
Tutti i racconti dell'incubo, del mistero e del terrore nella straordinaria versione di Giorgio Manganelli. Inventore del racconto poliziesco e del thriller psicologico, nella sua sterminata produzione Edgar Allan Poe ha affrontato atmosfere torbide e terrificanti, trame allucinanti e bizzarre, intrecci misteriosi decifrabili solo con l'utilizzo di una lucida logica, mondi inquietanti e anche grotteschi, riuscendo sempre a penetrare a fondo nell'anima delle situazioni fino alle più estreme conseguenze. Questo volume che raccoglie i suoi racconti restituisce tutta la sua suprema intelligenza, la sua visionaria lucidità, la sua acuta percezione della realtà. Il lungo saggio introduttivo di Julio Cortázar aiuta a leggere la vita e l'opera di Poe sotto una luce spogliata di quei riflessi che a partire dalla sua morte hanno così spesso fuorviato i lettori di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. (Introduzione di Julio Cortázar)
Attraverso la paziente e sempre dolorosa raccolta di interi epistolari e di un gran numero di "ultime lettere" dei caduti sul fronte russo (di qui il titolo del libro), Muto Revelli ridà voce a quei "sommersi" della storia che il silenzio delle fonti ufficiali si ostina, ovunque e da sempre, a soffocare. E che invece riemergono a dire, vivi e presenti nella loro quotidianità, i problemi e gli interrogativi di una condizione umana. Diecimila lettere, migliaia di uomini che parlano, che raccontano. Alcuni che dicono quasi tutto, disegnano l'arco completo della loro vita militare; altri, con testimonianze frammentarie, restituiscono poche pagine della loro esperienza. Pagine tutte ancora attuali, a settant'anni da quel conflitto epocale, per testimoniare insieme, l'orrore, lo squallore della guerra e la cultura materiale di quei soldati contadini.
Un'eredità imprevista determina una svolta nella vita di Jim Nashe, il protagonista della "Musica del caso". Jim molla il lavoro, lascia sua figlia e, alla guida di una fiammante Saab 900, vagabonda per un anno intero avanti e indietro attraverso l'America. Sempre casualmente incontra Jack Pozzi, un giovanissimo giocatore d'azzardo, reduce da una rocambolesca avventura notturna. Con ciò che resta dell'eredità di Nashe i due decidono di portare avanti il progetto di Pozzi: battere a poker Flower e Stone, due miliardari per caso (hanno vinto una grossa somma con un biglietto della lotteria). Ma le cose non vanno nel modo sperato. Così quello che sembrava essere un classico romanzo on the road, con un eroe che attraversa l'America sconfinata, si trasforma in un altro tipo di avventura: un romanzo sull'azzardo, e sul potere sconfinato del Caso.
Alla riunione del Comitato centrale del Partito comunista, d'improvviso va via la luce. Con la complicità del buio viene assassinato il Segretario generale Fernando Garrido. Gli ingredienti sono quelli di un classico giallo: una stanza chiusa dal di dentro e senza possibilità di uscita. Ma l'assassino non è l'unica altra persona presente nella stanza, i sospettabili sono circa due milioni e i moventi metà di mille. E lo svolgimento delle indagini farà emergere coinvolgimenti oscuri e misteriosi tradimenti. Chi ha commesso l'omicidio, e perché? I nemici del Segretario vanno cercati dentro il Partito o fuori? È davvero opera del fascismo internazionale? C'entra qualcosa il Kgb?
Terzo romanzo di Georges Perec, "Un uomo che dorme" è la storia di uno studente che la mattina dell'esame, invece di alzarsi, lascia suonare la sveglia e richiude gli occhi. Segue il racconto della sua vita ordinaria, in cui giorno dopo giorno si educa all'indifferenza per tutto: non voler più niente, vagare, dormire, perdere tempo; tenersi lontano da ogni progetto e da ogni smania; essere senza desideri, senza risentimenti, senza ribellione; leggere "le Monde" dall'inizio alla fine, senza saltare una riga, annunci matrimoniali e necrologi compresi. "Un uomo che dorme" è un romanzo in cui chiunque, leggendolo, riconosce quell'oscuro desiderio di ritirarsi dal mondo senza scomparire del tutto, diventare indifferente a ogni cosa, un fantasma trasparente che, come il protagonista del libro, vaga per Parigi senza aprire bocca, senza desiderare più nulla, tra la folla dei Grands Boulevards, per i caffè, le panchine dei giardinetti, i lungosenna, i musei, i monumenti, sonnambulo turista in casa propria.
Harry ha trent'anni ed è un'artista in crisi. Da quando ha perso la fidanzata Imogen, sparita nel nulla un anno prima, la sua vita è cambiata. Non riesce più a dipingere, è entrato in depressione e ha sviluppato un'insana dipendenza dalle sedute spiritiche. Per fortuna a fargli compagnia nell'appartamento di Manhattan c'è Randolph, il suo labrador nero. Harry non lo sa, ma Randolph è un cane speciale: legge (Dante è il suo autore preferito), capisce il linguaggio di uomini e animali, ma soprattutto ha un fiuto particolare, quello per risolvere i misteri. La sua unica mancanza: non sa parlare. Quando lo scrittore Lyell Overton Minskoff-Hardy viene trovato morto, Randolph intuisce subito che non si tratta di infarto come viene ipotizzato in un primo momento, bensì di omicidio. Un omicidio legato indissolubilmente alla sparizione di Imogen. Gli indizi? Molti. Perché Randolph, grazie al suo sesto senso e al suo olfatto centomila volte più potente di quello umano, è in grado di fiutare la colpa, l'ansia e la paura.
Londra, fine anni '70. Chris, un quarantenne infelicemente sposato, abborda una ragazza per strada, credendola una prostituta. Lei, una serba di nome Roza, è divertita dall'equivoco e accetta un passaggio, chiarendo subito il malinteso. Chris, dal canto suo, è ammaliato dalla singolare bellezza e dalla sensualità della ragazza, che accomiatandosi lo invita a tornare a farle visita. Un incontro dopo l'altro, Roza si dimostra molto interessata a parlare, a raccontare tutto di sé e del proprio passato: il rapporto con l'amatissimo padre, un partigiano della resistenza antifascista iugoslava sotto il comando di Tito, l'avventuroso arrivo in Inghilterra, i suoi tanti amori, i lavori che è stata costretta a fare per sopravvivere e i drammi vissuti. Ha così inizio un'amicizia molto particolare, un sottile gioco di seduzione fatto di sguardi e parole, di lunghi racconti e immaginazione. Dopo "Il mandolino del capitano Corelli", Louis de Bernières tratteggia un'indimenticabile figura femminile sullo sfondo della recente storia europea. E costruisce un romanzo che, sino al finale del tutto inaspettato, è un'appassionata quanto sofferta riflessione sul tema eterno del discorso amoroso.
IL LIBRO
Ultimi anni dell’VIII secolo, in Val di Susa, nel Piemonte occidentale. Rachi, il padre di Matolda, si mette in marcia verso Taurino per avvisare re Desiderio che il figlio Adelchi è stato tradito da uno dei suoi duchi. Ma è troppo tardi. Rachi viene ucciso, mentre l’esercito di Carlo Magno sorprende alle spalle le truppe longobarde e le spazza via come fa il primo vento d’inverno con le foglie gialle ancora attaccate ai rami.
In mezzo alla follia della guerra, Matolda diventa in fretta adulta e inizia una nuova vita. I boschi nei quali fino a poche settimane prima giocava allegramente con il padre ora la nascondono dal nemico che depreda e razzia ogni villaggio. Costretta a una vita randagia nella sua stessa terra, in fuga dalle ombre, atterrita dai rumori, divisa tra il ricordo struggente del passato e la speranza di ricostruirsi comunque una vita, Matolda scoprirà di non essere sola. Un giovane soldato franco sta percorrendo i suoi stessi sentieri, lontano dalla violenza degli uomini.
In una terra di confine aspra e selvaggia, in un tempo remoto e misterioso, Matolda incontrerà la forza dell’amore, capirà il significato dell’amicizia, ritroverà la speranza e, soprattutto, sconfiggerà l’odio e la sete di vendetta che come una tenebra avvolgono i cuori e spengono le menti.
L'AUTORE
BARBARA DEBERNARDI ha compiuto studi filosofici, storici e teologici. È giornalista e insegnante in un liceo sperimentale. Vive e scrive in Val di Susa, vicino ai boschi di Matolda. Questo è il suo primo romanzo.
Un nuovo romanzo di Vittorino Andreoli che ci consegna un ritratto inedito, lucido e appassionato del vuoto in cui vivono i giovani d'oggi.
"Correte. Mio padre sta uccidendo mia madre". La telefonata arriva alla stazione di polizia alle due del mattino. A farla è un bambino biondo con due grandi occhi blu che fissano il vuoto. Ma la mamma gli toglie la cornetta dalle mani: non è vero, non è accaduto niente, suo figlio urla nel sonno, si aggira per la città nel cuore della notte, suo figlio è sonnambulo. È un bambino che, notte dopo notte, sogna la fine del mondo. Trenta anni più tardi, un terribile sospetto scuote una città del Nord Italia: i bambini di una scuola materna accusano gli adulti di azioni orribili. Ben presto, propagato da giornali e televisioni come una pestilenza del nuovo millennio, il contagio della paura si allarga all'intero Paese. Tutta l'Italia si sente minacciata dal Male. In molti cominciano a sussurrare il nome del Diavolo. È in atto una cospirazione diabolica o si sta scatenando una caccia alle streghe? Nella stessa città, un professore universitario disilluso, legato a una donna che ama ma dalla quale non vuole figli, viene sollecitato da un grande giornale a condurre un'inchiesta sul caso che spaventa l'Italia. Lui oppone resistenza. Ben presto, però, risucchiato dal gorgo della cronaca nera, dovrà scoprire quanto sia sottile la linea che separa la vittima dal carnefice, l'accusato dall'accusatore. E i terrori notturni di quel bambino che sognava la fine del mondo riemergeranno implacabili, almeno fino all'alba di una speranza.