
L'uomo che sapeva troppo è stato pubblicato da Chesterton nel 1922 ed è costruito attorno a due uomini agli antipodi che si trovano a indagare insieme su crimini e misteri dell'alta società inglese. Da un lato l'entusiasta giornalista Harold March, «abbastanza giovane da conoscere i politici, e non solo provare a dimenticarseli tutti», dall'altro Horne Fisher, «l'uomo che sapeva troppo», cresciuto a contatto con la classe dirigente, parente di mezzo governo della Corona, un uomo disilluso e annoiato, sempre sul punto di addormentarsi perché nulla sembra interessarlo. Lui, infatti, non si stupisce mai: «Sa già troppo». Tra politica, crimini e spionaggio, però, anche Fisher troverà una scintilla di entusiasmo, la leva che lo porterà a scoprire quel poco che ancora non sa.
Tra i tanti imprevedibili investigatori usciti dalla penna di Gilbert K. Chesterton, forse nessuno eguaglia per eccentricità e gusto del paradosso il protagonista di questo libro. Gabriel Gale, pittore e poeta, ama camminare sulle mani e per sua ammissione è sempre in bilico tra sanità e follia. Lo confessa lui stesso: ha pensieri simili a quelli dei pazzi «perché anche io posso fare i viaggi assurdi di certe menti deliranti, e mi immedesimo, si può dire, nel loro amore per la libertà», ma insieme è diverso «perché, grazie a Dio, di solito riesco a ritrovare la mia strada di casa. Il pazzo è colui che perde la strada e non riesce a ritornare indietro». Gabriel Gale è il grimaldello che fa saltare le regole della logica e della buona società, un eccentrico artista capace di mettere a nudo le follie più nascoste e spesso criminali di chi gli sta di fronte, in questi otto racconti - quasi otto capitoli di un romanzo.
La saggezza di padre Brown, pubblicata per la prima volta nel 1914, segna il ritorno del piccolo prete dell'Essex, un goffo omino con la faccia rotonda e l'espressione assente, ancora impegnato a risolvere misteri, spesso con l'aiuto dell'amico ed ex criminale Flambeau. In questa seconda raccolta, padre Brown non limita le sue esperienze all'Inghilterra, ma lo troviamo impegnato in Francia, al centro di in un caso di spionaggio internazionale, in Germania, dove affronterà un enigma di portata storica, e in Italia. Chesterton, che amava molto l'Italia e che nel corso della sua vita vi tornò più volte, mette padre Brown a confronto col più famoso dei briganti del Meridione, capace di attirarlo, insieme a una nutrita comitiva, nel suo covo: il paradiso dei ladri. Come al solito, però, la vicenda finirà in modo del tutto inaspettato...
"L'incredulità di padre Brown" segna il grande ritorno dell'acuto e goffo pretino nato dalla penna di G.K. Chesterton. La raccolta viene pubblicata per la prima volta nel 1926, dodici anni dopo la precedente, quando il mondo è cambiato, devastato dalla prima guerra mondiale, e padre Brown si trova a fare i conti con la propria fama diffusasi per colpa di un giornalista intraprendente che ha pubblicato le sue storie su alcune riviste americane. Padre Brown, ormai famoso, in otto racconti sorprendenti dovrà scoprire cosa si nasconde dietro una serie di crimini che - tra miracoli, oracoli, maledizioni e perfino resurrezioni - sembrano poter avere solo una spiegazione soprannaturale. Sarà lui, invece, con la sua "incredulità", a smascherarne l'origine molto, molto umana...
Pubblicata nel 1927, "Il segreto di padre Brown" è la quarta raccolta dei racconti sul famoso prete investigatore di Gilbert K. Chesterton. L'amico Flambeau ha ormai lasciato le scene, sia come criminale sia come investigatore, per ritirarsi al caldo della Spagna e godere di una vita semplice e famigliare. Padre Brown gli fa però visita e, davanti a un buon bicchiere di vino, racconta le sue ultime avventure, tutte ambientate in Inghilterra. Sono otto indagini diverse e sorprendenti, tra misteriosi personaggi orientali e cadenti castelli della Scozia, magistrati assassinati e fantasmi che si affacciano alle finestre. Ma, soprattutto, il prete investigatore spiegherà per la prima volta il suo metodo di indagine, tanto particolare e misterioso da aver fatto sorgere in molti suoi estimatori l'idea che sotto la tonaca nera si nasconda un vero e proprio mago...
I brevi saggi raccolti in questo volume furono scritti nell'arco di vent'anni per due giornali inglesi, "The Illustrated London News" e "The New Witness". In essi Chesterton prende di mira alcuni aspetti del suo tempo (ma anche del nostro...), indicativi di un atteggiamento ideologico di irragionevole, e un po' ottuso, scetticismo nei confronti della Tradizione - assai diffuso tra i suoi (e nostri) contemporanei - e di ingenua fiducia verso tutto ciò che ha l'apparenza della novità. Tra gli argomenti fatti oggetto della sua critica, compaiono la venerazione per gli animali domestici, il proliferare delle sette, il consumismo, il divorzio, lo spiritismo, l'esotismo, la fiducia incondizionata nelle conquiste della scienza, l'ateismo, l'individualismo, la divulgazione pseudoscientifica e, come suggerisce il titolo del primo saggio di questa raccolta ("Sulla serietà"), l'incapacità di sorridere della (e alla) vita
In questa brillante raccolta di saggi, G. K. Chesterton analizza, con la sua ironia colta e pungente, i mali del suo e del nostro tempo: l'individualismo, il materialismo, il relativismo, l'edonismo, il consumismo, oltre a una rassegnata disperazione che sembra invadere l'animo dell'uomo, ormai privo di valori, fede e religione. Secondo l'autore esiste un solo antidoto per questo smarrimento etico, per le aberrazioni del comunismo, le intemperanze del capitalismo, le distorsioni dell'agnosticismo, l'esasperato modernismo e giovanilismo, la mania dei culti spiritici e le mode fuggevoli e insignificanti: è la Parola di Gesù, unica fonte di vita vera. E la Chiesa cattolica è l'ultimo baluardo rimasto a difesa dell'uomo comune, normale ma non banale, alla ricerca della propria felicità in questo e nell'altro mondo. Della Chiesa Chesterton riconosce gli errori, anche gravi, ma sottolinea l'importanza e il valore del suo messaggio, che ha attraversato i secoli e che ancora oggi è vivo e presente in mezzo a noi. I giudizi dello scrittore, così come gli argomenti che affronta, in particolare quelli riguardanti la famiglia, appaiono davvero di una sconcertante attualità; egli si fa portavoce di una fede convinta, alla quale ha aderito con la ragione e con il cuore e che ha una portata e un valore universali.
Non solo Inghilterra, ma anche Italia, Germania, Francia e Stati Uniti: questa volta l'arguto prete-detective, accompagnato dal fedelissimo Hercule Flambeau, ladro redento, si muove in ambito internazionale. Dodici casi ricchi di improvvisi colpi di scena, inaspettati rovesciamenti di situazioni, sorprendenti personaggi che non sono mai quello che sembrano e dove tutto appare relativo. Dodici racconti in cui, a dispetto delle apparenze e delle pubbliche certezze, solo il piccolo prete dalla tonaca sgualcita arriva alla verità, vede dentro gli uomini e ne svela il crimine, perché solo lui antepone alla ragione il rispetto per ogni individuo, qualunque sia la sua storia; solo lui sa riconoscere l'anima che si cela dietro la maschera. Il secondo libro della saga presenta un padre Brown in forma smagliante, pronto a ricorrere anche a trucchi e suggestioni, ma senza mai abbandonare la consueta capacità di analisi psicologica e di affrontare l'indagine con buon senso e finissimo umorismo.
G.K, Chesterton era incapace di introdurre anche solo una traccia di moderazione in ciò che faceva - si trattasse di alimentarsi, naturalmente, ma anche di attività per lui ancora più naturali, come leggere, scrivere o parlare. E così quando decise di raccontare attraverso una serie di ritratti - da Bentham a Carlyle, da Dickens a Hardy - l'età vittoriana;, di cui lui stesso era una specie di ultimo, umorale testimone, scrisse questo libro unico e prezioso: una grande satira, che è anche un infinito atto d'amore. Una pagina dopo l'altra, l'intelligenza irrequieta e inclassificabile di Chesterton («Il compito dei progressisti è commettere errori; quello dei conservatori è di impedire che vengano emendati») riporta in vita uno dei grandi momenti della letteratura come l'abbiamo conosciuta, e come continuiamo ad amarla: lasciando spesso graffi, se non piccole ustioni, sulla nostra coscienza di vittoriani postumi, benché in larga parte inconsapevoli.
A distanza di oltre mezzo secolo torna sul mercato italiano il capolavoro di G.K. Chesterton "L'uomo eterno", una intensa esplorazione della storia umana in cui l'autore, opponendosi al dilagante darwinismo sociale, nega la linearità dello sviluppo dalla barbarie alla civiltà e riafferma l'unicità e la cesura rappresentate nella storia dal messaggio cristiano.

