
Cent’anni fa, il 2 aprile 1910, nasceva Carlo Carretto. Un testimone appassionato, e qualche volta scomodo, del cattolicesimo italiano del secolo passato. Un profeta che trasforma un pezzetto di terra umbra, Spello, in una fornace di nuovo umanesimo e cristianesimo, un ponte di dialogo con un mondo che chiede pace, libertà, tolleranza e incontri tra le fedi.
Il racconto ripercorre la sua vita: dal convegno romano dei trecentomila baschi verdi della Giac alla partenza per il deserto del Sahara, dalla nascita della fraternità di Spello alle prese di posizioni più difficili e profetiche, come quelle sul referendum abrogativo del divorzio fino alla Lettera a Pietro.
I ricordi di chi lo ha conosciuto, insieme a una lettura della sua corrispondenza privata, ci restituiscono un Carlo Carretto insolito e immerso in un amore sconfinato per sua Chiesa.
Sono passati più di vent’anni dalla sua morte, avvenuta il 4 ottobre del 1988. Il profeta di Spello è ancora tra noi.
Destinatari
Un libro atteso da coloro che a Spello continuano l’opera di fratel Carretto, piccolo fratello di Gesù.
Autore
Gianni Di Santo è giornalista e scrittore. Ha pubblicato A tavola con Dio (Ave, 2007, Premio Capri-San Michele 2008 all’Editore), Sentieri per lo spirito.Trekking per tutti lungo le vie della fede (con Carlo Finocchietti, Paoline, 2009) e Nutri il corpo e sazia l’anima. Il cibo, lo spirito e l’umorismo ebraico (con Moni Ovadia, Einaudi, 2009). Appassionato di enogastronomia e dei suoi possibili sconfinamenti con terra e cielo, è inoltre musicista e autore del progetto “worldetnico” Madar. Il suo sito internet è disponibile all’indirizzo: www.giannidisanto.it
Il monastero di San Girolamo a Spello (Pg) ha rappresentato per generazioni di giovani e adulti una comunità, retta dai Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld, dove incontrarsi, meditare e pregare ponendo al centro la Bibbia. Una significativa esperienza di Chiesa nel post-Concilio che ha avuto in Carlo Carretto un compagno di strada per migliaia di cammini vocazionali e spirituali.
Il volume propone diverse testimonianze sulla nascita della Fraternità a San Girolamo dalla metà degli anni Sessanta e sul ruolo che vi ebbe Carretto. Si giunge quindi fino ai giorni nostri, con la ripresa, negli anni Duemila, dell'attività di questo "polmone spirituale", aperto a quanti cercano un luogo di silenzio, di preghiera, di formazione, in un ambiente familiare oggi curato dall'Azione cattolica italiana.
L'omaggio offerto al papa emerito Benedetto XVI passa nel ricordo di quanto ha saputo insegnare nei suoi sette anni di pontificato. Tutto il suo magistero si riassume nelle tre encicliche scritte cui il volume aggiunge una Lettera apostolica composta da papa Ratzinger per introdurre all'anno della fede: in esse emerge la visione del pontefice che simbolicamente riassume la vita cristiana attorno alle tre virtù teologali. «L'insegnamento di Benedetto XVI», ricorda Rino Fisichella nell'Introduzione, «emerge da questi testi nella sua profonda semplicità del linguaggio ma insieme nella sua attualità»
Edizione rilegata della terza enciclica di Benedetto XVI.
"Caritas in veritate": è questo il titolo della nuova enciclica di Benedetto XVI, la terza del suo pontificato, dedicata ai temi sociali.
Attesa già prima della "Spe Salvi", l'enciclica sociale era stata momentaneamente accantonata dal Papa in favore di quella sulla Speranza.
Ora, dopo essere stata letta dai diversi dicasteri che hanno collaborato alla sua elaborazione, la "Caritas in veritate" (in italiano "Carità" o "Amore nella verità") è pronta ad essere pubblicata.
La lettera del Papa sarà diffusa, per la prima volta, anche in cinese, per la volontà di Benedetto XVI di far arrivare il suo messaggio ai cattolici di Pechino.
L'atteso documento papale, diviso in quattro capitoli, nella sua parte iniziale è celebrativo di altre due precedenti encicliche: la "Populorum progressio", del 1967, di Paolo VI, di cui sono stati celebrati i quaranta anni dalla pubblicazione, e la "Sollecitudo rei socialis", di Giovanni Paolo II, pubblicata invece nel 1987, che Benedetto XVI ha voluto richiamare, ritenendo anch'essa un fondamentale riferimento sui temi sociali.
Nelle parti successive viene sviluppato il tema di quanto sia stata profetica la "Populorum progressio", ma il documento di Benedetto XVI esprime soprattutto la visione della Chiesa rispetto ai cambiamenti sociali che sono avvenuti a partire proprio dai tempi dell'enciclica montiana.
L'analisi di Benedetto XVI riguarda quindi i problemi posti dal processo di globalizzazione e la necessità di un umanesimo che concili lo sviluppo sociale ed economico con il rispetto dovuto alla persona umana e con un giusto rapporto tra le categorie sociali, attenuando le eccessive disparità tra ricchi e poveri.
Povertà, pace, cooperazione internazionale, disarmo, guerre su fonti energetiche e ambiente, globalizzazione, divario digitale, microcredito: sono tutti temi toccati nel documento.
La pubblicazione di una terza enciclica a così; breve distanza dalle precedenti è fatto piuttosto eccezionale che testimonia quanto i temi sociali siano cari a Benedetto XVI e a tutta la Chiesa Cattolica.
Una enciclica sociale, infatti , era già stata oggetto della discussione delle riunioni del Collegio cardinalizio durante la sede vacante, prima del Conclave che ha eletto Joseph Ratzinger al soglio di Pietro.
"La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende minimamente d'intromettersi nella politica degli Stati. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell'uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Senza verità si cade in una visione empiristica e scettica della vita, incapace di elevarsi sulla prassi, perché non interessata a cogliere i valori - talora nemmeno i significati - con cui giudicarla e orientarla. La fedeltà all'uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia di libertà e della possibilità di uno sviluppo umano integrale. Per questo la Chiesa la ricerca, l'annunzia instancabilmente e la riconosce ovunque essa si palesi. Questa missione di verità è per la Chiesa irrinunciabile. La sua dottrina sociale è momento singolare di questo annuncio: essa è servizio alla verità che libera. Aperta alla verità, da qualsiasi sapere provenga, la dottrina sociale della Chiesa l'accoglie, compone in unità i frammenti in cui spesso la ritrova, e la media nel vissuto sempre nuovo della società degli uomini e dei popoli". (Dall'Introduzione)
"La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende minimamente d'intromettersi nella politica degli Stati. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell'uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Senza verità si cade in una visione empiristica e scettica della vita, incapace di elevarsi sulla prassi, perché non interessata a cogliere i valori - talora nemmeno i significati - con cui giudicarla e orientarla. La fedeltà all'uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia di libertà e della possibilità di uno sviluppo umano integrale. Per questo la Chiesa la ricerca, l'annunzia instancabilmente e la riconosce ovunque essa si palesi. Questa missione di verità è per la Chiesa irrinunciabile. La sua dottrina sociale è momento singolare di questo annuncio: essa è servizio alla verità che libera. Aperta alla verità, da qualsiasi sapere provenga, la dottrina sociale della Chiesa l'accoglie, compone in unità i frammenti in cui spesso la ritrova, e la media nel vissuto sempre nuovo della società degli uomini e dei popoli". (Dall'Introduzione)
La terza, attesissima, enciclica di Benedetto XVI. L'enciclica riprende le tematiche sociali contenute nella Populorum progressio di Paolo VI. Questa enciclica, attesa sin dal 2007, è stata al centro dell'attenzione più vasta da molto tempo. Rielaborata più volte per aggiornarsi allo scenario nuovo aperto dalla crisi economica, è dedicata al vasto tema dell'economia e del lavoro per evidenziare valori ed obbiettivi che i cristiani devono promuovere instancabilmente.
Lettera Enciclica 'Caritas in Veritate' in lingua francese.
Il volume presenta il testo completo dell'enciclica con introduzione e commento del Prof. Mons. Ettore Malnati. Profondo conoscitore del Magistero di Paolo VI, al quale Benedetto XVI dà molto spazio nei primi capitoli della sua Enciclica Sociale, Ettore Malnati commenta Caritas in Veritate evidenziando proprio come questo documento completi il concetto di sviluppo" definito da Paolo VI. "
"D'altra parte, la ragione che, a sua volta, muove e stimola la vostra operosa e laboriosa presenza nei vari ambiti della vita pubblica non può che essere la volontà di dedicarvi al bene dei cittadini, e quindi una chiara espressione e un evidente segno di amore. Così, la politica è profondamente nobilitata, diventando una elevata forma di carità." (Benedetto XVI Discorso in occasione della visita pastorale all'Arcidiocesi di Milano e del VII incontro mondiale della Famiglia, 13 Giugno 2012)
Analizzando il contenuto dei verbi proposti nell'icona biblica del Buon Samaritano, don Tonino rilancia con forza l'esortazione a vivere la carità «con viscere di misericordia»: occorre prendere coscienza che i poveri esistono ancora, fasciarne le ferite, rimuovere i meccanismi che generano sofferenza, liberare dal bisogno, lasciarci evangelizzare dagli ultimi. Al cospetto del povero il Signore Gesù si sente stringere il cuore, si commuove e agisce in suo favore. Don Tonino ci invita a fare altrettanto.
Destinatari
Quanti hanno a cuore il bisogno dei poveri e vogliono dare un senso ai loro gesti di carità.
Autore
Mons. Antonio Bello (1935-1993) ha indicato con la parola, con gli scritti e la testimonianza un sentiero di rinnovamento autentico della vita cristiana, basato sull'attenzione e la disponibilità al servizio del povero.