
Perché scrivere bene, in modo adeguato alle situazioni e alle richieste della società, della scuola e dell'università, è così complicato? Quali sono le principali difficoltà della scrittura di oggi? E i dubbi più ricorrenti? È davvero possibile migliorarsi? Se sì, in quale modo? Il libro risponde a questi e ad altri interrogativi, adottando un'impostazione diversa da molti altri manuali di scrittura: partendo, cioè, dai reali problemi della scrittura nel terzo millennio, ai quali viene dedicato ampio spazio, proponendo strategie, soluzioni pratiche ed esercizi stimolanti e innovativi. Il tutto nella convinzione che il dovere di comporre testi possa anche trasformarsi nel piacere di scrivere.
Nel centenario della morte dell'Autore, l'editore propone una revisione complessiva della traduzione precedente, più vicina al gusto contemporaneo e fedele al testo francese originario, anche nella punteggiatura. L'appendice ospita un testo inedito tratto dalla tesi di laurea di Mounier
Per molte organizzazioni del terzo settore italiano, la gestione del personale non è mai stata una reale priorità. D'altro canto si assiste alla ricerca di modelli e strumenti che possano contribuire allo sviluppo del rapporto tra persona e organizzazione. Tale rapporto, infatti, non può più basarsi solo sulla motivazione intrinseca degli operatori, con l'esito di essere spesso dato per scontato. C'è anche il rischio che modelli e strumenti vengano assunti acriticamente dall'esperienza e dalla teorizzazione maturata in ambito for profit. Questo volume da un lato mette a disposizione del lettore chiavi di lettura e strumenti per intervenire sui processi di gestione delle persone; dall'altro si è pensato al non profit come ad un laboratorio permanente nel quale alcuni modelli gestionali possono risultare appropriati anche per altri settori come il for profit e il pubblico.
Il libro, basato anche sulle esperienze operative che hanno visto coinvolti gli autori negli ultimi due anni, sviluppa con un linguaggio non tecnico la logica generale di definizione di obiettivi, indicatori e target; le modalità di gestione del quadro giuridico e contrattuale; le tecniche e gli schemi operativi per testare la bontà dell'impianto metodologico dei sistemi di misurazione delle performance (schemi e schede per ragionare sugli elementi distintivi di un sistema di misurazione delle performance funzionale alla redazione del Piano della performance sono contenuti nel Cd-Rom allegato); le modalità di rappresentazione delle performance attraverso le prassi applicative del Piano della performance e il corretto processo di valutazione della performance individuale.
La tematica di Bruner comprende soprattutto i problemi dello sviluppo cognitivo, secondo cui tutto ciò che noi facciamo obbedisce a leggi interne che possono essere favorite o impedite da fattori culturali esterni. La pedagogia, pertanto, deve tener conto dei fattori interni di sviluppo e di quelli esterni nella maniera più completa possibile. In questo volume, l'autore illustra un principio metodologico chiave della ricerca più attuale sulla psicologia del pensiero, quello della rilevazione delle strategie seguite dal soggetto per l'uso delle informazioni.
Il secolo XX è stato uno dei più drammatici e controversi della storia. È stato analizzato nelle maniere più diverse, fino ad essere stato scomposto in parti, più brevi, che lo avrebbero caratterizzato più di altre. Le discussioni, che animano il dibattito storico relativo al secolo passato, sul piano del pensiero politico, sono estremamente più complesse. Basti pensare, ad esempio, a quanto accadde nel 1917, durante la prima guerra mondiale. Oltre alla Rivoluzione russa, l'entrata in guerra degli U.S.A. non solo significa l'emergere di una nuova superpotenza, ma costituisce l'inizio della crisi della visione eurocentrica. Per la prima volta l'Europa comincia una guerra che non ha la capacità di finire con le proprie forze aprendo quel declino dal quale non riesce ancora ad uscire. Il XX è, però, anche il secolo nel quale popoli di altri continenti irrompono sulla scena per svolgervi un ruolo di primi attori e non più di comprimari, cambiando equilibri geopolitici per lungo tempo consolidati.
Che cos'è il pensiero creativo e come si possono concepire idee originali? Lo psicologo e studioso dei meccanismi di formazione del pensiero Edward De Bono, ritiene che il pensiero razionale, ossia "verticale", abbia il difetto di non cercare nuove interpretazioni della realtà e, quindi, di non propiziare l'invenzione, ma solo l'elaborazione successiva di un'invenzione già fatta. Il pensiero che può portare alla creazione è il pensiero "laterale" che tiene conto della molteplicità di punti di vista da cui si può considerare un problema. In questo volume, l'autore descrive varie tecniche per pensare in modo diverso e creativo, con lo scopo di indurre i lettori a sviluppare le loro capacità di farne uso.
C'è un passero coraggioso, che fin dal primo giorno di vita vuole scoprire il mondo che lo circonda, scappa dal nido, si perde, prova e sbaglia, sbaglia e prova e, a un certo punto, si scopre una vocazione inaspettata: quella di aiutare i suoi compagni ad affrontare quanto di brutto incontrano nel corso della loro vita. Un passero chiamato Cipì, protagonista di una storia scritta da Mario Lodi e i suoi bambini della scuola elementare di Vho di Piadena, alla fine degli anni Cinquanta. Un testo che inaspettatamente diventerà uno dei classici più letti nella storia della letteratura italiana per l'infanzia. Un piccolo libro che per la prima volta dà forma alla voce di chi non è mai stato ascoltato da nessuno, cioè i bambini, dentro la scuola. Un atto politico che fa da modello, tra gli altri, a don Milani. Dietro Cipì c'è la riflessione di una generazione di maestri su Antonio Gramsci e John Dewey, ma anche su Giovanni Gentile e la tradizione idealistica, c'è il lavoro culturale di Gianni Bosio e la sua convinzione che debba essere annullato il distacco fra chi produce la cultura e chi la 'consuma'. Cipì racconta la storia di una pratica che ha cambiato dall'interno la scuola italiana, prima del Sessantotto, più delle riforme: quella della didattica democratica.
Se il successo nel lavoro rispecchiasse quello scolastico, le donne oggi governerebbero il mondo. Perché spesso avviene il contrario? In questo volume Susan Pinker risponde ribaltando alcune delle nostre più ferme convinzioni, in particolare che donne e uomini siano equivalenti dal punto di vista biologico e che abbiano gli stessi obiettivi di vita. Che cosa vogliono le donne e perché lo vogliono? Che senso ha imporre alle donne un modello lavorativo maschile? Perché la parità non c'è ancora? Per Susan Pinker all'origine della differenza c'è uno scarto biologico che favorisce inclinazioni e atteggiamenti distinti. Soltanto accettando questa divergenza fondamentale si potrà realizzare un'organizzazione del lavoro in cui le diverse attitudini siano rispettate e valorizzate. Un saggio controverso che mira a gettare nuova luce sulle differenze tra uomo e donna, e offre spunti inediti per riaprire il dibattito.
Il Decreto interministeriale n. 182 del 29/12/2020, in attuazione del D.Igs. 66/2017, ha introdotto i modelli nazionali del Piano Educativo Individualizzato e le corrispondenti Linee guida. Il volume presenta la nuova versione ufficiale del PEI, fornendo numerosi esempi pratici e commentati punto per punto.