
La fede intesa come dramma e lotta spirituale, la ragione che si scontra con la fede, la solitudine e l'emarginazione, il silenzio di Dio ma la sua presenza costante: questi e altri i temi che compongono questo canzoniere di frate David Maria Turoldo.
Nel centenario della sua nascita, queste pagine scelte tra gli scritti di don Giussani restituiscono l'immagine di un uomo di fede che ha fatto dell'educazione dei giovani e della dimensione dell'incontro i perni della propria esistenza e del proprio messaggio. Ripercorrendo il suo cammino, dal giorno in cui ha capito cosa fosse l'esistenza di Dio a quelli in cui ha guidato uno dei più grandi movimenti cattolici al mondo, don Giussani lascia traccia delle idee che lo hanno reso il più grande educatore del Novecento. Ed è nell'importanza attribuita all'educazione dei giovani, infatti, che si deve individuare l'elemento cardine della sua proposta. Rivolgendosi a loro con parole ed esempi che provengono dal loro sistema culturale, don Giussani li ha guidati in un percorso che doveva necessariamente partire dalla piena conoscenza di se stessi: non per imporsi sull'altro, ma per poter incontrare e accogliere l'altro. Una vera e propria educazione sociale in cui i valori cattolici sono le linee guida da seguire per il conseguimento non solo della felicità personale, ma anche di quella collettiva, per dare vita a una società in cui i diritti e le esigenze del singolo siano ascoltati e rispettati. È soltanto tramite la condivisione del bisogno - concetto alla base della nascita di Comunione e Liberazione - che l'uomo può ambire alla piena realizzazione di sé in una vita terrena che altro non è che una continua ricerca del proprio io. In queste pagine ritroviamo non solo il don Giussani teologo, educatore e uomo d'azione, ma anche l'uomo di fede che, con la sua esperienza, dimostra come la Chiesa possa rivendicare il proprio ruolo di guida uscendo da se stessa e continuando a incontrare l'altro.
Per la prima volta vengono raccolti i 10 grandi discorsi del pontificato di Benedetto XVI. Dalla prima omelia pronunciata appena divenne papa fino all'ultima udienza pubblica, questi discorsi svelano la profondità della sua riflessione teologica in un linguaggio semplice che ha alimentato la fede di milioni di persone. La trattazione dei diversi temi, sempre attuali, - il rapporto tra ragione e fede, il ruolo dell'etica in politica, il grido di dolore echeggiato ad Auschwitz, il riconoscimento penitenziale dei peccati da parte di membri della Chiesa... - sorprende per lucidità e sapienza. Con una introduzione di Padre Federico Lombardi. Benedetto XVI, nato a Marktl am Inn il 16 aprile 1927 e deceduto a Città del Vaticano il 31 dicembre 2022, uno dei massimi teologi del nostro tempo, è assurto al soglio papale il 19 aprile 2005. L'11 febbraio 2013 ha rinunciato all'esercizio del ministero petrino.
Partendo dagli insegnamenti di Papa Benedetto XVI, l'autore formula tutta una serie di domande che danno al volume il carattere dell'intervista. Tuttavia proprio per volere dell'autore il libro non assume questo carattere con domande preconfezionate, bensì con un semplice dialogo nel quale il Santo Padre viene lasciato libero di parlare con genuina spontaneità sul tema dell'educazione, dandone una panoramica completa in cui si fondono concetti di antropologia, psicologia, pedagogia, etica, storia, attualità, laicità e religiosità. L'intento dell'Autore è stato dunque quello di proporre un utile strumento di riflessione per tutti coloro che operano nel settore dell'educazione affinché possano trovare in queste pagine nuove esperienze formative.
Il volume raccoglie i tre grandi discorsi pronunciati da Benedetto XVI all'Università di Ratisbona nel 2006, al Collège des Bernardins di Parigi nel 2008 e alla Westminster Hall di Londra nel 2010. Sono inoltre raccolti i relativi commenti e approfondimenti degli illustri docenti che hanno partecipato al primo ciclo di "Letture teologiche" (organizzato dall'Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma).
Il presente volume contiene gli atti dell'evento, promosso dall'Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e svoltosi nel Palazzo Apostolico Lateranense, avente come tema le omelie pronunciate da Papa Benedetto XVI nelle veglie pasquali dal 2007 al 2009.
In occasione della terza visita pastorale del Pontefice Emerito in Germania, l'Istituto Papa Benedetto XVI di Regensburg ha tratto dagli scritti di Joseph Ratzinger una piccola brochure in forma di libro teologico di consultazione, affinché il pensiero del grande Papa teologo fosse accessibile ad un pubblico più vasto. Quella brochure, debitamente ampliata e arricchita, è diventata ora questo utile manuale che da un lato consente una rapida consultazione di fondamentali temi teologici, dall'altro suscita anche l'interesse a leggere gli altri scritti del fine teologo Joseph Ratzinger.
A distanza di 50 anni dalla sua apertura, il Concilio Vaticano II si trova tuttora al centro di un serrato dibattito affinché possa essere debitamente compreso per imprimere un maggior dinamismo alla Chiesa di oggi. Sin dal 1978 Joseph Ratzinger, allora consultore teologico per il Concilio Vaticano II, ha incontrato i suoi ex studenti del dottorato per uno scambio di idee, consuetudine che ha mantenuto anche quando è stato eletto Papa. Nel presente volume sono raccolti in particolare gli interventi della riunione del circolo degli studenti di Benedetto XVI tenutasi nel 2010 a Castelgandolfo. È presente inoltre un corposo contributo del Card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unita dei Cristiani, che in quell'occasione è stato invitato come relatore. Il libro offre dunque a tutti i lettori un'occasione unica per conoscere più da vicino il punto di vista di Papa Benedetto XVI sul Concilio Vaticano II.
Il presente volume ripercorre un anno di pontificato di Papa Francesco attraverso le sue parole pronunciate ai giornalisti. Un itinerario che ha inizio con la prima udienza pubblica di Papa Francesco, concessa proprio alle migliaia di rappresentanti dei media, riuniti nell'Aula Paolo VI il 16 marzo 2013, all'indomani del Conclave, fino all'intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, il 5 marzo 2014, che offre una panoramica ad ampio raggio sul primo anno di pontificato e le sfide che attendono oggi la Chiesa. Rivisitando il complesso rapporto tra Chiesa e mondo dell'informazione, l'autore si interroga inoltre su una professione, quella giornalistica, che oggi, specialmente in Italia, richiede più che mai una rivoluzione etica per rigenerarsi.
Leone XIV, papa dall’8 maggio 2025, ha ricevuto dal conclave che lo ha scelto la guida della chiesa e un mandato: non oltraggiare l’eredità di Francesco e non replicarne il governo, in un tempo che gronda sangue. Il giornalismo, come sempre, si accontenta di dire che è stata la scelta più ovvia e lungimirante; i partiti della chiesa tentano di arruolare Prevost sulla base di una frase o del suo abbigliamento. Col rigore dello storico e una scrittura appassionante, Alberto Melloni racconta il passaggio drammatico da papa Bergoglio al pontefice delle Americhe.
Per rispondere alla provocazione della domanda che dà il titolo al libro, don Giussani pone l’accento sul luogo misterioso dove ha origine la fede, il cuore dell’uomo, quel livello della natura in cui essa diventa bisogno di rapporto con l’infinito. A questo bisogno dell’uomo si è manifestata, in un punto preciso della storia, la risposta, la presenza di un uomo che ha detto: «Io sono la via, la verità, la vita». Se questo è accaduto, la risposta alla domanda non può essere una serie di istruzioni, ma il seguire questa presenza.
Con la paternità che ha caratterizzato tutta la sua vita di educatore, don Giussani ci riprende per mano e ci mostra tutta la semplicità e la ragionevolezza del cammino dietro questa «presenza eccezionale che c’entra col nostro destino».
Il volume ospita il testo di una conferenza tenuta da don Luigi Giussani l’11 febbraio 1994 nella Basilica di Sant’Antonio a Padova.
GLI AUTORI
Luigi Giussani è il fondatore e presidente della "Fraternità di Comunione e Liberazione". Presso Marietti ha pubblicato: Porta la speranza. Primi scritti (1997), L'uomo e il suo destino. In cammino (1999) e L'io, il potere, le opere. Contributi da un'esperienza (2000). Avvenimento di libertà. Conversazioni con giovani universitari (2002).
Storia di un'idea: appunto della storia di un'idea qui si tratta; non dunque della ricostruzione dei precedenti ideologici di una realizzazione storica. L'idea di Sion, che accompagna con la sua ricchezza spirituale e con il suo pathos affettico tutta la tradizione di Israele, è qui presentata nel suo immutato impulso ideale, nella sua forza ispiratrice, che nessun evento storico, nessuna contingenza politica, è in grado di soffocare, nemmeno con l'illusione di una realizzazione ormai compiuta. Certo, chi conosce l'infaticabile lotta di Buber contro l'idealismo sa che l'"idea" di Sion non può essere intesa nel senso di una concezione astratta, "filosofica", ma come un preciso "evento" per Israele, popolo e individui. Si tratta di un'idea "religiosa", dello "spirito di una fede". La fede, per Buber, è un evento, è incontro; farne la storia significa rileggere e rivivere questo incontro e riproporne il significato di domanda per l'uomo, di elezione a una responsabilità. Il rapporto di Israele con la sua Terra non è fondato su un presunto legame naturale di sangue e di razza. Israele ha certo un rapporto essenziale con la sua Terra, ma si tratta di un rapporto etico: la Terra non è madre, ma sposa. Tra Israele e la sua Terra vi è il legame di un patto tra sposo e sposa, il cui significato è incluso nel più fondamentale patto di Allenza tra Dio e Israele. Nella Terra promessa Israele è chiamato a realizzare Sion: la società giusta con la Terra, giusta con gli uomini e perciò giusta con Dio. Questo è il messaggio che Buber vuole affidare con quest'opera al movimento sionista del suo tempo e, in generale, a Israele Nota introduttiva di Andrea Poma
GLI AUTORI
Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) è uno dei padri dell'ebraismo contemporaneo. Molto attivo sulla scena intellettuale tedesca, in seguito alla persecuzione antisemita emigrò in Palestina nel 1938. Da lì continuò ad irradiare il suo intenso magistero spirituale, adoperandosi fra l'altro per l'opera di riconciliazione fra arabi ed ebrei.
Numerosi i suoi scritti, dedicati a temi molteplici, quali il chassidismo e la mistica giudaica, la filosofia dialogica, la Bibbia, di cui, insieme a Franz Rosenzweig, ha curato un'originale traduzione tedesca.
Presso Marietti sono state tradotte le seguenti opere: La fede dei profeti (1985), Sion. Storia di un'idea (1987), La regalità di Dio (1989).

