
L'analisi documentata delle principali ricerche artistiche internazionali che emerse nella seconda metà degli anni Sessanta, sviluppatesi nel decennio successivo e ancor oggi dominanti nel mercato e nel libero dibattito culturale. Di ognuna di queste tendenze e dei loro principali protagonisti da Robert Rauschenberg a Jasper Johns, da Sol LeWitt a Frank Stella, da Pino Pascali a Giulio Paolini - si parla in modo specifico dopo una ricognizione storica sulla situazione artistica negli anni Sessanta nei principali paesi (Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia).
Il 6 giugno 1962 i Beatles eseguono per la prima volta Love me do negli studi di Abbey Road. George Martin, responsabile dell'etichetta Parlophone, ha organizzato il provino e, dopo qualche settimana, propone al gruppo di firmare un contratto discografico. Da questo brano ormai mitico all'ultimo singolo inglese, Let it be, uscito nel marzo del 1970, poco prima dello scioglimento del gruppo, i Beatles registrano 13 album componendo oltre 200 canzoni. Grazie alle testimonianze di persone a loro vicine e di collaboratori dell'epoca, quest'opera fa luce sul processo creativo dei Fab Four. Tecniche di studio di registrazione, strumenti, innovazioni: tutto viene passato al vaglio per ripercorrere lo straordinario itinerario artistico di John, Paul, George e Ringo. Prefazione di Patti Smith.
La straordinaria capacità di Michelangelo Merisi da Caravaggio di esprimere il dramma dell'uomo attraverso la pittura riflette, come in pochi altri casi nella storia dell'arte, la sua esistenza reale, una vita fatta "di lampi nella più buia delle notti". Nato nel 1571 nella cittadina lombarda di Caravaggio, visse in seguito tra Milano, Roma e Napoli, lavorando per cardinali e potenti signori dell'epoca, che si contendevano i migliori artisti per le proprie casate. Appena uscito dalle grandi chiese e dai lussuosi palazzi, si ubriacava nelle bettole, andava a prostitute, incappava in risse di strada, durante una delle quali si macchiò di omicidio. Per sfuggire all'arresto scappò a Napoli e quindi a Malta. Lì, dopo essere entrato nell'ordine dei cavalieri di San Giovanni per evitare la condanna a morte che pendeva su di lui, fu incarcerato per aver aggredito un cavaliere di rango superiore, ma riuscì a evadere. Morì pochi anni dopo mentre tornava a Roma a chiedere al papa la grazia per i suoi crimini. Aveva trentotto anni. Per ricostruire la storia di questo artista unico, Andrew Graham-Dixon ha lavorato oltre un decennio, con le metodologie di un vero detective e avvalendosi di documenti scoperti di recente.
Il Novecento è stato per la musica un secolo di vertiginosa creatività nel quale si sono succeduti molteplici stili, tendenze e sensibilità. Molti sono i compositori che ne hanno più volte ridisegnato i confini sonori: da Debussy e Stravinskij a Schònberg e Webern, da Cage e Stockhausen a Nono e Boulez, da Bartók a Xenakis e Ligeti, da Sostakovic a Pàrt, da Ives a Glass; per giungere fino alle prospettive aperte dai compositori nostri contemporanei, che sempre più dialogano non solo con la tradizione ma anche con le diversissime musiche del presente. Leggere queste pagine ci permette di ascoltare il suono infinito che attraversa il secolo guidati da uno dei pochi critici musicali contemporanei in grado di dare un senso complessivo a questa gigantesca e variegata partitura di esperienze musicali, nella quale forma, melodie, timbri, ritmi e silenzi si sono costantemente trasformati tra analogie e differenze. L'ultima parte del volume individua e analizza un canone di cento opere rappresentative, utile per avvicinare una musica che troppo spesso viene considerata difficile e che invece non di rado colpisce per la sua immediatezza e potenza creativa.
Nato in una famiglia in cui il cinema "si respirava", divoratore onnivoro già nell'infanzia di libri e film, annoiato dalla scuola tanto da fuggire a Parigi, il giovane Dario Argento scopre di sentirsi a proprio agio solo nel buio di una sala cinematografica, dove il carattere solitario e l'immaginazione debordante trovano terreno fertile. Ma è l'esperienza come giornalista a "Paese Sera" a rivelarsi una palestra fondamentale, e a favorire l'incontro che gli cambia la vita: quello con Sergio Leone, per il quale insieme a Bernardo Bertolucci scrive il soggetto di C'era una volta il West. Intanto nella testa del futuro regista prende a maturare un desiderio tanto ambizioso quanto magnifico: scrivere una sceneggiatura diversa da tutte le altre. Mescolando le emozioni provate guardando i film di Hitchcock, Lang e Antonioni, s'innesca un cortocircuito destinato a cambiare la storia del cinema di genere. Quando nel 1970 esce il suo primo film, "L'uccello dalle piume di cristallo", in pochissimo tempo il nome di Dario Argento fa il giro del pianeta. È così che vedono la luce "Profondo rosso" e "Suspiria". Per la prima volta Dario Argento racconta se stesso in un libro: le sue passioni, i suoi amori, le sue paure. Un'"autobiografia horror", dove s'intravedono le inquietudini di un uomo schivo, innamorato del cinema e della vita. Un artista irregolare, che imprigionando i suoi personali demoni nella macchina da presa è riuscito a raccontare gli incubi di tutti noi.
Quinto volume della "Storia dell'arte romana", progetto editoriale iniziato nel 2011 su proposta di Jaca Book in coedizione con gli editori Picard di Parigi e Von Zabern di Darmstadt. Con Costantino l'Impero romano vuole presentarsi al mondo in un nuovo apogeo. I simboli imperiali hanno un'enorme diffusione; le immagini sacre, dopo le incertezze della tradizione ebraico-cristiana sulla raffigurazione del divino, trovano la loro affermazione. Mentre l'Impero d'Occidente è alle soglie di una crisi politica irreversibile, l'incontro tra romanità e cristianesimo dà l'avvio a una stagione artistica straordinaria e fondante sul piano architettonico e iconografico. L'architettura vede il fiorire, sulla scorta dei modelli civili e funerari romani, di quella che chiamiamo arte paleocristiana. Basiliche, martyria, mausolei si diffondono a Roma e nel Mediterraneo. L'arte figurativa e plastica si rinnova in tutte le sue componenti, mantenendo le basi della tradizione ma sperimentando nuove strade: miniatura, metallurgia sacra e profana, avorio, vetro, tessuti e icone vivono il loro momento di splendore sullo sfondo di un impero che tramonta, e preparano così lo sviluppo dell'arte bizantina a Oriente, e del grande medioevo - nei Paesi latini e germanici - in Occidente.
L’esplosivo fascino irradiato dal Caravaggio trova la sua sorgente nello stretto e inestricabile legame fra l’uomo e l’artista, attraverso le sue sofferte e geniali opere pittoriche, la sua magistrale capacità di farle trasudare di realismo, di dare anima, emozioni e dinamismo ai personaggi rappresentati, il pittore parla di séIn quest’opera la dimensione storico-documentaria e quella antropologica e genetica s’intrecciano e interagiscono fra loro, cercando di dare, attraverso l’uso delle più sofisticate tecnologie scientifiche, una risposta credibile e fondata ai numerosi enigmi che costellano la sua vita: dal luogo della nascita, al luogo della morte, dai principali episodi della sua esistenza, al suo ultimo viaggio a Porto Ercole, fino alla definitiva scoperta del luogo della sepoltura. L’opera vuole fornire una risposta verosimile, su basi scientifiche, alle domande che da secoli accompagnano il destino del grande pittore lombardo. La ricerca viene raccontata con ritmi incalzanti, un tono narrativo sintetico, senza nulla concedere alla retorica e alle facili ricostruzioni biografiche. Questo libro cerca di offrire alcune soluzioni ai molti aspetti della vita del pittore, misteriosi ed enigmatici.
L'autore ha voluto dedicarsi allo stretto rapporto esistente fra la pittura napoletana del XVII e XVIII secolo e le figure presepiali del '700 e viceversa: all'influenza che taluni personaggi, animali, accessori del presepe hanno avuto su correnti di pittura nei secoli successivi. In questo volume la natura morta, composizione "a tutto tondo" realizzata in cera, in terracotta, in legno e in altri materiali, anche preziosi, comunemente definita "finimento" o accessorio, per la prima volta assurge al ruolo di protagonista. Un cestino di frutta, un fascio di ortaggi oppure un insieme di più elementi non è altro che la versione "plastificata" di quelle nature morte di cui furono maestri: Luca Forte, Giovanbattista Ruoppolo, Giuseppe Recco, Baldassarre De Caro e altri valenti pittori del '600 e '700 napoletano e non, un genere di pittura di cui il Caravaggio nel secolo XVI fu considerato il precursore. Numerose sono le illustrazioni presenti in questo lavoro provenienti da collezioni private che evidenziano l'affinità fra le opere dipinte e quelle "a tutto tondo" e in scala, che rappresentano quella miriade di accessori che caratterizzano il presepe napoletano. Gherardo Noce Benigni Olivieri affronta queste tematiche grazie a una conoscenza del Presepe a 360 gradi, da collezionista, da studioso ma anche da mercante d'arte.
L'autore ha voluto dedicarsi allo stretto rapporto esistente fra la pittura napoletana del XVII e XVIII secolo e le figure presepiali del '700 e viceversa: all'influenza che taluni personaggi, animali, accessori del presepe hanno avuto su correnti di pittura nei secoli successivi. In questo volume la natura morta, composizione "a tutto tondo" realizzata in cera, in terracotta, in legno e in altri materiali, anche preziosi, comunemente definita "finimento" o accessorio, per la prima volta assurge al ruolo di protagonista. Un cestino di frutta, un fascio di ortaggi oppure un insieme di più elementi non è altro che la versione "plastificata" di quelle nature morte di cui furono maestri: Luca Forte, Giovanbattista Ruoppolo, Giuseppe Recco, Baldassarre De Caro e altri valenti pittori del '600 e '700 napoletano e non, un genere di pittura di cui il Caravaggio nel secolo XVI fu considerato il precursore. Numerose sono le illustrazioni presenti in questo lavoro provenienti da collezioni private che evidenziano l'affinità fra le opere dipinte e quelle "a tutto tondo" e in scala, che rappresentano quella miriade di accessori che caratterizzano il presepe napoletano. Gherardo Noce Benigni Olivieri affronta queste tematiche grazie a una conoscenza del Presepe a 360 gradi, da collezionista, da studioso ma anche da mercante d'arte.
Nell'arco secolare tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, con una velocità di acquisizioni, proposte, scelte che non ha eguali, l'arte a Venezia si emancipa dall'ultima eredità bizantina, propone prima una lezione tutta "italiana" con Giovanni Bellini, poi si impone come pienamente "europea" con Tiziano Vecellio. "Nuova Bisanzio" e poi "Nuova Roma" Venezia assimila le versioni dei fiamminghi e dei nordici e restituisce una lezione coloristica con cui l'intera arte occidentale dovrà fare i conti. Questo libro percorre quel secolo densissimo nel dialogo fra la pittura e l'architettura, la scultura e le arti proprie di Venezia: i colori dei mosaici e dei marmi, dei tessuti e dei vetri, nel variare continuo di una città che affronta pericoli mortali e una civiltà orgogliosa della propria distinzione. L'umanesimo civile del patriziato, la committenza ecclesiastica e dogale, le Scuole maggiori e minori danno vita a dialoghi intensi e ricchissimi, di cui ogni pittore seppe dare personale, e insieme collettiva, traduzione in immagini. Che restano, nella loro autonomia, una componente essenziale ma anche "altra" del Rinascimento.
Le biblioteche non sono soltanto degli spazi in cui si conservano e custodiscono libri. Nel corso dei secoli, i progetti dei più grandi edifici destinati a questo scopo hanno voluto esaltare il momento della lettura e l'importanza dell'apprendimento. Indipendentemente dalla loro appartenenza a un singolo individuo, a un'istituzione o perfino a un'intera nazione, le biblioteche sono diventate simboli di cultura, luoghi di scambio e incontro, istituzioni che preservano e tramandano il sapere. Questo libro intende esporre la storia completa dell'evoluzione di tali edifici, dalle prime biblioteche dell'antica Mesopotamia alle biblioteche perdute delle civiltà classiche, dalle biblioteche monastiche del Medioevo a quelle sontuose in stile rococò, fino ad arrivare alle biblioteche monumentali del mondo moderno. Il volume, tra narrazione e ricerca fotografica, vuole sia chiarire in che modo lo sviluppo delle biblioteche illustri il mutevole rapporto del genere umano nei confronti della parola scritta, sia dimostrare che le biblioteche, in tutto il mondo e in ogni epoca storica, siano sempre state ben di più di meri depositi polverosi di documenti, divenendo piuttosto simboli attivi di cultura e civiltà.
Il Vaticano è una delle meraviglie del mondo. I suoi palazzi e i suoi musei, che accolgono ogni anno oltre 5 milioni di visitatori, custodiscono opere d'arte celeberrime. Vaticano è una celebrazione delle straordinarie collezioni vaticane. Presenta tutte le opere dei grandi maestri attualmente esposte, come i capolavori di Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Raffaello, Beato Angelico, Giotto, Poussin, Tiziano e Pinturicchio, oltre a più di 300 sculture, carte geografiche, arazzi, manoscritti e altri manufatti. II libro si articola in 22 sezioni relative ai musei e a diverse aree del Vaticano, come la Pinacoteca, la Cappella Sistina, le Stanze di Raffaello, l'Appartamento Borgia, i Palazzi Vaticani e la basilica di San Pietro. Le 976 opere d'arte riprodotte nel volume - fra queste, 661 dipinti esposti nella collezione permanente di pittura e 315 altri capolavori - sono accompagnate da una didascalia che riporta il nome dell'artista con le date di nascita e di morte, il titolo e la data di esecuzione, il supporto utilizzato, le dimensioni e, ove possibile, il numero di catalogazione. I dipinti più importanti, 180 in tutto, e altre opere d'arte sono oggetto di schede critiche compilate dalla storica dell'arte Anja Grebe che descrivono le caratteristiche salienti dell'opera, le fonti di ispirazione e le tecniche adottate dall'artista, oltre a fornire informazioni sulla biografia di quest'ultimo e sul suo influsso sulla storia dell'arte. Introduzione di Ross King.

