
Sacerdote dell'Arcidiocesi di Milano (1838-1921), promosse la costruzione della «Casa della Sacra Famiglia. Ospizio per gli incurabili della campagna milanese», sul modello del Cottolengo di Torino.
Un instancabile e poliedrico operaio del Signore (1878-1957).
Il libro è scritto in memoria del primo centenario del trapasso di Mons. Camillo Carrara (1871-1924), cappuccino Vescovo Missionario, nominato da Pio X, nel 1911, Vicario apostolico dell'Eritrea. In quel paese si industriò per la promozione sociale della popolazione; si affaticò perché i suoi sacerdoti, chierici e catechisti fossero formati ad essere apostoli della predicazione, dell'istruzione e della cura degli infermi; costruì e ristrutturò le chiese, le canoniche e le scuole; si impegnò a creare una numerosa, viva e autosufficiente Comunità. Nonostante i gravosi problemi sociali ed economici, Mons. Camillo non trascurò di svolgere il Ministero Apostolico della predicazione con le escursioni pastorali ai villaggi di cattolici, alle famiglie degli ortodossi, agli anziani dei non cristiani o musulmani e alle tribù di credenze ancestrali; amministrando i Sacramenti dell'iniziazione delle Fede Cristiana. Affaticato dalle lunghe e frequenti escursioni pastorali e logorato dai molteplici e grandiosi progetti realizzati in breve tempo, morì improvvisamente, lasciando un grande vuoto tra i suoi confratelli e nella comunità eritrea.
La spiritualità, la devozione a Maria, la "sequela Christi", la pratica dell'umiltà e delle virtù hanno reso fecondo il ministero di questo vescovo (1904-1955), punto di riferimento per tante anime desiderose di scoprire Dio.
Monsignor Salvatore Colombo (1922-1989) fu per oltre 40 anni missionario francescano in Somalia e vescovo di Mogadiscio dal 1976 alla morte. Il 9 Luglio 1989 un commando armato entrò nella Cattedrale e aprì il fuoco contro il vescovo durante la celebrazione eucaristica. Morirà poche ore dopo. Monsignor Colombo era unanimemente considerato il simbolo della Chiesa in Somalia. Aveva testimoniato il Vangelo attraverso la promozione di opere di carità per il bene comune di un popolo che si era sempre dimostrato amico, pur essendo a maggioranza musulmana.
Il libro presenta con efficacia la figura e gli insegnamenti di mons. Luigi Novarese, fondatore dell'apostolato del Centro Volontari della Sofferenza.
Il cofanetto contiene quattro volumi di meditazione su libri del Nuovo Testamento, opere di monsignor Bregantini, già pubblicate separatamente. LA STRADA E LA STELLA. I Vangeli dell'infanzia I COLORI DI LUCA. Il Vangelo di Luca VOLTI E LUOGHI DI UNA CHIESA GIOVANE.Gli Atti degli Apostoli VIVENTE È LA NOSTRA SPERANZA. Riflessioni sulla Prima Lettera di Pietro.
Il libretto illustrato racconta la vita del Servo di Dio Mon-signor Carmine De Palma (Bari, 1876-1961). La sua figura ha segnato la storia della Chiesa locale barese con la sua personalità, le sue virtù umane e cristiane, spendendosi fino alla fine per la cura delle anime, soprattutto nella direzione spirituale e nel sacramento della Riconciliazione. Fu uomo di larga erudizione ma anche di profonda umiltà, di tanti impegni pastorali ma anche di intensa preghiera secondo lo spirito benedettino, di doti meravigliose ma anche di una grande riservatezza, di incarichi ufficiali ma anche di assidua disponibilità al colloquio personale.
Nato a Triuggio (Milano) il 16 gennaio 1923. Fu vescovo di Acerra dal 1978 al 2000. Prima di arrivare in Campania, nel 1968 aveva dato voce ai terremotati del Belice, in Sicilia. Nominato vescovo di Acerra da papa Paolo VI, fece il suo ingresso in diocesi il 9 aprile 1978 trovando una situazione non facile, dovendo «rianimare la vita ecclesiale e sostenere l'intera comunità tra le problematiche di un momento che richiede la difesa della dignità della persona». Le sue attenzioni si rivolsero soprattutto al contrasto alla camorra, tanto da essere messo sotto scorta.
La trappa di San Giuseppe a Vitorchiano è oggi sul piano planetario una delle principali espressioni del monachesimo femminile di regola benedettina. Alle origini di questa vivacità vi è la figura di madre Maria Pia Gullini (1892-1959). Questo volume ricostruisce l'estensione internazionale della sua antesignana azione ecumenica, fondandosi su un copioso dossier di documenti inediti. Attraverso questi, l'autrice illumina l'opera della Gullini, che coinvolgendosi con i maggiori interessati al riavvicinamento fra cristiani di diverse confessioni - da Paul Couturier a Giovanni Battista Montini, da Charles Boyer a Christophe-Jean Dumont, ai fondatori di Taizé - pone pietre stabili sulla via del dialogo ecumenico, testimoniando il ruolo essenziale del monachesimo femminile nella vita della Chiesa.