
I sistemi regolamentativi utilizzati nella storia della nostra area culturale e geografica di appartenenza, per razionalizzare la presenza sociale del cristianesimo nel tessuto connettivo della comunità politica, sembrano stabilmente orientati al perseguimento di due obiettivi: la predisposizione di modelli normativi che siano adeguati a corrispondere alla complessità istituzionale del cristianesimo; l’uso di quei modelli ai fini di integrazione delle istituzioni ecclesiastiche nei valori e nelle strutture dell’organizzazione politica della società. I sistemi unionisti del passato, fra imperi e Chiesa d’Occidente, descritti in queste pagine, sembrano efficacemente inscriversi in questa tendenza.
Una filosofia dell'azione umana che si apre alla solidarietà e si realizza nel raggiungimento del bene comune. La persona si determina come un essere sociale, in cui il naturale egoismo si accompagna al bisogno altrettanto naturale di solidarietà. Il principio di sussidiarietà sancisce il riconoscimento del diritto all'azione del singolo e dei gruppi sociali che perseguono insieme l'obiettivo del bene comune. Il presente saggio intende evidenziare al lettore la centralità di tale principio ripercorrendone la storia e l'incidenza lungo il corso degli ultimi cento anni della storia politica, economica e civile del nostro Paese. Tale ricerca di senso viene condotta inoltre indagando la capacità della sussidiarietà di ispirare il Codice di Camaldoli, documento programmatico delle forze cattoliche italiane elaborato nel 1943, e la Costituzione italiana.
Eutanasie, al plurale, intende sottolineare la varietà delle questioni di fine vita e suggerire l'inutilità della pretesa di esaurire tutto entro una linea netta che divida il bene dal male, il morale dall'immorale, il lecito dall'illecito, perchà© ogni attesa di assistenza è diversa da un'altra, perchè ogni sofferenza non è equiparabile a un'altra. Il diritto dovrebbe innanzitutto cercare di comprendere quali siano le attese e le speranze di chi soffre. Può farlo, a volte, attraverso artifici come le dichiarazioni anticipate di trattamento: lo strumento estremo per illudersi di dare la parola a chi non può più parlare. Può farlo, molto più spesso, limitandosi a prendere atto dei limiti della tecnologia e ricordando che uno strumento di emancipazione non può diventare un mezzo di oppressione. Se il valore dell'indisponibilità della vita è sistematicamente contrapposto al valore della libertà personale, c'è qualcosa che non funziona nei processi interpretativi e, ancor prima, nel tessuto sociale.Queste pagine sono il tentativo di mettere in luce i diversi modi con cui l'esperienza giuridica ha cercato di trovare un equilibrio tra una pretesa di autonomia che non può essere eretta a rivendicazione assoluta di autosufficienza e un obbligo di curare che non può diventare la mera applicazione di una tecnologia indifferente alle richieste e alla condizione di chi soffre. Esiste un dovere di curarsi? Esiste un diritto a rifiutare le cure? Esiste un diritto a morire? Questi interrogativi sono presi in esame, riflettendo sul concetto di malattia, sulla condizione del malato e in particolare sulla dimensione del "morire", con i suoi tempi (pre-paziente, malato terminale, morituro artificiale), i suoi templi (ospedali, hospice, case di riposo) e i suoi riti (isolamento, alienazione, dipendenza).
La Chiesa cattolica sta vivendo una stagione di profonde riforme interne che investono settori molto delicati della sua vita istituzionale. Uno degli aspetti più controversi riguarda la sua attività finanziaria, talvolta toccata da scandali avvolti da un'apparente impenetrabilità, e sono in molti a credere che tali questioni non siano del tutto estranee alla storica decisione di Benedetto XVI di abbandonare il soglio di Pietro. Senza accondiscendere a inutili dietrologie, questo libro muove da alcuni fatti nuovi che stanno cambiando il volto della Chiesa, la quale - in modo poco appariscente - sembra allontanarsi progressivamente dalla struttura concordataria stabilita nei Patti lateranensi del 1929 e confermata col Concordato del 1984. L'introduzione dell'euro, la riforma dello lor e del più ampio sistema economico e finanziario vaticano secondo i principi antiriciclaggio e antiterrorismo riconosciuti dalla comunità internazionale producono interrogativi nuovi, cui questo volume cerca di rispondere con un linguaggio accessibile, ma senza cedere a pericolose semplificazioni.
Il volume contiene gli atti presentati durante l'Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (1-3 ottobre 2014) dal tema: Compendio, Caritas in veritate, Evangelii gaudium. Le tematiche individuate riassumono i contenuti principali del 2014, anno che, per la Dottrina Sociale della Chiesa, risulta essere pieno di anniversari: "il decimo del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, il quinto dell'Enciclica sociale del Papa emerito Benedetto XVI, Caritas in veritate, e il primo all'Esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco che, con il capitolo quarto, è venuta ad arricchire il magistero sociale pontificio".
Il volume è aggiornato alle novità legislative più recenti. Dalle riforme del Job Act in materia di lavoro (d.lgs. 15 giugno 2015, n. 80 e n. 81, rispettivamente su indennità di maternità e congedo parentale, e sul contratto a tempo indeterminato), alle misure per il sistema bancario e gli investimenti (banche popolari e PMI innovative, l. 24 marzo 2015, n. 33, di conv. del d.l. n. 3/2015); si segnalano poi le novità nella disciplina del falso in bilancio (l. 27 maggio 2015, n. 69). Viene invece, in questa edizione, sensibilmente snellita l'appendice "Locazioni" delle norme complementari, non essendo stato varato il consueto emendamento di fine anno per il rinnovo dell'esecuzione dei provvedimenti di sfratto (d.l. n. 192/14, conv. in l. n. 11/15, Milleproroghe). In materia di persone e famiglia infine, si ricordano le novità del divorzio breve (l. 6 maggio 2015, n. 55), la sentenza della C. cost. sulla fecondazione assistita (sentenza 5 giugno 2015, n. 96) e alcuni interventi correttivi all'ordinamento dello stato civile (D.P.R. n. 396/2000). L'articolato del codice e delle norme fondamentali è aggiornato alla G.U. del 3 agosto 2015, n. 178, con la legge europea 2014 (l. 29 luglio 2015, n. 115). In addenda l'ulteriore aggiornamento a provvedimenti modificativi di rilievo intervenuti subito dopo la stampa del volume, in particolare la conversione del d.l. 27 giugno 2015, n. 83 (fallimento, esecuzione e amministrazione giudiziaria), conv. in l. 6 agosto 2015, n. 132 (G.U. 20-08-2015, n. 192).
Il diritto penale di impresa è stato tradizionalmente un'arma del potere punitivo dello Stato destinata in gran parte a rimanere lettera morta, o a colpire esclusivamente i "pesci piccoli". Complice anche la crisi finanziaria globale oggi non è più così. La grande impresa è chiamata sempre più spesso a fare i conti con la giustizia penale, tanto in chiave repressiva quanto in chiave preventiva. Attraverso l'analisi di una serie di casi esemplari (Parmalat, Cirio, Antonveneta, Bnl-Unipol) il volume, cui contribuiscono alcuni fra i migliori studiosi della materia, fa il punto sulla portata e sul mutamento di ruolo della giurisprudenza nella materia penale economica in Italia, senza tralasciare puntuali riferimenti alla dimensione europea del fenomeno.
Questo volume intende offrire al lettore uno strumento di conoscenza dell'evoluzione dei contenuti e dei metodi delle discipline canonistiche ed ecclesiasticistiche nell'ambito degli studi accademici italiani. Il libro nasce da alcune importanti relazioni presentate a un convegno dell'Associazione dei docenti delle discipline ecclesiasticistiche, canonistiche e confessionali nelle Università italiane (Adec) sotto il titolo "Gl'insegnamenti del diritto canonico ed ecclesiastico a centocinquant'anni dall'Unità". Partendo da quegli spunti e da quelle riflessioni, altri studiosi hanno contribuito ad arricchire il dibattito e a dar forma all'opera, che si completa con saggi di grande interesse con i quali alcuni maestri, negli anni intorno all'Unità d'Italia, avevano preso posizione sui contenuti e sulle reciproche relazioni tra i due insegnamenti dell'antico diritto canonico e del nuovo diritto ecclesiastico. Ne risulta una corposa e articolata ricostruzione, dove non mancano letture originali e dati storici inediti, anche di provenienza archivistica.
A distanza di cinque anni dalla presentazione della seconda edizione de "Il processo civile" e di un solo anno dalla pubblicazione del volume con il quale avevamo già cercato di offrire una lettura sistematica delle riforme che a partire dal 2010 hanno profondamente inciso sulla normativa processuale, la smania riformatrice del nostro legislatore, intenzionato a perseguire ad ogni costo gli obiettivi della efficienza e della rapidità del processo, ma poco incline ad interrogarsi sulle reali cause del dissesto della giustizia civile, ci induce a pubblicare un nuovo volume, destinato a dare un quadro complessivo delle riforme legislative e delle sentenze della Corte costituzionale intervenute nell'intero quinquennio, con riferimento ai diversi modelli di tutela giurisdizionale e delle problematiche concretamente emerse nella loro applicazione.
Questa XVII edizione viene pubblicata ricorrendo all'adozione di accorgimenti grafici (caratteri più grandi, formato di maggiore ampiezza) per offrire una lettura più agevole.
Il presente volume ripercorre le tappe della storia del Diritto Canonico partendo dalle Sacre Scritture e, passando per il Decretum di Graziano, arriva sino al Codice di Diritto Canonico del 1983. Al suo interno è presente anche un esame del periodo storico durante il quale furono introdotte le norme e i precetti per rilevare in che modo il corso della storia abbia influito sulle grandi trasformazioni della Chiesa e nel suo Diritto.
L'interesse del fedele a non essere colpito da pena se non nei casi previsti dalla legge, elevato dal legislatore della riforma al rango di diritto soggettivo, ed il confronto con le esperienze giuridiche laiche aprono nuovi scenari per un ripensamento sul valore del principio di legalità penale nella Chiesa. Il libro, per gli argomenti trattati, è rivolto sia agli specialisti del settore sia a coloro che, affrontando per la prima volta lo studio del diritto penale, desiderano affiancare al manuale istituzionale una lettura complementare utile ad un approccio "utroquistico" alla materia.