
Etruria, I secolo avanti Cristo. La pianura è avvolta dal silenzio. I due schieramenti sono l'uno di fronte all'altro, immobili. Di colpo il suono del corno squarcia l'aria: è l'inizio dell'assalto. Con un ruggito, la Decima legione comandata da Giulio Cesare si lancia contro l'esercito mercenario di Catilina. Ben presto i ribelli si rendono conto di non poter fare nulla contro la forza e l'abilità dell'esercito avversario e vengono sconfitti. Roma è fuori pericolo. Cesare ora ha un unico obiettivo: governare la città. Nato da padre inglese e madre irlandese, Conn Iggulden, prima di diventare scrittore a tempo pieno, ha insegnato letteratura per sette anni.
Mario Rigoni Stern racconta come ci si prepara ai rigori invernali in assenza degli agi messi a disposizione dal progresso. Prima di tutto, bisogna fare provviste, accumulare e conservare cibo: i prodotti dell'orto, le patate ammucchiate in cantina, la farina da polenta. E poi bisogna badare al freddo: la legna di faggio è la migliore perché non sporca il camino, e la temperatura si tiene d'occhio controllando che l'acqua lasciata in un secchio non geli. Non mancano neanche i consigli per restare in buona salute: la grappa scaccia l'influenza, il miele di salvia fa bene alle vie respiratorie. E ciò che emerge da tanti consigli pratici è il ritratto di un'esistenza vissuta secondo ritmi antichi, ritmi che permettono di vivere in armonia con la natura e di dedicarsi allo spirito perché resta il tempo per riflettere e per leggere. In attesa della primavera.
A volte è difficile trovare le parole giuste per ringraziare la persona che ci ha cresciuto amandoci più d'ogni altro. "Brodo caldo per la mamma" aiuta a esprimere la propria riconoscenza verso chiunque abbia rivestito il prezioso ruolo materno. Che sia una nonna, una madrina, una zia o addirittura la propria compagna, è giunto il momento di manifestarle tutta la propria gratitudine e il proprio attaccamento. È stato questo l'intento degli autori che hanno contribuito alla realizzazione del presente volume, condividendo i loro aneddoti e le loro poesie - emozionanti e commoventi, ma talora anche divertenti - che rappresentano un tributo d'amore e d'ammirazione nei confronti di quella persona speciale che tutti chiamano "mamma".
"Ci eravamo rivisti dopo oltre dieci anni. Girava una foto di classe che alla fine della serata mi ritrovai in mano. Scorrevo i visi. Di quei venti ragazzi, erano rimasti sotto l'Ofanto soltanto in quattro. Decisi che avrei dovuto ricercarli tutti". "Qualcuno ha detto che la cosa che più gli manca nella nuova vita da fuorisede è un albero d'arancia del giardino. Non che manchino i giardini nelle grandi città italiane, ma a chi mi faceva notare come in piena Roma ci siano aranceti carichi di gemme rosse, portai una busta di arance raccolte a due passi da via Veneto. Non contenevano né polpa, né sugo. Puzzavano di città come le notti umide d'estate lungo il Tevere o il Naviglio Grande quando l'aria stagna. In quelle arance vuote ci sono le ragioni più intime di questo libro."
Un anno e mezzo di vita e di passioni, un anno e mezzo di cronache, di entusiasmi e di delusioni, raccontati dalla penna diretta e coinvolgente di uno dei grandissimi scrittori del Sudamerica di oggi. Luis Sepúlveda, dalla sua casa di Gijon nelle Asturie, ci racconta il mondo che viviamo, i fatti che lo colpiscono e commuovono, analizza gli eventi della cronaca e ce ne offre una descrizione lucida ed emozionata, franca e durevole. Non risparmia la sua critica ai potenti del mondo (Bush e Blair prima di tutti) né la sua ironia verso il vecchio dittatore Pinochet, ma nemmeno nasconde i suoi entusiasmi, la speranza che gli dà per il futuro l'elezione di Michelle Bachelet a capo del governo cileno.
Terzo e ultimo romanzo del ciclo dei moschettieri, "Il Visconte di Bragelonne", tra l'epopea e il romanzo picaresco, il dramma e la commedia di costume, si svolge nella Francia radiosa di Luigi XIV. I quattro moschettieri - d'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis - ormai avanti negli anni, si ritrovano su sponde diverse, ma il vincolo saldo dell'amicizia non viene meno anche nei momenti di più forte intensità drammatica. Sullo sfondo, intrecciati con le loro vicende, si sviluppano avvenimenti importanti per la storia europea, a cominciare dal perfezionamento dello Stato assoluto in Francia e della restaurazione monarchica in Inghilterra, mentre fioriscono le avventure galanti all'ombra della corte francese e i molteplici amori del re Sole. È famoso l'episodio della Maschera di ferro, che si svolge lungo diversi capitoli dell'opera e di cui sono state fatte numerose versioni cinematografiche. L'introduzione generale e la presmessa di questa edizione sono di Francesco Perfetti.
La vita della ventitreenne Elaine Dawson sembra un susseguirsi di delusioni e fallimenti. Per questo Elaine non resta troppo sorpresa quando, in una fredda giornata di gennaio del 2003, i suoi progetti vanno nuovamente in fumo: è in partenza per partecipare al matrimonio di un'amica a Gibilterra, e tutti i voli da Heathrow vengono cancellati a causa della nebbia. Ma forse questa volta succederà qualcosa di inaspettato che darà una svolta alla sua vita: un affascinante sconosciuto le offre di andare a pernottare a casa sua, vicino all'aeroporto, invece di accamparsi nella squallida sala d'attesa fino al giorno dopo. Elaine accetta. Da quel momento nessuno la rivedrà più. Cinque anni dopo, l'amica e giornalista Rosanna Hamilton si occupa del suo caso nell'ambito di una serie di articoli su persone scomparse senza lasciare traccia. Al suo fianco l'avvocato Marc Reeve: l'uomo che all'epoca ospitò Elaine. Sebbene gli inquirenti non avessero mai pronunciato accuse nei suoi confronti, il sospetto era stato sufficiente a rovinargli carriera e vita privata. Improvvisamente spuntano degli indizi che Elaine sia ancora viva. A Rosanna e Marc non resta che seguire questa traccia, ignari dei pericoli che li attendono...
Da un codice del XIII secolo Rene Khawam ha recuperato un gioiello della letteratura araba. È il testo che gli studiosi giudicano "il più antico e il migliore", lo stesso che leggevano i califfi, i visir, i mercanti e le donne dei grandi secoli della civiltà araba. Libero da aggiunte arbitrarie, contaminazioni, interventi e censure, nella sua forma autentica "Le mille e una notte" riacquista il suo fascino originario. A tessere questa sterminata e labirintica trama di storie è Shahrazâd, eroina del racconto che fa da cornice alla raccolta, e affascinante odalisca penetrata da secoli nell'immaginario occidentale. Per scampare alla condanna dello spieiato re Shahriyâr, che intende vendicare sulle vergini del suo regno il tradimento subito, Shahrazâd sfrutta le doti dell'affabulazione offrendogli notte dopo notte racconti straordinari, rinchiusi l'uno nell'altro come in un sistema di scatole cinesi. Rapito dalla magia della narrazione, e dal fascino della cantastorie, il sovrano dimentica le ragioni dell'odio e annulla la condanna. Le parole di Giorgio Manganelli presentano e interpretano in modo il lavoro dei traduttori.
Rosetta Loy pubblica questo libro originariamente in francese, nel 2007, accogliendo la proposta di Colette Fellous, che dirige la collana “Traits et portraits” per l ’editore Mercure de France. La narrazione è accompagnata da fotografie che fissano momenti della sua storia personale, stati d’animo, atmosfere, sentimenti che si riflettono nel racconto senza necessariamente corrispondervi, immagini che conservano la loro parte di segreto e che rimandano ad altre immagini o a parole o a un gusto, come quello del cioccolato con l’arrivo a Roma degli americani, “ i nostri liberatori nonché conquistatori ”.
La prima mano è quella del padre, un tempo forte e protettiva, mano amata
e amorosa, che sorregge, cura e salva. Scorrono i ricordi mentre l’autrice, col suo sguardo di bambina, di adolescente e poi di donna, attraversa gli anni di un’esistenza che appare privilegiata e dolente. Lo sguardo rimane sempre lo stesso, acuto, preciso, intuitivo, vero. C’è una guerra che sconvolge il Paese e la bambina la osserva attenta, i bombardamenti e la fame, l’occupazione e le stragi dei nazisti. Ci sono vacanze al mare
e in montagna, dimore borghesi con cameriere e balie, l’autista Francesco, “possente e meraviglioso”, le due sorelle e il fratello.
Ci sono i primi turbamenti, l’infelice consapevolezza del proprio corpo.
I viaggi con la famiglia su improbabili treni, mentre scene belliche di desolazione passano nel sole dell’estate davanti al portellone aperto del vagone bestiame.
La narratrice percepisce il mondo che si sgretola fuori dalle sue stanze
e intanto coltiva un senso di universale compassione che non la lascia mai, neanche quando nell’età matura conosce l’amore più doloroso e profondo, che offre al lettore con incursioni fulminee nella materia viva della memoria più recente (“La terza è una mano fragile e caparbiamente generosa, la mano di un antico guerriero che possiede ancora il ricordo delle battaglie combattute. Una mano da amare, da scaldare con il calore della bocca”).
Un libro intenso in cui, come scrive Livres Hebdo, “la nostalgia è intelligente, pudica e senza effusioni eppure carica di una tenerezza violenta e sensuale”.
Volare in alto, come fanno gli uccelli. È con questo sogno ad accendergli il sangue che ogni mattina il bambino si arrampica sulla cima del tetto di paglia e salta nel vuoto. Per stagliarsi, con lo slancio di un falco, sullo sfondo smagliante del cielo e dei monti Zagros, spina dorsale della terra tormentata che lo ha visto nascere. Sono i tempi della creazione del moderno Iran, e l'esercito dello scià è deciso a cancellare ogni traccia del popolo a cui il bambino appartiene. Strappato al seno caldo e alle canzoni della sua mamma, ora lui deve crescere in fretta, andare incontro alla battaglia che sterminerà la sua gente. E diventare Reza Khurdi, orfano di ogni cosa, soldato del nuovo Paese e persecutore del suo stesso popolo. Perché Reza ha la guerra dentro: per metà figlio dell'Iran e per metà curdo fatto di roccia, stelle e cielo, è il nemico di se stesso, destinato a sognare per sempre il sogno impossibile di una casa.
Il protagonista del romanzo è un simpatico trentenne che lavora in un sex-shop, il cui destino ha in serbo due grandi incontri. Una sera, all'improvviso, si trova di fronte Dio, che vuole diventargli amico. Dio non gli chiede niente in cambio, vuole solo parlare con lui, farsi conoscere. E, a essere sinceri, una spalla del genere serve sempre, soprattutto quando il ragazzo farà il secondo incontro fondamentale della sua vita: Alice, la donna dei sogni. Alice è una studentessa di psicologia alla Sorbona, che lo conquista subito. Il sentimento che nasce fra loro è qualcosa di speciale e raro. Unico. Come unico è il rapporto con Dio, perché Dio è affascinante, onnisciente, preoccupato per l'umanità, premuroso, con un senso dell'umorismo talvolta sorprendente. Come grandi amici, il ragazzo e Dio parlano, scherzano, discutono, ridono, litigano. Dio è un amico così formidabile da fargli quasi dimenticare chi è. E Dio c'è sempre, anche nei momenti più brutti della sua vita. Una domanda, tuttavia, richiede una risposta: perché lui? Perché, fra tutti gli uomini, Dio ha scelto proprio lui come suo migliore amico?

