
"Dove sono da ricercarsi le radici dello stile barocco? Di fronte a questa possente manifestazione dell'arte, che si presenta come un'irresistibile forza della natura, che atterra tutto quello che le si para innanzi, se ne cercano stupiti le cause e le ragioni. Perché è finito il Rinascimento? E perché lo segue proprio questo stile? La trasformazione appare assolutamente necessaria: l'idea che il capriccio di un singolo artista, desideroso di sbizzarrirsi nella creazione di un qualcosa mai esistito prima, abbia potuto dare origine a questo stile, non è concepibile. Qui non si tratta degli esperimenti di singoli architetti, bensì di uno stile, la cui caratteristica principale è la generalità del senso per la forma. Vediamo sorgere questo movimento in molti punti diversi: in alcuni il vecchio si trasforma, la trasformazione si espande progressivamente, finché più nulla può resisterle: il nuovo stile è sorto. Ma perché questo accadde?".
"I dipinti di Caravaggio ci dicono cosa dovrebbe essere la pittura, e questo è uno dei suoi meriti incontestabili. Le qualità della perfezione vengono costantemente sospinte in avanti, verso il primo piano del dipinto, dove è impossibile non coglierle. Caravaggio comunica l'ansia e l'urgenza implicite nei meccanismi dell'espressione pittorica, riuscendo al tempo stesso a far compiere a questi stessi meccanismi miracoli assoluti. Oseremmo chiedere di più?". In appendice: "vita di Michelangelo Merigi da Caravaggio" di Giovan Pietro Bellori.
Con il golpe militare del settembre 1973, che mette fine al governo e alla vita di Salvador Allende, il Cile imbocca la strada terribile della dittatura. E per migliaia di democratici cileni comincia la strada obbligata e dolorosa dell'esilio. Tra questi esuli cileni, i più famosi diventano i componenti del gruppo musicale degli Inti Illimani, che portano in Europa e in Italia la sonorità, la magia e la malinconia della musica andina, insieme al messaggio della loro resistenza irriducibile al fascismo e all'autoritarismo, della loro instancabile lotta per la democrazia e per i diritti umani. Uno che li conosce bene, anzi benissimo - Eduardo Mono Carrasco, un altro esule - racconta in questo libro per la prima volta la lunga avventura degli Inti Illimani, visti da vicino. Carrasco è infatti l'artista di murales che illustra i concerti degli "Inti Illimani Histórico" con le sue opere realizzate in diretta, create mentre loro suonano e cantano. Come succederà dal prossimo luglio 2010, con la nuova tourneé italiana dello storico gruppo. Come quando, il 6 settembre 1975, due anni dopo il colpo di Stato a Santiago, insieme a Pilar, Cucho e Fernando, componenti della "Brigada Muralista Pablo Neruda", Carrasco realizzò il suo murale nell'imponente scenario dell'Arena di Verona: "Le bandiere cilene apparivano ovunque, gruppi di persone arrivate dai luoghi più lontani gridavano e cantavano El pueblo unido jamas será vencido, altri applaudivano e cantavano canzoni di libertà e della resistenza italiana. Poi, nel buio dell'Arena, una luce, una sola luce, illumina Joan, la vedova di Victor Jara. Il poeta cantautore, l'undici settembre del 1973, era stato catturato e rinchiuso nello stadio Chile di Santiago. Rinchiuso e poi ucciso non prima di avergli tagliato le mani (mani con cui suonava la chitarra), in segno di spregio".
Antonio Allegri detto il Correggio è stato uno dei più grandi artisti della sua epoca, con la sua pittura energica, raffinata e spettacolare al tempo stesso. Ma la sua vita è avvolta in larga parte nel mistero, tanto che per secoli le sue opere principali sono state erroneamente attribuite ai più grandi maestri della pittura a lui contemporanei. Solo nel corso del XIX secolo la sua figura è stata rivalutata e gli è stata riconosciuta la paternità delle sue opere, come le cupole affrescate a Parma in cui si possono ritrovare anche sorprendenti tracce di una conoscenza di prima mano delle coeve teorie astronomiche. Nelle pagine di questo libro, Dario Fo ricostruisce la vita e i tempi di Antonio Allegri con la passione e la competenza che distinguono le sue lezioni-spettacolo dedicate alla storia dell'arte: i rapporti del pittore con gli artisti che ammirava, Andrea Mantegna su tutti, con i committenti e con la moglie Girolama, sua modella prediletta, sono raccontati con tratti vivaci che fanno rivivere i personaggi in tutta la loro umanità. Accompagnati dagli inconfondibili disegni dello stesso Fo, i dipinti di Correggio, dalle spettacolari cupole alle delicate Madonne, passando per soggetti profani di grande sensualità, si rivelano al lettore sotto una luce nuova, quella del loro rapporto con le vicende del pittore, dei suoi famigliari, dei suoi committenti. Un grande protagonista dell'arte italiana riscoperto dalla sensibilità di uno straordinario narratore.
Barrington Barber offre un percorso di apprendimento a tutti coloro che desiderano imparare a disegnare bene, indipendentemente dalle capacità di partenza: gli unici requisiti richiesti sono l'impegno, la costanza e la voglia di farcela. I metodi proposti sono gli stessi sperimentati nei secoli dagli studenti delle scuole d'arte e dagli artisti professionisti. Il punto di forza del volume è la straordinaria esperienza didattica dell'autore. Barber, infatti, riesce a rendere accessibili al grande pubblico le metodologie classiche del disegno graduando con attenzione le difficoltà, usando un linguaggio discorsivo - ricco di consigli pratici, trucchi ed esempi - e sviluppando la fiducia degli allievi nelle proprie potenzialità. Corredato da una sezione sulle tecniche, da un repertorio di suggerimenti per disegnare meglio e da 350 illustrazioni fondamentali, "Imparo a disegnare" è il testo ideale per ispirare chi ambisce a diventare un artista.
Con numerosi riferimenti ai testi letterari, questo dizionario illustra episodi e personaggi ricorrenti nell'arte occidentale di ispirazione classica o cristiana, dal Medioevo fino al Settecento. Nel libro si dispiega il complesso dei topoi del patrimonio iconologico occidentale, siano essi temi narrativi oppure figure storiche e allegoriche caratterizzate da precisi attributi che ne contrassegnano l'identità. Il volume, pubblicato in prima edizione nel 1983, è qui proposto in ottava edizione.
Quella di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, nato a Milano nel 1571, morto neppure quarantenne su una spiaggia della Maremma nel 1610, è una pittura impastata di colore e di sangue, di cielo e di terra. Se ne intuisce il disagio esistenziale insieme alla gioia di vivere. La disperazione alternata alla speranza. L’esuberante sensualità accanto alla spiritualità più elevata. La luce e le tenebre, appunto. Questo libro propone un viaggio in undici tappe, attraverso altrettanti capolavori a soggetto sacro, per cercare di capire perché Caravaggio ha dipinto quel che ha dipinto proprio in quel modo, fra successi e rifiuti. Ma soprattutto per scoprire la figura e l’opera di un maestro straordinario, che più di ogni altro artista del passato riesce a parlarci con forza dei grandi temi della vita. Cercando nel quotidiano l’eterno.
Questo libro mira a costituire una lettura dell'opera di Aleksandr Sokurov con la volontà di metterne in rilievo i principi formali, i fondamenti nodali ed i concetti più stringenti, facendo emergere la particolare e proteiforme relazione che questo cinema rivela di avere con le altre arti e con le altre forme di linguaggio. Michail Bachtin riservò per Fëdor Dostoevskij la definizione di «grande polifonista», un'espressione che va a buon diritto allargata anche a Sokurov. Un polifonista in grado di addentrarsi attraverso il suo lavoro nei grandi quesiti dell?arte come dello spirito dell'uomo, rimarcando la propria attenzione a quell'idea di pneuma riferita tanto alla componente fisica dell'essere umano, quanto alla sua interiorità.