
Il volume raccoglie il corpus epistolare e autobiografico, inedito, della carmelitana scalza Maria degli Angeli (1661-1717). Restituisce - unico nel panorama italiano dei documenti e degli studi di spiritualità e di mistica il dialogo epistolare fra la Religiosa e i Direttori di coscienza, mostrando la risonanza europea, universale di un'esperienza che matura all'interno di un ordine - il Carmelo teresiano - al centro dell'Europa moderna, fra i suoi poteri, le sue istituzioni.
La Vita di san Sergio di Radonez costituisce un documento importante per identificare le radici non solo del monachesimo e della spiritualità orientali, ma anche della stessa identità culturale della Russia cristiana; ne è testimonianza il vivo amore del popolo russo per la singolare figura di san Sergio, passato indenne e finanche rafforzato durante il travagliato XX secolo.
Epifanio il Saggio, scrivendo la Vita del proprio maestro, ricompose materiale eterogeneo e attinse a fonti agiografiche diverse, certamente orientali e probabilmente – questa è l’ipotesi del curatore – anche occidentali, ravvisabili nella presenza di elementi affini alla tradizione legata alla vita di san Benedetto.
Il complesso intreccio di fonti, tuttavia, non riduce la percezione di una biografia vivace e decisamente ancorata nella vita reale del santo, raccontata dalla nascita fino alla morte.
La santità di Sergio emerge, infatti, attraverso diversi elementi: l’iniziale desiderio per la vita eremitica progressivamente evoluto verso la costituzione di una realtà cenobitica; il coinvolgimento in vicende politiche e l’interesse per la realtà sociale contemporanea; la profonda spiritualità e il percorso mistico, accompagnato da eventi miracolosi.
L’introduzione intende precisare la redazione della Vita, prima mettendone in luce le fonti e gli ambiti di circolazione del materiale agiografico ad essa connesso, poi individuando i tratti del monachesimo orientale,in cui essa è fortemente radicata. Infine, traccia una dettagliata analisi degli elementi propri della santità di Sergio, lasciandoli emergere dal racconto della spiritualità e della mistica del monaco: un temperamento deciso ma mite, poco propenso all’assunzione di ruoli di governo, anche all’interno dello stesso universo ecclesiastico e monastico, una pratica radicale della povertà monastica, una predilezione per la vita eremitica.
Tre appendici arricchiscono il quadro storico tracciato nell’introduzione: culto e iconografia di san Sergio; monasteri fondati da san Sergio; personaggi legati alla biografia di san Sergio.
L'autore
Epifanio il saggio, monaco russo, discepolo di san Sergio. All’inizio del XV secolo, fu lui a mettere mano all’eterogeneo materiale agiografico relativo al maestro, componendo un Encomio e la Vita, giunta a noi attraverso successivi rimaneggiamenti.
Il curatore
Adalberto Piovano, monaco benedettino, priore del monastero della ss. Trinità a Dumenza (VA), ha compiuto gli studi teologici all’Abbazia di Praglia, specializzandosi poi all’Istituto Orientale di Roma e ottenendo la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali. Ha pubblicato numerosi contributi sul monachesimo
e sulla spiritualità russa, e ha curato circa 300 voci su santi russi nei due volumi Bibliotheca Sanctorum Orientalium, Roma (Città Nuova). Attualmente insegna Liturgia delle Chiese d’Oriente all’Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina a Padova. Per la collana Letture cristiane del secondo millennio ha già pubblicato Monachesimo e mondo. Testimonianze di santità laica nella tradizione spirituale russa (2010).
San Biagio nasce a Sebaste (odierna Sivas in Turchia), metropoli dell'Armenia occidentale a metà del secolo III, da famiglia cristiana e nobile. È un medico molto stimato dalla gente sia per l'impegno professionale sia per la vita irreprensibile cristiana. Alla morte del Vescovo della città, Biagio è scelto a succedergli nel governo della Chiesa. Durante la persecuzione di Licinio contro i cristiani, Biagio viene imprigionato, processato, torturato, condannato a morte e decapitato il 3 febbraio 316 insieme ad altri cristiani.
Il libro racconta di San Rocco di Montpellier, vissuto tanti secoli fa ma sempre vicino a noi nella memoria della pietà cristiana. Egli visse moltissimi secoli fa, ma è sempre vicino ai fedeli e nella pietà cristiana. Fu pellegrino e messaggero soprattutto verso i bisognosi, e nei suoi viaggi soccorse soprattutto colore che erano affetti dalla peste.
Una sintesi avvincente delel radici storiche, delle idee pedagogiche e della spiritualità educativa del Santo dei giovani.
Questa nuova biografia di Don Bosco mette in particolare evidenza le sue grandi scelte e lo zelo dispiegato per realizzarle. Lo fa conoscere nella sua umanità, come figlio del proprio tempo, come personalità segnata dalle proprie esperienze illustra il suo specifico temperamento, i suoi lati positivi e i suoi limiti, e soprattutto l'incessante lotta per fare capo a tante sfide e problemi. Una presentazione di Don Bosco che offre al lettore una evocazione storicamente ben fondata, e mette in evidenza perché possiamo ancora oggi considerare Don Bosco un educatore di grande ispirazione, un santo per il tempo presente.
Piccola biografia su Santa Barbara.
Nacque a Nicomedia (oggi Izmit, in Turchia), figlia unica del ricco Diòscuro, molto probabilmente al tempo di Diocleziano (284-305). Iniziò presto a simpatizzare per la dottrina dei cristiani. Denunciata per questo dallo stesso genitore all'autorità come ribelle alle leggi dell'impero e al culto del divino imperatore, fu condannata a morte per decapitazione. La sua grandiosa testimonianza farà crescere in poco tempo il culto per questa martire.
Da Abitudine" a "Volontà di Dio": il pensiero di Don Bosco in tante "pillole" educative."
Capitolo dopo capitolo, come in un ciclo di affreschi, Piero Bargellini spiega in questo volume i temi che Bernardino predicando di città in città fece suoi. Dietro la grazia ironica del "fratino secco", la giocosità delle sue espressioni, l'arguzia degli esempi e del suo stesso raccontarsi, il biografo mostra l'intreccio della sottile psicologia del Santo e i contenuti della sua fede. Ci sono le sue letture e gli studi di formazione che lo hanno eletto esimio protagonista della felice stagione del primo Umanesimo italiano, nutrito dall'amore per il sapere antico illuminato e "corretto" dalla Rivelazione.
Nella Basilica patriarcale di San Pietro a Roma il 15 settembre 1864 a Daniele Comboni balenò alla mente il Piano per la rigenerazione dell’Africa. L’idea fondamentale del Piano così si esprime: «Non si potrebbe assicurar meglio la conquista delle tribù dell’infelice Nigrizia, piantando il nostro centro d’azione là dove l’Africano vive e non si muta e l’Europeo opera e non soccombe? Non si potrebbe promuovere la conversione dell’Africa per mezzo dell’Africa?». Di fatto quello proposto da Comboni è un cambio di prospettiva mai prima pensato, destinato a produrre frutti non solo per l’evangelizzazione dell’Africa, ma anche per il suo sviluppo civile e sociale.
San Francesco di Paola, per la sua modernità nell'affronto dei problemi sociali e per la sua statura religiosa, è una figura da riproporre ai lettori oggi. Nato a Paola, in Calabria, nel 1416, e morto a Tours, in Francia, nel 1507, san Francesco di Paola ha percorso tutto il XV secolo e, attraverso l'Ordine dei Minimi da lui fondato, fu grande protagonista del suo tempo. Ma san Francesco di Paola è oggi ai più sconosciuto. Attraverso una dettagliata ricostruzione del momento storico e dei grandi personaggi del tempo che vennero in contatto con l'umile eremita, la presente biografia vuol far conoscere a un vasto pubblico con un linguaggio divulgativo san Francesco di Paola, testimone di uno stile di vita che vide uniti la più intensa mistica e l'impegno sociale e politico, e per questo costruttore di civiltà. L'opera mette in evidenza il suo impegno per la giustizia sociale nella difesa dei poveri dai soprusi dei potenti sin dal periodo calabrese. Ampio spazio è dato poi al periodo in cui visse alla corte di Francia, dove fu notevole la sua influenza diplomatica per porre pace tra le varie nazioni europee. Viene riportata anche la vasta influenza spirituale e culturale che ebbe la spiritualità del Paolano nell'Europa del tempo: grandi figure come Francesco di Sales, Vincenzo de' Paoli, Vincenzo Pallotti, Daniele Comboni si legarono alla spiritualità dell'eremita calabrese. Infine è posto in luce l'influsso di san Francesco nelle novità sociali e culturali del XVI e XVII secolo.
Una nuova edizione del santorale Cappuccino, con nuovi santi, beati, venerabili e servi di Dio. Un evidente segno di come l'Ordine Cappuccino sia vitale ed ancora nell'oggi non manca di santi.

