
Il libro è diretto soprattutto alle Suore della Visitazione. Parla di una loro consorella morta il 23.2.2005 in concetto di santità, e riferisce e commenta i principali testi spirituali scritti da lei. Non solo, ma li illumina in profondità, avendo sullo sfondo la dottrina mistica dei santi Fondatori dell’Ordine della Visitazione – San Francesco di Sales e santa Giovanna Francesca di Chantal – nonché la dottrina mistica cristiana classica. Ne risulta un libro eloquente e suggestivo, denso e profondo, diretto a tutti.
Giuseppe Gioia è professore associato di Antropologia filosofica presso l’Università di Palermo, dove dal 1991 insegna anche Filosofia della religione. Fra i suoi libri, ricordiamo: Ateismo e trascendenza. Dio e la sua assenza (1983); Desiderio di Dio e libertà in Nabert (1984); Testimoni della Bontà. Lo spirito della Certosa (1996; traduzione portoghese: Braga 1997); Finitudine e cristologia (2000); per le Edizioni San Paolo ha pubblicato L’esperienza contemplativa. Bruno il certosino (1989); La divina filosofia. La Certosa e l’amore di Dio (1994); La contemplazione della Verità. La prospettiva cristologica di Guigo I (1999) e ha curato l’opera di Augustin Guillerand, La preghiera (1999), e gli Scritti spirituali di Margherita d’Oingt (1997). È redattore del “Giornale di Metafisica”.
Madre Maria Amata Fazio nacque a Palermo nel 1915, decima di dodici figli. Conseguito il diploma magistrale, nel 1934 entrò nell’Istituto delle Serve dei Poveri, fondato dal b. Giacomo Cusmano. Appena professa, le vennero affidate le novizie. Ma l’anelito da sempre avvertito verso la vita contemplativa la spinse a chiedere e ottenere il passaggio all’Ordine della Visitazione, nel Monastero di Palermo (1948). Compiuto il tempo di noviziato ad Annecy, culla dell’Ordine, ritornò a Palermo, ove ben presto venne eletta Superiora, tale rimanendo – con le dovute interruzioni – per ben 27 anni, facendo rifiorire il Monastero nei muri e soprattutto nelle persone. Difficoltà all’esterno e sofferenze nell’intimo furono sue compagne fedeli, senza fermarla mai. Nel 1996 fu colpita da paralisi, che, inchiodandola sulla sedia a rotelle, la fissò in uno stato di incessante preghiera e sofferenza. Si spense serenamente il 23 febbraio 2005. La sua vita e i suoi pochi ma ardenti scritti la manterranno viva nella memoria di chi l’ha conosciuta di persona o tramite le sue parole.
Un quasi secolare luogo comune fa del Cardinale John Henry Newman (1801-1890) il precursore, quasi il padre nobile, del modernismo classico e, quindi, della nouvelle theologie, fino ad attribuirgli le radici degli elementi più novativi del Concilio Vaticano II. Niente di più falso e di più distante dalla granitica, lucida e razionale Fede cattolica del grande convertito inglese, beatificato da Benedetto XVI il 19 settembre 2010: risposta alta e forte a quei vasti settori della Chiesa cattolica, non solo inglese, che antepongono il dialogo ecumenico alla riaffermazione del dogma. Il Cardinale Newman, infatti, combatté, sinceramente e lealmente il liberalismo, tracciando, con metodo sistematico e analitico, uno dei profili più reali dell'Europa in fase di corruzione, di abbandono della civiltà cristiana, di incalzante apostasia. Dal ponte della propria nave riuscì a identificare i connotati secolarizzanti e relativistici dei nostri giorni, anteponendo i luoghi comuni alla ragionevolezza della Tradizione. Che cosa vide questo "Dottore della Chiesa" nello specchio in cui si rifletté e di cui parla nella sua autobiografia? E che volto può riflettere, oggi, lo specchio di un cristiano e di un cattolico? Attraverso la lettura della vita del nuovo Beato si potrà scoprire. "Ex umbris et imaginibus in Veritatem" ("Dalle ombre e dagli spettri alla Verità"), così recita l'epitaffio della sua tomba, la cui vita è la prova più evidente e concreta che la ragione si unisce felicemente alla Fede.
Due fratelli gemelli, due facce di una medaglia, in reciproca competizione ma indissolubilmente uniti dalla loro appartenenza: Stefano, l'ingegnere, animato da grandi ideali, sposato con due figli; Giampaolo, il sacerdote, parroco a Milano, titanico nella sua fede e sicuro di sé. La storia si apre nel 2011 attorno a una vicenda drammatica che i fratelli si trovano a condividere. Da lì la trama si dipana in un'alternanza di presente e passato, sinché un evento traumatico pone Stefano di fronte a una situazione apparentemente disperata: la sua straordinaria reazione lo redime e lo sublima in una scelta di assoluto eroismo. Un libro profondamente cattolico che tocca temi fondamentali legati alla vita e alla morte, coinvolge il lettore e lo porta a riflettere su uno scottante tema di attualità, l'eutanasia: con un appassionato inno alla vita, Stefano lascerà ai suoi figli e alla moglie il proprio testamento spirituale.
Figura che qualcuno ha definito il "san Paolo" di don Giussani (ossia, colui che ha fatto uscire dall'Italia, per portarla nel mondo, l'idea e l'avventura di Comunione e Liberazione), don Francesco Ricci è figura di pastore dalle mille prospettive e dai mille volti di evangelizzatore. Amico di Giussani, ha sviluppato con energia le potenzialità del Movimento da lui fondato con una forza divulgatrice che ha superato i nostri confini, spingendosi fino ai Paesi dell'Est (quando ancora esisteva il muro di Berlino) e al Sudamerica. Uomo davvero "per tutte le stagioni", Ricci ha lasciato come eredità anche una ricchezza culturale che questa raccolta di omelie riconsegna in tutta la sua freschezza e capacità di profezia. Amico fraterno di Karol Wojtyla, incontrò anche il Bergoglio vescovo in Argentina: papa Francesco stesso, in un'udienza, ha confessato di aver conosciuto don Luigi Giussani e il Movimento attraverso il dono di un suo libro da parte di don Francesco Ricci. Di lui monsignor Castellucci testimonia, nella Prefazione a questo volume: «Don Francesco, "il primo e più grande compagno di cammino", come lo definì don Giussani all'indomani della sua morte, il 30 maggio 1991, era così: un uomo che travalicava i confini, detestava la piccolezza d'animo e di orizzonti». Introduzione di Erio Castellucci. Postfazione di Livio Corazza.
Dalla California a Gerusalemme passando attraverso il Marocco, l’Arabia Saudita, l’Italia, il Kenya, ancora gli Stati Uniti, e soprattutto l’incontro, personale e decisivo, con Cristo. Vincent Nagle, missionario in Medio Oriente per la Fraternità San Carlo, racconta la sua storia di vita e di fede: l’infanzia e la giovinezza nell’America liberale e progressista degli anni ’60 e ’70; il faccia a faccia, provvidenziale, con l’islam; la faticosa ricerca della fede; la piena adesione al cristianesimo e la scelta di diventare prete, segnata dall’incontro con Comunione e liberazione e il carisma di don Giussani. Infine, l’arrivo nella Città Santa per eccellenza, dove il carattere ormai minoritario della presenza cristiana nella terra in cui Gesù è vissuto diventa il paradigma della condizione del cattolicesimo nell’età contemporanea.
La conclusione è una sola e sfida tutti i credenti: la fede non può essere ridotta a una serie di nobili principi, ma deve essere vissuta come un’avventura che si insinua nelle pieghe della storia. Deve diventare esperienza e testimonianza. Deve essere praticata con la speranza di chi ha sperimentato l’abbraccio del Risorto.
L'AUTORE
Vincent Nagle è nato a San Francisco nel 1958. è entrato in seminario a Roma ed è stato ordinato prete nel 1992. Nel 2006 si è trasferito in Terra Santa e lavora nell’ufficio del Patriarca latino di Gerusalemme. è autore di Sulle frontiere dell’umano. Un prete tra i malati (Rubbettino Editore).
Lorenzo Fazzini, nato nel 1978, abita a Verona; sposato, ha un figlio. Giornalista, traduttore e consulente editoriale, scrive su «Avvenire» e collabora con diverse riviste tra cui «Mondo e Missione», «Messaggero di Sant’Antonio» e «Tempi». Ha pubblicato Nuovi cristiani d’Europa (Lindau) e Dialoghi nel cortile dei gentili (Edizioni Messaggero di Padova). Ha vinto il premio giornalistico UCSI «Giornalisti e società» under 30 e il «Giovanni Fallani». Il suo sito Internet è www.lorenzofazzini.it
Il 2 aprile 2020, dopo alcuni giorni di malessere, il vescovo di Caltagirone viene ricoverato in ospedale. Il tampone conferma la diagnosi: si tratta del Covid-19. Inizia così un lungo calvario unito ad una profonda solitudine in cui, nudo di fronte al creatore, il vescovo inizia un dialogo a tu per tu con un piccolo crocifisso attaccato alla parete. Il volume raccoglie un'intervista di Lilli Genco in cui mons. Peri racconta la sua esperienza di malato e guarito dal Covid-19 e le lettere e gli esercizi spirituali che ha donato alla sua diocesi durante il periodo di ricovero e isolamento.
Il titolo della miscellanea richiama l'intuizione di fondo della morale sviluppata da Réal Tremblay, ovvero l'ottica filiale, che sta tra l'altro alla base del trattato di morale fondamentale Figli nel Figlio (EDB 2008; ²2010). Il festeggiato è ordinario di teologia morale fondamentale all'Accademia Alfonsiana e membro della Pontificia Accademia di Teologia. Nato in Canada l'11 aprile 1941, redentorista dal 1960, sacerdote dal 1966, ha conseguito il dottorato a Regensburg (1975) sotto la direzione dell'allora professore Joseph Ratzinger. Ha fondato nel 1995 il Gruppo di Ricerca Hypsosis, impegnato nel campo della teologia morale.
I contributori dell'opera sono teologi che in vario modo hanno conosciuto e apprezzato le ricerche di Tremblay. Appartengono a varie aree linguistiche e si occupano di diversi ambiti della teologia, dalla dogmatica alla patristica e, ovviamente, alla morale. La suddivisione delle parti riecheggia il celebre n. 16 di Optatam totius sul rinnovamento della morale: «Si ponga speciale cura nel perfezionare la teologia morale in modo che la sua esposizione scientifica, maggiormente fondata sulla sacra Scrittura, illustri l'altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carità per la vita del mondo».
Sommario
Introduzione. Bibliografia di R. Tremblay (J. Mimeault). Fonder la vie morale des croyants dans le Fils. Quelques éléments d'histoire et vision d'ensemble (R. Tremblay). I. LA SORGENTE: IL NUTRIMENTO DELLA SCRITTURA. 1. "Dieser ist mein geliebter Sohn. Auf ihn sollt ihr hören" Markus 9,7. Die fondamentale Norm des rechten Handelns nach Markus (K. Stock). 2. La reciprocità, limite all'amore? Riflessioni a partire dalla lavanda dei piedi come paradigma della morale cristiana (J. Mimeault). 3. Dall'annuncio evangelico alla prassi morale (R. Penna). 4. Note sulla teologia dela peccato nella Lettera ai Romani (A. Rodriguez Luño). 5. Das eine Evangelium und die vier Evangelien bei Irenäus von Lyon (H.J. Jaschke). II. IL FONDAMENTO: NEL CONTATTO VIVO COL MISTERO DI CRISTO. 6. Verità di Cristo e mistero pasquale (C.L. Rossetti). 7. La filiación divina, categoría fundamental de la teología de la gracia (L.F. Ladaria). 8. Das Kreuz Christi: Gericht über die Sünde und Offenbarung Gottes als versöhnende Liebe (B. Hidber). 9. Jesus autem tacebat. Pour une éthique du silence filial (J. Desclos). 10. Christologie et philosophie à la lumière du texte encyclique Fides et ratio. «Le Tout se cache dans le fragment» (Fides et ratio § 12) (V. Holzer). 11. Santo Agostinho e o conceito de pessoa divina. Antecedentes e actualidade (H. Noronha Galvão). 12. La teologia del Novecento e l'ermeneutica anselmiana. La prospettiva spteriologica (R. Nardin). 13. Il titolo cristologico «Figlio» nel pensiero di Joseph Ratzinger (S. Zamboni). III. L'ORIZZONTE: L'ALTEZZA DELLA VOCAZIONE IN CRISTO. 14. Morale cristiana, morale della gioia (F. Maceri). 15. La morale cristocentrica nel contesto del pluralismo contemporaneo (A.-M. Jerumanis). 16. El corazón de los hijos de Dios y el conocimiento moral. Reflexión a la luz del pensamento teológico del Prof. Réal Tremblay (T. Trigo). 17. The Glory of Obedience. A Note on Filial Piety (P.A. Laird). 18. Il corpo e i fondamenti della morale cristiana (L. Melina). 19. «Ite missa est!». L'eucaristia come impegno per la missione (C. Giraudo). 20. Celebration of Christian Ethics. A Meditation on the Eucharistic Liturgy of the Syro-Malabar Church (P. Kochappilly). 21. Hacia una fenomenología teológica de la mirada (J.L. Illanes Maestre). 22. Sul cristocentrismo etico di Basilio il Grande. Figure dell'identità cristiana e vita morale nei Moralia (B. Petrà). 23. Le Mystère du Coeur chez saint Bonaventure (J. Laffitte). 24. La science de l'amour de Jésus. Aspects du christocentrisme de sainte Thérèse de Lisieux (F.-M. Léthel). 25. Uma ética filial Segundo Michel Henry (J. Teixeira Da Cunha). IV. I NODI: NELLA CARITÀ PER LA VITA DEL MONDO. 26. La parabola dell'umanesimo naturalistico (M. Serretti). 27. L'umana sofferenza e l'opera del Redentore (A. Scola). 28. El niño en el seno materno y la iniciación cristiana (E.E. Karlic). 29. La dignità ontologica dell'uomo chiamato a condividere l'amore trinitario del Dio vivente (A. Chendi). 30. Transumanesimo. Volare oltre la natura umana (M.P. Faggioni). 31. La Doctrina social de la Iglesia como teología moral. Una introducción epistemológica a la disciplina (L.A. Anaya). 32. L'accoglienza dell'immigrato, occasione per rendere gloria al Padre (M. Doldi). 33. Fraternità cristiana universale. Unità nella diversità (L. Lorenzetti). 34. Justice filiale (A.M.Z. Igirukwayo). 35. Il vizio del bere in s. Basilio Magno (E. Cattaneo). 36. Complessità dell'essere umano e dimensione etica. Una riflessione condotta sulle orme di Edith Stein (A. Ales Bello). Elenco dei collaboratori. Indici.
Note sui curatori
JULES MIMEAULT (1959), sacerdote redentorista canadese, è professore consociato di teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana.
AUGUSTO CHENDI (1958), sacerdote camilliano, è officiale della Congregazione per la dottrina della fede e docente presso l'Istituto internazionale di pastorale sanitaria Camillianum.
STEFANO ZAMBONI (1974), sacerdote dehoniano, è professore invitato di teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana e la Pontificia facoltà Marianum.
In questo libro l'Autore – tra le firme del blog della giornalista e autrice del bestseller Sposati e sii sottomessa, Costanza Miriano - racconta il cammino che lo ha portato dall'incredulità alla fede attraverso l'esperienza del matrimonio e della paternità, nel dolore per la perdita di tre figli fino al raggiungimento di una profonda consapevolezza: d'essere un uomo comune che si sente speciale perché amato da Dio.
“È vero tutto quello che è scritto qui, è vero che la croce è un mistero di salvezza, è vero che una croce abbracciata con amore, anche se comporta l’inspiegabile, atroce sofferenza dei più innocenti, può diventare preziosa più dell'oro” (Costanza Miriano).
Il titolo e la storia del libro trovano ispirazione nel 34° capitolo delle Avventure di Pinocchio: mangiato dal pescecane, Pinocchio ritrova il babbo Geppetto nel ventre del mostro marino. Lo porterà fuori da quel buio, salvandolo. Così l'autore scoprirà sé stesso come figlio, rigenerando il legame con il papà, diventando padre di suo padre in uno scambio di ruoli che salverà entrambi. Il ritrovamento del padre obbligherà il sacerdote a scelte ardite che cambieranno inesorabilmente il suo destino. La scrittura del racconto è autobiografica: il libro narra fatti realmente accaduti, declinati con leggerezza grazie ai continui riferimenti musicali e letterari. Da Pinocchio a Miguel Manara, dalla Divina Commedia ai Promessi Sposi fino alla narrativa contemporanea italiana e angloamericana, il rapporto padre-figlio si rivela in un racconto di grande intensità. È la storia di un cuore di pietra cambiato in un cuore di carne, la vicenda di un prete infecondo che in età adulta diventa padre di suo padre e di figli insperati.
La testimonianza che danno i santi con la loro vita donata a Dio e ai fratelli affascina, genera consenso, viene seguita e porta ad ascoltare e accogliere il loro insegnamento. Per questo sono utili le loro biografie. Non fa eccezione la presente che descrive la vita di P. Giacomo Rossetto dei Servi di Maria. La conoscenza e la glorificazione del Padre che è nei cieli sono state lo scopo della sua esistenza soprattutto da quando, nel settembre 1912, visse la forte esperienza spirituale della chiamata ad abbandonarsi totalmente nelle mani di Dio. Quell'esperienza vocazionale gli permise di accettare e di percorrere anche la via della sofferenza fisica e morale.
Destinatari
Tutti e in particolar modo i devoti a Maria Santissima, di cui p. Rossetto aveva scelto di farsi servo.
Autore
GIOVANNI TRAVAGLIA, religioso dei Servi di Maria, ha compiuto gli studi di teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica 'Marianum' e ha conseguito il dottorato presso l'Accademia Alfonsiana della Pontificia Università Lateranense. Ha svolto la sua attività di docente presso vari Istituti Teologici ed è direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose 'Santa Maria di Monte Berico' a Vicenza. Dove vive il suo ministero pastorale. È articolista su tematiche di morale e spiritualità.
L'avventura cristiana di Camilla Battista da Varano (1458-1524). Queste pagine ripercorrono la singolare avventura cristiana di una grande mistica francescana, la beata Camilla Battista da Varano (1458-1524). Dopo aver trascorso la sua giovinezza in una corte rinascimentale, divenne clarissa nel monastero di Camerino. Discepola originale di San Francesco e santa Chiara d'Assisi, ha percorso un itinerario contemplativo e appassionato, incarnando il radicalismo evangelico in un'epoca contraddittoria e tumultuosa. La sua storia e i suoi scritti spirituali manifestano l'attualita del progetto di vita delle Sorelle Povere di santa Chiara, e costituiscono un insegnamento provocante per tutti coloro che vogliono accogliere la novita del Vangelo.
Dopo il primo libro "La luce oltre il buio", Giacomo Celentano declina il delicato tema della paternità, raccontando la sua toccante avventura di figlio di un grande artista, di genitore del piccolo Samuele e di credente che coltiva nel quotidiano un forte legame di fede con Dio Padre. È stato un "percorso interiore" complesso che lo ha portato ad affrontare e superare momenti duri di ansia, di depressione e di ricerca della propria strada nella vita. Oggi Giacomo ha raggiunto il suo equilibrio. "Un equilibrio sereno e fragile - ammette l'autore - che si regge sulla convinzione che la vita è uno sforzo continuo di conversione in compagnia di Dio. Ogni giorno si può fare un passo per diventare una persona migliore del giorno prima". La serenità non è un dono del Cielo, è una conquista quotidiana. E chi firma questa testimonianza non ha paura di affermare che, se si procede sul sentiero della fiducia, Dio viene subito in nostro aiuto sostenendoci nel cammino per diventare figli, genitori e cristiani felici.