
«La 'giustizia' complessiva realizzabile nel sistema costituzionale è il prodotto del massimo di integrazione possibile tra eguaglianza e libertà»: una concezione integrata dei due princìpi e non più una opposizione reciproca secondo la quale a più libertà corrisponderebbe meno eguaglianza e viceversa. Questa la nuova sfida che il costituzionalismo lancia ai detentori del potere.
"L'amore è una cosa meravigliosa. Si dice. Molti l'hanno vissuto potendoci credere. Altri obiettano che non esiste. Altri ancora pensano che amore sia sinonimo di dolore. Fatto sta che l'amore di coppia fa girare il mondo. Anche se il mondo è cambiato. L'amore è un sentimento potente e misterioso. Ma gesti e parole d'amore hanno anche una risonanza giuridica: il momento in cui si passa dal territorio delle emozioni a quello delle responsabilità è quando non si dice più 'io', ma 'noi'. Da lì, lo stare insieme, fidanzarsi e poi forse sposarsi o convivere, fare un figlio e via dicendo, come ognuno vuole scrivere la sua storia: non c'è più solo la spensieratezza del desiderio e dell'erotismo, ma anche il peso, spesso grave, di nuovi diritti e doveri, reciproci e a confronto. Voglio accompagnare i miei lettori in questo percorso, a volte impervio, attraverso le norme del diritto. Mi aiuteranno storie reali tratte da sentenze o vicende di miei assistiti, tutte elaborate per tutelare la riservatezza dei protagonisti. Che cosa succede alle coppie che si uniscono con l'amore all'insegna della libertà? Vediamo se va proprio così, come sembrano desiderare oppure no. Comunque sia, attrezziamoci per il viaggio." (Annamaria Bernardini De Pace)
Assistiamo in questi ultimi anni, soprattutto nelle società occidentali, a un progresso scientifico e tecnologico senza precedenti per complessità, varietà e velocità dell'innovazione, oltre che per quantità e ampiezza di applicazioni. Nel contesto della 'nuova ondata tecnologica' si delinea il passaggio dalla bio-etica alla tecno-etica: dai problemi sollevati nell'ambito della biomedicina, ai quesiti delle nuove tecnologie emergenti. Tale passaggio evidenzia l'esigenza nell'etica della sostituzione del prefisso "bio' con il prefisso 'tecno': si assottiglia sempre più il riferimento alla dimensione del 'bios', nell'interazione convergente della biomedicina con altri ambiti scientifici e tecnologici precedentemente separati, nell'interfaccia umano-artificiale fino agli orizzonti (anticipati o solo immaginati) del post-umano/trans-umano. Il volume affronta sul piano teorico e pratico i principali temi in discussione: dai problemi 'tradizionali' di bioetica di inizio e fine vita, tra cura e sperimentazione, alle questioni 'nuove' che includono le neuroscienze, la genomica, le trasformazioni della medicina, la biometria, fino agli scenari delineati dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, big data, mobile-health, potenziamento, tecnologie convergenti, roboetica. Le teorie e le questioni della tecno-scienza sono in evoluzione: esigono una riflessione etica 'critica' mediante il confronto tra argomentazioni nel contesto pluralistico e un'innovazione nel diritto alla ricerca di percorsi di governance. È questo l'oggetto di discussione nei principali organismi istituzionali internazionali e nazionali di etica e diritto delle tecno-scienze, dove la filosofia del diritto, da astratta elaborazione teorica, diviene protagonista attiva, concreta e propositiva di un cambiamento in corso, nel presente e per il prossimo futuro.
Nell'acceso dibattito sulle trasformazioni del sistema politico italiano, si è spesso polemizzato, fra maggioranza e opposizione, intorno all'abuso di decreti-legge, deleghe legislative, regolamenti di delegificazione. Il volume ripercorre le trasformazioni verificatesi nell'ultimo decennio relative agli atti normativi del Governo. Particolare attenzione è posta sui regolamenti: fonti del diritto 'secondarie', in quanto subordinate alla legge. Parte del libro è dedicata anche alle riforme Bassanini che hanno comportato un massiccio spostamento della disciplina delle pubbliche amministrazioni dalla fonte legislativa a quella regolamentare, con un ampio impiego della delegificazione.
Il Terzo Settore è «quell'insieme di enti privati che, senza scopo di lucro, perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà, promuovono e realizzano attività di interesse generale attraverso il volontariato, la mutualità o la produzione e lo scambio di beni e servizi». È un prezioso comparto della società e dell'economia nazionale, capace di creare fiducia e coesione sociale. Finalmente le tante leggi che hanno regolato questo mondo, in maniera a volte confusa, sono state riordinate e innovate dalla riforma del Terzo Settore. Il volume traccia il percorso riformatore nel suo complesso, analizzato dai suoi stessi protagonisti. Nella prima parte Emanuele Rossi ripercorre la storia della legislazione del Terzo Settore; Antonio Fici esamina i principi e i profili generali della Riforma; Gabriele Sepio approfondisce le numerose innovazioni di natura tributaria e fiscale; infine Paolo Venturi si concentra sugli aspetti peculiari della riforma dell'impresa sociale. La seconda parte dell'opera offre un commento dettagliato, articolo per articolo, del Codice del Terzo Settore e del decreto sull'impresa sociale.
Questo testo affronta i temi che da sempre attraggono e tormentano i giuristi. Come rappresentare e spiegare il concetto di diritto, la nozione della giustizia e l'istituzione dello Stato? Lo sguardo critico e lucido di Nicolás Gómez Dávila conduce il lettore all'interno di un percorso storico e speculativo, fino a tracciare una nuova mappa del giuridico, quanto mai ricca di fascino. "Diritto, Giustizia e Stato vengono ridefiniti da questo poderoso ed eclettico pensatore del Novecento, che non ne perde mai di vista il collegamento con l'etica, la politica, la tradizione, la storia, i giuristi." (Luigi Garofalo)