
Un modo nuovo di affrontare ed analizzare il tema della bellezza: 1) l'estetica simbolica, la capacità di far convivere insieme il bello, il buono e il vero; 2) l'estetica della parola, l'importanza di considerare la parola come un mezzo epifanico, rivelatore della bellezza; 3) l'estetica della carne, il Verbo che si è fatto storia e quindi immagine visibile e concreta del Dio invisibile. Nella bellezza, spiega Ravasi leggendo Dostojevskij, gli opposti si toccano: "là vivono, tutteinsieme, le contraddizioni", là si muovono le tenebre, là risplende la luce.
La riflessione sul tema della "narrazione" si articola in tre momenti: 1) dapprima ne scopre la matrice profonda che è la "parola" quale evento archetipo dell'essere, logos per mezzo del quale tutte le cose sono state create. La riflessione passa dunque a considerare; 2) il racconto nel quale la parola vive come evento fonetico, grafico e simbolico, mettendo insieme l'eterno e lo storico, l'assoluto e il relativo, la trascendenza e l'immanenza, la divinità e l'umanità. Il terzo momento della riflessione introduce un altro protagonista della vicenda della narrazione e cioè 3) colui che ascolta, perché il racconto suppone un elemento dialogico, suppone un'altra persona: siamo noi che ascoltiamo il Suo racconto e Lui che ascolta i nostri racconti.
Con la consueta sapienza e chiarezza il cardinale Ravasi ci guida mese per mese lungo l'Anno Santo indetto da papa Francesco per approfondire il tema della misericordia. La lettura e il commento di pagine bibliche più o meno note fanno brillare nelle sue diverse iridescenze questa virtù, definita dal pontefice come "l'atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro". Ogni riflessione è corredata da un'illustrazione del pittore e incisore francese Gustave Doré.
Per la prima volta si cerca di ricostruire un particolare palinsesto dei testi manzoniani, quello della presenza delle S. Scritture. Sulle opere del grande scrittore lombardo si sono condotte le analisi più raffinate, soprattutto sulla sua profonda matrice religiosa. Mai, però, si è pensato di vagliare il retroterra biblico che alimentava il suo dettato e la sua spiritualità. Con questo saggio si sottopongono le "Osservazioni sulla morale cattolica", il suo scritto più strettamente "teologico", a una minuziosa radiografia critica, cosi da identificare la filigrana scritturistica che sorregge ogni pagina.
Mons. Ravasi affronta un viaggio in più tappe nell'Antico Testamento, per mostrare la vicinanza di Dio all'uomo così come appare nei vari libri biblici. Con uno sguardo anche alla teologia delle Scritture sacre ebraiche, l'Autore ricostruisce la molteplicità dei lineamenti del volto di Dio.
La Genesi è il libro "in principio" per eccellenza che risale alle radici dell'essere e dell'esistere, ma anche del credere e dello sperare umano, alla ricerca non tanto di curiosità astrofisiche o di reperti storici arcaici quanto piuttosto del senso ultimo della vita e del mistero che ci avvolge, penetra e trascende.
Alle soglie del Giubileo del 2000 esce questa opera che prepara il lettore a tale circostanza, descrivendo le tre città simbolo della fede cristiana. Nelle oltre 600 magnifiche foto, alcune delle quali a tutta pagina, si rivivono le narrazioni dei luoghi compiute dagli autori. Il cofanetto e i tre volumi in esso raccolti formano questa preziosa trilogia che è un omaggio unico e di prestigio per le occasioni importanti della vita.
Nelle riflessioni di Qohelet,
parola di Dio nella crisi dell’uomo,
è già all’opera
il germe segreto e nascosto della redenzione
Qohelet,
piccolo gioiello della letteratura biblica,
è un medico che si fa vicino ai suoi lettori
per dare un nome alle malattie che,
più o meno impreviste,
minacciano il senso
dell’esistenza umana sotto il sole,
giorno dopo giorno.
L’aureo libretto di Qohelet si rivela opera di un sapiente, nel senso vero della parola: egli ci invita cioè ad affrontare i temi fondamentali e le dimensioni più profonde dell’esistenza dell’uomo. Ma la sua riflessione si segnala per un ulteriore, decisivo pregio: egli dà un nome preciso alle malattie che costellano le nostre giornate, non ha timore di guardarle in faccia. Ponendosi con impietosa lucidità di fronte a queste sindromi, Qohelet compie analisi realistiche, talvolta minimaliste, certamente tutte necessarie per smitizzare le nostre letture banali e stereotipate della realtà, sotto le quali mascheriamo la volontà di ignorare il negativo che la attraversa.
Gianfranco Ravasi (1942), presbitero della diocesi di Milano, è Prefetto della Biblioteca ambrosiana e docente di Esegesi biblica alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. All’indiscussa competenza dello studioso, unisce una rara capacità di divulgazione del messaggio biblico per gli uomini e le donne del nostro tempo. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Il linguaggio dell’amore.
Tutte le Scritture sono sante,
ma il Cantico dei cantici è il Santo dei santi!
Inno molteplice e variegato dell’amore,
il Cantico dei cantici
celebra umanità, passione ed eros,
ma anche la capacità dell'amore umano
di essere segno di infinito,
di pienezza, di totalità.
Qual è il messaggio centrale del Cantico dei cantici? Perché è stato conservato all’interno della Bibbia, fino ad essere ritenuto un vertice della rivelazione? Il Cantico parte dall’éros, dall’amore nella sua pienezza anche carnale, ma coinvolge molteplici iridescenze e va oltre. Dove uomo e donna si amano in modo vero e completo, nella gioia di una donazione totale, là appare il mistero dell’Amore di Dio; ciò che è divino, nel Cantico, è la relazione che intercorre fra gli amanti, e il Dio che è “un fuoco divorante” (Dt 4,24) dimora nel fuoco in cui si situano gli amanti.
Gianfranco Ravasi (1942), presbitero della diocesi di Milano, è Prefetto della Biblioteca ambrosiana e docente di Esegesi biblica alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. All’indiscussa competenza dello studioso, unisce una rara capacità di divulgazione del messaggio biblico per gli uomini e le donne del nostro tempo. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Qohelet e le sette malattie dell’esistenza.
L'opera. I Salmi nella Divina Commedia. Dante ha riservato una particolare attenzione ai Salmi, il “libro di preghiere” della Bibbia, tra i piú “popolari” dell’Antico Testamento, cui ha fatto molti riferimenti nella Divina Commedia. L’indagine del Cardinale Ravasi ricostruisce quei richiami come testimonianza della fede di Dante, pubblicamente dichiarata nel canto XXIV del Paradiso.
L'autore. Biblista, teologo, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, nonché della Casa di Dante in Roma, appassionato lettore di Dante, è un grande esegeta della Bibbia e dei Salmi, di cui è stato raffinato editore.