
Il volume raccoglie una ventina di omelie tenute dal cardinale Joseph Ratzinger nel corso degli anni che hanno preceduto la sua elezione al Soglio Pontificio, avvenuta nel 2006. Dedicate a figure centrali del messaggio evangelico, come Maria, il Battista e Giuseppe, o della storia della Chiesa, come Pietro, Andrea e Agostino, ma anche a personaggi meno conosciuti, come Rosa da Lima e Francesco di Sales, queste omelie compongono una suggestiva e preziosa galleria delle virtù cristiane.
In questo decimo volume della collana ?Magistero e Arte di Benedetto XVI? Il Santo Padre riprende il percorso delle sue catechesi proponendo le riflessioni sulle più grandi Sante e Beate della storia della Chiesa medievale. In particolare Benedetto XVI si sofferma su quelle donne che hanno lottato per difendere la fede cristiana durante il Medioevo, quali Santa Ildegarda di Bingen, Santa Chiara, Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina da Siena, Santa Gertrude la Grande, e Santa Giovanna D?Arco. L?opera è inoltre impreziosita da un?elegante veste grafica, con copertina cartonata e numerose riproduzioni a colori.
In questo settimo volume della collana Benedetto XVI riprende il percorso delle sue catechesi proponendo riflessioni sulle più grandi Sante e Beate della storia della Chiesa Medievale. In particolare tra le figure più importanti su cui il Santo Padre si è soffermato in queste catechesi si annoverano Santa Ildegarda di Bingen, Santa Chiara, Santa Brigida di Svezia, Santa Caterina da Siena, Santa Gertrude la Grande e Santa Giovanna D'Arco.
Febbraio 2013: Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, lascia il pontificato dopo il clamoroso annuncio delle sue dimissioni. Marzo 2013: Jorge Mario Bergoglio, col nome di Francesco, viene eletto Pontefice con un conclave lampo, il primo a elevare un gesuita sul soglio di Pietro. Benedetto ha lasciato dopo aver portato a termine la missione che si era posto: fare un po' di pulizia e scrivere un canovaccio per la Chiesa cattolica negli anni a venire. Ratzinger non ha trascinato le folle, ma ha risvegliato le passioni intellettuali dei più attenti osservatori del mondo cattolico, mentre la sua azione e il suo pensiero mettevano in risalto sempre più lo scollamento fra le gerarchie e i fedeli. Francesco, più vescovo del mondo che Vescovo di Roma, dotato di straordinaria sensibilità comunicativa, ha saputo riportare la Chiesa nelle simpatie del grande pubblico e degli intellettuali. Due uomini che hanno cambiato il modo di porsi della Santa Sede nel mondo e verso la propria comunità, facendole percorrere più strada di quella aperta dal Concilio negli anni Sessanta. Questo libro di Lucia Visca, proponendo anche alcune interviste ai maggiori vaticanisti italiani, vuole spiegare perché, dopo Benedetto XVI e Francesco, la Chiesa cattolica non sarà più la stessa. Prefazione di Carlo Nanni, rettore della pontificia Università salesiana.
Il volume raccoglie i commenti che l'Autore scrive per la rubrica del settimanale "Il Mio Papa" alle Omelie che Papa Francesco pronuncia la mattina a Santa Marta. Commenti di cui non vi sarebbe davvero bisogno, data la grande attitudine giornalistica di Papa Bergoglio, tale da fare invidia a qualsiasi titolista di un importante giornale. Resta tuttavia l'esigenza di "personalizzare" la sua parola, di ricondurla al proprio contesto familiare, sociale, psicologico e culturale. Il richiamo più efficace è quello capace di creare un eco, un rimbalzo da persona a persona, un passaparola dello spirito. Una raccolta composta di brevi citazioni del Papa integrate non solo dal commento dell'autore, ma anche da immagini e didascalie che diano più concretezza al testo o riscoprano radici dimenticate. Il messaggio di un Papa è sempre universale. Il nostro orecchio, la nostra mente, e il nostro cuore lo riporta però alle situazioni che stiamo vivendo. Ed è naturale che sia così. Per parte sua l'Autore ha cercato di aiutare questo lavoro interiore: rendere soggettivo un richiamo universale affinché possa muovere l'attenzione di altre persone sulle gioie e i dolori di cui si è protagonisti e testimoni.
Il modo migliore per conoscere un autore è leggere i suoi scritti e questo è lo scopo di questo libro: conoscere meglio sant’Ignazio di Loyola attraverso la sua corrispondenza. Mentre altri testi presentano maggiori difficoltà per il lettore, le Lettere sono più accessibili, sebbene meno conosciute. La scelta delle lettere presentate non è certamente casuale. L’intento è dare un’idea del modo di procedere di Ignazio e fare emergere così differenti aspetti della sua personalità e della sua spiritualità.
Queste quarantacinque lettere, che coprono un periodo di vent’anni (1536-1556), propongono non solo un’immagine di Ignazio e del suo modo di procedere, ma mostrano anche come l’Ordine dei gesuiti crescesse rapidamente, quali fossero i problemi, come funzionasse la Chiesa e quale fosse il mondo di Ignazio.
Un libro che racconta la vita di Sant'Ignazio di Loyola, fondatore dell'ordine dei Gesuiti. Vieni a conoscere la sua storia! Età di lettura: da 6 anni.
Venerdì 4 agosto 1553: una data importante nella cronologia della vita di s. Ignazio. In quel giorno, infatti, il santo prese la decisione di comunicare al padre Luis Gonçalves da Câmara come il Signore lo avesse guidato dall'inizio della sua conversione fino alla fondazione della Compagnia di Gesù. Tale racconto, che in Italia siamo soliti intitolare Autobiografia, gli era stato sollecitato dai suoi compagni. Da vari anni essi desideravano ardentemente che il loro fondatore. prima di morire, rivelasse loro l'itinerario spirituale che Dio gli aveva fatto percorrere per condurlo ad essere fondatore dell'Ordine, di modo che questa relazione potesse avere valore di testamento e di istruzione paterna che li aiutasse a progredire nella via dello Spirito e nel migliore servizio al prossimo, a lode e gloria di Dio. Ignazio temporeggiò a lungo di fronte alla richiesta dei compagni. Si indusse a seguire i loro desideri solo dopo essersi convinto che la propria esperienza particolare poteva avere un significato universale per altri.
Biografia essenziale ed priginale su Ignazio di Loyola.