
Come i quattro precedenti volumi (2004, 2005, 2006 e 2007) di successo, Scegliere un film 2008 è uno strumento ideale sia per genitori che vogliono scegliere un film da godere in famiglia sia per chi organizza cineforum, soprattutto in contesti educativi (scuole, gruppi, giovanili, associazioni...). Ma anche studiosi e professionisti dell’audiovisivo e i semplici appassionati potranno trovare uno sguardo acuto, intelligente e originale per comprendere a fondo i film analizzati. Il volume raccoglie infatti i circa 160 titoli considerati più significativi fra quelli usciti da giugno 2007 a maggio 2008. Le recensioni, firmate da giovani e brillanti professionisti dei media (sceneggiatori, story editors, studiosi), privilegiano la componente narrativa: il tipo di storia raccontata, i personaggi e i valori di cui si fa portatrice, con una valutazione che tiene in primo piano le componenti etico-antropologiche del film.
Per rendere la consultazione più rapida e immediata, a ogni film è stato attribuito un voto in stelline, da una a cinque. Il voto non è per cinefili, ma per un pubblico di persone «normali», ed è il frutto di un giudizio complessivo che tiene conto dei pregi estetici, ma soprattutto contenutistici.
Difendere i paesaggi reali dipinti da Piero della Francesca è importante quanto difendere le sue tele; educare i giovani a intendere l'uno e l'altro è assicurare che quel paesaggio e quel dipinto costituiscano un'eredità di bellezza da trasmettere alle future generazioni. L'Italia ha un'invidiabile tradizione artistica che da secoli ne fa una meta abbligata per i viaggiatori, letterati, uomini di cultura da ogni parte del mondo che vengono a scoprire bellezze antiche e moderne. Consaevole di questo primato Giovanni Gentile nel 1923 inserì l'insegnamento della storia dell'arte nei licei classici: provvedimento negli anni eroso e annacquato, malgrado dall'arte l'Italia tragga un fiume di turisti e moneta pregiata. L'autore ripercorre queste vicende fino ai giorni nostri e propone nuove linee di metodo per il rinnovo della disciplina. non una storia di capolavori e di maestri nozionistica, ma una conscenza di grado in grado più approfondita che sappia avvicinare i giovani a questo immenso patrimoniodi oggetti d'arte, musei, città e paesaggi. Una disciplina che sappia dialogare con storia e letteratura.
Il cinematografo arriva da noi nel 1896, a pochi mesi dall'invenzione dei fratelli Lumière, ma bisogna attendere il 1905 - con la proiezione romana del film che, in dieci minuti e sette quadri, ricostruisce la Presa di Porta Pia per festeggiare la nascita ufficiale del cinema italiano. Le nostrane "fabbriche delle films", come vengono chiamate, sono piccole imprese a conduzione familiare che cullano tuttavia ambizioni industriali. Nella scelta dei soggetti si attinge al meglio della letteratura, dell'arte e del teatro, e grandi nomi della cultura del tempo - uno su tutti, Gabriele D'Annunzio vengono coinvolti nell'ideazione di trame e musiche, o nella riduzione delle proprie opere. Le produzioni sono grandiose: "Quo Vadis?", "Marcantonio e Cleopatra", "Giulio Cesare", "Gli ultimi giorni di Pompei" e "Cabiria". Il cinema fa sognare, infiamma il patriottismo popolare alla vigilia della Grande Guerra, conquista il pubblico americano. Per le star italiane esplode l'età d'oro dell'adorazione universale.
Cosa rappresenta un affresco di Leonardo piuttosto che un olio di Mondrian? Cosa ha voluto dire l'artista e quali sono le tecniche con cui è stato prodotto? Per leggere e apprezzare un dipinto è importante distinguere gli stili e i linguaggi, riconoscere i temi, cogliere il significato voluto dall'artista e l'espressione della cultura del suo tempo. Questo manuale suggerisce come avvicinarsi ad un'opera pittorica con il piacere di capirne e saperne di più.
A partire dal 1950, Rothko cominciò a contrassegnare le sue opere solo con un numero, smettendo, al contempo, di rilasciare dichiarazioni. Ma questo silenzio fu solo pubblico. In quegli stessi anni Alfred Jensen (1903-1981), uno dei pittori più eclettici ed esuberanti nella New York degli anni cinquanta e sessanta, frequenta regolarmente il suo atelier e prende l'abitudine di trascrivere segretamente le loro conversazioni. Scomparse per oltre un cinquantennio nel buio degli archivi, vengono pubblicate oggi per la prima volta. Si tratta di un documento d'eccezione, in cui Rothko dialoga liberamente come poteva fare solo con un altro artista. Il suo sguardo lucido e personale si posa tanto sui protagonisti del suo ambito artistico che sulla storia dell'arte: la pittura greca, Monet, Cézanne, Picasso, Mondrian, Matisse. Mai conciliante, Rothko non esita a prendere partito e persino ad alzare la voce. Una voce che la scrittura tersa e vibrante di Jensen ci restituisce, assieme alle passioni dell'uomo e dell'artista.
Una monografia completa su uno dei maestri che più hanno segnato la storia dell'arte. Le vicende biografiche sono inquadrate nel contesto storico, sociale e culturale del suo tempo. Una selezione di cinquanta capolavori riprodotti a piena pagina, sono analizzati con dettagli ingranditi di forte impatto e commentati in modo chiaro e diretto. Non mancano approfondimenti e curiosità, un'antologia critica, una cronologia e un indice per risalire al museo che conserva le singole opere.
Una monografia completa su uno dei maestri che più hanno segnato la storia dell'arte. Le vicende biografiche sono inquadrate nel contesto storico, sociale e culturale del suo tempo. Una selezione di cinquanta capolavori riprodotti a piena pagina, sono analizzati con dettagli ingranditi di forte impatto e commentati in modo chiaro e diretto. Non mancano approfondimenti e curiosità, un'antologia critica, una cronologia e un indice per risalire al museo che conserva le singole opere.
Una monografia completa su uno dei maestri che più hanno segnato la storia dell'arte. Le vicende biografiche sono inquadrate nel contesto storico, sociale e culturale del suo tempo. Una selezione di cinquanta capolavori riprodotti a piena pagina, sono analizzati con dettagli ingranditi di forte impatto e commentati in modo chiaro e diretto. Non mancano approfondimenti e curiosità, un'antologia critica, una cronologia e un indice per risalire al museo che conserva le singole opere.
Il volume raccoglie i saggi più importanti di storia dell'arte di Richard Krautheimer, scritti in più di mezzo secolo di attività scientifica (1929-82). I temi trattati coprono un arco di tredici secoli: dall'architettura chiesastica paleocristiana a quella medievale, dall'arte e dalla teoria artistica del Rinascimento al rinnovamento urbanistico di Roma intrapreso alla metà del Seicento da papa Alessandro VII. Particolare attenzione è dedicata alla storia dell'architettura, soprattutto quella paleocristiana, a cominciare dalle basiliche erette sotto Costantino. L'autore esamina a fondo le fasi evolutive dei vari tipi edilizi, mettendone in risalto le affinità e le diversità; non si limita però a una descrizione puramente architettonica degli edifici, ma scorge piuttosto in essi un messaggio, che è possibile decifrare solo con una conoscenza adeguata delle concezioni teologiche, liturgiche, sociali, politiche e ideologiche dell'epoca. E Krautheimer riesce mirabilmente in ciascuno scritto a fornire la chiave per intendere quelle concezioni.
Al pari di altri fondamentali ambiti disciplinari, la cultura architettonica odierna è esposta al rischio della progressiva perdita di memoria storica, e della mancanza di comprensione dei fenomeni. Questo volume intende essere una approfondita riflessione di una disciplina che ha sempre più un ruolo di primo piano nella società. Marco Biraghi ripensa la storia dell'architettura contemporanea non solo per aggiornarla rispetto alle altre opere di questo genere - inevitabilmente invecchiate dal punto di vista del metodo oltre che cronologico - ma sopratutto per leggere i molteplici aspetti che caratterizzano il secondo dopoguerra, rispettandone la complessità, e ponendo la materia sotto una precisa angolazione critica.
Al pari di altri fondamentali ambiti disciplinari, la cultura architettonica odierna è esposta al rischio della progressiva perdita di memoria storica, e della mancanza di comprensione dei fenomeni. Questo volume intende essere una approfondita riflessione di una disciplina che ha sempre più un ruolo di primo piano nella società. Marco Biraghi ripensa la storia dell'architettura contemporanea non solo per aggiornarla rispetto alle altre opere di questo genere - inevitabilmente invecchiate dal punto di vista del metodo oltre che cronologico - ma sopratutto per leggere i molteplici aspetti che caratterizzano il secondo dopoguerra, rispettandone la complessità, e ponendo la materia sotto una precisa angolazione critica.
Nel Settecento prende forma la metropoli moderna. Mentre nascono nuove capitali - come San Pietroburgo e Washington - si forma anche un nuovo proletariato che darà vita alle rivoluzioni americana e francese. Prima della rivoluzione industriale il 60-80% della popolazione attiva era impiegato in attività agricole e viveva in campagna; l'industrializzazione porta la gran parte della popolazione a trasferirsi nelle nuove metropoli e intellettuali, governanti e architetti s'interrogano sulla struttura di agglomerati urbani che sovraffollamento, concentrazione di attività produttive, nuove istanze di igiene e salubrità non consentono più di valutare unicamente in termini di "bellezza", "decoro" o monumentante. L'architettura ricerca nuovi materiali e nuovi sistemi di produzione da applicare su larga scala in inediti tipi edilizi - ministeri, caserme, carceri, ospedali, borse, teatri, biblioteche, musei, fabbriche e cimiteri - mentre gli edifici per il culto e i palazzi reali o dell'aristocrazia perdono centralità nella qualificazione degli spazi urbani.