
«Non ho inteso scrivere una vita di San Vincenzo. Ho invece pensato di raccoglierne "i fioretti", attraverso i quali la figura del santo appare in tutta la sua grandezza». È questa la prospettiva dell’Autore che, attraverso gli episodi edificanti, patrimonio della tradizione popolare, riscopre la figura di questo famoso santo domenicano nato nel 1350 in Spagna e morto nel 1419 dopo aver instancabilmente predicato e insegnato nell’intera Europa. Il libro si conclude con la traduzione italiana del Trattato della vita spirituale, scritto da san Vincenzo Ferreri, e una sezione dedicata alle preghiere. Altre opere dell'Autore Ubaldo Tomarelli - Nacque a Gubbio il 14 ottobre 1920 ed ebbe come nome di battesimo quello di Dante. Entrò molto giovane nell’Ordine dei Predicatori nel 1937, assumendo il nome di Ubaldo. Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1946, conseguì il dottorato in Diritto Canonico. Frate esemplare per virtù e modestia, dall´accoglienza paziente e sorridente, ha dispensato grazia e misericordia a innumerevoli persone, diventando punto di riferimento come maestro di spiritualità, e di consolazione e di misericordia. Accanto al suo tratto dolcissimo e modesto, riusciva ad associare un’instancabile attività: Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale dell’Emilia Romagna per le cause matrimoniali, docente dello Studio Teologico Accademico Bolognese, Assistente Regionale dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti). Appoggiò la Fondazione dell’Opera Santa Maria di Nazareth per ragazze madri e bambini in stato di bisogno e si è inoltre occupato con continuità delle comunità domenicane di monache di clausura e del laicato domenicano. Seguendo la vocazione di san Domenico, fu predicatore itinerante tanto nelle chiese quanto per esercizi spirituali e conferenze. Ha anche scritto opere di spiritualità che trasmettono la sua visione di grande speranza e di attesa dello Spirito Santo. Per molti anni è rimasto assegnato al Convento di Bologna dove ha ricoperto l’ufficio di priore ed è stato anche maestro dei frati Studenti. Colto improvvisamente dalla malattia, all’età di 75 anni e dopo aver festeggiato il 50° di ordinazione sacerdotale, è morto a Bologna il 19 luglio 1996.
Nata nel 1241 da una nobile famiglia tedesca, entrata in monastero all'età di sette anni, mistica, maestra del coro e direttrice spirituale di consacrati e laici, Matilde ci consegna un tesoro di elevatissima spiritualità, da cui trarre ancora oggi conforto, indicazioni di comportamento ed esempi di virtù. Con un linguaggio e uno stile vividissimi e ricchissimi, la santa ci introduce ai misteri celesti, invitandoci alla purezza del cuore, alla preghiera, all'unione con Dio.
Tito Credaro, sacerdote guanelliano, grande divulgatore della storia e delle opere del Fondatore, ci regala un’ampia e interessante biografia di San Luigi Guanella. Si tratta di una storia vera e documentata, arricchita dai commenti dell’Autore che attualizzano le parole e i gesti del prete di Fraciscio, facendone così un libro adatto a tutti. Se a volte il racconto potrà sembrare frutto di fantasia, dipende solo dal fatto che è l’avventura di un uomo straordinario, la cui esistenza è intessuta di vicende guidate da Dio per compiere una missione speciale.
L’indice del libro: Presentazione; Bibliografia; Piccolo montanaro; Verso la vetta; Il buon pastore; L’Ospizio Sacro Cuore; La Piccola Casa; Per le vie del mondo; Padre e maestro; Pregare e patire; Pane e Signore; Mente e cuore; Tra le braccia del Padre; Conclusione; Appendice fotografica.
Il volume raccoglie il corpus epistolare e autobiografico, inedito, della carmelitana scalza Maria degli Angeli (1661-1717). Restituisce - unico nel panorama italiano dei documenti e degli studi di spiritualità e di mistica il dialogo epistolare fra la Religiosa e i Direttori di coscienza, mostrando la risonanza europea, universale di un'esperienza che matura all'interno di un ordine - il Carmelo teresiano - al centro dell'Europa moderna, fra i suoi poteri, le sue istituzioni.
La Vita di san Sergio di Radonez costituisce un documento importante per identificare le radici non solo del monachesimo e della spiritualità orientali, ma anche della stessa identità culturale della Russia cristiana; ne è testimonianza il vivo amore del popolo russo per la singolare figura di san Sergio, passato indenne e finanche rafforzato durante il travagliato XX secolo.
Epifanio il Saggio, scrivendo la Vita del proprio maestro, ricompose materiale eterogeneo e attinse a fonti agiografiche diverse, certamente orientali e probabilmente – questa è l’ipotesi del curatore – anche occidentali, ravvisabili nella presenza di elementi affini alla tradizione legata alla vita di san Benedetto.
Il complesso intreccio di fonti, tuttavia, non riduce la percezione di una biografia vivace e decisamente ancorata nella vita reale del santo, raccontata dalla nascita fino alla morte.
La santità di Sergio emerge, infatti, attraverso diversi elementi: l’iniziale desiderio per la vita eremitica progressivamente evoluto verso la costituzione di una realtà cenobitica; il coinvolgimento in vicende politiche e l’interesse per la realtà sociale contemporanea; la profonda spiritualità e il percorso mistico, accompagnato da eventi miracolosi.
L’introduzione intende precisare la redazione della Vita, prima mettendone in luce le fonti e gli ambiti di circolazione del materiale agiografico ad essa connesso, poi individuando i tratti del monachesimo orientale,in cui essa è fortemente radicata. Infine, traccia una dettagliata analisi degli elementi propri della santità di Sergio, lasciandoli emergere dal racconto della spiritualità e della mistica del monaco: un temperamento deciso ma mite, poco propenso all’assunzione di ruoli di governo, anche all’interno dello stesso universo ecclesiastico e monastico, una pratica radicale della povertà monastica, una predilezione per la vita eremitica.
Tre appendici arricchiscono il quadro storico tracciato nell’introduzione: culto e iconografia di san Sergio; monasteri fondati da san Sergio; personaggi legati alla biografia di san Sergio.
L'autore
Epifanio il saggio, monaco russo, discepolo di san Sergio. All’inizio del XV secolo, fu lui a mettere mano all’eterogeneo materiale agiografico relativo al maestro, componendo un Encomio e la Vita, giunta a noi attraverso successivi rimaneggiamenti.
Il curatore
Adalberto Piovano, monaco benedettino, priore del monastero della ss. Trinità a Dumenza (VA), ha compiuto gli studi teologici all’Abbazia di Praglia, specializzandosi poi all’Istituto Orientale di Roma e ottenendo la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali. Ha pubblicato numerosi contributi sul monachesimo
e sulla spiritualità russa, e ha curato circa 300 voci su santi russi nei due volumi Bibliotheca Sanctorum Orientalium, Roma (Città Nuova). Attualmente insegna Liturgia delle Chiese d’Oriente all’Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina a Padova. Per la collana Letture cristiane del secondo millennio ha già pubblicato Monachesimo e mondo. Testimonianze di santità laica nella tradizione spirituale russa (2010).
San Biagio nasce a Sebaste (odierna Sivas in Turchia), metropoli dell'Armenia occidentale a metà del secolo III, da famiglia cristiana e nobile. È un medico molto stimato dalla gente sia per l'impegno professionale sia per la vita irreprensibile cristiana. Alla morte del Vescovo della città, Biagio è scelto a succedergli nel governo della Chiesa. Durante la persecuzione di Licinio contro i cristiani, Biagio viene imprigionato, processato, torturato, condannato a morte e decapitato il 3 febbraio 316 insieme ad altri cristiani.
Il libro racconta di San Rocco di Montpellier, vissuto tanti secoli fa ma sempre vicino a noi nella memoria della pietà cristiana. Egli visse moltissimi secoli fa, ma è sempre vicino ai fedeli e nella pietà cristiana. Fu pellegrino e messaggero soprattutto verso i bisognosi, e nei suoi viaggi soccorse soprattutto colore che erano affetti dalla peste.
Una sintesi avvincente delel radici storiche, delle idee pedagogiche e della spiritualità educativa del Santo dei giovani.
Questa nuova biografia di Don Bosco mette in particolare evidenza le sue grandi scelte e lo zelo dispiegato per realizzarle. Lo fa conoscere nella sua umanità, come figlio del proprio tempo, come personalità segnata dalle proprie esperienze illustra il suo specifico temperamento, i suoi lati positivi e i suoi limiti, e soprattutto l'incessante lotta per fare capo a tante sfide e problemi. Una presentazione di Don Bosco che offre al lettore una evocazione storicamente ben fondata, e mette in evidenza perché possiamo ancora oggi considerare Don Bosco un educatore di grande ispirazione, un santo per il tempo presente.
Piccola biografia su Santa Barbara.
Nacque a Nicomedia (oggi Izmit, in Turchia), figlia unica del ricco Diòscuro, molto probabilmente al tempo di Diocleziano (284-305). Iniziò presto a simpatizzare per la dottrina dei cristiani. Denunciata per questo dallo stesso genitore all'autorità come ribelle alle leggi dell'impero e al culto del divino imperatore, fu condannata a morte per decapitazione. La sua grandiosa testimonianza farà crescere in poco tempo il culto per questa martire.
Da Abitudine" a "Volontà di Dio": il pensiero di Don Bosco in tante "pillole" educative."
Capitolo dopo capitolo, come in un ciclo di affreschi, Piero Bargellini spiega in questo volume i temi che Bernardino predicando di città in città fece suoi. Dietro la grazia ironica del "fratino secco", la giocosità delle sue espressioni, l'arguzia degli esempi e del suo stesso raccontarsi, il biografo mostra l'intreccio della sottile psicologia del Santo e i contenuti della sua fede. Ci sono le sue letture e gli studi di formazione che lo hanno eletto esimio protagonista della felice stagione del primo Umanesimo italiano, nutrito dall'amore per il sapere antico illuminato e "corretto" dalla Rivelazione.