
Questo volume della collana Studi Giuridici" intende approfondire le indicazioni della Rota Romana riguardo le prove che vengono addotte a fondamento della richiesta nullità di un matrimonio, con l'aggiunta di un breve studio che mette a confronto i criteri utilizzati nel processo canonico con quelli adottati invece dai tribunali civili italiani. " Con il XLII Congresso Nazionale di Diritto Canonico si è chiuso un ciclo triennale di studio della giurisprudenza della Rota Romana in materia di matrimonio canonico. Dopo i primi due anni dedicati esclusivamente alle tematiche di diritto matrimonale sostanziale, si rivolge ora l'attenzione sul processo matrimoniale e sulle problematiche relative alle prove. Il volume è di particolare interesse per gli Avvocati Rotali, per gli studenti di diritto canonico, le Facoltà di Giurisprudenza e le biblioteche.
La Corte Suprema degli Stati Uniti e la Corte europea dei diritti dell’uomo rivestono un ruolo centrale nella protezione dei diritti fondamentali negli Stati Uniti e in Europa. Lo svolgimento di tale delicata funzione espone talvolta a critiche entrambe le Corti e le pone al centro di un vivo dibattito relativo alla natura e ai limiti del ruolo contro-maggioritario del potere giudiziario. Il volume approfondisce l’impatto delle due Corti nello sviluppo della giurisprudenza sulla libertà religiosa e sui conflitti di valori, oltre ad esaminare casi «sensibili» riguardanti l’aborto, il matrimonio di coppie dello stesso sesso, il fine vita.
Come indicato nel titolo, il volume raccoglie una serie di studi di esperti giuristi, relativi alla responsabilità giuridica degli enti ecclesiastici. Oltre a studi più fondativi, nel volume si offrono risposte alle questioni operative più immediatamente legate a tale responsabilità, sia in chiave di rapporti interordinamentali che a livello di prassi interpretativa, che consentono un giusto discernimento circa la riferibilità dell¿atto illecito all'ente ecclesiastico, la particolare tipologia dei danni a cui deve far fronte la Chiesa o le sue non indifferenti conseguenze all'interno della organizzazione ecclesiale anche in via risarcitoria. L¿indagine sul rapporto tra giustizia e responsabilità dei soggetti giova sicuramente a far sì che le autorità ecclesiastiche e tutti coloro che operano a nome della Chiesa si assumano le loro responsabilità. Inoltre tale riflessione contribuisce a evitare che, per le sue specifiche caratteristiche, la Chiesa sia tenuta a rispondere in maniera sproporzionata e ingiusta. Individuare in modo giusto i soggetti ecclesiali - persone o enti - che specificamente devono rispondere dei danni e degli atti ingiusti, accresce di pari passo la diligenza del relativo operato e di conseguenza induce a una migliore prassi di governo.
In un mondo lacerato da conflitti e divisioni ha senso recuperare l'appello profetico di Eugen Wiesnet per una giustizia riparativa, che guarisca e riconcili abbandonando la logica della vendetta. Con profonda competenza esegetica ed esperienza pastorale, Wiesnet smantella la pretesa fondazione religiosa del modello giuridico retributivo, che ci ha accompagnato per secoli e ancora oggi trova la sua espressione più evidente nel diritto penale, e ci mostra come questa visione, basata sul principio del "tanto quanto", abbia tradito la vera natura della giustizia divina, che non si limita a punire, ma cerca la salvezza e la guarigione di chi ha sbagliato. Una ricognizione attraverso i testi dell'Antico e del Nuovo Testamento nella quale non mancano i richiami alle aberrazioni di spaventosa crudeltà cui ha dato luogo nel corso dei secoli la giustizia retributiva in ambito penale, spesso esercitata in nome di Dio. Un testo teologico, dal respiro universale, estremamente attuale, su una questione oggi decisiva per la convivenza pacifica, ben oltre i confini delle norme giuridiche e del sistema penale.
Importanti studiosi nazionali e internazionali si misurano con due filoni che attraversano il fenomeno giuridico: da un lato, i mutamenti sociali che influenzano il mondo del diritto e premono per la sua riforma, dall’altro, il diritto che mantiene la sua funzione regolatrice e di orientamento della vita sociale.
L'8 dicembre 2015 sono entrate in vigore le norme contenute nel motu proprio di Papa Francesco Mitis Iudex Dominus Iesus, "sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio". "Ho deciso di dare con questo motu proprio - si legge nel documento papale - disposizioni con le quali si favorisca non la nullità dei matrimoni, ma la celerità dei processi, non meno che una giusta semplicità, affinché, a motivo della ritardata definizione del giudizio, il cuore dei fedeli che attendono il chiarimento del proprio stato non sia lungamente oppresso dalle tenebre del dubbio". Si tratta di una riforma che, dopo quasi tre secoli di sostanziale stabilità, innova profondamente norme e procedure. Questo volume - indirizzato a operatori dei tribunali ecclesiastici, avvocati, parroci e fedeli interessati all'argomento - si propone come la prima guida completa e affidabile alla nuova normativa e ai suoi effetti.
Il volume contiene gli Atti del XLVIII Congresso nazionale, La riforma del processo matrimoniale ad un anno dal Motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus, tenutosi ad Udine dal 5 all'8 settembre 2016, i cui atti sono raccolti in questo volume. I lavori congressuali si sono soffermati non solo sugli aspetti più importanti e problematici della nuova legislazione, ma si sono calati anche nella realtà concreta dell'esperienza giudiziaria, cercando di effettuare una prima ricognizione dell'attuazione che essa ha avuto nei singoli tribunali ecclesiastici.
L’Opera è una raccolta sistematica della complessa disciplina in materia di società a partecipazione pubblica.
Le norme selezionate sono state catalogate per materia e commentate tenendo soprattutto conto delle questioni sollevate dalla prassi e con l’intento di fornire un supporto alla soluzione dei problemi pratici e un substrato argomentativo utilizzabile nella elaborazione degli atti amministrativi o delle deliberazioni che i diversi uffici o organi degli enti o delle società partecipate sono chiamati ad adottare.
L’argomento è di grande interesse e attualità: da ultimo è stato approvato il D.Lgs. 19 agosto 2016, n. 175, «Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica» (TUSPP), nel contesto del pacchetto dei decreti delegati di cui alla “Riforma Madia” della p.a. con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare le regole vigenti, attraverso il riordino delle disposizioni nazionali e la creazione di una disciplina generale organica. Accanto a una serie di innovazioni di grande impatto, tuttavia, sono sopravvissute molte delle soluzioni originarie, che sono state travasate nel TUSPP o addirittura in molti casi conservate nel contesto delle fonti previgenti.
Il volume, frutto dell’esperienza ventennale dell’autore esperto e studioso della materia, si rivolge ad amministratori, revisori e agli uffici interni delle p.a., così come agli amministratori, ai sindaci, ai revisori e agli uffici interni delle società partecipate, oltre che ai professionisti che svolgono attività di consulenza e assistenza in favore di tali soggetti.
Nel centenario della marcia su Roma che dette inizio alla dittatura fascista tocca a Liliana Segre - che nel 1938 fu espulsa da scuola a causa delle leggi razziste e nel 1944 fu deportata ad Auschwitz - presiedere la prima seduta del Senato della XIX legislatura. Ne nasce un discorso memorabile, di rilevanza storica e civile, una dichiarazione d'amore per la Costituzione repubblicana, «non un pezzo di carta, ma il testamento di centomila morti caduti nella lunga lotta per la libertà». Se il fascismo è stato «il filo nero che dalle leggi razziali ha portato alla Shoah», l'articolo 3 della nostra Costituzione è la «stella polare» che, afferma la senatrice Segre, «bandisce le discriminazioni e impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono ai cittadini il pieno sviluppo dei loro diritti, delle loro libertà, della dignità». Completano il volume una accorta introduzione di Alessia Rastelli, un breve nuovo testo di Liliana Segre e il saggio conclusivo di Daniela Padoan, che situa il discorso al Senato nella parabola di una tra le più alte testimoni della Shoah. Introduzione di Alessia Rastelli.
"È con piacere che presentiamo ai colleghi - che ci onorano con la loro stima, la loro fiducia e i loro preziosi suggerimenti - e agli studenti, una sesta edizione della 'Tradizione giuridica occidentale' considerevolmente rinnovata rispetto alla precedente, pubblicata nel 2014. Alcune parti del Manuale sono state semplicemente aggiornate, ma altre sono state riscritte. Fra queste, ricordiamo il paragrafo sul 'dialogo fra corti' nel primo capitolo, le pagine sulle codificazioni germaniche nel secondo capitolo che escono riequilibrate dagli interventi effettuati, e la sezione sull'amministrazione della giustizia in Inghilterra la cui riscrittura tiene conto del consolidamento delle grandi riforme che si sono susseguite a cavallo fra il secondo e il terzo millennio. Ci piace tuttavia sottolineare come le modifiche più importanti riguardino il quinto capitolo. Caterina Mugelli ha riscritto la sezione dedicata all''incontro' con il diritto cinese, e le siamo sinceramente grati per aver voluto dare alla luce una nuova versione di tale sezione terminandola pochi giorni prima di dare alla luce Giovanni. Deborah Scolart, che ringraziamo con particolare calore per avere accettato di entrare a far parte della squadra del Manuale riscrivendo la sezione sui Paesi islamici. Come di consueto, infine, abbiamo rivisto le appendici dei materiali: alcuni documenti, rivelatisi di non grande utilità didattica, sono stati espunti, ma qua e là ne sono stati aggiunti di nuovi, che contiamo possano suscitare interesse. In parti colare, sono state aggiunte nell'appendice del terzo capitolo importanti sentenze della Corte suprema degli Stati Uniti, alcune recentissime altre di considerevole valore storico." (dalla premessa alla VI edizione)

