
I Fioretti di san Francesco costituiscono una raccolta di “miracoli ed esempi devoti” riguardanti la vita del Poverello, resi in lingua italiana volgare nell’ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano che li ha ricavati dagli "Actus Beati Francisci et sociorum eius", composti probabilmente da frate Ugolino da Montegiorgio tra il 1327-1340.
I cinquantatré capitoli che compongono l’opera coprono un arco di tempo di 110 anni, in cui, oltre a Francesco compaiono alcuni dei suoi primi compagni e anche altri frati marchigiani. Di Francesco viene sottolineata la conformità a Cristo. Questo è il nucleo del messaggio che i Fioretti ripropongono. Nulla si dice della sua giovinezza, del travaglio della conversione, delle lotte e tensioni negli ultimi anni della sua vita. Francesco è l’alter Christus! Ed è alter Christus perché ha fatto del vangelo la sua regola e forma di vita. Questa conformità e sequela definiscono l’esperienza dei suoi primi compagni (Bernardo, Elia, Egidio, Leone, Masseo, Rufino, Silvestro, Chiara), sono annunciate nei grandi insegnamenti francescani (la vera letizia, la povertà, l’amore per le creature, la predica agli uccelli, il lupo di Gubbio...) e confluiscono nelle storie e nei racconti di alcuni frati marchigiani (Corrado d’Offida, Giovanni della Penna, Iacopo da Massa...). La sequela di Cristo, povero e crocifisso, accompagna così a mò di sottofondo musicale le storie di Francesco e dei suoi fratelli, i quali, nonostante le fatiche e le lotte del cammino non rinunciano a cantare e lodare l’Altissimo bon Signore, certi che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”...
Qui è vera letizia!
L'ottavo centenario della conversione di San Francesco fornisce agli autori del volume l'occasione di ripensare il senso piu profondo della sua vita e del suo messaggio. La figura di san Francesco amante della natura, araldo di pace e uomo di dialogo dopo otto secoli continua ad affascinare uomini e donne non solo di fede cristiana, ma anche di ispirazione laica e di tradizioni religiose diverse. Si tratta di un fenomeno straordinario degno di considerazione e altamente positivo.
Meditazione pensosa sulle "vie" lungo le quali Dio è alla ricerca del cuore dell'uomo questo libro coordina ricche citazioni degli scritti di Francesco e di Chiara e delle loro biografie.
Il libro illustrato, essenziale e di agile lettura, narra la vita di uno dei santi più amati della cristianità. In particolare i giovani sentono vicino e stimolante questo giovane vissuto ottocento anni fa, che operò scelte radicali di povertà e fedeltà al Vangelo.
Si tratta di un volume dedicato a San Francesco, attraverso la riproposizione di episodi tratti dalle Fonti francescane, famosi come quello del lupo e altri meno conosciuti, accostati a rappresentazioni artistiche originali nelle quali l’occhio dell’artista coglie quello che il testo racconta in maniera personale e suggestiva. Il volume comprende tre saggi introduttivi: Un breve profilo del Santo; un saggio sulla pittura di Sergio Bertinotti e uno su questo particolare ciclo pittorico .
Nel 2004, la Fondazione Valla ha pubblicato il primo volume di una "Letteratura francescana" in quattro volumi, a cura di Claudio Leonardi. Per la prima volta, forse, è riapparso alla luce quel miracolo che fu san Francesco: il mistico più puro della storia umana. Parlava soltanto con parole bibliche ed evangeliche, che uscivano dalla sua bocca con la stessa limpidezza e trasparenza con la quale, milleduecento anni prima, erano uscite dalla bocca di Gesù Cristo. In questo secondo volume, troviamo i testi biografici più antichi: la "Vita" di Tommaso da Celano, Giuliano da Spira, l'Anonimo perugino, la Lettera dei tre compagni, la Compilazione di Assisi, la Compilazione fiorentina, lo "Specchio minore di perfezione". La biografia di Tommaso da Celano - di grandissima intensità e gravità spirituale - è quasi ignota: la più bella vita di santo che sia mai stata scritta nell'Occidente cristiano: superiore persino alla "Vita di Antonio" di Atanasio e alla "Vita di Martino" di Sulpicio Severo.
San Francesco viene rappresentato come una novità totale nella storia: prima di lui, c'era la tenebra, una tenebra anche di chiese e di monaci; e con lui giunge, per pochi anni, lo splendore della luce: il fuoco - il fuoco dello Spirito Santo, il fuoco di Cristo, il fuoco della parola d'ogni giorno. Eppure questo novatore assoluto, che parla a Dio senza intermediari come Cristo nei Vangeli, non vuole costruire una chiesa nuova, ma riparare e restaurare la chiesa vecchia e cadente. Mentre attraversa il mondo, mobile come un animale senza casa, vede Dio nelle cose, ed esorta "le messi e la vigna, le pietre e i boschi e tutte le belle campagne, le fonti irrigue e ogni verde giardino" ad amare ed esaltare Dio. La scrittura è nobile quanto la natura: come pensavano, nello stesso tempo, gli ebrei del Medio Oriente, tutte le scritture, anche quelle non cristiane, sono venerabili, perché contengono le lettere con le quali si compone il nome di Cristo. Ciò che è straziante è la fine di Francesco. Dopo pochi anni, capisce il proprio fallimento. Vuol tornare alle origini, quando non c'erano né chiese né case, ma campi e caverne. Annuncia la degradazione del suo Ordine, che emanerà "un puzzo ributtante", mentre tutti, attorno a lui, cominciano già a litigare per il potere o le forme. Così, sulla terra, il fuoco dello spirito si spegne subito; niente e nessuno rimane a un livello celeste; e nemmeno "un secondo Cristo" riesce a sopravvivere dopo pochi anni di beatitudine, follia e letizia.
In questa "Vita" risaltano le ambizioni e la vivissima intelligenza di San Francesco, le debolezze e i difetti del carattere, ma anche le superstizioni radicate che egli aveva in comune con gli uomini del suo tempo. In questo modo l'autrice ha cercato di percepire il significato della santità di Francesco e della sua dissonante diversità rispetto al contesto storico nel quale si trovò ad agire. Con una prefazione di Jacques Le Goff.
Nuova edizione di un'opera di grande spessore culturale ove la vita di san Francesco viene scandita attraverso le immagini della famosa tavola, di autore ignoto, conservata fin dal 1595 nella cappella Bardi di Santa Croce a Firenze. L'immagine che ne emerge è quella di un san Francesco inedito, ben lontana dall'immagine edulcorata, di maniera, cui siamo abituati. Questo è il ciclo pittorico più dettagliato della vita del Santo.
Il libro raccoglie, ordina e arricchisce le varie Introduzioni che l'autore ha redatto per la pubblicazione delle Fonti francescane (EMP, Padova 2004). L'opera costituisce, soprattutto per chi non è adeguatamente addentrato nelle complesse problematiche dell'agiografia, uno strumento agile e aggiornato che permette di dare uno sguardo complessivo su una vicenda tanto ricca, suggestiva, ma alquanto intricata. L'opera non intende limitarsi a riassumere le diverse questioni e sintetizzare le posizioni degli studiosi, ma offre in più occasioni prospettive nuove e ne ripropone alcune dimenticate.
Destinatari
Chi cerca uno strumento agile e aggiornato per affrontare le complesse problematiche presentate nelle Fonti.
Autore
FELICE ACCOCCA, specializzato in storia medievale, è docente presso l'Istituto di scienze religiose di Latina. Ha studiato a «La Sapienza» di Roma e alla Facoltà di storia ecclesiastica della Pontificia università gregoriana; collabora con le maggiori riviste scientifiche di studi francescani. È autore di numerosi studi francescani, tra cui Sulla strada di Greccio. La storia di Francesco (Latina 1990); Vita di Santa Chiara (Roma 1993); Angelo Clareno. Seguire Cristo povero e crocifisso (Padova 1994). Ha curato anche diversi testi mistici.

