
Nata in Russia nel 1883, ma cresciuta ed educata in Francia nel vivace clima culturale ed artistico parigino, Raissa Maritain fu sposa e compagna di J acques Maritain li di;donario ricostruisce la sua straordinaria avventura spirituale ed intellettuale, attraverso una rigorosa e ampia schedatura dei suoi numerosi scritti: 34 schede che ripercorrono l'iter creativo di ciascuna opera dalla genesi all' edizione definitiva.Sono stati predisposti alcuni apparati critici che ne favoriscono la consultazione: a) La nota biografica. b) L'elenco delle schede in lingua italiana. c) L'elenco cronologico delle prime edizioni. d) Le note di corrispondenza presentano le relazioni intercorse con fùosofi e teologi, romanzieri e poeti, artisti e musicisti. e) Le Biografie dei Grandi Amici ricostruiscono la rete di amicizie di Raissa e Jacques, e attestano la vastità e l'influenza che i Maritain hanno avuto sui contemporanei. f) L'Elenco delle riviste cui Raissa ha collaborato. g) La Bibliografia. Completano il volume l'indice per argomento e l'indice dei nomi.
Quando Edith Stein, nel 1932, ottenne la cattedra presso l'Istituto di Pedagogia scientifica di Münster, aveva già dato ampia prova di possedere capacità pedagogiche e didattiche spiccate. Più sopito era stato invece il desiderio di sottoporre il tema pedagogico al vaglio di un'indagine teoretica. Ora a Münster, le appariva però urgente elaborare una filosofia dell'educazione che tenesse conto dell'essere umano nella sua interezza, anima e corpo, spirito e psiche. È l'argomento centrale delle lezioni inerenti al semestre invernale '32-33, confluite poi in questo volume: un resoconto delle sue riflessioni filosofiche sull'essere umano aggiornate dai suoi più recenti sviluppi teoretici e insieme un'azione didattica tesa a ricavare da un momento teorico una prassi educativa aperta al trascendente. Una nuova edizione critica che dà una rilettura del testo e cerca di cogliere la specificità sia del pensiero religioso della carmelitana che del pensiero filosofico della studiosa.
Il libro contiene gli atti del convegno su Antonio Rosmini svoltosi il 21 e 22 novembre 2009 tra Firenze e la Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti, in occasione del primo anniversario della beatificazione. Questi saggi sono un’avvincente introduzione al pensiero di Rosmini e nascono proprio dalla volontà di divulgare con chiarezza e semplicità un pensiero così attuale per i nostri tempi. Rosmini auspicava una Chiesa capace di essere un faro per le persone sia da un punto di vista culturale sia da un punto di vista umano e spirituale. Questi temi costituiscono una vera profezia delle istanze del Concilio Vaticano II.
"L'occcasione del centenario della nascita di Simone Weil ha visto numerose iniziative, anche in Italia, tese a rendere il giusto onore a questa figura di donna che, senza ombra di dubbio, possiamo considerare una grande personalità religiosa del secolo scorso. Omaggio, nel più puro senso etimologico medievale, a Simone Weil vogliono essere anche le pagine che seguono." Dalla presentazione di Marco Vannini.
Bibbia e arte: un testo nuovo e importante per risalire alle fonti della cultura e della stessa civiltà. La Bibbia è il codice cui tutti hanno diritto: artisti, pensatori, poeti.
Lui sapeva che i lupi sarebbero arrivati e lo avrebbero azzannato. Infatti è andata proprio così. Prendendo a pretesto lo scandalo pedofilia, contro Benedetto XVI è stata scatenata un’autentica persecuzione. Ripercorrere quei momenti vuol dire rendere giustizia a Joseph Ratzinger, ma soprattutto capire qual è stata, e qual è tuttora, la posta in gioco. Da un lato le ragioni del bene e della verità, dall’altra la menzogna. Per questo l’insegnamento di Papa Ratzinger continua a essere, oggi più che mai, uno sguardo nella notte. Sommario Prefazione (Marco Tosatti) Introduzione: Il Papa della verità I “Ad cognitionem certa pervenit…” Come il pastore fu azzannato dai lupi Quattro punti Indebolimento della fede Lapidazione mediante mass media L’offensiva del New York Times Un “ignobile intento” Una campagna disonesta Stampa scatenata Un cappuccino nella tempesta Di nuovo sotto accusa L’arma della generalizzazione Un’Inquisizione per il Papa Curiose lezioni di stile Martini difende Benedetto II La Sapienza degli intolleranti Libertà negata La conoscenza del bene Non di sola scientia Se la ragione diventa sorda Irrisione e aggressività Illuminismo da bar La cultura dell’et et Il padre punito E prima avevano tentato con l’Islam Manipolazione e strumentalizzazione La vergogna del Belgio Lenta evaporazione di una Chiesa Preti gay? Colpa di Ratzinger Benedetto come Pinochet? III Le due Chiese Un fraintendimento pericoloso No all’utopismo spiritualistico Una nota di dolore Un uomo pericoloso Testimone della verità Quaerere Deum Una poderosa provocazione Troppo normativo? Troppo occidentale? Centralità dell’Europa Una scelta ponderata Una religione ragionevole Un’altra colpa: lavorò per l’unità dei cristiani Il Summorum pontificum L’umiltà del Papa Umanità dell’auctoritas Altri veleni Per i fratelli ortodossi IV Raddrizzare l’intelligenza cristiana Caritas in veritate Se la persecuzione viene da dentro Non più umana, ma più divina La penitenza è una grazia Attualità del messaggio di Fatima Non cercare giustificazioni “Osservate più spesso le stelle” Il peccato nasce dal cedimento alla mentalità del mondo V Ultime lezioni Pro Ecclesiae vitae “Grazie per la vostra simpatia” “La Chiesa è viva!” All’insegna della verità Eucharistomen
Da buon 007, Tosatti ama le sfide, e con Stilum Curiae gioca a tutto campo. Che si tratti di un’enciclica o di una nomina vescovile, di un viaggio papale o di un pettegolezzo curiale, di uno scandalo da svelare o di una grande questione culturale da sviscerare, lui è lì, impavido, e fornisce al lettore, assetato di informazioni non asservite, tutte le chiavi di lettura di cui dispone. Mettendoci la faccia.
Una volta, in un’intervista, Marco ha detto: “Un vaticanista è prima di ogni altra cosa un giornalista. Vale a dire che il suo compito è quello di informare, nel modo più veritiero e corretto possibile”. Sembra quasi un’ovvietà, ma oggi non è mica tanto ovvio. Come nella politica, anche nella “vaticanistica” ormai ci si muove in bande e si ragiona in termini partitici: pro o conto il papa, pro o contro una certa linea. Sempre con l’attenzione rivolta al palazzo, al referente di turno. Cercare semplicemente di utilizzare il cervello, per mettersi al servizio del lettore, è diventata quasi una bizzarria.
La storia del dossier Viganò, e di tutto quello che ne è seguito, per me è cominciata un mattino di fine luglio. Un amico mi telefonò, chiedendomi se avessi letto un articolo, su un sito paravaticano, legatissimo alla Segreteria di Stato, sulla vicenda d McCarrick, il cardinale accusato dalla giustizia laica di abusi su un minore, molti anni fa; e di conseguenza punito dal Vaticano, che gli ha tolto la berretta cardinalizia, e lo ha mandato a fare vita ritirata, preghiera e penitenza. Dopo anni in cui aveva viaggiato, a destra e sinistra a fare l’ambasciatore non ufficiale. Non l’avevo letto; l’amico mi anticipò: ti chiamerà mons. Viganò, è indignato per le allusioni che si fanno ai due nunzi che l’hanno preceduto, e che sono morti, e non possono più parlare; e per quelle verso Benedetto XVI, che McCarrick l’aveva punito. Carlo Maria Viganò l’avevo incontrato qualche volta, in eventi sociali; una conoscenza, niente di più. L’amico mi disse che mons. Viganò seguiva Stilum Curiae, e gli sembrava che potessi essere la persona adatta, per la libertà con cui tratto le cose di Chiesa, per fare un’intervista. Perché no? Risposi. E in effetti un paio di giorni più tardi mi chiamò l’ex Nunzio negli Usa....
Era il 4 febbraio 2019 quando papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb firmavano ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, la Dichiarazione sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, documento che, dal punto di vista cattolico, contiene un passaggio alquanto problematico là dove si legge che “il pluralismo e le diversità di religione” nascerebbero da “una sapiente volontà divina”. Ma come può Dio volere, in virtù della sua sapienza, la diversità delle religioni? Affermare che le diversità di religione sono volute da Dio non significa contraddire la richiesta di Gesù di andare in tutto il mondo e proclamare il Vangelo a ogni creatura?
A partire da queste domande il libro, con il contributo di monsignor Nicola Bux e don Alfredo Maria Morselli, affronta il contenuto della Dichiarazione, lo colloca all’interno del pontificato di papa Bergoglio e ne mostra gli sviluppi, come la nascita dell’Alto comitato per la fratellanza umana e la Abrahamic Family House, la Casa della fede abramitica in costruzione ad Abu Dhabi.
Al termine è proposto il testo del Manifesto della fede del cardinale Gerhard Müller sulla Verità della rivelazione.
Aldo Maria Valli (Rho, 1958), per oltre trent’anni vaticanista della Rai, gestisce ora il popolare blog Duc in altum.
Raccolta dei messaggi del Papa per le Giornate Mondiali della Gioventù, dal 1986 al 2011. I messaggi del Papa per le Giornate Mondiali della Gioventù sono una sorta di catechismo per i giovani distribuito lungo questi ultimi quindici anni del secolo e a inaugurazione del nuovo millennio. Tutti sappiamo che le GMG sono nate dal cuore del Papa, ma, come dice spesso lui, sono state stimolate sempre dai giovani, dalla loro sete di Dio, dalle loro sfide e dai loro problemi.
In questo contesto sociale e matrimoniale assai difficile, la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella fedeltà, nella verità e nella carità. Vivere la sua missione nella fedeltà al suo Maestro come voce che grida nel deserto, per difendere l'amore fedele e incoraggiare le numerosissime famiglie che vivono il loro matrimonio come uno spazio in cui si manifesta l'amore divino; per difendere la sacralità della vita, di ogni vita; per difendere l'unità e l'indissolubilità del vincolo coniugale come segno della grazia di Dio e della capacità dell'uomo di amare seriamente. La Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella verità che non si muta secondo le mode passeggere o le opinioni dominanti. La verità che protegge l'uomo e l'umanità dalle tentazioni dell'autoreferenzialità e dal trasformare l'amore fecondo in egoismo sterile, l'unione fedele in legami temporanei. "Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità". E la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella carità che non punta il dito per giudicare gli altri, ma - fedele alla sua natura di madre si sente in dovere di cercare e curare le coppie ferite con l'olio dell'accoglienza e della misericordia; di essere "ospedale da campo", con le porte aperte ad accogliere chiunque bussa chiedendo aiuto e sostegno...

