
Il volume affronta le questioni legate al sesso/gender da una prospettiva biologica, relativa agli aspetti biodinamici che governano lo sviluppo di ogni essere umano; da quella socio-antropologica, relativa alle costruzioni culturali elaborate dalle differenti culture in rapporto al sesso/gender, e dal punto di vista dell'etica, che si interroga sulla sostanza etica dei differenti orientamenti relativi a questo tema nella modernità contemporanea. La proposta di fondo è quella di superare gli schemi classificatori delle teorie relative al sesso/gender, sottolineando la singolarità e unicità di ogni essere vivente al quale deve essere garantito il diritto di vivere una vita degna di essere vissuta.
In molti avvertiamo l'esigenza di ripensare la bioetica a partire da alcune verità sulla condizione umana che l'esperienza della pandemia ha reso tangibili: la vulnerabilità, la consapevolezza di dipendere gli uni dagli altri, l'incertezza. Tra tutte è la vulnerabilità l'idea trainante, che reca in sé un'istanza di rinnovamento. Il testo propone un'analisi critica della sua presenza in bioetica; esamina la possibilità di una teoria che ne distingua le forme; ricerca, infine, la connessione tra vulnerabilità e cura, attraverso una rilettura dei saggi che Warren Reich ha dedicato, tra la fine degli anni '80 e gli inizi del 2000, all'intreccio dei due temi e alla proposta di un "nuovo" paradigma di cura. La parte centrale del testo rilancia la proposta, chiarendone l'impianto teorico. Traccia i lineamenti di "una bioetica della cura", insistendo sulla sua doppia origine: l'etica della cura e una riflessione sulla condizione umana che muove dal concetto heideggeriano di Cura e dalle filosofie di Lévinas e Jonas. Da tali premesse teoriche derivano i fondamenti e il metodo di questa bioetica, che esamina i problemi a partire dalle relazioni, senza rinunziare a proporre principi che orientino le relazioni di cura, e virtù che ne consentano una buona pratica. L'intento è promuovere una bioetica che, nelle diverse sedi in cui opera, sia sempre di più una "bioetica della prossimità".
Nel libro sono proposti e commentati testi di Teilhard de Chardin sul rapporto uomo-donna e sulla castità che "possono dare un significativo contributo al dibattito attualmente in corso sul ruolo della donna nella Chiesa, sul celibato ecclesiastico, sul significato della pratica della castità nella vita religiosa" (dalla Prefazione di Gianfilippo Giustozzi). Nell'ambito del pensiero di Pierre Teilhard de Chardin (scienziato, filosofo, teologo, Sarcenat 1.5.1881 - New York 10.4.1955), che può essere definito come una "unitaria visione cosmica", il libro di Annamaria Tassone Bernardi (per vent'anni Presidente della storica Associazione Italiana Teilhard de Chardin, esperta e traduttrice delle opere del grande pensatore), presenta l'affascinante riflessione sull'elemento femminile che Teilhard maturò soprattutto grazie all'amicizia con diverse donne che incontrò nell'arco della sua vita (come Leontine Zanta, Maryse Choisy, Lucile Swan). Di particolare rilievo nel libro la proposta di differenti tipologie di testi, commentati dall'autrice, attraverso i quali Teilhard medita sul rapporto uomo-donna e sulla castità. Il primo è un poema, "L'Eterno femminino", composto al fronte nel marzo del 1918, nel quale la donna viene definita come «l'aspetto congiuntivo dell'essere». Il secondo è un importante saggio del 1934, "L'evoluzione della castità", nel quale il gesuita delinea una visione della castità difforme da quella egemone nel modello ascetico, che, per i religiosi, viene pensata soprattutto in termini di "separazione" dal mondo femminile. Il terzo tipo di testi è costituito da tre omelie pronunciate dal gesuita in occasione di matrimoni di parenti o amici.
Uno stesso battesimo per uomini e donne, un solo Dio, una sola fede. Eppure, la parte maschile della Chiesa ha spesso paura delle voci femminili, che nell'ultimo tratto della storia occidentale si sono levate come non mai. Sono state ascoltate fino in fondo? Che cosa la Chiesa ha compreso (o creduto di comprendere) del loro grido? La sua reazione è all'altezza delle questioni poste ed è espressiva della novità evangelica? A partire dalla situazione attuale, come possiamo proseguire? Con ampiezza di vedute e spirito di discernimento, Luca Castiglioni discute qui la nozione di genere: ha una sua collocazione in teologia? Alla luce delle interpretazioni storiche, dopo un'analisi sul modo in cui la Chiesa ha concepito la condizione delle donne e la loro presa di parola, Castiglioni esplora le risorse della fede cristiana, dai testi della Genesi e del Cantico dei cantici alle lettere di san Paolo e ai racconti evangelici delle relazioni di Gesù con uomini e donne. Emergono allora sfide capitali per la Chiesa, tra cui l'accesso ai ministeri (ordinati) per le donne. Prefazione di Christoph Theobald.
Cosa fare nei momenti di crisi della coppia? Bisogna reagire all'incomprensione, alle ferite, ai tradimenti? Fino a che punto dovrò ancora "Perdonare al mio fratello"? Entrando con profondo rispetto in questi passaggi della vita di coppia, il volume vuole anzitutto offrire umo spazio per guardare con onestà e fede a simili interrogativi. Un agile confronto con la Parola di Dio e le vivaci testimonianze degli sposi tratteggiano un itinerario concreto, guidato passo passo, da vivere in coppia o personalmente, ma anche uno strumento agile per un cammino di gruppo sulle vie del perdono.
Molti passi della Bibbia vengono utilizzati per condannare in maniera inappellabile vari comportamenti sessuali (etero ed omo-affettivi) e per fissare, irrevocabilmente, le relazioni fra i generi. L'autore, con notevole padronanza esegetica, esamina questi brani biblici; mostra come la tradizione cristiana (sia cattolica che protestante) ne ha, deliberatamente o involontariamente, proposto interpretazioni infondate; offre traduzioni corrette dal punto di vista filologico e liberatrici dal punto di vista della teologia morale.
In un tempo storico di grande confusione sull'amore umano e sul matrimonio, l'obiettivo di queste pagine è provare a fare un po' di chiarezza. La distinzione sessuale quale indispensabile premessa al libero consenso degli sposi, è il fondamento teologico delle nozze, un principio che affonda le sue radici nella tradizione ebraica, che si alimenta delle parole di Cristo e che si attualizza tramite le indicazioni del Concilio Vaticano II. A partire da questo dato iniziale, il concetto di "sponsalità" viene qui approfondito e messo in relazione con tutte le questioni aperte - spesso problematiche - che i cambiamenti culturali, sociali e religiosi pongono al credente. L'Autore, attraverso un percorso di approfondimento teologico, mostra come sia la fede l'elemento inamovibile, il cardine di ogni validità sacramentale e il fondamento del Mistero grande che lega gli sposi a Cristo e alla Chiesa Sua sposa.
Il numero due è simbolo di conflitto e di opposizione, ma anche di richiamo reciproco, indica un equilibrio realizzato o latenti minacce. La più alta espressione di questa dualità, nel piano di Dio, è la creazione dell'uomo e della donna, nel loro riconoscersi reciproco, come dono l'uno per l'altro. Questo tipo d'amore richiede pazienza, coraggio, tempo, non dà frutti visibili immediatamente come nel lavoro manuale, esso vive in una dimensione totalmente separata dal calcolo geometrico. È uno sguardo che apre nuovi percorsi e nuove prospettive, dona speranza anche ad altri perché sa curare, accompagnare e sostenere senza paura di perdersi. Questo piccolo gioiello di spiritualità è fatto di semplici riflessioni sulla bellezza della vita coniugale e familiare che delineano un cammino unico e irripetibile come unica e irripetibile è ogni coppia.
Don Fiorenzo Facchini in un libro stimolante, profondo e snello, tratta un tema delicato e urgente e il rischio di banalizzarlo, silenziarlo o di affrontarlo con pregiudizio, non è lontano dalla realtà dei fatti, anche là dove si vive un impegno educativo nei confronti delle nuove generazioni: parrocchie, movimenti, associazioni. L'Autore si augura che in questi "luoghi" si torni a parlare seriamente dell'argomento, senza dimenticare la scuola e la famiglia, soggetto primario di ogni formazione. Tutta la riflessione è chiara ed equilibrata, radicata nel Magistero della Chiesa, illuminata dal dato rivelato e da quella legge naturale, oggi, non di rado messa in discussione se non addirittura ignorata.
«Dal libro del profeta Osea»... «Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini»... «Dal vangelo secondo Giovanni»... Anche per chi è più abituato a maneggiare la Bibbia, l'idea di poter spaziare in lungo e in largo per cercare quel brano capace di dire qualcosa della vita fa tremare. Figuriamoci se poi questo ti viene proposto mentre sei alle prese con la preparazione del tuo matrimonio! Questo libro desidera essere uno strumento per aiutare chi si trova in questa situazione. Venti coppie raccontano la loro esperienza: come hanno scelto le letture, che cosa quelle letture dicevano alla loro vita e come si siano poi concretizzate negli anni di matrimonio. Le testimonianze potranno suggerire strade per far sì che anche quel «pezzo di matrimonio» che è la liturgia della Parola sia vivo e, partendo dal giorno delle nozze, possa illuminare tutta la vita della famiglia.
«Il volume non si limita ad entrare, con un approfondito scavo archivistico, nella vicenda di per sé complessa e divisiva che porta, dopo l'approvazione della legge numero 194/1978, al referendum abrogativo, ma si pone sul piano di una ricerca che riguarda l'identità del cattolicesimo politico di fronte alle sfide del tempo. Tema altrettanto appassionante che investe la storia della Chiesa e del Movimento cattolico (ivi compresa la sua componente politica) in una fase interessante, quella che si apre anche in Italia dopo il Concilio Vaticano II. Due differenti livelli di lettura, entrambi costruiti con le fonti archivistiche e le pubblicazioni del tempo e verificati con un'ampia storiografia» (dalla Prefazione di Ernesto Preziosi).
Il saggio ha lo scopo di far luce dal punto di vista cattolico sulla delicata questione del gender, prendendo in esame i testi della Sacra Scrittura che trattano dell'alterità dei sessi e della relazione tra di loro. I testi biblici vengono dapprima interpretati teologicamente e poi utilizzati come chiave ermeneutica per rispondere agli intricati problemi e interrogativi dell'ideologia gender nella sua formulazione radicale. Sulla base dei testi analizzati, viene proposta una sintesi di antropologia biblica sull'alterità sessuale, approfondendo così in modo originale uno degli aspetti illustrati nel recente documento della Pontificia Commissione Biblica, «Che cosa è l'uomo?» (Sal 8,5). A guidare l'autore nell'analisi e nella sintesi è il Magistero della Chiesa, in particolare quello di Papa Francesco e di Benedetto XVI, a cui si devono rilevanti chiavi di lettura e di comprensione.