
"Oggi, se non si è mistici, non si può essere nemmeno cristiani". Le parole di Karl Rahner sono state ripetute all'infinito, forse nel tentativo ingenuo di leggervi una soluzione alla crisi di fede che affligge l'Occidente. Certamente la stagione presente è segnata da un crescente, ma anche sfuggente interesse per l'argomento. Un interesse motivato il più delle volte da una diffusa sensibilità "post-moderna" tesa a privilegiare, nel contatto con il divino, l'intuizione e l'esperienza personale a scapito della ragione o della verità, sino al rifiuto di ogni mediazione ecclesiale in favore di un incontro sentimentale e immediato con Dio. In positivo, è tuttavia possibile intuire dietro questi itinerari informi, l'attesa e il desiderio di un cammino verso l'Assoluto che non si proponga come percorso puramente intellettuale, ma esistenziale, cioè un "sapere dell'anima" che sappia intuire le ragioni del cuore e dare parola al sentire interiore. Da qui il fascino ambiguo della mistica, bisognoso di una accorta e critica indagine culturale, storica, biblica e teologica. Al tema è stato dedicato il XIII corso residenziale del Centro Studi di Spiritualità di Milano, tenutosi nel luglio 2014 a Marola, di cui il presente volume raccoglie gli Atti.
Il pellegrinaggio in Turchia ruota intorno alla figura di san Paolo e alle prime comunità cristiane che qui fiorirono: fu proprio qui, infatti, che i credenti per la prima volta vennero chiamati "cristiani". L'antica Asia Minore fu sede dei primi concili ecumenici ed è la patria delle Chiese dell'Apocalisse. La Madonna avrebbe trascorso gli ultimi anni di vita nei pressi di Efeso insieme a Giovanni, il discepolo amato. San Paolo, l'Apostolo delle genti, nacque in Cilicia (odierna Turchia sud-orientale), e ogni luogo parla di lui: Tarso, la città natale; i centri dove ha predicato; le località delle chiese alle quali ha scritto; le strade che ha percorso; i porti per i quali è transitato. Oggi i cristiani in Turchia rappresentano meno dell'1045 della popolazione. Delle comunità ricordate nel Nuovo Testamento non rimangono se non povere vestigia, immerse in paesaggi mozzafiato e pieni di storia, arte e cultura classica. Un viaggio in questa "culla del cristianesimo" significherà ripercorrere le origini della Chiesa ma anche dare un messaggio di speranza alla piccola comunità rimasta. Una guida per andare alla scoperta della ricchezza storica, spirituale e culturale della "Terra Santa della Chiesa": sguardo d'insieme sul Paese; la presenza cristiana; itinerari di visita; i luoghi di san Paolo; liturgia della Parola; informazioni utili.
La editorial PPC presenta ‘Aventuremos la vida’, un libro que, en el marco del Año de la Vida Consagrada convocado por el papa Francisco para este 2015, trata de dar respuestas al futuro de la vida religiosa en forma de tres miradas oportunas y necesarias.
Dolores Aleixandre, las monjas trinitarias de Suesa y el capuchino Víctor Herrero de Miguel firman una obra tan sugerente como sencilla y práctica, con diferentes pistas y pautas de actuación sobre qué es lo esencial de la vida consagrada.
Así, el libro se abre con las páginas de Dolores Aleixandre, religiosa del Sagrado Corazón y reconocida biblista con un desarrollado olfato pastoral. Ella, desde su perspectiva de ser parte de la generación que vivió el antes y el después del Concilio Vaticano II, invita al lector a adentrarse y centrarse en la esencia de la vida religiosa con atención, sencillez, firmeza y paz.
Las monjas trinitarias de la comunidad contemplativa de Suesa (Cantabria) titulan su capítulo del libro: ‘Con T de Trinidad, experiencia de vida comunitaria’. Con un lenguaje fresco y actual, las religiosas comparten sus vivencias sobre cómo “‘comunionar la vida’, honrar las diferencias de las hermanas, confiar plenamente en el bello corazón comunitario donde Dios se manifiesta y caminar hacia adelante unidas, como una piña, porque, ¡por supuesto que se puede ser comunidad!”, aseguran.
Por último, Víctor Herrero de Miguel, capuchino, filólogo y biblista, se vale de su prodigioso conocimiento de literatura y la poesía actual para explicar cómo el religioso, a semejanza del poeta, es el que vive a la vez el centro y la hondura, el peso y lo ligero, quien transita “iluminado por la sombra” y al que le están reservados los márgenes. “La vida religiosa o es poética o no es vida”, señala en sus páginas, que recorre “de la mano de algunos poetas que, con su palabra, nos ofrecerán una mesa, (…) poemas que nutren mi intimidad, en cuya compañía he aprendido a ver más claro y por medio de los cuales se han ido fraguando decisiones importantes. Siento que, compartiéndolos, dejo al descubierto los planos de la casa en la que habito”.
Cada uno de los tres autores aporta además, en sus respectivos capítulos, sugerencias de oración personal y colectiva, pistas de trabajo y puesta en común para reuniones o retiros comunitarios.
Dopo la notevole diffusione della collana "Lectio divina per ogni giorno dell’anno" (in diciassette volumi), questa nuova sezione della collana "Lectio brevis" intende mettere a disposizione di un pubblico più vasto le ricchezze della Lectio divina, tenendo presente specialmente chi, pur desiderandolo, fatica a trovare nella sua giornata un tempo prolungato per il confronto con la Parola, "Pane quotidiano" del cristiano.
Fra i testi proposti dalla liturgia del giorno, viene privilegiata una pericope o viene scelto un solo versetto e, per ogni giorno, si offre un tema unitario approfondito in due momenti: il primo biblico sapienziale (per la meditazione) e il secondo di attualizzazione (per la lettura spirituale). Anche il formato tascabile intende favorire una facile utilizzazione del sussidio in qualsiasi momento libero della giornata.
Una novedad importante: la primera traducción en español del misal hispano-mozárabe, en la parte correspondiente al propio del tiempo.
Un sussidio agile per guidare coloro che si avvicinano al mistero della Sindone. Tutti gli aspetti importanti e affascinanti del sacro Lenzuolo vengono affrontati e presentati al lettore con ampio ricorso a grafica e illustrazioni. Sindone: un nome antico che ha origini greche e che significava "lenzuolo". Oggi per tutto il mondo "la Sindone" non è un lenzuolo qualunque ma quello che da oltre quattro secoli è conservato nel Duomo di Torino. Secondo la tradizione la Sindone di Torino è il lenzuolo funerario nel quale fu avvolto il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla croce. Ciò corrisponde al racconto dei Vangeli, secondo i quali Giuseppe di Arimatea compose il corpo di Gesù nel sepolcro dopo averlo avvolto in una sindone. Tale tradizione non è in contraddizione con quanto si sa delle vicende storiche della Sindone di Torino, anche se la sua storia è assolutamente certa e documentata solo a partire dalla metà del XIV secolo. La Sindone di Torino è certamente uno degli "oggetti" sacri più studiati, sotto ogni aspetto e in ogni epoca, ma in modo particolare negli ultimi cento anni.