
Non piegato dalla sofferenza del suo corpo, Giuliano Fantechi ci mostra una via misteriosa e allo stesso tempo unica per continuare a sognare e a combattere contro i nostri draghi, contro i nostri demoni, contro le nostre malattie, perché smettere di sognare e di sperare è già un po' morire. Queste favole ci insegnano il valore dei sentimenti, dell'amore per gli altri e prima ancora per se stessi, ci guidano nella riflessione e nella comprensione di ciò che siamo e riescono a far emergere il bambino dimenticato. Quel bambino anela la nostra attenzione e le nostre cure, poiché tutti siamo stati bambini e tutti portiamo ancora magnifica, dentro di noi, la gemma di quella purezza.
Un romanzo che mette a tema la complessa situazione dei giovani di oggi. Da un lato vittime del vuoto di valori e dalla tentazione del consumismo e dell'edonismo, dall'altro con una potente domanda di senso e di positività della vita che non può essere ignorata. La protagonista di questo romanzo incontra un ragazzo che sfugge a questo stile, colpisce per la sua posizione originale verso la verità e così pian piano da pietra di scandalo diventa fonte di attrattiva e di un percorso interiore dai risvolti inaspettati. Su tutta la vicenda domina la figura di Carlo Acutis come paragone di vita realizzata che sarà beatificato il 10 ottobre ad Assisi.
Il soprannome che gli hanno dato, Dubbio, parla da solo. Una certezza, però, ce l'ha persino lui: dai carabinieri è meglio stare alla larga. Perché di "mestiere" il Dubbio fa il contrabbandiere e campa traghettando stecche di sigarette dalla Svizzera, magari di notte, con una barchetta a motore. E proprio stanotte, col fianco della barchetta, ha urtato il cadavere di una donna. L'ha tirato a riva e, senza dimenticare di far sparire il carico illegale, è andato a chiamare un suo cliente fidato, il medico di Bellano, proprio per evitare i carabinieri. Ma quando torna alla riva, il cadavere non c'è più. Eppure l'ha visto bene, non può esserselo inventato, anche se qualche bicchiere l'ha bevuto, su al crotto del Buco dell'Orso, prima della traversata. In ogni caso, il punto ora è questo: che fare?
"Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto la pioggia. Una pioggia fitta, sottile… una pioggia di lacrime. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo." L’appassionata esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera...
Il libro
L’appassionata esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera.
In un Messico quanto mai reale e al tempo stesso immaginifico, Pino Cacucci mette in scena la sintesi infuocata di un’esistenza, la parabola di una grande pittrice la cui opera continua a ottenere altissimi ed entusiastici riconoscimenti.
Si tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di Frida Kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata all'immobilità), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego Rivera. In poche pagine c'è il Messico, c'è il risveglio dell'immaginazione, c'è la storia di una donna, c'è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. La sintesi infuocata di un'esistenza.
Vittoria non crede nella spiritualità dei manuali, negli aforismi da calamite e soprattutto non crede nei cartomanti: molto meglio un piatto di trenette al pesto con un'amica che farsi leggere i tarocchi. Fotografa genovese con alle spalle alcune pubblicità di successo, è sempre riuscita a navigare tra le difficoltà della vita grazie a un valido mix di buonsenso e ironia. Credeva anche di aver trovato l'amore ma, quando Federico se ne va, lasciandola sola in una casa piena di ricordi, il mondo le crolla addosso. Disorientata e in profonda crisi creativa, Vittoria si ritrova a quarantasei anni senza compagno, senza lavoro e senza sapere più con quali soldi comprare le crocchette a Sugo, il suo adorato gatto. A soccorrerla arriva un aiuto inatteso, sotto forma di un mazzo di tarocchi che suo malgrado, e nonostante il suo scetticismo, scopre di saper leggere con imprevedibile talento. E così, tra la carta dell'Eremita che le ricorda Obi-Wan Kenobi e la Ruota della fortuna che sembra un party psichedelico, nel suo salotto fanno la loro comparsa tanti volti nuovi, consultanti di ogni età che le portano uova fresche, insalatina a chilometro zero e ratafià in cambio di un vaticinio. Circondata da anime gentili che come lei cercano di rammendare il loro cuore spezzato, e da amici fidati che per mesi la incoraggiano e la proteggono, Vittoria senza rendersene conto tornerà pian piano ad ascoltare il mondo che la circonda ritrovando, insieme alla vena creativa, la forza di credere in se stessa.
Un viaggio per scoprire l’essenza della Prima Italia.
Viteliú, dal termine osco antico e originario della parola latina “Italia”, è un viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici.
E sono proprio gli Italici i protagonisti di questo sorprendente romanzo d’esordio: i Sanniti, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i valorosi dodici popoli dell’Appennino centrale che si unirono per combattere contro l’incontrastata potenza romana.
Un incubo proveniente dal passato spinge un vecchio cieco a riprendere in mano il proprio destino e quello di suo nipote salvato dalle stragi dei sicari di Silla. Sulla sua anima di capo supremo, il peso della distruzione del suo popolo martoriato, di cui tenterà di riscattare almeno la memoria. Così, accompagnato dal nipote ritrovato nei meandri di Roma, intraprenderà un viaggio, che diventa un percorso emotivo e di riscoperta di una identità che rischiava di essere perduta, attraverso la Marsica e la Conca Peligna, verso l’Alto Sannio.
Scrivere una biografia di Dante è una sfida che molti hanno già affrontato. Mentre i documenti d'archivio relativi alla sua vita sono pochi e spesso di difficile interpretazione, la sua produzione letteraria contiene così tante informazioni di carattere personale che si potrebbe essere tentati di leggerla come un'autobiografia. Sarebbe tuttavia fuori luogo farlo. In un'originale inchiesta a quattro mani, in cui documenti e opere sono esaminati distintamente ma posti in costante dialogo, Elisa Brilli e Giuliano Milani ricostruiscono l'itinerario di un uomo che ha assistito ai grandi sconvolgimenti del suo tempo, attraversando contesti politici e culturali diversi ma interconnessi (comunale, signorile, imperiale), e insieme quello di un autore che ha tentato a più riprese di dare un senso alla sua vita attraverso la scrittura, inventando nuove forme di racconto di sé dai contenuti sempre mutevoli.
Una giovane donna, uscita da un lungo periodo di oblio in seguito a un incidente misterioso, vuole riappropriarsi del suo passato, anche se sente tornare a galla paure dimenticate. Pezzo dopo pezzo, trepidando, ricostruisce la propria vita recente, dove si nasconde l'enigma di quello che le è successo. E decide di mettersi in viaggio per incontrare l'uomo di cui era innamorata, l'unico che sia a conoscenza di tutta la vicenda. Ma rintracciarlo è difficile, richiede la pazienza e il coraggio di immergersi nel ventre molle della quotidianità, nella vastità anonima dell'Italia dei grandi centri urbani. Città dove molti non sanno più usare le parole per comunicare, dove ognuno vuole vedere solo ciò che gli fa comodo, che lo rassicura. Quando finalmente la protagonista raggiungerà il suo antico amore, non dovrà fronteggiare solo la verità ma anche una travolgente e pericolosissima passione...
VITAstrocche è una raccolta di trentuno filastrocche nate come risposta al monopolio culturale che non rispetta la vita nascente e impone una visione positiva della cultura dello scarto. Fondendo ritmo e musicalità all’importanza del tema, la filastrocca diventa uno strumento efficace per rendere familiare a grandi e piccoli la realtà della vita nel grembo materno come preziosa per dare voce ai senza voce a cui il diritto alla vita viene ingiustamente negato.
Rosa Evangelista (2003) vive in Campania. Ama leggere, scrivere e fare musica ed è particolarmente appassionata al tema della vita nascente dopo aver partecipato alla Marcia per la Vita 2020 a Washington D.C.
Liborio Bonfiglio è una cocciamatte, il pazzo che tutti scherniscono e che si aggira strambo e irregolare sui lastroni di basalto di un paese che non viene mai nominato. Eppure nella sua voce sgarbugliata il Novecento torna a sfilare davanti ai nostri occhi con il ritmo travolgente e festoso di una processione con banda musicale al seguito. Perché tutto in Liborio si fa racconto, parola, capriola e ricordo: la scuola, l'apprendistato in una barberia, le case chiuse, la guerra e la Resistenza, il lavoro in fabbrica, il sindacato, il manicomio, la solitudine della vecchiaia. A popolare la sua memoria una galleria di personaggi indimenticabili: il maestro Romeo Cianfarra, donn'Assunta la maitressa, l'amore di gioventù Teresa Giordani, gli amici operai della Ducati, il dottore Alvise Mattolini, Teté e la Sordicchia... Dal 1926, anno in cui viene al mondo, al 2010, anno in cui si appresta a uscire di scena, Liborio celebrerà, in una cronaca esilarante e malinconica di fallimenti e rivincite, il carnevale di questo secolo, i suoi segni neri, ma anche tutta la sua follia e il suo coraggio.
Un ricordo
mi attraversa la mente
e scompare , fulmineo.
Era la mia vita, quella.
E adesso la voglio
indietro.
Chi è, da dove viene e da che cosa è fuggita Sally, la bella ragazza che di notte lavora come guardarobiera al l’Irish Coffee, un locale trendy al la periferia di Roma, e di giorno si “seppellisce” in uno sperduto monolocale poco distante? A sei anni dall’assunzione neppure i proprietari Anna e Alberto Vasile, i suoi soli amici, sono riusciti a penetrare il muro che Sally ha eretto tra sé, il passato e la vita stessa. Sarà Oliviero Belli, un ricco industriale della moda, attratto e incuriosito da lei, ad aprire la prima breccia: non è il principe azzurro che le dischiude la favola, ma un trentacinquenne divorziato da una donna distruttiva e alle prese con un figlio adolescente che lo respinge, lo detesta e lo provoca sino a rischiare la morte per overdose. Il drammatico segreto di Sally comincia a emergere lentamente, come in un thriller, via via che il rapporto con Oliviero si consolida diventando un amore appassionato e profondo. Discendendo nell’inferno di lui, per aiutarlo a ricostruire un mondo di serenità e di affetti, la nostra protagonista ritrova non soltanto se stessa, ma anche la forza per riallacciare il f ilo con il passato. Stavolta sarà Oliviero a discendere nell’inferno di lei e a lottare perché possa riavere quanto le era stato crudelmente tolto dalla sorte avversa e dall’ingiustizia umana. La vita senza me è una storia di grandi sentimenti che affronta i temi oggi più sentiti, quali la maternità precoce, il disagio giovanile, l’utopia delle famiglie allargate, i divorzi rissosi e tutti gli incidenti di percorso che possono distruggere una coppia se non riesce a seguire l’esemplare percorso dei nostri protagonisti.