, perfettamente in grado di raggiungere una profonda unione con Dio rimanendo, allo stesso tempo, totalmente inserita nella vita sociale e comunitaria (cominciando dalla propria famiglia) e amando ogni singolo prossimo senza misura! Ha saputo amare la cognata che l’ha vessata per anni, fino ad accompagnarla alla morte in pace e perdono. Il suo percorso spirituale è segnato da alcuni momenti forti: ha ricevuto le stimmate, come San Francesco, ed è stata colpita da un grave tumore intestinale da cui è guarita, per intercessione della Santa Vergine Maria. Senza dimenticare i difficili rapporti proprio con le autorità ecclesiali per cui lei tanto pregava…. La migliore sintesi, però, la offre lei stessa, citando S. Teresa di Lisieux: per farsi santi, basta amare!
Notizie sull'auotre:
Martial Python è nato nel 1956 à Arconciel, del Canton Friburgo, in Svizzera. Dopo il compimento degli studi teologici presso la Faculté de théologie – Université de Fribourg, è stato ordinate sacerdote nel 1986. Attualmente è, fra l’altro, responsabile dell’unità pastorale Bienheureuse Marguerite Bays e cappellano dell’ordine delle Vergini Consacrate nella diocesi di Lausanne, Genève et Fribourg.
"Marco Gallo è un giovane dei nostri anni, che fin da bambino manifesta un desiderio potente di vita, un'apertura leale e drammatica a ogni aspetto della realtà. Ed è proprio in questa intensa normalità che si fa strada in lui la progressiva scoperta di una presenza capace di prendere totalmente sul serio la sua umanità, una presenza che imprime alle giornate un'urgenza e un desiderio di essenzialità sempre più grandi. Così inizia a fiorire un'affezione a Cristo che prende corpo nella sua umanità: egli, restando quello che è, con il suo carattere talvolta impulsivo e la sua esuberanza che trascina, è 'diverso' e i familiari e gli amici se ne accorgono. Percorrendo ricordi e scritti dell'ultimo anno di vita, è come se crescesse in Marco una nettezza di giudizio, rispetto a ciò che vale. Così la sua morte improvvisa appare essere non l'epilogo di una vita, ma il compimento di un cammino, davvero il 'dies natalis'." (dalla prefazione di Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia).