
Chi di noi non si sente a disagio nell'affrontare anche la sola parola "povertà"? Ci sono tante forme di povertà: fisiche, economiche, spirituali, sociali, morali. Il mondo occidentale identifica la povertà anzitutto con l'assenza di potere economico ed enfatizza negativamente questo status. Il suo governo, infatti, si fonda essenzialmente sull'enorme potere che il denaro ha acquisito oggi, un potere apparentemente superiore a ogni altro. Perciò un'assenza di potere economico significa irrilevanza a livello politico, sociale e persino umano. Chi non possiede denaro, viene considerato solo nella misura in cui può servire ad altri scopi. Ci sono tante povertà, ma la povertà economica è quella che viene guardata con maggior orrore. In questo c'è una grande verità. Il denaro è uno strumento che in qualche modo come la proprietà - prolunga e accresce le capacità della libertà umana, consentendole di operare nel mondo, di agire, di portare frutto. Di per sé è uno strumento buono, come quasi tutte le cose di cui l'uomo dispone: è un mezzo che allarga le nostre possibilità. Tuttavia, questo mezzo può ritorcersi contro l'uomo. Il denaro e il potere economico, infatti, possono essere un mezzo che allontana l'uomo dall'uomo, confinandolo in un orizzonte egocentrico ed egoistico.
Un viaggio nell'anno liturgico insieme a Papa Francesco in coedizione Libreria Editrice Vaticana e Catholic News Service. L'opera attinge dalle omelie del Papa nelle celebrazioni eucaristiche nella Basilica di San Pietro e nella piccola chiesa della Domus Sanctae Marthae, dagli Angelus, dai Regina Coeli, dai messaggi e dai discorsi, permettendo al lettore di accompagnare il Pontefice, con parole e foto, nell'anno liturgico della Chiesa cattolica. Le parole di Papa Francesco vengono rinforzate dalle immagini che le completano: "Il nostro viaggio con il Papa - notano gli autori - si estende dal tempo liturgico dell'Avvento e del Natale alle settimane del Tempo Ordinario. Si muove dalla Quaresima e i giorni del Triduo Pasquale al Tempo di Pasqua e poi di nuovo al Tempo ordinario". Come l'anno liturgico accompagna le persone passo dopo passo nel ministero, nella passione, nella morte e nella resurrezione di Gesù così Papa Francesco, in questo libro, riflette sugli eventi della vita del Signore e ciò che essi rivelano circa il grande amore di Dio per l'uomo e la misericordia verso coloro che si smarriscono. Ma il Papa include anche consigli pratici per i cristiani su come seguire Gesù, estendendo a tutti l'amore e la misericordia concretamente, soprattutto ai poveri e a coloro che vivono ai margini della società.
«Forse non immagini nemmeno - scriveva Simone Weil all'amica Albertine Thévenon - cosa voglia dire concepire tutta la propria vita davanti a sé e prendere la risoluzione ferma e costante di farne qualcosa, di orientarla da cima a fondo, con la volontà e col lavoro, in un senso determinato». Come testimonia l'ampia scelta di testi proposti in questo volume, la vita di Simone Weil è stata uno sforzo prolungato per dare forma a quel «qualcosa» senza il quale esistere non avrebbe per lei avuto senso. La quantità di problemi sociali, politici, storici, filosofici, religiosi affrontati con estrema lucidità nel vivo dei conflitti, dà la misura del compito che si era prefissa, avendolo precocemente individuato come l'impegno cruciale richiesto dalla crisi epocale dell'Occidente.
A quasi settant’anni dalla morte di Simone Weil e dalla tragedia bellica si è perduto il significato epocale degli eventi e delle scelte che allora si consumarono. Al punto che per le nuove generazioni essi non hanno rilevanza maggiore di fatti ben più remoti, il che rende loro difficilissima ogni comprensione critica del presente. Simone Weil, di cui ricorre nel 2009 il centenario dalla nascita, ha rappresentato uno dei punti più alti della coscienza critica tra le due guerre per il rigore della sua analisi della storia e della cultura occidentale, e per l'acutezza di un pensiero applicato ad investigare le questioni cruciali di un'epoca che è ancora per l'essenziale la nostra. Il saggio di Giancarlo Gaeta, e la scelta dei testi che l’accompagnano ripercorrono le tappe della sua vicenda esitenziale tra militanza politica e l’impegno intellettuale nel ripensare i fondamenti di una rinnovata vita sociale e spirituale sul fondamento di una originale visione religiosa.
Gli scritti di Simone Weil sul colonialismo (quasi tutti inediti in italiano), sollevano impetosamente il velo sulla miope gestione politica di un problema la cui soluzione la Weil avvertiva come fondamentale affinchè i paesi che, come la Francia, si ispiravano a principi di libertà ed uguaglianza, potessero affrontare in modo credibile il montante totalitarismo. Le sembrava particolarmente tragico che, proprio negli anni del Fronte popolare e delle sinistre al potere, la politica coloniale della Francia non fosse cambiata, perseverando nell'opprimere popoli di altra storia e cultura in spregio delle loro identità e dignità, così come la Germania nazista aveva iniziato a fare nei confronti degli stessi popoli europei.
Chi sono io? Dove si trova la vera cosistenza della mia personalità? E’ a questi tipo di domande che don Luigi Giussani cerca una risposta per aiutare l’uomo di oggi a riscoprire il suo io perduto. Al centro della sua proposta sta una semplice ripetizione degli inviti biblici: «seguitemi», «rimanete in me», «siate di Cristo», «offrite voi stessi a Dio», «sforzatevi di correre per conquistare il premio». L’originalità della morale giussaniana consiste però nel rendere ragione di tali atteggiamenti morali, nel fondarli in una ontologia nuova. «Quello che si cambia in noi deve partire coscientemente, ragionevolmente, avere cioè come primo luogo di avvenimento la conoscenza, perché tutto quello che l’uomo fa dipende dal modo in cui concepisce». Attraverso la spiegazione di alcuni concetti chiave (avvenimento, esperienza, comunione, presenza, misericordia) egli suggerisce così di cambiare lo sguardo sulla realtà e di lasciarsi stupire dall’unità che traspare tra l’io, il mondo e Dio.
GLI AUTORI
Michael Konrad, (Altdorf, Svizzera, 1966), è membro della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo e insegna etica filosofica presso la Pontificia Università Lateranense. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Precetti e consigli. Studi sull’etica di san Tommaso d’Aquino a confronto con Lutero e Kant, Roma 2005; Dalla felicità all’amicizia. Percorso di etica filosofica, Roma 2007; Amore ed amicizia. Un percorso attraverso la storia dell’etica, Milano 2009.
Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) è uno dei padri dell'ebraismo contemporaneo. Molto attivo sulla scena intellettuale tedesca, in seguito alla persecuzione antisemita emigrò in Palestina nel 1938. Da lì continuò ad irradiare il suo intenso magistero spirituale, adoperandosi fra l'altro per l'opera di riconciliazione fra arabi ed ebrei.
Numerosi i suoi scritti, dedicati a temi molteplici, quali il chassidismo e la mistica giudaica, la filosofia dialogica, la Bibbia, di cui, insieme a Franz Rosenzweig, ha curato un'originale traduzione tedesca.
Presso Marietti sono state tradotte le seguenti opere: La fede dei profeti (1985), Sion. Storia di un'idea (1987), La regalità di Dio (1989).
Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) è uno dei padri dell'ebraismo contemporaneo. Molto attivo sulla scena intellettuale tedesca, in seguito alla persecuzione antisemita emigrò in Palestina nel 1938. Da lì continuò ad irradiare il suo intenso magistero spirituale, adoperandosi fra l'altro per l'opera di riconciliazione fra arabi ed ebrei.
Numerosi i suoi scritti, dedicati a temi molteplici, quali il chassidismo e la mistica giudaica, la filosofia dialogica, la Bibbia, di cui, insieme a Franz Rosenzweig, ha curato un'originale traduzione tedesca.
Presso Marietti sono state tradotte le seguenti opere: La fede dei profeti (1985), Sion. Storia di un'idea (1987), La regalità di Dio (1989).
L' uomo e lo Stato, l'opera politica più nota e sistematica di Maritain, pubblicata in inglese nel 1951, è il risultato di sei conferenze tenute a Chicago nel 1949. Accolto come testo di grande spicco e tradotto in molte lingue, il libro costituisce il momento conclusivo di ricerche iniziate oltre vent'anni prima. Con questo volume - un classico del pensiero politico, e una delle maggiori espressioni della scuola democratica - l'autore prende posto nella galleria dei pensatori moderni insieme con Hobbes, Rousseau, Locke, Hegel. Le sue idee hanno ispirato la formulazione di varie Carte costituzionali, nonché personalità, movimenti e partiti in più continenti: A. De Gasperi, G. La Pira, G. Dossetti, A. Moro in Italia; E. Frei, R. Caldera, N. Duarte in America Latina; R. Shuman, la resistenza francese, E. Borne, St. Mazowieski in Europa. Per Maritain lo Stato ha per contenuto il bene comune e nella sua azione deve portare alla solidarietà in una democrazia che pone al centro delle relazioni sociali la persona con i suoi diritti e doveri.
GLI AUTORI
Jacques Maritain (Parigi 1882 - Tolosa 1973). Dopo aver aderito in gioventù al socialismo rivoluzionario, si convertì al cattolicesimo sulla spinta del pensiero di Léon Bloy. Insegnò filosofia all'Institut Catholique di Parigi e venne poi chiamato in varie università americane. Dal 1945 al 1948 fu ambasciatore di Francia presso la Santa Sede. Tutti i suoi scritti hanno notevolmente contribuito alla apertura del cattolicesimo sul piano morale, pedagogico e politico.
La teologia cristiana vuol testimoniare il valore della concezione dell'uomo, che la tradizione biblica offre alla storia. Il volume considera anzitutto il soggetto storico nelle sue strutture cognitive e nei suoi dinamismi di chiusura ed apertura all'Eterno, per evocare infine il paradosso del tempo accolto nell'eternità.

