
L'autore presenta una raccolta di meditazioni sulla paternità di Dio, fonte di inesauribile fiducia e speranza. Dio è Padre di tutti, e tutti siamo fratelli tra noi: questa certezza è presentata e approfondita attraverso i numerosi brani biblici tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento. Il capitolo dedicato al Cantico dei Cantici presenta Dio come sposo per accompagnare il lettore a scoprire il suo amore immenso per l'umanità e per la singola persona. Ogni capitolo è accompagnato da un'antologia di testi e di preghiere di autori contemporanei come Carlo Carretto, Charles de Foucauld e altri.
Ecco un'antologia speciale. Molto più di un glossario. Dalla A alla Zeta, le certezze più salde e feconde su cui poggia la profezia di don Tonino Bello, il suo alfabeto esistenziale: le parole centrali da articolare, i verbi fondamentali da coniugare per rinascere alla fede e legarla alla vita. Ad ogni lettera sono associati diversi temi (A: Altro, Amare, Avvento; B: Bambini, Bellezza, Buona notizia; P: Pace, Povertà, Profezia; S: Segni, Speranza, Stupore...) proponendo brevi brani tratti dai testi o dai discorsi di don Tonino (molti sono inediti) e seguiti da una citazione biblica, che ne amplifica il senso. Un vademecum per diventare "contemplattivi", uomini e donne, giovani e adulti di preghiera e di azione; capaci di frequentare il cielo e la terra, la Bibbia e il giornale, gli orizzonti complessivi e i cantieri della cronaca. E' la parola di un vescovo speciale, parola di un uomo a stretto contatto con la parola di Dio. Introduzione di Antonio Riboldi.
Un reportage da Buenos Aires, tra immagini e parole, nelle stesse ore in cui il nuovo papa Francesco sale al soglio pontificio. L’autore parte verso quella “fine del mondo”, evocata proprio dal Santo Padre il giorno della sua elezione, per constatare quanto sapore di frontiera si respiri realmente in quella terra. E scopre una realtà sociale alquanto inquieta. L’Argentina è un paese che potrebbe sfamare oltre trecento milioni di individui ma che al suo interno contiene sacche di povertà assoluta.
Un paese dove la delinquenza di strada è fenomeno comune anche nei quartieri più rinomati e dove il paco (la droga) miete giovani vittime. Nel libro vengono intervistati due parroci di periferia che, anche attraverso il contributo personale di papa Francesco, oggi si dedicano al recupero e al reinserimento sociale di questi ragazzi. Jorge Mario Bergoglio nel suo percorso, prima di provinciale dei gesuiti, poi come vescovo ausiliare di Buenos Aires e quindi come cardinale, è sempre stato vicino agli emarginati.
Ha fatto della predicazione del Vangelo il cuore stesso del suo stile di vita. Uno stile sobrio, semplice, umile. Molti degli aneddoti riferiti confermano questa immagine arricchendola di nuove storie e curiosità. Numerose sono le conversazioni che l’autore ha avuto con moltissima gente comune e con i tanti
amici del Santo Padre: i compagni di studio negli anni del seminario a Villa Devoto e quelli della Facoltà di filosofia e teologia a San Miguel. Quello che emerge è il ritratto di un uomo che comunica più con le azioni che con le parole, rifugge dalle teorizzazioni, e quando parla utilizza spesso esperienze personali, storie realmente accadute, perché è solo attraverso la testimonianza di vita vissuta che si può trasmettere la vera esperienza del Vangelo.
L’autore
Una vita trascorsa tra Colleferro (Roma) e il resto del mondo. Un diploma di scuola superiore preso in Arizona (USA). Cristian Martini Grimaldi ha sempre alternato gli studi con numerosi viaggi e periodi di lavoro all’estero. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Corea, in Cina, in India, in Giappone. Ha scritto reportage per il magazine cinese «Men’s Uno», quindi si è laureato in Storia Contemporanea. Attualmente vive tra Fukuoka e Roma, e scrive per l’Osservatore Romano.
Un uomo e una donna sono al centro di questo libro. Si potrebbe dire che si tratta di una storia comune, ma in realtà il racconto della relazione amorosa che intercorre tra i due ha qualcosa di straordinario: lui è un sacerdote, ottuagenario, esiliato in Brasile, tra i poveri, dalla Chiesa; lei una giovane donna che sembra caparbiamente impegnata nella costruzione di una comunità di pace. Tra i due scorre una fitta trama di parole, lettere, incontri che sembra trascendere il desiderio e la passione e, giorno dopo giorno, si colloca sul piano della scoperta. "Racconto questa esperienza della relazione - scrive Arturo Paoli - perché, mi pare, illumini un tema al centro della vita ecclesiale". Questo racconto/confessione non cerca lo scandalo, nemmeno quando muove da affermazioni forti come questa: "Ti desideravo e avevo paura di te". Proprio con questa esperienza della relazione, "l'impossibile è avvenuto". Una messa in gioco radicale del ruolo della donna nella Chiesa e nella ricerca della verità che avvicina l'essere umano a Dio.
La scelta è un processo vitale per vivere una vita autenticamente cristiana
Speranza: una parola che da sempre ha ispirato lo stile e le scelte del pontificato di papa Francesco, come emerge chiaramente dal testo dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, dalle omelie, dagli Angelus e Regina Coeli e da alcuni discorsi. La scelta, cioè, del Primo annuncio della fede o kerigma, che si traduce anche in annuncio di speranza. E speranza è la parola che fa scoprire al lettore questa linfa vitale.
"A scuola si fa politica. Non è possibile non farla": con queste parole, Lorenzo Pellegrino ci invita a riconoscere l'educazione come strumento di riscatto per i poveri. Sull'esempio di don Lorenzo Milani, sacerdote e maestro, fondatore, nel 1954, della scuola di Barbiana, nel Mugello, che promosse un'educazione inclusiva e critica, sottolineando l'importanza dell'uguaglianza e della giustizia sociale. Il priore di Barbiana affermava: "Non c’è ingiustizia più grande quanto fare parti uguali tra disuguali", una riflessione politica di straordinaria potenza. La sua missione, improntata a un radicale avvicinamento agli ultimi e a una critica incisiva ai potenti, ha avuto un impatto significativo sulla pedagogia e sulla società in Italia. In questo breve saggio, scritto come appunti tra i banchi, riviviamo il percorso di un prete che, tra Vangelo e Costituzione, ha incarnato il desiderio di un bene comune autentico.
Il volume accompagna il lettore a rileggere con fiducia il proprio cammino discepolare, ispirandosi all’esperienza di fede di Carlo Carretto, segnata da ricerca, ascolto e annuncio. Un’eredità che, oggi, continua a essere accolta e condivisa a Casa San Girolamo e che invita giovani e adulti a lasciarsi guidare dallo Spirito per costruire insieme una Chiesa e una società animate da speranza e carità operosa.
"Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore": L'invocazione del Salmo 90 è la migliore introduzione a queste nitide pagine di Romano Guardini. Autentico gioiello di sapienza cristiana, esse aiutano a chiarificare un'esperienza attraversata da tutti e disegnano la parabola di una vita riuscita, dove ogni fase ha senso e valore insostituibili, sue crisi di crescita, equilibri e dinamismi peculiari. Guardini pubblica "Le età della vita" agli inizi degli anni Cinquanta e si rivolge quindi a un secolo che sta uscendo dalla stagione dei totalitarismi, tutti concordi nel celebrare il culto acritico della 'giovinezza', e sta inquadrando i suoi teenagers nel sistema dei consumi. Ma le sue riflessioni si adattano con straordinaria lucidità anche al nostro tempo, nel quale le differenti 'età della vita' sono cancellate a beneficio di un artificioso 'vivere senza età'. Una sorta di bengodi dell'inesperienza si configura come la fissazione postmoderna, che non solo preclude alla saggezza della vecchiaia, ma impedisce di essere davvero giovani e davvero adulti in un mondo inchiodato su se stesso. Ogni età, ci ricorda Guardini, ha la sua bellezza singolare, che va colta e realizzata: è il segreto di una vita eticamente compiuta, affrancata dall'ansia per il tempo che scorre. Prefazione di Alessandro Zaccuri.
Cristianesimo come religione dell’amore. L’identificazione è immediata, ma spesso rischia di trasmettere un’immagine edulcorata della fede cristiana, che invece ha a che fare, in modo speciale, anche con la violenza e il male. Il priore di Bose affronta a viso aperto questo tema leggendo i ‘salmi imprecatori’, testi biblici di solito poco frequentati proprio perché ricchi di immagini di violenza che disturbano la nostra sensibilità e ci mettono a disagio. Una violenza che viene portata davanti a Dio come grido di dolore, invocazione di una liberazione, ma anche invettiva. Perfino nella preghiera, il grido delle vittime innocenti di fronte al male dilagante e impunito arriva a mettere in questione la stessa bontà di Dio, la sua vicinanza, la sua capacità di giustizia. L’esperienza del male appartiene ineludibilmente alla vita. La Bibbia lo sa bene, e ne parla senza filtri o eufemismi, senza paura di dar voce a tutto l’uomo. E di dargli un senso e una speranza.
Enzo Bianchi è fondatore e priore della Comunità monastica di Bose. Uomo di fede e di cultura, attento al dialogo ecumenico, è firma di alcuni importanti giornali italiani e autore di numerose opere di successo, tra cui, negli ultimi anni: Il pane di ieri (2008, premio Pavese), Ogni cosa alla sua stagione (2010), Ama il prossimo tuo (2011, con M. Cacciari).
La domanda che Dio rivolge ad Adamo all'inizio della Bibbia - "Dove sei?" - risuona oggi nella sua intatta attualità. Le vere e proprie mutazioni antropologiche in atto segnano un panorama inedito nella vicenda umana: si pensi alle nuove frontiere della genetica e delle neuroscienze, all'intelligenza artificiale, al transumanesimo dei cyborg; ma ancora all'infosfera, ai social network, fino allo sfumare della differenza sessuale nella teoria del gender. Questa transizione pone interrogativi sull'uomo davvero radicali, a cui il sapere, anche della religione, fa fatica a rispondere. Il card. Ravasi in questo libro descrive il nuovo paesaggio dell'umano, evitando gli opposti del rimpianto di un mondo che non esiste più o dell'acritica accettazione di quanto accade. Rinnova piuttosto in queste pagine l'atteggiamento di una ricerca sapiente, che attinge la sua forza e vitalità a quel "grande codice" della visione umana occidentale che è stata la Bibbia. In quest'epoca di profondi cambiamenti sociali e culturali, per inoltrarci nel futuro ignoto è indispensabile tenere insieme presente e passato, classicità e modernità, arti e scienze, filosofia e tecnologia. "Lo stesso cristianesimo, mantenendosi fedele alla sua identità e al tesoro di verità ricevuto da Gesù Cristo, sempre si ripensa e si riesprime nel dialogo con le nuove situazioni storiche, lasciando così sbocciare la sua perenne novità."

