
3 settembre 2000: davanti alla folla festante riunita in piazza San Pietro, Giovanni XXIII viene iscritto nell’albo dei beati. Tra i presenti, don Loris Francesco Capovilla, ex segretario particolare di Papa Giovanni. Sopraffatto dall’emozione, al momento egli non è in grado di proferire parola. Solamente più tardi ha trovato la forza per esprimere i suoi sentimenti, per rivivere i momenti salienti del pontificato, per trasmettere ancora il testamento dell’amato pontefice. Lo fa con delle lettere scritte direttamente al Papa beato, nel desiderio di riprendere un colloquio mai interrotto.
Il libro raccoglie le lettere del segretario al “suo” papa.
Loris Francesco Capovilla, segretario particolare di Giovanni XXIII e arcivescovo di Mesembria, è autore di numerose opere dedicate a Papa Giovanni.
Il 4 giugno 2006, Pentecoste, il papa incontra i movimenti ecclesiali a Roma. Il titolo del grande incontro mondiale che vedrà giungere nella capitale centinaia di migliaia di giovani è Nuove irruzioni dello Spirito.
Il volume raccoglie due testi fondamentali nei quali il papa fa conoscere la sua posizione sui movimenti. Essi sono un fenomeno nuovo e antico. Come il movimento monastico e francescano essi aiutano a riscoprire il Vangelo e a vivere insieme la vita cristiana. Alle comunità diocesane e parrocchiali essi trasmettono l’entusiasmo della loro giovinezza.
Joseph Ratzinger nacque in un paesino della Germania meridionale nel 1927. Divenne sacerdote nel 1951 e negli anni successivi insegnò nelle più celebri università di Germania. Pubblicò anche diversi libri che lo resero famoso. Nel 1977 il papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera e nel 1981 Giovanni Paolo II lo invitò a Roma come responsabile della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questo incarico divenne uno dei principali collaboratori di Giovanni Paolo II che lo volle sempre al suo fianco. Nel 2005 moriva tra il rimpianto generale il Papa venuto dalla Polonia. Dopo un breve conclave i cardinali chiamarono a succedergli Joseph Ratzinger che scelse il nome di Benedetto XVI.
Continenti, nazioni, culture e religioni: l’incontro e il dialogo tra le religioni del mondo è ormai divenuto una necessità interna ad ogni convivenza civile. Ma quali sono i rischi e le speranze che questo dialogo comporta? Quale il compito della teologia? In particolare, ha assunto sempre maggiore attualità il tema del rapporto tra la Chiesa e Israele. Come trovare spazi di incontro senza false semplificazioni? Qual è la relazione fra l’Antico e il Nuovo Testamento, fra la visione giudaica e quella cristiana? Bisogna rinunciare a qualcosa o ricercare un nuovo livello di dialogo che, d’altra parte, la realtà dei fatti porta in evidenza con sempre maggiore forza? Una cosa è certa: la Bibbia è una sola.
Il volume raccoglie quattro testi scritti del cardinale Joseph Ratzinger, in diverse occasioni, che hanno come filo rosso il dialogo tra le religioni e in particolare il rapporto tra ebrei e cristiani.
Joseph Ratzinger nacque in un paesino della Germania meridionale nel 1927. Divenne sacerdote nel 1951 e negli anni successivi insegnò nelle più celebri università di Germania. Pubblicò anche diversi libri che lo resero famoso. Nel 1977 il papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco di Baviera e nel 1981 Giovanni Paolo II lo invitò a Roma come responsabile della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questo incarico divenne uno dei principali collaboratori di Giovanni Paolo II che lo volle sempre al suo fianco. Nel 2005 moriva tra il rimpianto generale il Papa venuto dalla Polonia. Dopo un breve conclave i cardinali chiamarono a succedergli Joseph Ratzinger che scelse il nome di Benedetto XVI.
Benedetto XVI non ha scritto una storia del pontificato di Giovanni Paolo II e neppure un saggio sul pensiero del suo predecessore. Con un'operazione semplice e coraggiosa il nuovo papa si colloca tra le schiere di ammiratori e fedeli desiderosi di esprimere a Giovanni Paolo II stima e affetto.
Noi tutti siamo peccatori, ma nonostante questo Dio non smette di amarci. Questo volume raccoglie cento preghiere dalla Bibbia e dalla tradizione per non dimenticare uno dei più importanti “doveri” dei cristiani: la fiducia nell’amore misericordioso di Dio. Un libro devozionale e popolare per mettere in pratica l’invito alla misericordia e al perdono rivolto con forza dal papa all’inizio del suo pontificato.
Bruno Forte riflette sull'amore divino a partire dal Vangelo di Giovanni. Il Vangelo di Giovanni viene riletto da Bruno Forte come un'introduzione all'amore che Cristo è venuto a portare agli uomini. La riflessione di Forte è scandita in tre tappe: la prima mostra l'amore di Gesù verso il suo discepolo che diviene simbolo di ogni altro discepolo; la seconda approfondisce il tema dell'amore del Signore attraverso l'esame di tre dialoghi; la terza e ultima è dedicata alle donne, presentate dall'Evangelista come modello dell'accoglienza del dono di Dio.
Il tema del viaggio e del cammino è dominante nell'opera di Luca: in tal senso è significativo che il terzo Vangelo sia collegato agli Atti degli Apostoli da un disegno unitario, che va dal viaggio di Gesù verso Gerusalemme al cammino che da lì i discepoli intraprendono fino ai confini della terra per portare a tutti i popoli la buona novella del Risorto e trasmettere il dono della salvezza offerta in Lui a chiunque l'accolga nel cuore e nella vita. In questo volume l'arcivescovo Bruno Forte raccoglie tre meditazioni sul tema del viaggio nel vangelo di Luca: la visita di Maria a Elisabetta dopo l'annunciazione, la grande inserzione lucana del cammino verso Gerusalemme e l'incontro con i due discepoli diretti verso Emmaus.
Il libro di preghiere della Bibbia è l’ultima opera pubblicata da Dietrich Bonhoeffer prima che il regime nazista gli imponesse il silenzio. Dato alle stampe nel 1940, si tratta del libro dei Salmi commentato da Bonhoeffer con uno scopo preciso: offrire ai giovani un’iniziazione alla preghiera. Un volume che nasce dall’esigenza, sempre più sentita in quegli anni drammatici, di un servizio da rendere alla comunità,
e in cui emerge l’anima più profonda del grande teologo, preoccupato non tanto e non solo di una conoscenza scientifica del testo biblico del salterio, ma piuttosto teso a comunicare l’esigenza della radicalità cristiana, come affermazione della più autentica pienezza umana.
A 75 anni dalla sua prima pubblicazione, questo testo mantiene la sua forza originaria e rimane un perfetto viatico per chiunque voglia avvicinare il mistero della preghiera nel testo biblico.
La preghiera corale o recita in comune dell'ufficio divino (liturgia delle ore) da molti monaci e religiosi è sentita come un ostacolo alla contemplazione. Il testo di Anselm Grün dimostra invece come essa, nella tradizione monastica specie benedettina, sia essenzialmente legata alla prassi contemplativa. In particolare viene illustrata l'importanza della salmodia corale, i suoi molti significati e contenuti, sempre in riferimento a un percorso spirituale di tipo contemplativo, che deve cioè condurre all'intima unione con Dio.
Destinatari
Per scoprire l’importanza e la bellezza della preghiera corale.
Autore
ANSELM GRÜN, monaco benedettino dell'abbazia tedesca di Münsterschwarzach, è uno dei più apprezzati autori di spiritualità. I suoi scritti ripropongono in stile piano e coinvolgente il frutto della sua vasta attività di guida spirituale di singoli e di gruppi.
In questo volume, con la consueta maestria nell’unire i dati della tradizione cristiana con le intuizioni della psicologia umanistica, Anselm Grün conduce il lettore dapprima ad ascoltare il grande messaggio biblico di Dio sempre pronto ad accogliere e perdonare (cap. I). Nel II capitolo affronta invece il tema del saper perdonare a se stessi come condizione previa per poter perdonare agli altri. Nel III capitolo vengono applicati questi princìpi ad alcune situazioni concrete, come il perdono nell’ambito della famiglia e del matrimonio, la riconciliazione nelle comunità religiose, nelle parrocchie e nella società civile, con alcuni accenni al perdono fra i popoli. Un capitolo è dedicato al sacramento della penitenza e alla confessione, che mirano a favorire la conversione e il cambiamento delle persone in “creature nuove”.
Destinatari
Utile anche come sussidio di catechesi sulla confessione.
Autore
ANSELM GRÜN (1945) è un monaco benedettino tedesco, che dirige il centro di spiritualità annesso all’abbazia di Münsterschwarzach nei pressi di Würzburg. Scrittore, conferenziere e terapeuta, è oggi uno dei più apprezzati maestri di spiritualità, le cui opere sono tradotte nelle principali lingue.
Con la consueta profondità psicologica, Grün dà qui una risposta ad un problema quanto mai attuale per gli uomini e le donne di oggi: come trasformare le inevitabili crisi della vita in occasioni di crescita e di maturazione. Si tratta di sviluppare una nuova «spiritualità della trasformazione». L’episodio biblico di Mosè ci mostra come un cespuglio inutile diventi un luogo in cui Dio si rivela. Allo stesso modo, Gesù cambia l’acqua in vino, lo Spirito Santo trasforma gli apostoli paurosi in testimoni intrepidi del Vangelo. Nella interpretazione di Grün, tutti questi episodi acquistano nuova luce sia sotto il profilo spirituale sia come impulso alla piena realizzazione dell’essere umano.
Destinatari
Per tutti quelli che desiderano scoprire il senso profondo del proprio esistere.
Autore
ANSELM GRÜN (1945) è monaco benedettino dell’abbazia di Münsterschwarzach. È autore di numerose opere, che lo rendono oggi lo scrittore di spiritualità più noto in Europa.
Molte persone fanno l'esperienza di vivere interiormente lacerati. Dovendo assumere comportamenti diversi, a seconda del ruolo da svolgere nella società, indossano quasi delle maschere, che celano l'identità delle persone e provocano spaccature profonde nel loro interno. In questo libro Grün mostra la via per colmare il dissidio interiore, sanare le ferite e raggiungere così la pienezza del proprio essere. Attingendo alla tradizione degli antichi monaci del deserto e alle intuizioni della moderna psicologia, l'Autore analizza non solo la condizione frammentata di molti nostri contemporanei, ma indica anche la sorgente che può placare la sete dell'uomo d'oggi, che aspira a ritrovare l'unità profonda dentro di sé e con il mondo che lo circonda. Il volume è dunque un invito a riscoprire la presenza del divino nell'intimo del cuore umano.