
Pubblicato ai suoi esordi su "Die Fackel", Ehrenstein fu anzitutto un irregolare nella cultura austriaca del primo Novecento: anomalo già in quanto "espressionista viennese" e anomalo per il suo ebraismo eterodosso e per il suo socialismo individualistico. L'autore offre una inconfondibile versione del monologo interiore in una prosa che trascorre dall'assurdo stralunato, al grottesco-esilarante, al disperatamente nichilistico.
Un romanzo ambientato in una Bologna cupa e notturna, un noir che procede con un rapido alternarsi di sequenze, una trappola spietata come la tela di un ragno, una storia intricata, dipanata con la padronanza di un maestro del genere: mentre la città, dal finestrino di un tram, prende la forma di un magico mosaico di punti di vista. Protagonisti Leila, una ragazza che sfrutta il suo fascino per abbordare e rapinare uomini dall'aspetto danaroso, e Franz un autista d'autobus annoiato e depresso, con il vizio del gioco e un mare di debiti in agguato.
"La polvere sull'erba" è il primo romanzo di Bevilacqua. Nel 1955 Sciascia vorrebbe pubblicarlo, ma ritiene che possa provocare uno scandalo. Le vicende del Triangolo Rosso, ossia delle vendette incrociate fra ex partigiani ed ex repubblichini era materia troppo scabrosa per un'Italia desiderosa di dimenticare. Le vicende di Giorgio, partigiano sbandato; di Bianca Ghirardini, angelo e demone insieme, vittima delle sue passioni carnali; di Marco Ridolfi, acrobata della parola, eroe leggendario; di Rosa Balestri, infame torturatrice repubblichina; dei mitici "Strioni" e gitani; della toccante madre "Chimera", e di altri personaggi dalla vena ironica, si impongono per la loro forza espressiva e per la memoria e il presente cui rimandano.
Il libro è una lunga lettera che Piero Ottone scrive ai suoi tre piccoli nipoti. Una serie di riflessioni dell'autore sul grande gioco che è la vita: "Ora vi scrivo una lettera. Non certo per risparmiarvi le ambasce che vi attendono, non certo per farvi evitare gli errori: altro ci vuole. Forse per aiutarvi a capire, qualche volta, se ci riesco. Ma soprattutto, per rimanere un po' più a lungo fra voi. E per farvi sentire, quando leggerete e capirete, che vi sono stato molto vicino".
Eliza, la protagonista del romanzo, viene abbandonata ancora neonata sulla soglia di casa di tre fratellli inglesi - Jeremy, John e Rose - da tempo trasferitisi a Valparaiso, che decidono di adottarla. La giovane Rose impartisce una perfetta educazione anglosassone a Eliza, nella speranza di offrirle un sereno futuro, coronato da un buon matrimonio. Ma la ragazza si innamora perdutamente di Joaquin Andieta, un giovane scapestrato, anch'egli figlio illegittimo. Alla notizia che in California è stato scoperto l'oro, Joaquin decide di salpare in cerca di fortuna. Eliza decide quindi di seguire Joaquin, imbarcandosi clandestinamente su una nave diretta a San Francisco.
E' l'alba del 4 agosto 1962. La famiglia Picouly è in Algeria, a Fort de l'Eau, a pochi chilometri dalla capitale. Madre, padre, due sorelline e il fratello Serge. Daniel ha quattordici anni, ma in giro dice di averne solo dodici. Sul giornale di Algeri ha letto che "il sole sorgerà per l'ultima volta", e vuole vivere questa giornata sin dall'alba. Per l'Algeria è il momento di proclamare la propria indipendenza: questo grande evento storico, questa lunga giornata, segneranno per il protagonista un virtuale spartiacque tra i paradisi dell'infanzia e le fredde terre del ritrovarsi adulti.
A Capo Horn due grandi oceani si scontrano in un incessante duello. Secondo una leggenda marinara, il Diavolo è rimasto incatenato sul fondo di questo tratto di mare in perenne tempesta. Di fronte a questo scenario affascinante, e nelle praterie della Terra del Fuoco, Coloane ha ambientato i racconti che compongono questo libro. Eroi solitari, contrabbandieri, mandriani, rivoluzionari e marinai: storie di uomini, e di animali, marchiati dalla desolazione e dalla libertà degli spazi infiniti in cui si muovono, colti dallo sguardo preciso e partecipe di chi in quelle terre estreme ha davvero vissuto, affrontandone, giorno dopo giorno, le miserie e le grandezze.
Un giorno qualunque dell'estate 1953, Owen Meany e John Wheelwright, due amici undicenni, partecipano a un incontro di baseball nel New Hampshire. Partita apparentemente priva di emozioni, finché la palla lanciata da Owen colpisce la madre di John uccidendola all'istante. Quello che capiterà poi a Owen Meany, dopo il fatidico lancio, è incredibilmente toccante, comico e fatale.
Con questo volume si completa la raccolta di saggi riuniti da Auden sotto il titolo "La mano del tintore". Qui Auden passa dalla più generale riflessione sulla pratica letteraria, sul leggere e sullo scrivere, all'analisi di generi, testi e fenomeni specifici, con quel suo consueto procedere per avvicinamento concentrico che gli consente di introdurre e sviluppare, per associazione o per analogia, tutta una serie di "punti di fuga" che commentano, dilatano e arricchiscono il discorso critico.
Il racconto narra le vicende del tutto normali di una media famiglia tedesca nel secondo dopoguerra: alla fuga dai territori orientali fa seguito la nuova esistenza nella Germania del boom economico. Eppure la vita familiare è dominata da un unico tema: la ricerca del primogenito, smarrito durante un momento particolarmente concitato della fuga. "Arnold non è morto", comunicano un bel giorno i genitori al fratello minore e narratore, che a quel punto capisce che nella famiglia è Arnold, il fratello non-morto, ad avere il ruolo di primattore e che a lui è destinato quello del coprimario.

