
Un cofanetto contenente un cd di 70 minuti con le canzoni di "Canti di scena" e il libro con la versione completa dei testi, dei monologhi e delle gag. Uno scritto di Cerami "dietro le quinte" e di Piovani sulla storia del canto di scena e della canzone da palcoscenico completano il volume. "Più che un racconto organico di fatti ordinati, Canti di scena è una drammaturgia orizzontale, giocata su contrasti emotivi e anticlimax... Aforismi e divertimenti; toni epici, satirici, lirici, infantili; calchi e spiazzamenti linguistici convivono contaminandosi fino al punto che si può ridere col dramma e commuoversi con la comicità". Vincenzo Cerami
La tradizione popolare è ancora una volta il perno del lavoro di elaborazione di Dario Fo: attraverso storie, miti e leggende popolari, Francesco appare nella sua debolezza umana, nella sua indisponibilità al compromesso, ma allo stesso tempo nella sua profonda comprensione dell'animo umano e dell'idea di un Dio aperto al dialogo con l'uomo peccatore. Grazie a lu santo jullaré Francesco, lo spettatore-lettore potrà quindi conoscere in un'ottica nuova, non agiografica, San Francesco e gli episodi celebri della sua vita, tutti affabulati da uno dei grandissimi del teatro italiano.
Musicista attivo e apprezzato nella vita musicale del suo tempo, Guido Albanese ha legato il suo nome soprattutto al grande successo popolare di "Vola, vola, vola", ma la sua opera comprende amche liriche da camera, canti popolari, brani corali colti e popolari e colonne sonore per il cinema e il teatro. Il personale progetto di questo compositore, così legato alle potenzialità espressive della musica e della poesia della propria terra, ne fanno un personaggio che merita di essere studiato in ambito musicologico.
Il volume analizza i vari aspetti, le cronologie, gli indici e la teoria del cinema nordamericano, il più discusso e il più amato, con saggi di Gunning, Gomery, Mottet, Uricchio, Robinson, Muscio, Gundle, Simon e altri.
Il volume fa parte di una serie suddivisa in tre sezioni, dedicate alle diverse arti, alla storia dell'estetica e ai suoi concetti chiave. L'autore di questo volume prende le mosse dagli albori della civiltà per mettere poi in luce come nel mondo greco si elabori un'idea del bello architettonico legato alla razionalità, e come con Vitruvio venga nobilitata e sistematizzata un'arte in cui si devono fondere stabilità, unità e bellezza. Dopo aver mostrato come nel Medioevo l'architettura rientri in un universo intensamente simbolico, l'autore esamina il risorgere dei canoni classici con l'Umanesimo e il Rinascimento e segue poi la riflessione filosofica sull'architettura nel Barocco e nel Settecento.
Da quasi tre anni ogni settimana Marco Lodoli scrive una recensione di cinema sulla rivista "Diario", diretta da Enrico Deaglio. Ma probabilmente "recensione" non è il termine giusto, perché gli articoli di Lodoli non hanno granché da spartire con i puntigliosi giudizi sui film scritti dai critici professionisti. Più che altro si tratta di un appuntamento con i lettori, un incontro amichevole intorno al tavolo di un bar. E a quel tavolo Lodoli si lascia andare ad associazioni e ricordi, digressioni e ipotesi, a tutti quei pensieri sparsi ma non arbitrari suggeriti dalla visione di un film.