
Venticinque autori, tutti autorità internazionali nel proprio ambito di competenza, tracciano il filo rosso dell'arte occidentale con saggi che si concatenano diacronicamente. Questo fa di un'opera enciclopedica un'opera storica. A differenza degli altri mondi, l'Occidente e in esso l'Europa sono leggibili storicamente, dall'arte greca sino all'arte contemporanea, pop o minimal che sia. A questo quadro partecipa anche il Mediterraneo islamico nel Medioevo e nell'epoca moderna. Col colonialismo l'Occidente si espande e la sua arte si riversa nelle Americhe. In epoca contemporanea il linguaggio artistico occidentale si fa, anche a causa della mondializzazione del mercato dell'arte, internazionale.
Il mondo dell'arte è circondato da esperienze artistiche non ufficiali, popolari, religiose, marginali di cui raramente la critica e la storia dell'arte si interessano. In questo libro si analizzano opere ed esperienze creative che potrebbero tranquillamente essere collocate in quel mondo. Tre sono i casi studiati: l'arte votiva, l'outsider art e la street art, a ognuno dei quali è dedicato un capitolo. L'arte votiva è ignorata negli aspetti più contemporanei, ma visitando un qualsiasi santuario in Italia ci si può imbattere anche in linguaggi diversi dalla pittura figurativa: fotografia, installazioni, ready made, opere concettuali. All'arte degli outsider è sempre negata la consapevolezza del loro lavoro, e questo li separa definitivamente dai colleghi cosiddetti sani e liberi. La street art è spesso compromessa con la dimensione dell'arte ufficiale quando smette di essere tale ed è trasferita sulle pareti di una galleria d'arte. Il volume riconosce e discute le potenzialità di questi tre campi limitrofi, al fine di rendere più ricca la discussione del rapporto tra arte ed espressione umana.
II dizionario è dedicato all'amore, un tema con il quale si sono confrontati artisti di tutte le epoche. L'autore distingue nettamente l'amore dei sentimenti, che include l'amore coniugale, materno, omosessuale, ma anche l'amore per la patria o l'amore divino, da quello corporale, o erotismo, in cui gli artisti celebrano il trasporto dei sensi in modo più o meno esplicito, dalle immagini maliziose delle settecentesche scene di genere, ai manuali del sesso in Oriente e Occidente, alla simbologia fallica. Tutto un capitolo è inoltre dedicato alle coppie celebri che popolano la Sacre Scritture, i miti e la letteratura di tutti i tempi, partendo da Adamo ed Eva fino a Otello e Desdemona, passando per Marte e Venere, Elena e Paride, Saffo e Faone, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta.
Il racconto della diffusione dell’arte indiana attraverso tutto il sud-est asiatico è realmente epico e riguarda non solo la storia, ma anche la diffusione delle religioni e della cultura.
Commercianti, esploratori e monaci indiani viaggiarono verso oriente a partire dall’attuale Sri Lanka e dalla Birmania raggiungendo la Tailandia, la Cambogia, Giava, la Malesia, fino al delta del Mekong. Non si trattò mai di un’invasione armata, ma di una pacifica presenza ed influenza che la cultura indiana seppe affermare in tutti questi territori. Sia la religione Induista sia quella Buddista si diffusero così dal subcontinente indiano al resto dell’Asia meridionale. Queste nuove religioni portarono le loro iconografie e i loro stili che si innestavano sulle culture locali fecondandole e trasformandole ma mai cancellandole. Per questo possiamo oggi parlare di arte indiana in zone distanti dall’India, zone in cui Buddismo e Induismo convivono e spesso la distinzione fra i due tende a sfumarsi.
I monumenti documentati in questo volume sono affascinanti e spesso maestosi; alcuni celeberrimi, come Angkor in Cambogia o Borobudur in Indonesia, altri meno noti e visitati. Il viaggio epico dell’arte indiana si alimenta del mistero di luoghi fra loro diversissimi frutto del matrimonio dei modelli artistici e iconografici importati dall’India con gli accenti e gli stili del posto. L’arte indiana si diffonde e fiorisce ogni volta nuova nella diversità di ciascuna cultura locale.
Il volume è illustrato dalle straordinarie immagini della fotografa francese Mireille Vautier, frutto di anni di lavoro e di numerosi viaggi nel sud-est asiatico.
Nella stagione 1977-78 il Piccolo Teatro di Milano allestisce "La Tempesta" di Shakespeare. La regia è di Giorgio Strehler, che commissiona appositamente una nuova traduzione dell'opera ad Agostino Lombardo. Il grande studioso si mette al lavoro, ma quando il testo arriva nelle mani del regista, si accumulano sulle pagine chiose, varianti, proposte di modifica. Ed ecco che entrambi si esaltano in un corpo a corpo sulla traduzione teatrale di quel testo, che li vede interloquire intensamente, alla ricerca delle soluzioni più efficaci. Alla fine, Lombardo mette a punto una traduzione profondamente rinnovata, tanto da apparire come un altro testo, rispetto a quello iniziale. Intanto, Strehler crea una macchina scenica strepitosa, inventa una conduzione degli attori magistrale. La messa in scena segna una pietra miliare nella storia del teatro italiano. Tanto che la Rai decide di riprenderla integralmente e di mandarla in onda nel dicembre del 1981. Dopo trent'anni, a distanza di dieci anni dalla morte di Strehler e di due da quella di Lombardo, il carteggio fra il professore e il regista esce da un cassetto, insieme con i manoscritti delle due traduzioni di Lombardo: quella originaria e quella successiva alla lunga discussione con Strehler. Un materiale che consente di ricostruire il loro lavoro sulla "Tempesta", dal testo alla scena. Il DVD allegato al volume, riproduce la registrazione integrale dell'opera trasmessa dalla Rai.
In questo volume è offerta una documentata sintesi su una delle più importanti tradizioni artistiche del mondo asiatico, quella persiana. Il mondo iranico, cerniera fra l'Asia più lontana (con influenze centroasiatiche, indiane e cinesi) e il Vicino Oriente (innanzitutto in relazione con la limitrofa Mesopotamia, ma anche con il contesto mediterraneo), è stato terra di passaggio ed elaborazione artistica - ma anche religiosa - di straordinario interesse. L'Iran degli Achemenidi, di Persepoli e quello partico, rivale di Roma sconfitta dai potenti Sasanidi, fu uno dei primi tenitori conquistati dai musulmani sulla via dell'espansione di quel grande impero. È possibile immaginare la grande arte islamica senza tenere conto del fondamentale contributo iranico? Certamente no. Il testo, agile e di facile lettura, ci informa circa la complessità dei fenomeni artistici e sulla loro indubbia importanza, non solo locale.
L'arte greca del I millennio a.C. è stata, come noto, la culla dell'arte figurativa europea a noi familiare. Nel mondo del Mediterraneo antico si è invece trattato di un fenomeno eccezionale, dovuto alle condizioni culturali particolari della sua formazione. Da qui la ricchezza e varietà delle sue manifestazioni, a partire dal rigore dei sistemi decorativi geometrici dei primi secoli.
Cosa rende un bambino, potenzialmente disposto ora all'ascolto dei suoni musicali ora a quello dei fonemi linguistici, un futuro ascoltatore consapevole? Quali sono gli elementi che favoriscono la sviluppo di questa modalità di espressione? Ecco giungere Debussy e Ravel: portano con sé le loro musiche dove è nascosto, in una qualche maniera, il segreto di una semantica musicale che rende la musica una tessitura. La trama della parola-suono si svolge, così, come in una tela su cui ogni ascoltatore ha il diritto di porre, con decisa pennellata, il contributo comunicativo senza il quale l'arte dei suoni rimarrebbe, comunque, morta o agonizzante.
Sono molto numerosi i manuali che hanno trattato gli argomenti di prima informazione sul disegno di architettura. Ma, come è noto "repetita iuvant"; e, per lo studente, specialmente in questa epoca caratterizzata dal dominio dell'informatica, è fondamentale conoscere te regole necessarie per disegnare correttamente con la propria mano, per poterle poi applicare nella rappresentazione digitale. Il volume è suddiviso in tre parti: la prima approfondisce lo studio del disegno manuale nella sua duplice espressione grafica e cromatica; la seconda analizza gli stessi argomenti, risolti dal disegno digitale; la terza pone in evidenza le differenze e i vantaggi di queste due tipologie della rappresentazione, con alcune schede di elaborati svolti da studenti della facoltà di architettura sia a mano libera che a riga e squadra e al computer: esse vogliono rappresentare un aiuto per gli allievi che desiderano apprendere le tecniche più idonee per disegnare correttamente qualsiasi oggetto architettonico. È auspicabile che la lettura di queste pagine semplifichi il primo scambio di informazioni tra docente e alunni. A introduzione dei vari argomenti sulle diverse tipologie del disegno si è posto il fumetto dell'architetto Renato de Paolis Guidacci.
Oggi, nel momento in cui le immagini digitali sempre piú dominano la scena, sia a livello amatoriale sia a quello professionale, la fotografia sembra giunta a uno spartiacque della sua ormai lunga storia. Con questa opera si intende dare un quadro completo dell'argomento, che spazia dai fotografi alle informazioni tecniche piú aggiornate, dalle scuole nazionali alla critica d'arte, passando per la storia culturale dell'immagine negli ultimi 150 anni. Le oltre 1700 voci del dizionario sono state scritte da un gruppo di piú di 140 specialisti internazionali. Sono piú di 800 le voci biografiche dedicate a fotografi o a personalità che hanno notevolmente influenzato la cultura fotografica dal XIX secolo a oggi. I due volumi sono ampiamente illustrati e comprendono molte immagini inedite o poco conosciute. Molte delle voci includono suggerimenti per letture di approfondimento. L'utilità dell'opera è rafforzata dalla presenza di una vasta bibliografia, una cronologia della storia fotografica, una lista dei siti web di rilievo e un indice dei nomi. L'edizione italiana aggiunge 50 voci all'originale inglese, concentrandosi in maggior dettaglio sugli autori piú noti del nostro Paese.