
«I titoli dei film, gli anni in cui sono stati realizzati, i nomi dei registi, l'essenza stessa degli Academy Awards, sono fuggitivi e condannati all'impermanenza più totale, all'oblìo, al fondu al nero. In questo libro spero si parli di film e di registi che fuggono in avanti.»
Bernardo Bertolucci
La mia magnifica ossessione è, nelle parole di Bernardo Bertolucci, «il libro che non sapevo di avere scritto»: dove parla dei suoi film e di quelli che lo hanno più segnato, e dove sfilano i suoi maestri, i suoi amici, i suoi compagni di viaggio. Nell'arco di oltre quarant'anni, in maniera apparentemente frammentaria e tuttavia con una profonda coerenza, quando era necessario far sentire la propria voce, Bertolucci ha continuato a scrivere e a intervenire, con la sua lucidità, il suo amore per il cinema, la sua passione civile ed etica.
Grazie alla cura di Fabio Francione e Piero Spila, La mia magnifica ossessione permette di ripercorrere, in una carrellata «in soggettiva», l'avventura creativa di un maestro del cinema: in primo luogo attraverso quello che lo stesso autore racconta dei suoi film e delle occasioni che li hanno fatti nascere, dagli esordi con La commare secca e Prima della rivoluzione, al grande scandalo e al rogo per Ultimo tango a Parigi, fino ai successi internazionali di Novecento, L'ultimo imperatore, Il tè nel deserto e Piccolo Buddha, e ancora ai più recenti, L'assedio e The Dreamers.
La mia magnifica ossessione è anche una sorta di autobiografia. Parte dagli anni della formazione, con i ricordi del padre poeta Attilio, di Pasolini (di cui fu amico e aiuto regista), di Moravia. Ci racconta degli incontri, dei viaggi, delle esperienze. Ci presenta i film e i registi più amati, da Chaplin a Ophüls, da Godard a Bresson, da Renoir a Bergman e Antonioni.
Rivive così in queste pagine quella che Martin Scorsese ha definito, con efficace semplicità, «l'emozione Bertolucci»: la stessa emozione che abbiamo provato di fronte ai suoi capolavori, l'attenzione all'inesauribile teatro della vita ma anche la vertigine dell'immaginario, l'utopia dei generosi sognatori di The Dreamers ma anche la nostalgia del «mondo che non tornerà più» di Prima della rivoluzione.
“Credo proprio di aver conosciuto
un mondo ancora immutato dalle sue origini.
Terre estreme, immense e ancora senza storia,
dove nulla muta, ma tutto si ripete
in un ciclo eterno...
Con la mente ho spaziato sognando
impossibili orizzonti fino a dare proporzioni umane
agli infiniti, fino a confondermi nell’universo.”
Ambienti naturali intoccati, sfuggiti a un destino di distruzione, o finora risparmiati, le Terre Alte illustrate in questo volume sono come quelle che da ragazzo Walter Bonatti sognava sulle pagine dei viaggiatori del passato, siti intatti e segreti che alimentavano la sua fantasia. Molti anni dopo, divenuto viaggiatore, Bonatti ha avuto l’opportunità di avvicinare quei preziosi luoghi che egli definisce come i sopravvissuti frammenti dell’origine del mondo, e di fermarli con la sua macchina fotografica. Dalle vette delle Alpi al Venezuela, da Capo Horn all’isola di Pasqua, dalle isole Vanuatu all’Himalaya, fino al vulcano Nyiragongo, il grande alpinista ed esploratore italiano ci conduce in un viaggio d’autore a 360 gradi intorno al globo. Un libro illustrato unico e prezioso, ora riproposto in edizione economica, che raccoglie le foto provenienti dall’archivio personale dell’autore.
Un vademecum indispensabile per: antiquari, archeologi, architetti, art advisors, artisti e loro eredi, bibliofili, case d’aste, collezionisti, consulenti, curatori, designers e fashion designers, docenti e studenti di accademie d’arte e facoltà con indirizzo artistico, diplomatici, editori d’arte, eredi di collezioni, fund raisers, galleristi, librai antiquari, manager della cultura, mecenati, mercanti d’arte, musei, periti d’arte, restauratori, storici dell’arte e studiosi, trasportatori d’arte, sponsor, uffici stampa. E per chiunque ami l’arte.
Per la prima volta tutto il diritto dell’arte riunito in un unico volume, spiegato con parole semplici, affrontato con ironia e leggerezza: quasi un “manuale di galateo” per art addicts e aspiranti tali. Il tutto arricchito da aneddoti, curiosità, divertissements, casi ed esempi scelti tra i più bizzarri, e per questo tra i più esemplari, di un mondo, come quello dell’arte, sempre più glocal, sempre più plurimilionario, sempre più glamour, sempre più caratterizzato dalla contaminazione dei linguaggi. Non è un caso quindi che l’autrice abbia deciso di dare il giusto risalto, oltre alle tematiche giuridiche tradizionali legate ai beni culturali e all’antiquariato, anche a tutto ciò che è oggi di tendenza: fotografia, installazioni, performance, design, video arte, digital art, land art. Arrivando a comprendere anche la moda: perché il mondo dell’arte (soprattutto contemporanea) e quello del fashion sono tutt’altro che lontani.
Silvia Segnalini è avvocato e docente di Istituzioni di diritto romano all’Università di Roma La Sapienza. Le sue passioni collezionistiche l’hanno però portata ad approfondire anche il diritto dei beni culturali e della proprietà intellettuale, nell’ottica della consulenza legale per il mondo dell’arte e del collezionismo. Tiene lezioni, seminari e conferenze sul contesto giuridico del mercato dell’arte. Cura una rubrica legale per il mensile “Archeologia Viva”. È socia dell’Aldus Club, Associazione internazionale di bibliofilia di Milano; fa parte degli Amici del Macro, Museo di arte contemporanea di Roma; e della Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma.
"Rocco e i suoi fratelli" è una delle opere più note e acclamate di Luchino Visconti. Con i giovani Alain Delon e Annie Girardot in una delle loro interpretazioni più memorabili, il film racconta di una madre e dei suoi cinque figli che lasciano la campagna affamata del Sud per emigrare nella Milano in pieno sviluppo industriale. Mentre alcuni di loro si adatteranno gradualmente alla nuova vita, altri ne verranno tragicamente schiacciati. Ritratto appassionato della società italiana del secondo dopoguerra e insieme potente dramma psicologico, fu al centro di molte controversie, ma dopo una lunga battaglia con la censura diventò un successo internazionale. Il nucleo di questo libro è il diario delle riprese tenuto dal critico e sceneggiatore Gaetano Carancini. Ricco di interviste al regista, agli attori e alla troupe, il suo reportage offre una preziosa analisi della tecnica di regia di Visconti e un dettagliato e affascinante "dietro le quinte" del film. Completano il volume un saggio dello stesso Visconti sulle sue fonti di ispirazione letteraria e politica, una testimonianza del produttore del film, una recensione di Alberto Moravia e un ricco inserto fotografico.
Nel processo di globalizzazione in atto, che cosa accadrà della tradizione più specifica dell’Europa, quella delle sue città, con la pretesa di eternità della loro bellezza, che tutti conosciamo perché le abbiamo visitate?
Per delineare una risposta, l’autore, che è un esperto proprio delle città europee, invita il lettore a una originale riflessione, per capire se mai l’Europa delle città sia alla vigilia di una irreversibile mutazione o se invece la sua identità entrerà trionfalmente nel mondo globale senza venire rinnegata.
L'autore
Marco Romano ha insegnato Estetica della città nelle Università di Venezia, Palermo, Genova e Milano. Tra le sue molte opere, La città come opera d’arte (Einaudi 2008).
In Italia l’Arte Povera ha dettato
le regole, imponendo le proprie
scelte, tagliando le gambe ai non
allineati. L’esatto specchio della
cultura sessantottina: “se non sei
dei nostri, non esisti”.
A proposito di pittura, è ormai
opinione comune che nelle mostre
cool and trendy ce ne debba essere
il minimo indispensabile. Regola
non scritta, evitare i virtuosi del
pennello, e preferire il tratto incerto,
sgrammaticato, non finito.
Sul “Giornale dell’Arte” gli addetti
ai lavori hanno eletto Luca Beatrice
il peggior critico del 2009, Vittorio
Sgarbi lo ha definito il migliore.
In aperta polemica con chi sostiene che il Sessantotto abbia marcato la linea di confine anche della nuova arte italiana, Luca Beatrice sposta il vero momento della rivoluzione nel 1979. Di colpo ci si accorge che il colore e le immagini hanno la meglio sul grigio degli anni di piombo e dai pittori della Transavanguardia prende le mosse il nostro presente, avviato verso un “nuovo rinascimento”. Fra curatori-star, artisti pop, promesse mancate, comunicatori di talento, aste in TV e scandali in laguna, l’autore racconta con semplicità e chiarezza dove sta andando l’arte contemporanea nel Belpaese, nel quadro più ampio della storia culturale, musicale e televisiva degli ultimi trent’anni. Per tutti coloro che vogliono sapere che cosa è successo davvero, la prima storia revisionista dell’arte italiana dalla penna del “trasgressivo” e discusso curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2009.
Come nasce la musica all'interno della produzione cinematografica? Quali sono le strategie compositive del musicista chiamato a commentare le immagini in movimento? Cosa accade nelle complicate fasi della post-produzione quando la musica viene montata con i rumori e i dialoghi? Come viene trattata la colonna sonora quando un film è restaurato oppure edito nei supporti in dvd che oggi affollano il mercato? Questo libro intende offrire una risposta a tali quesiti, nella convinzione che questa sia la necessaria premessa per ascoltare in maniera consapevole la musica di un film. Il testo è articolato in dieci capitoli che ripercorrono le fasi dell'allestimento della musica in un film, partendo dai primi scambi di opinioni fra regista e compositore per giungere alla scrittura, al montaggio e missaggio. I capitoli finali, invece, sono riservati alla produzione discografica della musica per film, ai problemi del restauro e ai percorsi che portano questi brani a far parte di spot pubblicitari, sigle televisive, programmi concertistici o balletti.
Lo studio di Stella Patitucci Uggeri ci offre un ampio viaggio nell'archeologia cristiana rivelandoci i passaggi essenziali che fanno della figura di san Paolo un riferimento certo.
Attraverso l'esame di un'infinità di reperti la studiosa, che è tutt'ora una valente archeologa ricercatrice sul campo oltre che docente, dimostra come Paolo sia stato realmente presente da protagonista nei primi secoli del cristianesimo e nella fede degli stessi credenti.
Un libro che fa il punto sulla iconografia paolani avvalendosi di fonti certe e che per ciò diventa, per noi tutti, un libro anche di apologia e di crescita spirituale.
Una lettura teologico-artistica degli affreschi michelangioleschi della Cappella Paolina in Vaticano, recentemente restaurati. In attesa dell'apertura al pubblico dei restauri operati sulla Cappella Paolina in Vaticano, i dipinti sono in questo volume analizzati dal punto di vista teologico e artistico. Sono ritratti due momenti della vita dei S.S.Pietro e Paolo: la Crocifissione del primo e la Chiamata del secondo.Il volume è impreziosito da un'elegante veste grafica e da 17 riproduzioni a colori.

